La legge monti/fornero doveva avvenire in ogni caso, per ragioni di equilibrio di bilancio dello stato italiano ed è passata con la maggioranza bulgara dell'allora parlamento italiano in particolare dell'allora PDL berlusconano (compresi i voti dello stesso berlusconi, razzi, meloni, la russa, tajani, santanchè) e del PD bersaniano (compresi i voti di bersani, damiano, franceschini, orlando) ì. Ha eliminato alcuni privilegi, ma non tutti. L'allora ministro del lavoro Fornero, fu spinta e sollecitata (e lasciata sola anche dai vertici sindacali e politici di allora oggi in parlamento, come allora) da monti, draghi (prima del suo famoso e risolutivo "qualsiasi cosa per l'euro, e credetemi sarà abbastanza), dall'incapacità politica dei due partiti di cui sopra, dalla paura dei parlamentari di perdere i loro privilegi ed i loro vitalizi, da uno spread al galoppo, spinto anche dall'insolenza, tipo Cetto la Qualunque del comico Albanese (verso la Merkel....che per rappresaglia ordinò alla bundesbank di vendere i titoli italiani) dell'allora governo berlusconi Poteva essere fatta meglio? Assolutamente sì, ma venne confezionata in 15 giorni. I suoi limiti, ed i risparmi comunque conseguenti sono stati sfruttati elettoralmente consentendone deroghe e altre iniziative non necessariamente legate alle pensioni (la più vistosa la QUOTA100, per tre anni, con soli 38 anni di contributi ed almeno 62 anni di età, poi diventata QUOTA102-103 ...QUOTA41 se lavoratori precoci o licenziati (non tutti) ...OPZIONE DONNA inizialmente con soli 35 anni di contributi poi con 38 ..... per circa un totale di 500.000 / 550.000 persone ..... peraltro temporanee e quindi risultanti in seguito divisive. Peraltro la legge fornero/monti ha esteso la correlazione dell'aspettativa di vita oltre che ai requisiti anagrafici e anche ai requisiti contributivi (anni e mesi di versamenti contributivi all'inps) e decisa dalla legge sacconi in precedenza ma con previsione applicativa successiva, necessari per ottenere una pensione. E' curioso, che le pensioni raggiunte per anzianità contributiva che dal 2011 ad oggi hanno visto aumentare i requisiti contributivi sostanzialmente di 37 mesi (42 anni 10 mesi + 3 mesi di finestra) per gli uomini (questi sono coloro per i quali il traguardo pensionistico è stato spostato più avanti di tutti gli altri) e di 25 mesi (41 anni 10 mesi + 3 mesi di finestra) per le donne (unico ambito dove esiste differenziazione per sesso)....dicevo è curioso che dette pensioni raggiunte per anzianità contributiva, sostanzialmente dopo 42 o 43 anni di versamenti contributivi siano state definite "pensioni anticipate ordinarie". Delle pensioni raggiunte appunto per anzianità contributiva dopo 42 o 43 anni di versamenti contributivi, si parla poco ed a sproposito, ed appunto sono state definite "anticipate ordinarie" e dal 2019 ....le deroghe legaiole .... hanno permesso circa 500.000 pensioni, agli over 62enni, con soli 38 anni di contributi meno della ormai mitica pensione di anzianità (contributiva) di 40 anni di versamenti e senza nessuna penalizzazione. Per i non 62 enni, spesso lavoratori precoci, ma con occupazioni, non ritenute gravose e usuranti con 40-41-42 anni di contributi, già versati non c'è stato alcuno sconto, ma c'è stato un congelamento dei requisiti, nel 2019 con provvedimento dell'allora ministro del lavoro e dello sviluppo economico ad interim Di Maio, peraltro previsti da un logaritmo che ha fatto gallopare (e quindi aumentare di 37 e 25 mesi in 5 anni) l'aspettativa di vita e quindi il traguardo previdenziale, logaritmo smentito dal covid, ma non solo e quindi in parte modificato. Tant'è che l'aspettativa di vita è ad oggi 2024 prevista ancora in diminuzione. Sarebbe opportuno chiarire, senza se e senza ma, che per avere pensioni degne sono necessari versamenti contributivi altrettanto degni (provenienti da stipendi ugualmente degni) ed a parte persone ultra preparate ed ultra fortunate, (che peraltro con i loro redditi, potrebbero, rivolgendosi a qualsiasi assicurazione privata, garantirsi una pensione più che degna) per un periodo congruo (ultra decennale) e sarebbe altrettanto opportuno evitare ulteriori pre-pensionamenti con anzianità contributiva inferiore ai 41anni di contributi. Ho l'amara sensazione, che in linea di massima i rappresentanti politici dal 2011 in poi, tra i quali dubito vi siano lavoratori precoci, cioè che abbiano