La casa nella prateria - part 10

Nelle avventure della piccola pioniera Laura Ingalls de “La casa nella prateria” - letto da Devana per La Scuola delle Donne® - si incarnò il mito del west. Negli anni, la saga della famiglia Ingalls ha venduto 60 milioni di copie in 45 lingue, ispirando una serie tv in onda senza interruzione per dieci anni, biografie e libri di cucina, oggetti ispirati alla vita della frontiera e un anime giapponese, come per tutte le altre piccole eroine letterarie. Ma nel riscrivere, ormai settantenne, le sue memorie guidata dalla figlia Rose, Laura nascose nella gioia e nell’ottimismo la parte brutta: l’infanzia di estrema povertà e di duro lavoro e i continui pericoli della vita di frontiera. A noi ha offerto solamente la parte positiva dei suoi ricordi, come molte altre autrici di storie di “fanciulle”. Laura Ingalls e sua figlia sono state accusate di aver “addomesticato” i ricordi per creare un’immagine del west positiva e romantica in linea con la politica dell’american dream. Noi crediamo che in realtà sia istintivo per alcune autrici il mettere in risalto la parte positiva delle storie, intuendo o pensando che ricordare il dolore porti altro dolore, mentre lo scopo è offrire gioia a chi legge.
"La casa nella prateria" di Laura Ingalls Wilder, Gallucci ed, traduzione Claudia Porta
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