Grandioso Canfora , io già lo conoscevo ed apprezzavo , ma quello che dice e come lo dice a 32' e 38 " ha dell' incredibile ! Tempi teatrali , gesticolazione da mimo consumato ad ogni avventura , costringe divinamente , quelli in sala , a un volo istantaneo dal 336 a.C. ai giorni nostri , con la conseguente partenza di una risata di sorpresa e compiaciuta , che mi ha fatto piegare , anche a me , in due ! Cosa vanno a fare , masse di stolti a pagare fior di biglietti al Bagaglino o altri Cabaret , Canfora è molto meglio e , non parlando di stupidaggini , ma di storia e di diritti ! Fantastico Luciano , permettetemi , lunga vita a quella testa !
Ottima la tesi di Luciano Canfora secondo cui “lungi dall’essere un relitto storico, un fossile, la schiavitù è la forma attuale di alimento del profitto capitalistico”; questa doverosa dichiarazione è, però, solo l’inizio di un discorso sulla schiavitù dei moderni su cui Charles Bukowski ironicamente commentava: “Slavery was never abolished, it was only extended to include all the colors. La schiavitù non è mai stata abolita, è stata solo estesa per includere tutti i colori”. Non è inoltre accurato dire che “l’unica guerra che gli Stati Uniti hanno combattuto sulla propria pelle in casa loro“ sia stata la guerra di Secessione (vedi nel video da 38:20 in poi). Si tratta, certamente, soltanto di una svista poiché uno storico come Luciano Canfora conosce quella che è stata definita, per l’appunto, come “la guerra dimenticata”, ossia la guerra del 1812 durante la quale le truppe inglesi arrivarono anche ad incendiare persino la Casa Bianca (1814), all’epoca ancora nota come “Magione presidenziale” (Presidential Mansion) e gran parte della capitale. Evidenzio questa svista perché mi è parsa ironica la dimenticanza di Canfora se questa viene associata proprio al nome della guerra del 1812 detta, per l’appunto, “dimenticata” (e già la data di questa guerra contiene in sé un’imprecisione storica poiché le ostilità erano iniziate l’anno precedente). In realtà la guerra del 1812 è un evento che dovrebbe essere studiato con maggior attenzione proprio per l’importanza storica (se gli inglesi non fossero stati impegnati com’erano dal Bonaparte in Europa, con buona probabilità la rivoluzione americana di pochi decenni addietro si sarebbe conclusa con la riconquista inglese delle “colonie” grazie a questa “guerra dimenticata”) e le numerose similitudini tra la politica britannica del tempo e quella statunitense di oggi. Ma questi sono discorsi lunghi per un commento. Grazie.
"Lungi dall'essere un relitto della storia, la schiavitù attuale (che sia in Bangladesh o nel ghetto di Rignano in capitanata), è lo strumento del capitale per assicurarsi il profitto" Amen professore
Il mondo delle idee ha il difetto di non rappresentare tutte le sfumature del mondo. Tra sfruttamento del proletariato e schiavitu c e differenza, tra controllare un paese attraverso il commercio o per mezzo dell esercito c e differenza, tra l essere un professore universitario appartenente alla classe agiata e un muratore proletario c e differenza….soprattutto nell esperienza….
La schiavitù è argomento di grande attualità in forme anche trasversali ed attualissime..., un ordito che solo un grande filologo e storico può tessere :))
eccellente come al solito, ma l'organizzazione che permette ad un fotografo ottuso che fotografa le spalle di Canfora poteva intervenire con qualche scappellotto
Visita la pagina facebook “Unione Europea e deficit di democrazia” facebook.com/Unione-Europea-e-deficit-di-democrazia-115817633571611/ Ogni settimana un nuovo post sul livello di democrazia dell’U.E.
