Imparare a parlare con sé stessi: cosa fare quando hai un conflitto interiore

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  • Опубліковано 29 тра 2024
  • Imparare a parlare con sé stessi non è facile, ma può farti risparmiare tempo ed energie mentali. Avere un conflitto interiore significa avere così tanti pensieri diversi nella testa da non sapere quale seguire. Capire cosa sono i conflitti mentali aiuta a gestirli meglio, ecco perché ho raccolto 3 consigli per imparare a non pensare troppo:
    0:32 1) Dove nascono i conflitti interiori
    Nella nostra mente ci sono tanti tipi di “io” che hanno pensieri diversi tra loro. Davanti a una decisione importante ogni "io" che rispecchia una parte di noi vuole avere la meglio. I conflitti interiori sono importanti e funzionali per prendere decisioni coerenti con noi stessi.
    2:08 2) Perché avere conflitti interiori è un bene
    Avere parti diverse di noi che si esprimono e vengono ascoltate è un ingrediente importante per tutelare la nostra flessibilità mentale. Non avere dubbi e incertezze può portare a una rigidità mentale.
    5:05 3) Accettare i dissidenti, invece che sopprimerli
    I conflitti interiori non sono fastidiosi, lo è l’ansia che associamo a loro e alla loro diversità. Normalizza le differenze e accetta tutti gli “io” della tua personalità, senza volerli eliminare. Prova ad ascoltare fino in fondo ognuno dei tuoi "io" senza avere fretta di prendere una decisione.
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    #conflittiinteriori #pensieri #psicologia
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    "Cari amici oggi parliamo di conflitti interiori.
    Hai presente quando devi prendere una decisione importante e inizi ad avere mille pensieri per la testa che ti tirano da una parte e dall’altra?
    Bene, partiamo dall’ABC: dove nascono questi conflitti? Saperlo ti aiuterà a meglio gestirli.
    1. Dove nascono i conflitti interiori.
    Nella nostra mente ci sono tanti tipi di “io”. C’è l'Io buono e l'Io cattivo. Quello che aiuterebbe la vecchietta ad attraversare la strada e quello…che “ma anche no”. Quello coraggioso, che scalerebbe l’Everest domani, e quello più timoroso. Quello razionale e quello irrazionale. Ognuno di questi “io” ha delle idee diverse, bisogni e aspirazioni differenti.
    Una buona metafora per comprendere a ciò che succede dentro di noi davanti a decisioni da prendere è quella del parlamento. I nostri “io” sono come parlamentari.
    Quando ti tocca un importante avvenimento della vita o un dubbio da dover affrontare, il nostro parlamento interiore si riunisce per discutere e inizia il dibattito. Durante questo dibattito ognuno dei nostri “io” interiore cerca di convincere gli altri "io" che dobbiamo seguire la sua strada e la sua direzione. In questo modo nascono i conflitti interiori e sono un qualcosa di assolutamente normale di un processo nel quale delle parti tra loro in conflitto cercano di dialogare.
    2. Perché avere conflitti interiori è un bene
    Abbiamo visto che il conflitto nasce da un dialogo tra alcune diverse parti di noi. La metafora del parlamento ci suggerisce che il dialogo tra parti opposte è fondamentale, perché è ciò che sta a garanzia e a tutela della democrazia. Grazie a questo meccanismo tutti i punti di vista possano essere presi in considerazione e quindi a un qualche livello tutelati. Fuor di metafora, il fatto che diverse parti di noi possano essere libere di esprimersi e essere ascoltate è un elemento importante per tutelare la nostra flessibilità mentale che è la base sulla quale poggia la nostra salute psicologica.
    3. Accettare i dissidenti, invece che sopprimerli
    I conflitti interiori, di per sé, non sono fastidiosi. È l’ansia che associamo a essi e al conflitto che scaturisce tra loro che ci dà fastidio. Ed è proprio qui che possiamo lavorare.
    Quando all'interno del tuo parlamento interiore c'è un dissidente cosa pensi sia meglio fare? Se fai lotta a quel parlamentare lì dentro la tua mente, stai facendo la lotta a una parte di te.
    Normalizzare le differenze. Accetta serenamente tutti i vari “io” della tua personalità. La tua bontà, ma anche la tua cattiveria, il tuo coraggio ma anche la paura, la tua forza ma anche la tua debolezza, la tua intelligenza ma anche la tua stupidità. Gli opposti sono sempre tra loro complementari: non può esistere l’amore senza l’odio e imbavagliare uno dei due rischia di impoverire l’altro facendogli perdere significato.
    Una seconda cosa che puoi fare è quella di far dialogare volutamente le voci dei vari parlamentari, cercando di dare loro uguale rispetto e uguale dignità.
    Cari amici, vivere una vita felice non significa avere una personalità compatta, unita, coerente al 100% in ogni situazione. Non ti serve, insomma, una personalità lineare. Ti serve una mentalità elastica capace di accogliere la parte della tua personalità poco armonica."

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