Ma quanti anni sono passati in quella piazza …ormai sono lontani quei giorni ske.. vivo qui solo in Giappone da 16 anni e quella piazza mi manca mi manca tanto… ci rivedremo presto..
Skeggia - "ALRE" (Il Buio Cuore) TESTO [STROFA 1] E anche sta notte non dormo, resto a fissare le pareti, scaldo un piatto nel forno e metto in riga tutti i miei sprechi, da puttana ogni giorno e di ste grida restano lievi, il mondo è solo un contorno, il cielo è pioggia che bagna i vetri, e i secondi, sono mesi, i miei nervi restano tesi, i miei giorni, sono inquieti, e miei occhi restano biechi, e non parlo quando mi chiedi non mi fotte più di un cazzo, adesso guardo la vita, dal bordo del mio terrazzo, sono un pazzo, resto in bilico fin quando potrò, tengo vive le speranze grazie al fumo che c'ho, mi terrò stretti i miei ricordi ma per quanto non so, so che brucerò i miei soldi per riempire il cilum, senza aria coma ad Hong Kong, lame accarezzano i polsi, il fegato conta i sorsi, l'odio smonta i rimorsi, l'ansia tronca i discorsi, e la distanza ora è più vasta, ed in testa sento i morsi tipo dopo un altra pasta, e Dio, da qua non passa, l'inferno batte cassa, il mio cuore sul suo palmo e mi dice che non gli basta, e mi incastra in mezzo ai pezzi del suo puzzle, riflette la mia faccia in uno specchio frantumato, e sugno cunsumato ogni giorno quando mi sveglio e lo so, che il punto di non ritorno l'ho già passato da un po'! Vivo per ciò che non ho, e questo accorcia i miei giorni, svuota calici colmi, e mi regala notti insonni. [STROFA 2] Mi sento come da bambino quando al mare non tocchi, come se il destino, mi punti un ferro in mezzo agli occhi, sai che quei ritocchi non aggiungeranno il quadro, e mi restano i vetri rotti e l'amore andato sprecato, e anche sta notte ho esagerato coi fumi della cavour, annego nei pensieri impuri, ora che l'odio cola dai muri, e sotto agli occhi segni scuri che parlano al posto mio, e sanno che la soluzione non è il tempo e non è Dio, e il logorio ora fa il vuoto tra queste pagine, il silenzio si fa oblio e mi blocca in un fermo immagine, la fine di Cartagine sotto i colpi di Roma, sai che schiaccia, e schiaccia a terra come i tori giù a Pamplona, ho fiori di quella buona e so che non posso più smettere, il sonno mi abbandona e il sangue scorre fra ste lettere, pentirsi non scagiona e non c'è un cazzo da riflettere, la vita ti imprigiona in colpe che non puoi omettere, e di amore da trasmettere adesso non me ne resta più abbastanza, e ciò che ne rimane è sotto chiave in una stanza, c'è una discrepanza che non posso che aumentare, in tutta la sua eleganza il diavolo torna a bussare, ha il conto da incassare perché il cerchio deve chiudersi, un sipario da calare su uno show che ha da concludersi, qua illudersi, non ha mai fatto parte del piano, ed ora la soluzione... c'è l'ho in mano...
Questa canzone mi è rimasta veramente impressa, sono anch'io siciliano, Marsalese, in provincia di Trapani, la città dove risiedeva Alberto Sicano Genco alias "Skeggia" ho scoperto la sua esistenza da pochi mesi, mi sono subito documentato su chi fosse e cosa avesse fatto, ho scoperto molte cose, ad esempio che faceva parte di un noto gruppo Hip-Hop dal Nome "Trinacria Losca" o che prima di andarsene realizzò un 2° disco solista dal nome "T.S.O - Trattamento Skeggia Obbligatorio" purtroppo in rete si trovano pochissime cose, ma sto ancora cercando, magari troverò altro, nel frattempo ho deciso di trascrivere dei testi delle tracce de "Il Buoi Cuore" il suo primo album solista (O almeno così so, magari ne ha realizzati altri prima di questo e non l'ho ancora scoperto) mi scuso per eventuali errori, può capitare di non comprendere delle parole, e allora vado per logica/assonanza.
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Ma quanti anni sono passati in quella piazza …ormai sono lontani quei giorni ske.. vivo qui solo in Giappone da 16 anni e quella piazza mi manca mi manca tanto… ci rivedremo presto..