un'anno di contributi previdenziali al 19° anno di età, e nemmeno al 29° anno di età, abbiano la tentazione di ridicolizzare ed allungare gli anni di contribuzione per le pensioni per anzianità contributiva, i cui lavoratori sono sempre in numero più ridotto ...... e obbligare nei fatti a lasciare il mondo del lavoro a 67 anni (e con ilcalcolo della pensione sempre più e/o solo contributivo) La quota100, e non solo, a tempo determinato solo per over62 e con soli 38 anni di contributi, accompagnata dalla promessa di Quota41 (di contributi versati-forse più onesta) per tutti, senza se e senza, mai attuata ed ora irrealizzabile (anche se totalmente contributiva ..... e quindi con pensioni ridotte del 15/20%) ha fatto la fortuna e l'ubriacatura nel 2019 dei legaioli salviniani all'europee del 2019 ...... ora per credere ancora alle loro promesse .... bisogna essere insieme, illusi, smemorati ed analfabeti funzionali ...... lo stesso dicasi per i pensionati o pensionandi per le pensioni minime di 1.000,00 Euro, che oggi non arrivano a 600,00 Euro ....... ed è bene ricordare che sono dette minime, perchè maturate in assenza di contributi o con versamenti irrisori. Purtroppo in questo sgangherato paese, dopo la 2° guerra mondiale, per ragioni politiche ed elettorali si è lasciato credere, ed ancora, malgrado la legge monti/fornero (novembre 2011) abbia dimostrato il contrario e resiste il convincimento, fino al 2012, che i versamenti contributivi previdenziali erano un optional, anche chi scrive nel 1978 e nel 1979, pur andando a scuola ha lavorato complessivamente per più di 13 mesi, poi ricostruendo una vita di contributi (con richiesta di due ricongiunzioni durate decenni, la prima definita, post ricerca e resurrezione dopo 14 anni, la seconda definita post appuntamento INPS dopo 28 anni, 3 mesi prima di raggiungere i requisiti pensionistici e dopo almeno 25 rvpa di due patronati diversi) ... quello versato è risultato solo dicembre 1979. Ribadisco in questo paese l'aver pagato per decenni contributi previdenziali viene sottovalutato e ridicolizzato e si tende a considerare la pensione come dovuta dallo Stato (e sempre più dall'Inps) e tutti i prepensionamenti, anche recenti, sono stati consentiti riducendo gli anni di contribuzione previdenziale richiesti (quindi il montante contributivo e consentite in passato con irrisorie, o inesistenti contribuzioni previdenziali). Ho letto che in Svizzera e in Germania, le persone che a 67 anni, risultano avere una contribuzione non congrua, anche vent'anni ....... vengono convocate ed interrogate. In italia i percettori di pensioni minime ed oggi anche i percettori di reddito di cittadinanza sono stati e sono ancora "serbatoi di voti elettorali" e lo Stato è considerato una vacca da mungere. De Gregori cantava ..... lo Stato siamo noi ...... ma di questo non c'è diffusa consapevolezza .....tutt'altro. Ultima cosa. Con la legge fornero......fioriscono le interpretazioni, che le leggi previdenziali siano una sorta di guerra tra vecchi e giovani. Ancora si banalizza. L'aspetto previdenziale dovrà diventare sempre più materia contrattuale e non solo. Il mondo del lavoro dovrà cambiare, specie in ambito pubblico. Si dovranno valutare piante organiche, mansioni, confrontando enti pubblici (Comuni con comuni, Regioni con Regioni), orari e modalità di lavoro, ma servono decenni e generazioni.
i soldi versati all' inps vanno tenuti x chi ne ha diritto, x chi in ogni busta paga lascia all inps parte del suo sudore.. sono piú di 40 anni che lavoro e lascio trattenute all inps.. tra 3 anni vado in pensione, e mi girano le scatole a sapere che parte delle mie trattenute servino x dare soldi all mercato delle armi e peggio agli immigrati, che mai hanno pagato una caramella di tassa e mai la pagheranno.. poi ogni mese verso trattenute, e quando mi daranno la liquidazione avrò ulteriori trattenute, mi tasseranno x la seconda volta soldi gia tassati mese x mese.. e malgrado tutto questo tassare l'inps é in crisi.. ripeto: se l'inps gestisse i soldi x chi ne ha diritto non sarebbe in crisi... paghi le tasse su quello che compri, su quello che vendi.. paghi le tasse sul materiale per costruirti la casa, paghi le tasse sulla proprieta' della casa gia' tassata mattone su mattone, e se poi la vendi ci paghi ulteriori tasse.. aaah lasciamo perdere, sarebbe solo da andare a casa dei politici a suonarli il campanello...