Bisognerebbe iniziare subito con una considerazione fondamentale. Il termine moderno "schiavitù" nulla ha a che fare con quello antico di "servitù". Il primo è di origine veneta e si riferisce al mercato degli schiavi praticato dalla Repubblica nel Medio-evo, i quali provenivano in genere dal mondo slavo, o Slavonia, o "Schiavonia". Da qui il termine. Invece quello antico di "Servus" proveniva dal germanico arcaico "S-wer", da qui anche il nostro "serbare" "conservare" "salvare" ecc. Questo perchè in quel mondo il servo era colui che era stato "conservato" e "salvato", e questo riguardava soprattutto i prigionieri di guerra i quali, sconfitti, erano stati abbandonati dagli Dei. Questo li poneva al di fuori dal "Nomos", dall'ordine: dalla Legge. Compito del vincitore, caro agli Dei, era di ri-portarli all'interno comunque dell'ordine, anche se nel suo punto più "periferico". Per questo erano i "salvati". A parte le atrocità avvenute contro di loro, soprattutto nei momenti terminali di quel mondo, questo sentimento animò sempre tanto i padroni quanto i servi. Senza questa particolare prospettiva risulterebbe impossibile per noi comprendere quei legami di fedeltà, spesso spinta fino alla morte, che i servi hanno dimostrato verso i loro padroni, e che l'aneddotica antica ci ha tramandato in migliaia di casi.
Il mondo della sinistra è veramente di un'affascinante comicità. Canfora ha innumerevoli ascoltatori entusiasti, che si credono progressisti a 24 carati e che pendono dalle sue labbra per ricevere la linea. Ma qual è in buona sostanza il discorso di Canfora? Che rispetto alla situazione a suo tempo delineata da Marx, oggi il vero nemico da abbattere non è una classe alto-borghese dominante, ma è l'Occidente e l'Europa tutta intera, comprese quindi le stesse classi popolari occidentali che qui non a caso vengono definite da Canfora, con termine leniniano, ..."aristocrazie operaie"… Ma l'hanno capito questi intelligentoni che il risultato a cui conseguentemente va a parare tutto il discorso canforiano è che a saldare il conto devono essere anche loro in quanto "aristocratici" a loro insaputa? Che tra i "nuovi schiavisti" ci sarebbero in buona sostanza anche loro? Che quindi l'affrancamento dei poveri schiavi del terzo mondo deve passare innanzitutto per la perdita dei loro presunti titoli nobiliari, cioè, in soldoni, del benessere che il capitalismo "imperialista e schiavista" gli ha assicurato? Si credono tanto colti ed informati e sono solo di una stupidità disarmante, tutti contenti e plaudenti a vedere questi cattivi maestri impegnati indefessamente a segare il ramo su cui sono seduti... Mazziati e contenti, ...è il loro eterno destino. Ma forse credono, chissà, che quando ci sarà il redde rationem che tanto vagheggia questo eruditissimo impostore, loro saranno fra quelli che hanno da ricevere, e non fra quelli che hanno da dare... Oibò, poveri illusi, avranno un triste risveglio...
@@vestitoafiori2424 ---- Ah ma non c’è nessun “quindi”… Tutto il mondo della cosiddetta “sinistra” - professori e discenti - è anch’esso completamente stravaccato nel consumismo (…compreso quello “cattedratico” ad uso di parenti ed amici, vero…). Tutta questa monnezza intellettuale canforiana (parlo della parte ideologica non della semplice erudizione) non è altro quindi che uno sfizio che costoro concedono al proprio narcisismo. Ma sono tutti convinti che in fondo sono solo chiacchiere, che non cambiano nulla. Continueranno da bravi borghesi piccoli-piccoli ad inseguire i loro consumi miserabili ...l’automobilina nuova, l’ultimo smartphone, il mesetto al mare, ma si sentiranno intanto redenti da queste quattro povere chiacchiere e da qualche applauso a buon mercato che gli fanno. Ma vorrei proprio vederli, questi Babeuf dei miei stivali, il giorno in cui le profezie canforiane si traducessero in un immigrato che gli si piazza in casa o anche solo gli riga la macchina…
@@gaddovarzi6980 : hai ragione, solo una cosa. Canfora è una persona di grande intelligenza e cultura (non si tratta di semplice erudizione), è sempre un piacere ascoltare le sue lezioni (tranne quando fa queste sparate ideologiche). Ha solo un problema: è legato a certe visioni del mondo, vecchie ideologie ormai finite nei rifiuti della storia. Ma non è l' unico, ne il peggiore. Non è un impostore, è un grandissimo storico e intellettuale che ha le sue fantasie, tutto qui. Per il resto hai brutalmente ragione.
