Marsicovetere (PZ)

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  • Опубліковано 8 вер 2024
  • ‪@la-bella-italia‬
    Marsicovetere è un comune italiano di 5 545 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. È composto dal centro storico, posto su un'altura e ricadente all'interno del parco nazionale dell'Appennino Lucano, e dalle zone decentrate di Villa d'Agri e Barricelle, che si trovano invece in area pianeggiante.
    Storia
    Marsicovetere ha origini molto antiche, confermate dai resti di un'antica civitas che lo storico romano Strabone indicò con il nome di Vertina[10]. Alle pendici dell'attuale abitato e quindi non lontano dall'antica Vertina, la potente famiglia romana dei Bruttii Praesentes edificò un'imponente villa di oltre 1700 m², che fu nel II secolo residenza dell'imperatrice Bruzia Crispino, moglie di Commodo.
    Con l'avvento dei Normanni il borgo fu fortificato con castello e mura. Nel VII secolo in seguito alla distruzione di Grumentum si suppone che furono abbandonati anche gli insediamenti limitrofi con i profughi che si stanziarono sull'altura dove oggi sorge Marsicovetere. Secondo il Racioppi l'etimologia del nome è legata al vocabolo tardo latino Marsicum che vuol dire "luogo paludoso", giacché tale era la valle sottostante, a cui fu aggiunto Vetus per distinguerlo dal Novum, l'odierna Marsiconuovo.
    Nel maggio 1151 la presenza del castello e del borgo circostante è attestata in un atto di donazione di « Alexander Marsici Veteris dominus...», il quale concedeva il «Monasterium Sancti Iohannis» (individuato in località Valloni) alla Badia di Cava. La particolarità di tale documento è legata all'onomastica del luogo, permettendo di affermare che nel XII secolo l'insediamento portava già questo nome. Nel 1334 Marsicovetere fu rifugio di Angelo Clareno, punto di riferimento dei Francescani spirituali, ricercato dall'Inquisizione e già scomunicato dal 1317. Qui, nel convento di Santa Maria di Loreto, in località Santa Maria dell'Aspro, introdusse l'ordine dei Fraticelli e produsse un'effervescenza religiosa fondata su una spiritualità che predicava il rinnovamento della vita in attesa dell'apocalisse (compiendo, secondo alcune fonti, anche alcuni miracoli). Clareno morì il 15 giugno 1337 e la sua tomba divenne metà di frequenti pellegrinaggi.
    Ben altra importanza assunse Marsicovetere nell'età moderna, infatti re Ferdinando I di Napoli donò, nel 1468, Marsicovetere ad Ettore Caracciolo Pisquizi (patrizio napoletano e fratello di Sergianni Caracciolo, primo ministro al tempo di Giovanna II) con il titolo di Signore. Il primo a essere insignito del titolo di Principe di Marsicovetere da re Filippo III di Napoli fu Salvatore Caracciolo il 4 giugno 1646. Secondo una descrizione dei beni feudali, effettuata dall'erario Giovanni Masino, i principi possedevano un palazzo in paese, con un giardino (detto il Giardinello) e una cappella intitolata a San Michele, oltre ad un palazzo in campagna con numerosi vigneti intorno. Grazie alla presenza di una delle famiglie più potenti del regno, Marsicovetere fu protagonista di una grande espansione demografica (toccò la soglia dei 4 000 abitanti a metà del XVI secolo), urbanistica (con l'edificazione del 1639 della Chiesa di San Pietro, oggi dedicata ai Santi Pietro e Paolo) e culturale (vi fu la nascita di un ceto borghese professionistico e proprietario terriero). I Caracciolo sovvenzionarono a Marsicovetere anche l'educazione per i poveri, come da testamento del principe Nicola Caracciolo, nel 1777. Vi fu nella storia feudale di Marsicovetere una breve parentesi dei di Palma nel 1627, ma i Caracciolo lo riacquistarono immediatamente.
    Tra il 1647 e il 1648 Marsicovetere fu coinvolta nei movimenti antifeudali scaturiti nel Regno dopo la rivolta napoletana di Masaniello. Nell'autunno del 1647, data l'assenza del Principe Salvatore Caracciolo, il popolo si ribellò, per opera di Matteo Cristiano da Castelgrande il quale era in avanzata verso Rocca Imperiale. Nel dicembre 1647, Francesco Caracciolo, Duca di Martina e Preside di Basilicata, insieme con il Principe Salvatore Caracciolo, alla testa di 100 soldati, partì da Buccino alla volta di Marsicovetere, attraversando per 60 miglia gli innevati monti lucani con l'intento di stabilirvi un centro contro-rivoluzionario.
    Fonte: Wikipedia

КОМЕНТАРІ • 4

  • @roccocheli668
    @roccocheli668 6 місяців тому

    Bellissimo paese della VAL D'AGRI

  • @roccolucioceraldi329
    @roccolucioceraldi329 Рік тому +1

    conosco il borgo lucano che in effetti è bellissimo come pure l'idea di fare un video con il drone per mostrare tutto da un punto di vista nuovo, dall'alto. L'unica nota stonata è questo fastidioso tentativo di saturare troppo il colore verde della vegetazione che mi ricorda tanto le cartoline degli anni 70 con un mare sempre troppo blu.

    • @la-bella-italia
      @la-bella-italia  Рік тому

      Capisco quello che intendi e sono d'accordo. Consideriamo che questi sono video amatoriali, non commissionati. Lo spirito del gruppo (operatori droni, montatori video, uno scrittore e un artista che si firma con lo pseudonimo di "Il Muralista") è far conosce le bellezze dell'Italia, soprattutto le zone meno rinomate. Infatti, i video non sono commentati, perché lo scopo è quello di incuriosire. Molti di questi paesi, borghi, stanno attraversando una fase dei progressivo spopolamento, perdono colore. Dare più colore a certi video è come voler fare l'augurio che si possa invertire la rotta.

  • @rosabattafarano1914
    @rosabattafarano1914 2 місяці тому +1

    Perché non popolate dando ai giovani case che tra poco cadono . E poi bisogna nei periodi tipo. Natale creare mercatini e illuminazione sempre con zero