A 19 anni dalla scomparsa non dimentichiamo Vincenzo Raiola, Agente Scelto della Polizia di Stato
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- Опубліковано 10 гру 2024
- 19 anni fa, esattamente il 24 Maggio del 1999, l'Agente Scelto della Polizia di Stato Vincenzo Raiola, in servizio presso la Questura di Milano, cessò di vivere all'ospedale milanese di Niguarda, a causa di una ferita alla testa riportata dieci giorni prima durante un conflitto a fuoco con un gruppo di malviventi in Via Imbonati, a Milano.
Alle 5 del mattino del 14 maggio una banda di rapinatori armata di fucili d'assalto e ben fornita di esplosivi militari, assalì un furgone portavalori appena uscito dal deposito di un istituto di vigilanza in Via Bovio, una strada laterale di Via Imbonati a nord di Milano.
Nelle fasi concitate della rapina, giungevano gli equipaggi della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri.
Vennero accolti dai criminali con raffiche di mitra che non esitarono nemmeno a sparare contro alcune autovetture civili e un autobus di passaggio, per farsi strada e scappare a bordo di due autovetture, esplodendo anche alcuni candelotti fumogeni per agevolare la fuga.
Durante questi interminabili momenti della sparatoria rimasero feriti agenti della Polizia di Stato, Carabinieri e civili.
Le auto dei rapinatori attraversarono il quartiere di Dergano per poi imboccare nuovamente in Via Imbonati, qualche centinaio di metri più a nord. Fu qui che i rapinatori si trovarono davanti alle Volanti Comasina e Niguarda , che stavano sopraggiungendo sul luogo della rapina.
I banditi spararono per primi contro gli agenti, ferendo tre di loro, tra i quali l'agente scelto Vincenzo Raiola, gregario della Volante Comasina, colpito da un proiettile alla testa.
Quindi i rapinatori fuggirono definitivamente in direzione di Viale Enrico Fermi, abbandonando le auto in due paesi dell'hinterland milanese.
Le condizioni dell'Agente Scelto Raiola apparvero subito gravissime.
Venne trasportato all'ospedale di Niguarda ormai in coma irreversibile e qui agonizzò per dieci giorni prima di morire.
Dal luogo dell'assalto vennero recuperati 217 bossoli di arma da fuoco esplosi dai rapinatori.
Dopo una settimana dalla rapina erano ancora visibili, in via Imbonati e nelle strade limitrofe, i segni dello scontro a fuoco (auto trapassate dalle pallottole, fori di proiettile sulle pareti delle abitazioni e negozi, eccetera) .
Le indagini scattarono immediatamente dopo l'assalto e portarono all'individuazione da parte della Squadra Mobile del gruppo di fuoco responsabile della vile aggressione, ma gli arresti scattarono solo a luglio, per permettere di assicurare alla giustizia l'intera banda, compresi due carabinieri corrotti.
La banda era composta da ex terroristi di sinistra, pregiudicati per reati di mafia e criminali comuni.
Tre degli assassini ricevettero la condanna all'ergastolo, confermata in Cassazione.
Il basista della tentata rapina al furgone portavalori non è mai stato individuato.
L'Agente Scelto Vincenzo Raiola era stato in servizio al Compartimento di Polizia Ferroviaria di Milano, prima di ottenere il trasferimento alle Volanti.
Lasciò i genitori, il fratello e la fidanzata.
La Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Trieste è stata intitolata alla sua memoria.