@@federicofilpo1595 che dire... Il giudizio sulle singole persone alla fine sarà sempre soggettivo. Ti faccio solo notare comunque che qualora vi sia malafede, o anche soltanto leggerezza nel propalare certe imposture, be', la cultura e l'intelligenza non sono altro che le più vergognose delle aggravanti.
@@gaddovarzi6980 : hai ragione, ma io non credo che si tratti di malafede nel suo caso. Un uomo che dice balle pensando in tutto cuore che sia realtà, ne fa un bugiardo inconsapevole, non un impostore. Non è un politico in cerca di voti, è un uomo che vive ancora dei suoi dogmi. E questo modo di sragionare è molto diffuso nel Paese, sia a sinistra che a destra. Secondo me se leggesse buon libro che spiega l' economia basilare potrebbe rinsavire. E se non rinsavisse sarebbe un uomo che vuol rimanere vittima dei suoi pregiudizi.
Grande competenza e l'inaquisibile capacità di rapire l'attenzione e suscitare interesse. Grazie prof Canfora.
Forse questa disamina di questo binomio, tra schiavitù/ libertà, è tra le più interessanti del grande
Canfora !
Bravissimo professore. Una dialettica pedagogica e storica fortissima. Un Gran Piacere accademico.
Le conferenze di Canfora non sono mai abbastanza!
Mille grazie prof. Canfora.❤️
Grandioso Canfora , io già lo conoscevo ed apprezzavo , ma quello che dice e come lo dice a 32' e 38 " ha dell' incredibile !
Tempi teatrali , gesticolazione da mimo consumato ad ogni avventura , costringe divinamente , quelli in sala , a un volo istantaneo dal 336 a.C. ai giorni nostri , con la conseguente partenza di una risata di sorpresa e compiaciuta , che mi ha fatto piegare , anche a me , in due !
Cosa vanno a fare , masse di stolti a pagare fior di biglietti al Bagaglino o altri Cabaret , Canfora è molto meglio e , non parlando di stupidaggini , ma di storia e di diritti !
Fantastico Luciano , permettetemi , lunga vita a quella testa !
Ottima la tesi di Luciano Canfora secondo cui “lungi dall’essere un relitto storico, un fossile, la schiavitù è la forma attuale di alimento del profitto capitalistico”; questa doverosa dichiarazione è, però, solo l’inizio di un discorso sulla schiavitù dei moderni su cui Charles Bukowski ironicamente commentava: “Slavery was never abolished, it was only extended to include all the colors. La schiavitù non è mai stata abolita, è stata solo estesa per includere tutti i colori”.
Non è inoltre accurato dire che “l’unica guerra che gli Stati Uniti hanno combattuto sulla propria pelle in casa loro“ sia stata la guerra di Secessione (vedi nel video da 38:20 in poi). Si tratta, certamente, soltanto di una svista poiché uno storico come Luciano Canfora conosce quella che è stata definita, per l’appunto, come “la guerra dimenticata”, ossia la guerra del 1812 durante la quale le truppe inglesi arrivarono anche ad incendiare persino la Casa Bianca (1814), all’epoca ancora nota come “Magione presidenziale” (Presidential Mansion) e gran parte della capitale. Evidenzio questa svista perché mi è parsa ironica la dimenticanza di Canfora se questa viene associata proprio al nome della guerra del 1812 detta, per l’appunto, “dimenticata” (e già la data di questa guerra contiene in sé un’imprecisione storica poiché le ostilità erano iniziate l’anno precedente). In realtà la guerra del 1812 è un evento che dovrebbe essere studiato con maggior attenzione proprio per l’importanza storica (se gli inglesi non fossero stati impegnati com’erano dal Bonaparte in Europa, con buona probabilità la rivoluzione americana di pochi decenni addietro si sarebbe conclusa con la riconquista inglese delle “colonie” grazie a questa “guerra dimenticata”) e le numerose similitudini tra la politica britannica del tempo e quella statunitense di oggi. Ma questi sono discorsi lunghi per un commento. Grazie.
