Murano - NELLA FORNACE CHE FA ARTE, BERENGO: MA SEMPRE MENO MAESTRI (23.03.24)

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  • Опубліковано 18 жов 2024
  • www.pupia.tv - Murano - NELLA FORNACE CHE FA ARTE, BERENGO: MA SEMPRE MENO MAESTRI
    La notte è del maestro fuochista. È lui il padrone della fornace. È la sua cucina. Entra, mette insieme gli ingredienti, li dosa, li assaggia. E li lascia pronti per la cottura. Con la luce del giorno i forni si accendono, arrivano a 1.200 gradi. È la temperatura giusta per fondere il vetro e poi lavorarlo, appena scende a 700 gradi. Allora interviene il maestro vetraio. Osserva quella pasta trasparente sistemata all'estremità di un'asta di metallo. Con le spatole di grandezza diversa inizia a dare forma a quella materia. Tantissime forme diverse, altrettanti colori. Siamo nella fornace dello Studio Berengo, tra le più attive a Murano, l'unica dedicata esclusivamente alla realizzazione di opere d'arte in vetro. È qui che avviene la magia. È qui che gli artisti e i maestri vetrai lavorano fianco a fianco. Provano, sperimentano. Pronti a gettare tutto e ricominciare da capo. O a sorridere per la nascita di un capolavoro. Creatività e manualità. Artista e artigiano. "È il futuro di Murano", dice Adriano Berengo, impegnato ad allestire la nuova edizione di Glasstress, la rassegna di arte contemporanea e vetro che aprirà in concomitanza con la Biennale d'arte. È preoccupato, però, Berengo. "Stiamo vivendo una situazione drammatica- dice- nell'isola tutti i maestri sono prossimi alla pensione e mancano i giovani. Vent'anni fa qui c'erano cinquemila addetti al vetro, oggi saranno 300 o 400. Il mercato c'è, anche se è inquinato dalle imitazioni, ma manca una struttura scolastica che addestra i giovani e faccia loro amare questo mestiere". E non è da tutti. "Devi saper leggere un disegno, resistere alla temperatura di agosto, quando qui dentro fanno 45, 50 gradi. Intelligenza, costanza, amore delle tradizioni del passato, ma soprattutto del futuro", dice. Trent'anni sono passati dalla sua intuizione di portare l'arte contemporanea a Murano, allora tutta bicchieri e lampadari. "Le cose tradizionali meritano rispetto, ma ho pensato che quest'isola poteva rinascere portando qui gli artisti, mettendoli in contatto con i maestri vetrai. E siccome i creativi vogliono avere visibilità, ho creato Glasstress, dove negli anni ho invitato decine di nomi a cimentarsi con questo materiale. Tra loro e i maestri vetrai- racconta- si crea un bel rapporto". Tanto che qui alcuni operai indossano la maglietta di Ai Weiwei, l'autore del grande lampadario della 'Commedia umana'. Tre anni di lavoro e una collaborazione mai finita: mentre Berengo parla, dietro di lui il maestro vetraio forgia uno dei granchi che fanno parte dell'opera. "I maestri sono un'estensione della mano dell'artista- aggiunge infine Berengo- ma la città deve mettersi in testa di creare delle scuole". Perché il futuro di Murano qualcuno lo deve saper costruire. (23.03.24)

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