Giustissimo tridico non mettiamo tutti allo stesso piano...siamo stanchi
La legge monti/fornero doveva avvenire in ogni caso, per ragioni di equilibrio di bilancio dello stato italiano ed è passata con la maggioranza bulgara dell'allora parlamento italiano in particolare dell'allora PDL berlusconano (compresi i voti dello stesso berlusconi, razzi, meloni, la russa, tajani, santanchè) e del PD bersaniano (compresi i voti di bersani, damiano, franceschini, orlando) ì. Ha eliminato alcuni privilegi, ma non tutti. L'allora ministro del lavoro Fornero, fu spinta e sollecitata (e lasciata sola anche dai vertici sindacali e politici di allora oggi in parlamento, come allora) da monti, draghi (prima del suo famoso e risolutivo "qualsiasi cosa per l'euro, e credetemi sarà abbastanza), dall'incapacità politica dei due partiti di cui sopra, dalla paura dei parlamentari di perdere i loro privilegi ed i loro vitalizi, da uno spread al galoppo, spinto anche dall'insolenza, tipo Cetto la Qualunque del comico Albanese (verso la Merkel....che per rappresaglia ordinò alla bundesbank di vendere i titoli italiani) dell'allora governo berlusconi Poteva essere fatta meglio? Assolutamente sì, ma venne confezionata in 15 giorni. I suoi limiti, ed i risparmi comunque conseguenti sono stati sfruttati elettoralmente consentendone deroghe e altre iniziative non necessariamente legate alle pensioni (la più vistosa la QUOTA100, per tre anni, con soli 38 anni di contributi ed almeno 62 anni di età, poi diventata QUOTA102-103 ...QUOTA41 se lavoratori precoci o licenziati (non tutti) ...OPZIONE DONNA inizialmente con soli 35 anni di contributi poi con 38 ..... per circa un totale di 500.000 / 550.000 persone ..... peraltro temporanee e quindi risultanti in seguito divisive. Peraltro la legge fornero/monti ha esteso la correlazione dell'aspettativa di vita oltre che ai requisiti anagrafici e anche ai requisiti contributivi (anni e mesi di versamenti contributivi all'inps) e decisa dalla legge sacconi in precedenza ma con previsione applicativa successiva, necessari per ottenere una pensione. E' curioso, che le pensioni raggiunte per anzianità contributiva che dal 2011 ad oggi hanno visto aumentare i requisiti contributivi sostanzialmente di 37 mesi (42 anni 10 mesi + 3 mesi di finestra) per gli uomini (questi sono coloro per i quali il traguardo pensionistico è stato spostato più avanti di tutti gli altri) e di 25 mesi (41 anni 10 mesi + 3 mesi di finestra) per le donne (unico ambito dove esiste differenziazione per sesso)....dicevo è curioso che dette pensioni raggiunte per anzianità contributiva, sostanzialmente dopo 42 o 43 anni di versamenti contributivi siano state definite "pensioni anticipate ordinarie".
Delle pensioni raggiunte appunto per anzianità contributiva dopo 42 o 43 anni di versamenti contributivi, si parla poco ed a sproposito, ed appunto sono state definite "anticipate ordinarie" e dal 2019 ....le deroghe legaiole .... hanno permesso circa 500.000 pensioni, agli over 62enni, con soli 38 anni di contributi meno della ormai mitica pensione di anzianità (contributiva) di 40 anni di versamenti e senza nessuna penalizzazione. Per i non 62 enni, spesso lavoratori precoci, ma con occupazioni, non ritenute gravose e usuranti con 40-41-42 anni di contributi, già versati non c'è stato alcuno sconto, ma c'è stato un congelamento dei requisiti, nel 2019 con provvedimento dell'allora ministro del lavoro e dello sviluppo economico ad interim Di Maio, peraltro previsti da un logaritmo che ha fatto gallopare (e quindi aumentare di 37 e 25 mesi in 5 anni) l'aspettativa di vita e quindi il traguardo previdenziale, logaritmo smentito dal covid, ma non solo e quindi in parte modificato. Tant'è che l'aspettativa di vita è ad oggi 2024 prevista ancora in diminuzione.
Sarebbe opportuno chiarire, senza se e senza ma, che per avere pensioni degne sono necessari versamenti contributivi altrettanto degni (provenienti da stipendi ugualmente degni) ed a parte persone ultra preparate ed ultra fortunate, (che peraltro con i loro redditi, potrebbero, rivolgendosi a qualsiasi assicurazione privata, garantirsi una pensione più che degna) per un periodo congruo (ultra decennale) e sarebbe altrettanto opportuno evitare ulteriori pre-pensionamenti con anzianità contributiva inferiore ai 41anni di contributi.