Mi permetto di aggiungere che anche il genocidio dei nativi americani è stata una guerra combattuta sul suolo statunitense.
"Lungi dall'essere un relitto della storia, la schiavitù attuale (che sia in Bangladesh o nel ghetto di Rignano in capitanata), è lo strumento del capitale per assicurarsi il profitto"
Amen professore
Il mondo delle idee ha il difetto di non rappresentare tutte le sfumature del mondo. Tra sfruttamento del proletariato e schiavitu c e differenza, tra controllare un paese attraverso il commercio o per mezzo dell esercito c e differenza, tra l essere un professore universitario appartenente alla classe agiata e un muratore proletario c e differenza….soprattutto nell esperienza….
Ottimo, come sempre peraltro; con le sue gemme erudite che ispirano concrete direzioni all'agire politico :)
La schiavitù è argomento di grande attualità in forme anche trasversali ed attualissime..., un ordito che solo un grande filologo e storico può tessere :))
eccellente come al solito, ma l'organizzazione che permette ad un fotografo ottuso che fotografa le spalle di Canfora poteva intervenire con qualche scappellotto
Grande lezione
Lo stato sono le leggi e non i suoi poteri se sarai consapevole dei tuoi diritti sarai consapevole e del tuo potere
Visita la pagina facebook “Unione Europea e deficit di democrazia” facebook.com/Unione-Europea-e-deficit-di-democrazia-115817633571611/
Ogni settimana un nuovo post sul livello di democrazia dell’U.E.
Pagina rimossa 😉
Bisognerebbe iniziare subito con una considerazione fondamentale. Il termine moderno "schiavitù" nulla ha a che fare con quello antico di "servitù". Il primo è di origine veneta e si riferisce al mercato degli schiavi praticato dalla Repubblica nel Medio-evo, i quali provenivano in genere dal mondo slavo, o Slavonia, o "Schiavonia". Da qui il termine. Invece quello antico di "Servus" proveniva dal germanico arcaico "S-wer", da qui anche il nostro "serbare" "conservare" "salvare" ecc. Questo perchè in quel mondo il servo era colui che era stato "conservato" e "salvato", e questo riguardava soprattutto i prigionieri di guerra i quali, sconfitti, erano stati abbandonati dagli Dei. Questo li poneva al di fuori dal "Nomos", dall'ordine: dalla Legge. Compito del vincitore, caro agli Dei, era di ri-portarli all'interno comunque dell'ordine, anche se nel suo punto più "periferico". Per questo erano i "salvati". A parte le atrocità avvenute contro di loro, soprattutto nei momenti terminali di quel mondo, questo sentimento animò sempre tanto i padroni quanto i servi. Senza questa particolare prospettiva risulterebbe impossibile per noi comprendere quei legami di fedeltà, spesso spinta fino alla morte, che i servi hanno dimostrato verso i loro padroni, e che l'aneddotica antica ci ha tramandato in migliaia di casi.
