Ottima e pacata presentazione di questa bellissima chiesa che ho visitato con cura almeno due volte (non sono di Roma, se no ci tornerei spesso). Grazie
Ci vado spesso. Anche se Munoz ha avuto la mano pesante con il restauro, rimane un posto speciale, pochissima gente, fresca d'estate e armonia di volumi.
Munoz ha riportato la chiesa, e la piazza lì fuori compreso il mascherone posto sopra la vasca di granito egizio di epoca imperiale, allo stato più vicino possibile a ciò che esse erano prima dei rimeneggiamenti di Domenico Fontana, sotto Sisto V. Fontana che peraltro nei suoi lavori ruppe una lapide, che venne poi ricomposta, e fece nascere la leggenda della "pietra del diavolo", un singolare masso nero lucido, simile a una palla da bowling, con tre curiosi grandi fori, provocati secondo la leggenda dall'artiglio del diavolo, che avrebbe afferrato la pietra per scagliarla, furibondo, contro Domenico de Guzmàn raccolto devotamente in preghiera. La pietra mancò San Domenico, ma si schiantò al suolo, rompendo la lapide... mite e leggende medievali, si potrebbe dire. In ogni caso, Munoz va ringraziato per tutto ciò che ha fatto nell'area, a mio personalissimo parere.
@@m.brat.4364 Dipende da quello che si intende per "restauro". Munoz, a S Sabina, più che altro ha ricostruito con materiali nuovi. Non dico che sia un'operazione totalmente sbagliata, in quanto sul piano didattico ci ha ridato un esempio quasi perfettp di basilica del V sec. Praticamente ha "ricostruito tutto l'abside, la schola cantorum e tutti i finestroni della navata centrale (che esistevano in origine, ma che ha rifatto con materiali contemporanei). Quindi, grazie Munoz. Bellissimo posto, ma a nessun restauratore contemporaneo verrebbe permesso quello che lui ha fatto.
@@MrLutazioCatulo Certo, questo è chiaro. Come a nessuno oggi sarebbe permesso ciò che fece Fontana, o ciò che Sardi fece con la facciata posticcia di Santa Maria in Cosmedin prima che venisse riportata a ciò che era, grazie al cielo. Erano altri tempi, c'erano sensibilità e operabilità diverse, come lei sa benissimo. Munoz ha provato a riutilizzare la parte superstite dei materiali antichi (proprio come si dice nel video in merito alla schola cantorum), utilizzando materiali simili ma nuovi là dove non fosse possibile recuperare in toto quelli antichi. A mio modestissimo parere, è la cosa migliore che potesse fare. Credo abbia fatto qualcosa di simile, ma su proporzioni ridotte, anche in San Giorgio al Velabro, che è un'altra delle mie chiese preferite.
@@m.brat.4364 Concordo. Personalmente, oltre che San Giorgio, ho grande ammirazione per San Giovanni a porta latina. Restaurata in epoca moderna, ma con più "delicatezza" di Santa Sabina. Vorrei però spezzare una lancia a favore delle stratificazioni in architettura. Fontana ricopriva, ma altri aggiugevano ; un esempio è quell'incredibile e bellissimo esempio di gotico barocco rappresentato da s Maria Ara Coeli. Grazie per lo scambio di opinioni, ho apprezzato le sue competenti considerazioni.
@@MrLutazioCatulo Meravigliosa, San Giovanni a Porta Latina (o "in Oleo", per alcuni). L'ho visitata solo due volte, e l'unica nota a sfavore che posso permettermi è il fatto di ritenerla piuttosto buia. Per la parte esterna stravedo anche per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo al Celio, con il campanile, le grotte di epoca repubblicana, e il tempio di Claudio, ma personalmente l'interno non lo trovo dello stesso livello, sembra esssere diventata una chiesa molto "commerciale" per i matrimoni. Apprezzo molto invece, per ragioni di nascita e crescita, sia San Bartolomeo all'Isola, che San Saba, un tempo tra le chiese più importanti di Roma. Grazie a lei, è stato un piacevolissimo scambio di considerazioni.
Fantastico!!!! Grazie Mille.
Ottima e pacata presentazione di questa bellissima chiesa che ho visitato con cura almeno due volte (non sono di Roma, se no ci tornerei spesso). Grazie
Grazie Mille!!!