Brividi, veramente.
Adesso ancora di più perché sta in cielo
"VIVO PER CIÒ CHE NON HO, e questo accorcia i miei giorni, svuota calici colmi e mi regala notti insonni"
Mi terrò stretti i ricordi ma per quanto non so
Quanto mi manchi sangue meo
Skeggia - "ALRE" (Il Buio Cuore)
TESTO
[STROFA 1]
E anche sta notte non dormo, resto a fissare le pareti, scaldo un piatto nel forno e metto in riga tutti i miei sprechi, da puttana ogni giorno e di ste grida restano lievi, il mondo è solo un contorno, il cielo è pioggia che bagna i vetri, e i secondi, sono mesi, i miei nervi restano tesi, i miei giorni, sono inquieti, e miei occhi restano biechi, e non parlo quando mi chiedi non mi fotte più di un cazzo, adesso guardo la vita, dal bordo del mio terrazzo, sono un pazzo, resto in bilico fin quando potrò, tengo vive le speranze grazie al fumo che c'ho, mi terrò stretti i miei ricordi ma per quanto non so, so che brucerò i miei soldi per riempire il cilum, senza aria coma ad Hong Kong, lame accarezzano i polsi, il fegato conta i sorsi, l'odio smonta i rimorsi, l'ansia tronca i discorsi, e la distanza ora è più vasta, ed in testa sento i morsi tipo dopo un altra pasta, e Dio, da qua non passa, l'inferno batte cassa, il mio cuore sul suo palmo e mi dice che non gli basta, e mi incastra in mezzo ai pezzi del suo puzzle, riflette la mia faccia in uno specchio frantumato, e sugno cunsumato ogni giorno quando mi sveglio e lo so, che il punto di non ritorno l'ho già passato da un po'! Vivo per ciò che non ho, e questo accorcia i miei giorni, svuota calici colmi, e mi regala notti insonni.
[STROFA 2]
Mi sento come da bambino quando al mare non tocchi, come se il destino, mi punti un ferro in mezzo agli occhi, sai che quei ritocchi non aggiungeranno il quadro, e mi restano i vetri rotti e l'amore andato sprecato, e anche sta notte ho esagerato coi fumi della cavour, annego nei pensieri impuri, ora che l'odio cola dai muri, e sotto agli occhi segni scuri che parlano al posto mio, e sanno che la soluzione non è il tempo e non è Dio, e il logorio ora fa il vuoto tra queste pagine, il silenzio si fa oblio e mi blocca in un fermo immagine, la fine di Cartagine sotto i colpi di Roma, sai che schiaccia, e schiaccia a terra come i tori giù a Pamplona, ho fiori di quella buona e so che non posso più smettere, il sonno mi abbandona e il sangue scorre fra ste lettere, pentirsi non scagiona e non c'è un cazzo da riflettere, la vita ti imprigiona in colpe che non puoi omettere, e di amore da trasmettere adesso non me ne resta più abbastanza, e ciò che ne rimane è sotto chiave in una stanza, c'è una discrepanza che non posso che aumentare, in tutta la sua eleganza il diavolo torna a bussare, ha il conto da incassare perché il cerchio deve chiudersi, un sipario da calare su uno show che ha da concludersi, qua illudersi, non ha mai fatto parte del piano, ed ora la soluzione... c'è l'ho in mano...
Questa canzone mi è rimasta veramente impressa, sono anch'io siciliano, Marsalese, in provincia di Trapani, la città dove risiedeva Alberto Sicano Genco alias "Skeggia" ho scoperto la sua esistenza da pochi mesi, mi sono subito documentato su chi fosse e cosa avesse fatto, ho scoperto molte cose, ad esempio che faceva parte di un noto gruppo Hip-Hop dal Nome "Trinacria Losca" o che prima di andarsene realizzò un 2° disco solista dal nome "T.S.O - Trattamento Skeggia Obbligatorio" purtroppo in rete si trovano pochissime cose, ma sto ancora cercando, magari troverò altro, nel frattempo ho deciso di trascrivere dei testi delle tracce de "Il Buoi Cuore" il suo primo album solista (O almeno così so, magari ne ha realizzati altri prima di questo e non l'ho ancora scoperto) mi scuso per eventuali errori, può capitare di non comprendere delle parole, e allora vado per logica/assonanza.
Seria.