Diatribe a parte, "A.Karenina" l'ho amato, l'ho approfondito con altre letture/saggio, e amo lo sceneggiato con Lea Massari che ho in dvd e che guardavo in tv da ragazzina con mia madre. La prima edizione televisiva e' del Novembre 1974. Martin Eden, stupendo.. letto da ragazza ed ora pronto da rileggere. All'epoca, sceneggiato molto atteso in tv.
Cara Giovanna, sei una meraviglia quando parli dei libri, ti ammiro molto, grazie grazie e grazie che tu sia qui. Meriti migliaia di iscritti ❤ un abbraccio grande
Non vedo l’ora che tu possa fare un video sul filone narrativo della ricostruzione del passato e delle generazioni, particolarmente del mondo ebraico, un interesse che non posso che condividere; le tue citazioni mi hanno fatto ripensare anche a quel bellissimo libro che è “Un’eredità d’avorio e d’ambra”. Intanto grazie come sempre di queste riflessioni stimolanti. 👋🏻👋🏻
Buona domenica Giovanna, grazie per il bellissimo video ricco di spunti di lettura, ma anche di riflessione. In particolare mi sento particolarmente affine al tuo discorso sulla letteratura che parte da Perché scrivere: concordo pienamente. Un abbraccio!
Pur avendo letto due volte "Guerra e pace" amando immensamente la scrittura di Tolstoj , sono dalla parte di Dostoevskij. Leggerò volentieri il saggio di Steiner che altre volte hai citato ma di cui non avevo ancora colto l'importanza per me. Sei bravissima... ❤
Ciao Giovanna, che bel titolo questo video. Io personalmente vivo alcune letture con una sorta di fatalità, sono capitate (le ho sapute scegliere) nel momento giusto della mia vita. Condivido con te, tra i miei preferiti, Delitto e Castigo. Di Roth ho preferito di gran lunga Pastorale Americana. Nel mio cuore un posto speciale, la Nausea di Sartre, Narciso e Boccadoro, Via col Vento, La casa in collina, L'isola di Arturo, Lolita ed anche Notre Dame di Hugo. per quest'ultima lettura devo ringraziare te, vidi una tua recensione e me ne innamorai e per questo ti ringrazio ancora.
Ciao Giovanna, le tue analisi sono sempre straordinarie! In questo periodo sono un po' bloccato con le mie letture, il modo che hai di raccontare le tue mi ridà voglia di proseguirle, quindi grazie. Condividiamo le opinioni su Dostoevskij e Tolstoj (non ho ancora letto Anna Karenina, infatti) e a questo proposito mi viene in mente questa cosa (sciocca, se vuoi). Alle scuole medie ho letto i libri di Ken Follett; ne L'uomo di Pietroburgo il protagonista, un anarchico russo, che pensando a una ragazza aveva detto con disprezzo "legge roba sentimentale come Anna Karenina", viene rinchiuso nella Fortezza di Pietro e Paolo e con fierezza ricorda "qui c'è stato anche il grande Dostoevskij!".
Abbandono di Élisabeth Åsbrink. Rientra nel filone di cui parli. A me è piaciuto molto. I tuoi video sono sempre, oltreché piacevoli, riflessivi e interessanti. Grazie.
