GIUSEPPE SCHIPPA: " Quello esibito ad Aachen non è il cranio di CARLO MAGNO "

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  • Опубліковано 26 сер 2024
  • Il Centro Studi Giovanni Carnevale ha iniziato uno studio su determinati argomenti che sono presenti nei libri di don Giovanni Carnevale e nei libri di Storia, facendo emergere particolari interessanti e per certi versi inediti, seppure poco trattati.
    Il cranio senza il restante teschio, presentato ad Aachen come la calotta cranica di Carlo Magno, non dimostra scientificamente che possa essere quello di Carlo Magno. Magari potrebbe essere quello dell'imperatore Carlo il Grosso, discendente di Carlo Magno. Il quale ebbe gravi problemi al cervello, al punto che - così si dice - i monaci gli trapanarono il cranio. Quando Federico Barbarossa abbandonò - sconfitto dalla Lega Lombarda - i territori del Sacro Romano Impero carolingio, per ritirarsi nei suoi territori tedeschi, volle portarsi appresso i cimeli carolingi, che erano nella Cappella Palatina di Aquisgrana, oggi chiesa di San Claudio, qui nel Piceno, e presenti ad Aachen. Cercò pure il corpo di Carlo Magno, che doveva essere sepolto sotto il solio all'entrata della Cappella Palatina. Probabilmente i monaci si tennero il corpo di Carlo Magno, dandogli quello di Carlo il Grosso. Che forse è quello esibito ad Aachen. E che comunque non è quello di Carlo Magno.

КОМЕНТАРІ • 2

  • @marcocavalieri817
    @marcocavalieri817 2 місяці тому

    Apprezzo il tuo impegno nei racconti della vita sociale del comune. Nel prossimo episodio della saga “carlo magno” sarebbe interessante chiedere cortesemente quali autorizzazioni e concessioni siano state richieste e ottenute dal Comune oppure dal Vescovato per poter usufruire dei locali soprastanti la chiesa. Mi chiedo se sia stato stipulato un contratto di affitto e se possediate una licenza per svolgere l'attività, la cui natura risulta non ben definibile in tale contesto.
    Inoltre, vorrei comprendere per quale motivo questi spazi non possano essere utilizzati anche da privati cittadini , qualora ve ne fosse la necessità, previa autorizzazione o concessione da parte delle autorità competenti e non essere ridotto a un mero ripostiglio di cianfrusaglia per avvalorare chissa quale tipo di tesi e svolgere la loro attività piuttosto che quella di qualcun’altro.
    In attesa di un vostro gentile riscontro, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.

    • @giorgiorapanelli2406
      @giorgiorapanelli2406  2 місяці тому +1

      Ormai sono anni che la chiesa superiore è stata data dal parroco don Gianni Dichiara in gestione al Centro Studi San Claudio al Chienti e successivamente al Centro Studi Giovanni Carnevale. I soci hanno reso fruibile tale spazio, ripulendolo dagli escrementi dei piccioni e dalla polvere. Il socio Domenico Antognozzi ha provveduto a tutte le attrezzature attualmente presenti all'interno e all'esterno dell'edificio, quali l'illuminazione, il sistema degli altoparlanti. S.E. l'Arcivescovo di Fermo è al corrente della situazione, avendo frequentato la chiesa superiore a suo tempo. La struttura è sempre stata fin dall'inizio e fino ai tempi più recenti a disposizione di mostre, conferenze e ad altre iniziative culturali di privati e di associazioni, senza alcuna esclusione sia da parte del parroco, che ovviamente da parte dei gestori dello spazio, i quali hanno sempre permesso l'utilizzo dell'attrezzatura e senza alcun compenso.