Ho l'amara sensazione, che in linea di massima i rappresentanti politici dal 2011 in poi, tra i quali dubito vi siano lavoratori precoci, cioè che abbiano un'anno di contributi previdenziali al 19° anno di età, e nemmeno al 29° anno di età, abbiano la tentazione di ridicolizzare ed allungare gli anni di contribuzione per le pensioni per anzianità contributiva, i cui lavoratori sono sempre in numero più ridotto ...... e obbligare nei fatti a lasciare il mondo del lavoro a 67 anni (e con ilcalcolo della pensione sempre più e/o solo contributivo)
La quota100, e non solo, a tempo determinato solo per over62 e con soli 38 anni di contributi, accompagnata dalla promessa di Quota41 (di contributi versati-forse più onesta) per tutti, senza se e senza, mai attuata ed ora irrealizzabile (anche se totalmente contributiva ..... e quindi con pensioni ridotte del 15/20%) ha fatto la fortuna e l'ubriacatura nel 2019 dei legaioli salviniani all'europee del 2019 ...... ora per credere ancora alle loro promesse .... bisogna essere insieme, illusi, smemorati ed analfabeti funzionali ...... lo stesso dicasi per i pensionati o pensionandi per le pensioni minime di 1.000,00 Euro, che oggi non arrivano a 600,00 Euro ....... ed è bene ricordare che sono dette minime, perchè maturate in assenza di contributi o con versamenti irrisori.
Purtroppo in questo sgangherato paese, dopo la 2° guerra mondiale, per ragioni politiche ed elettorali si è lasciato credere, ed ancora, malgrado la legge monti/fornero (novembre 2011) abbia dimostrato il contrario e resiste il convincimento, fino al 2012, che i versamenti contributivi previdenziali erano un optional, anche chi scrive nel 1978 e nel 1979, pur andando a scuola ha lavorato complessivamente per più di 13 mesi, poi ricostruendo una vita di contributi (con richiesta di due ricongiunzioni durate decenni, la prima definita, post ricerca e resurrezione dopo 14 anni, la seconda definita post appuntamento INPS dopo 28 anni, 3 mesi prima di raggiungere i requisiti pensionistici e dopo almeno 25 rvpa di due patronati diversi) ... quello versato è risultato solo dicembre 1979.
Ribadisco in questo paese l'aver pagato per decenni contributi previdenziali viene sottovalutato e ridicolizzato e si tende a considerare la pensione come dovuta dallo Stato (e sempre più dall'Inps) e tutti i prepensionamenti, anche recenti, sono stati consentiti riducendo gli anni di contribuzione previdenziale richiesti (quindi il montante contributivo e consentite in passato con irrisorie, o inesistenti contribuzioni previdenziali). Ho letto che in Svizzera e in Germania, le persone che a 67 anni, risultano avere una contribuzione non congrua, anche vent'anni ....... vengono convocate ed interrogate. In italia i percettori di pensioni minime ed oggi anche i percettori di reddito di cittadinanza sono stati e sono ancora "serbatoi di voti elettorali" e lo Stato è considerato una vacca da mungere. De Gregori cantava ..... lo Stato siamo noi ...... ma di questo non c'è diffusa consapevolezza .....tutt'altro. Ultima cosa. Con la legge fornero......fioriscono le interpretazioni, che le leggi previdenziali siano una sorta di guerra tra vecchi e giovani. Ancora si banalizza. L'aspetto previdenziale dovrà diventare sempre più materia contrattuale e non solo. Il mondo del lavoro dovrà cambiare, specie in ambito pubblico. Si dovranno valutare piante organiche, mansioni, confrontando enti pubblici (Comuni con comuni, Regioni con Regioni), orari e modalità di lavoro, ma servono decenni e generazioni.
La TV non la guarda piu' nessuno. Chiudete e basta.
i soldi versati all' inps vanno tenuti x chi ne ha diritto, x chi in ogni busta paga lascia all inps parte del suo sudore.. sono piú di 40 anni che lavoro e lascio trattenute all inps.. tra 3 anni vado in pensione, e mi girano le scatole a sapere che parte delle mie trattenute servino x dare soldi all mercato delle armi e peggio agli immigrati, che mai hanno pagato una caramella di tassa e mai la pagheranno.. poi ogni mese verso trattenute, e quando mi daranno la liquidazione avrò ulteriori trattenute, mi tasseranno x la seconda volta soldi gia tassati mese x mese.. e malgrado tutto questo tassare l'inps é in crisi.. ripeto: se l'inps gestisse i soldi x chi ne ha diritto non sarebbe in crisi... paghi le tasse su quello che compri, su quello che vendi.. paghi le tasse sul materiale per costruirti la casa, paghi le tasse sulla proprieta' della casa gia' tassata mattone su mattone, e se poi la vendi ci paghi ulteriori tasse.. aaah lasciamo perdere, sarebbe solo da andare a casa dei politici a suonarli il campanello...