Sono una lettrice accanita, tuttavia i libri del signor Adriano Bon non filano. Noiosi, barbosi e soporiferi. Penso di aver sbagliato, gli orari di lettura ovviamente. Da leggersi dopo il crepuscolo, quando il sonno tarda ad avvolgerci nel suo abbraccio. Letti di giorno, i libri del signor Adriano Bon ci inducono a sane ronfate. Cosi' sonnolenti e lenti lenti lenti...
Ops come sono sbadata. Ho sempre dei vuoti di memoria. La vera storia di quell'itinerario T.C.I. ve la posso dire io. No di certo un anziano Adriano Bon su cui la defunta Marguerite Yourcenar (una Margherita Savoia per dirla tutta) ci scrisse sopra e a futura memoria il suo Memorie di Adriano. La zona del delitto, fuori dall'area cimiteriale e terra santa di Chiaravalle si riferisce alle 2 porte di uscita da milano lungo quella direzione di decumano. 2 sono le porte per di la' infatti: 1. Porta Romana dai soliti colori gialli romani 2. Porta del Cinq (in dialetto meneghino Porta del 5 per coloro che, per ateismo, per appartenenza a massonerie, per appartenenza ad altri culti come i pagani, i barbari e gli ebrei, non sottoscrivono il giallo romano.
Sto approfondendo Hans Tuzzi. Dopo il sequel Alla Luce di un'alba piu' fredda sto proseguendo col precedente L'Ora incerta fra il cane e il lupo. Per principio io odio chi usa nomi falsi (quello che dico il realismo magico dei poveri da Friuli' Venezia e Giulia). Senza dubbio io preferisco il nome vero Adriano Bon anche se vecchio, volgare, popolare e, appunto, da coltura Friuli' Venezia e Giulia. Il nome falso fa cosi' vecchio scarpone da monte grappa...Cio' detto il libro non mi sta piacendo per nulla. Non solo per via della grammatica, della sintassi e della linguistica stentata e che non sta in piedi. No, non mi piace per ben 3 ragioni: 1. La prima e' l'assenza di logica linguistica sintattica grammaticale 2. La seconda e' che non e' un giallo come promesso: e' una peripatetica rivisitazione degli itinerari meneghini da T.C.I. 3. La terza e' che la zona la conosco fin troppo: ci vado dal dentista, al grattacielo OKI. Purtroppo mi ammalai di parodontite e di denti non ne ho piu' (neanche i ponti si possono fare). Una malattia che auguro solo ai cani infatti.
Sono una lettrice accanita, tuttavia i libri del signor Adriano Bon non filano. Noiosi, barbosi e soporiferi. Penso di aver sbagliato, gli orari di lettura ovviamente. Da leggersi dopo il crepuscolo, quando il sonno tarda ad avvolgerci nel suo abbraccio. Letti di giorno, i libri del signor Adriano Bon ci inducono a sane ronfate. Cosi' sonnolenti e lenti lenti lenti...
Ops come sono sbadata. Ho sempre dei vuoti di memoria. La vera storia di quell'itinerario T.C.I. ve la posso dire io. No di certo un anziano Adriano Bon su cui la defunta Marguerite Yourcenar (una Margherita Savoia per dirla tutta) ci scrisse sopra e a futura memoria il suo Memorie di Adriano.
La zona del delitto, fuori dall'area cimiteriale e terra santa di Chiaravalle si riferisce alle 2 porte di uscita da milano lungo quella direzione di decumano. 2 sono le porte per di la' infatti:
1. Porta Romana dai soliti colori gialli romani
2. Porta del Cinq (in dialetto meneghino Porta del 5 per coloro che, per ateismo, per appartenenza a massonerie, per appartenenza ad altri culti come i pagani, i barbari e gli ebrei, non sottoscrivono il giallo romano.
Sto approfondendo Hans Tuzzi. Dopo il sequel Alla Luce di un'alba piu' fredda sto proseguendo col precedente L'Ora incerta fra il cane e il lupo. Per principio io odio chi usa nomi falsi (quello che dico il realismo magico dei poveri da Friuli' Venezia e Giulia). Senza dubbio io preferisco il nome vero Adriano Bon anche se vecchio, volgare, popolare e, appunto, da coltura Friuli' Venezia e Giulia. Il nome falso fa cosi' vecchio scarpone da monte grappa...Cio' detto il libro non mi sta piacendo per nulla. Non solo per via della grammatica, della sintassi e della linguistica stentata e che non sta in piedi.
No, non mi piace per ben 3 ragioni:
1. La prima e' l'assenza di logica linguistica sintattica grammaticale
2. La seconda e' che non e' un giallo come promesso: e' una peripatetica rivisitazione degli itinerari meneghini da T.C.I.
3. La terza e' che la zona la conosco fin troppo: ci vado dal dentista, al grattacielo OKI. Purtroppo mi ammalai di parodontite e di denti non ne ho piu' (neanche i ponti si possono fare). Una malattia che auguro solo ai cani infatti.