Per me e'emozionante rivisitare questa chiesa che sono,indegnamente, 50 anni terziario domenicano.
magnifica. Per me un caro ricordo. carissimo ricordo.
bello video!
Franco sempre bravissimo
un saluto del Brasile
Ci vado spesso. Anche se Munoz ha avuto la mano pesante con il restauro, rimane un posto speciale, pochissima gente, fresca d'estate e armonia di volumi.
Munoz ha riportato la chiesa, e la piazza lì fuori compreso il mascherone posto sopra la vasca di granito egizio di epoca imperiale, allo stato più vicino possibile a ciò che esse erano prima dei rimeneggiamenti di Domenico Fontana, sotto Sisto V. Fontana che peraltro nei suoi lavori ruppe una lapide, che venne poi ricomposta, e fece nascere la leggenda della "pietra del diavolo", un singolare masso nero lucido, simile a una palla da bowling, con tre curiosi grandi fori, provocati secondo la leggenda dall'artiglio del diavolo, che avrebbe afferrato la pietra per scagliarla, furibondo, contro Domenico de Guzmàn raccolto devotamente in preghiera. La pietra mancò San Domenico, ma si schiantò al suolo, rompendo la lapide... mite e leggende medievali, si potrebbe dire. In ogni caso, Munoz va ringraziato per tutto ciò che ha fatto nell'area, a mio personalissimo parere.
@@m.brat.4364 Dipende da quello che si intende per "restauro". Munoz, a S Sabina, più che altro ha ricostruito con materiali nuovi. Non dico che sia un'operazione totalmente sbagliata, in quanto sul piano didattico ci ha ridato un esempio quasi perfettp di basilica del V sec.
Praticamente ha "ricostruito tutto l'abside, la schola cantorum e tutti i finestroni della navata centrale (che esistevano in origine, ma che ha rifatto con materiali contemporanei).
Quindi, grazie Munoz. Bellissimo posto, ma a nessun restauratore contemporaneo verrebbe permesso quello che lui ha fatto.
@@MrLutazioCatulo Certo, questo è chiaro. Come a nessuno oggi sarebbe permesso ciò che fece Fontana, o ciò che Sardi fece con la facciata posticcia di Santa Maria in Cosmedin prima che venisse riportata a ciò che era, grazie al cielo. Erano altri tempi, c'erano sensibilità e operabilità diverse, come lei sa benissimo. Munoz ha provato a riutilizzare la parte superstite dei materiali antichi (proprio come si dice nel video in merito alla schola cantorum), utilizzando materiali simili ma nuovi là dove non fosse possibile recuperare in toto quelli antichi. A mio modestissimo parere, è la cosa migliore che potesse fare. Credo abbia fatto qualcosa di simile, ma su proporzioni ridotte, anche in San Giorgio al Velabro, che è un'altra delle mie chiese preferite.
@@m.brat.4364 Concordo. Personalmente, oltre che San Giorgio, ho grande ammirazione per San Giovanni a porta latina. Restaurata in epoca moderna, ma con più "delicatezza" di Santa Sabina. Vorrei però spezzare una lancia a favore delle stratificazioni in architettura. Fontana ricopriva, ma altri aggiugevano ; un esempio è quell'incredibile e bellissimo esempio di gotico barocco rappresentato da s Maria Ara Coeli.
Grazie per lo scambio di opinioni, ho apprezzato le sue competenti considerazioni.
@@MrLutazioCatulo Meravigliosa, San Giovanni a Porta Latina (o "in Oleo", per alcuni). L'ho visitata solo due volte, e l'unica nota a sfavore che posso permettermi è il fatto di ritenerla piuttosto buia. Per la parte esterna stravedo anche per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo al Celio, con il campanile, le grotte di epoca repubblicana, e il tempio di Claudio, ma personalmente l'interno non lo trovo dello stesso livello, sembra esssere diventata una chiesa molto "commerciale" per i matrimoni. Apprezzo molto invece, per ragioni di nascita e crescita, sia San Bartolomeo all'Isola, che San Saba, un tempo tra le chiese più importanti di Roma. Grazie a lei, è stato un piacevolissimo scambio di considerazioni.
La Basilica di Santa Sabina.
m si fatt addormi Riccion