F
Il mondo della sinistra è veramente di un'affascinante comicità. Canfora ha innumerevoli ascoltatori entusiasti, che si credono progressisti a 24 carati e che pendono dalle sue labbra per ricevere la linea. Ma qual è in buona sostanza il discorso di Canfora? Che rispetto alla situazione a suo tempo delineata da Marx, oggi il vero nemico da abbattere non è una classe alto-borghese dominante, ma è l'Occidente e l'Europa tutta intera, comprese quindi le stesse classi popolari occidentali che qui non a caso vengono definite da Canfora, con termine leniniano, ..."aristocrazie operaie"…
Ma l'hanno capito questi intelligentoni che il risultato a cui conseguentemente va a parare tutto il discorso canforiano è che a saldare il conto devono essere anche loro in quanto "aristocratici" a loro insaputa? Che tra i "nuovi schiavisti" ci sarebbero in buona sostanza anche loro? Che quindi l'affrancamento dei poveri schiavi del terzo mondo deve passare innanzitutto per la perdita dei loro presunti titoli nobiliari, cioè, in soldoni, del benessere che il capitalismo "imperialista e schiavista" gli ha assicurato? Si credono tanto colti ed informati e sono solo di una stupidità disarmante, tutti contenti e plaudenti a vedere questi cattivi maestri impegnati indefessamente a segare il ramo su cui sono seduti... Mazziati e contenti, ...è il loro eterno destino.
Ma forse credono, chissà, che quando ci sarà il redde rationem che tanto vagheggia questo eruditissimo impostore, loro saranno fra quelli che hanno da ricevere, e non fra quelli che hanno da dare... Oibò, poveri illusi, avranno un triste risveglio...
quindi?
@@vestitoafiori2424 ---- Ah ma non c’è nessun “quindi”… Tutto il mondo della cosiddetta “sinistra” - professori e discenti - è anch’esso completamente stravaccato nel consumismo (…compreso quello “cattedratico” ad uso di parenti ed amici, vero…). Tutta questa monnezza intellettuale canforiana (parlo della parte ideologica non della semplice erudizione) non è altro quindi che uno sfizio che costoro concedono al proprio narcisismo. Ma sono tutti convinti che in fondo sono solo chiacchiere, che non cambiano nulla. Continueranno da bravi borghesi piccoli-piccoli ad inseguire i loro consumi miserabili ...l’automobilina nuova, l’ultimo smartphone, il mesetto al mare, ma si sentiranno intanto redenti da queste quattro povere chiacchiere e da qualche applauso a buon mercato che gli fanno. Ma vorrei proprio vederli, questi Babeuf dei miei stivali, il giorno in cui le profezie canforiane si traducessero in un immigrato che gli si piazza in casa o anche solo gli riga la macchina…
@@gaddovarzi6980 : hai ragione, solo una cosa. Canfora è una persona di grande intelligenza e cultura (non si tratta di semplice erudizione), è sempre un piacere ascoltare le sue lezioni (tranne quando fa queste sparate ideologiche). Ha solo un problema: è legato a certe visioni del mondo, vecchie ideologie ormai finite nei rifiuti della storia. Ma non è l' unico, ne il peggiore. Non è un impostore, è un grandissimo storico e intellettuale che ha le sue fantasie, tutto qui. Per il resto hai brutalmente ragione.
@@federicofilpo1595 che dire... Il giudizio sulle singole persone alla fine sarà sempre soggettivo. Ti faccio solo notare comunque che qualora vi sia malafede, o anche soltanto leggerezza nel propalare certe imposture, be', la cultura e l'intelligenza non sono altro che le più vergognose delle aggravanti.
@@gaddovarzi6980 : hai ragione, ma io non credo che si tratti di malafede nel suo caso. Un uomo che dice balle pensando in tutto cuore che sia realtà, ne fa un bugiardo inconsapevole, non un impostore. Non è un politico in cerca di voti, è un uomo che vive ancora dei suoi dogmi. E questo modo di sragionare è molto diffuso nel Paese, sia a sinistra che a destra. Secondo me se leggesse buon libro che spiega l' economia basilare potrebbe rinsavire. E se non rinsavisse sarebbe un uomo che vuol rimanere vittima dei suoi pregiudizi.
Qui' il Canfora non mi piace
Su lo schiavismo sembra l'eterno ritorno del male
Preferivo quando era diRettore dorchestra