Ciao Giovanna, come sempre straordinaria nelle tue analisi e nella capacità di trovare punti in comune e nessi di rottura tra autori diversi, personaggi, come Romand e Razkolnikov, oltre a porre in evidenza il fatto che un determinato modo di pensare, che traspare dall'opera di Tolstoj , sia purtroppo ancora oggi un fattore importante per quello che sta accadendo in Ucraina. Ti vorrei chiedere un consiglio; ho finito da poco il mio primo P. Roth " Il lamento di Portnoy", ho fatto veramente fatica le prime 100 pagine ( forse perché sono poco avvezzo alla frammentarietà della narrativa post-moderna, forse perché è un flusso di coscienza) poi la seconda parte l'ho apprezzata maggiormente. Roth ha scritto di meglio, oltre alla già citata " Macchia umana" o pensi che se mi è piaciuto molto il "Lamento" non sia un autore che incontri il mio gusto? Grazie
Grazie a te per il commento! A essere sincera devo ancora leggere Lamento di Portnoy, ma è sicuramente un Roth più estremo rispetto ad altri suoi romanzi. Oltre alla Macchia umana, potrebbe piacerti Pastorale americana. Oppure anche Lo scrittore fantasma potrebbe essere un buon approccio 😊
Ciao, grazie per la domanda. Io li ho sempre associati, ma mi rendo conto che forse è un mio collegamento interiore un po’ oscuro. Secondo me anche Raskol’nikov mente prima di tutto a se stesso, mettendo una sua idea astratta (quella che ci siano degli essere superiori, dei Napoleoni che possono ignorare le leggi della coscienza umana per perseguire un “bene” superiore) davanti alla realtà delle cose. È un raccontarsi la realtà che si rivela ben presto menzognero e che intrappola Raskol’nikov, costretto a un certo punto a fare i conti con la realtà delle cose. Anche il raccontare (e raccontarsi) le bugie da parte di Romand dà vita a un congegno infernale che intrappola il protagonista dell’Avversario, anche lui sbatterà contro la realtà, in modo tragico. Non so se la similitudine sia convincente, a me vengono spesso in mente insieme
Suggerisco un testo per approfondire A. Karenina :" L'istituzione del matrimonio in Tolstoj", Maria Zalambani, Firenze University Press, 166 pagine (che parlano anche d'altro) .
Diatribe a parte, "A.Karenina" l'ho amato, l'ho approfondito con altre letture/saggio, e amo lo sceneggiato con Lea Massari che ho in dvd e che guardavo in tv da ragazzina con mia madre. La prima edizione televisiva e' del Novembre 1974.
Martin Eden, stupendo.. letto da ragazza ed ora pronto da rileggere. All'epoca, sceneggiato molto atteso in tv.
Cara Giovanna, sei una meraviglia quando parli dei libri, ti ammiro molto, grazie grazie e grazie che tu sia qui. Meriti migliaia di iscritti ❤ un abbraccio grande
Grazie davvero di cuore!
Non vedo l’ora che tu possa fare un video sul filone narrativo della ricostruzione del passato e delle generazioni, particolarmente del mondo ebraico, un interesse che non posso che condividere; le tue citazioni mi hanno fatto ripensare anche a quel bellissimo libro che è “Un’eredità d’avorio e d’ambra”. Intanto grazie come sempre di queste riflessioni stimolanti. 👋🏻👋🏻
Grazie a te! Mi segno subito il titolo che citi, sembra proprio “il mio brodo” 😊
Buona domenica Giovanna, grazie per il bellissimo video ricco di spunti di lettura, ma anche di riflessione. In particolare mi sento particolarmente affine al tuo discorso sulla letteratura che parte da Perché scrivere: concordo pienamente. Un abbraccio!
Grazie a te Selvaggia! A presto!
Fantastica puntata. Una cultura senza lotta non è una vera cultura. Incorniciata. E la strada giusta non è la strada giusta.
Grazie mille!
I video migliori sui libri in tutta booktube li fai tu, ne sono convinto.
Grazie davvero, troppo gentile!
Sono pienamente d'accordo
Grazie per questo video, interessante e ricco di spunti. E' sempre un piacere ascoltare le tue riflessioni.
Ciao Giovanna, ti ringrazio per i contenuti del video. Le tue considerazioni sono molto interessanti.
Ti ascolterei per ore🥰
Grazie mille!
Pur avendo letto due volte "Guerra e pace" amando immensamente la scrittura di Tolstoj , sono dalla parte di Dostoevskij. Leggerò volentieri il saggio di Steiner che altre volte hai citato ma di cui non avevo ancora colto l'importanza per me. Sei bravissima... ❤
Ciao Giovanna, che bel titolo questo video. Io personalmente vivo alcune letture con una sorta di fatalità, sono capitate (le ho sapute scegliere) nel momento giusto della mia vita. Condivido con te, tra i miei preferiti, Delitto e Castigo. Di Roth ho preferito di gran lunga Pastorale Americana. Nel mio cuore un posto speciale, la Nausea di Sartre, Narciso e Boccadoro, Via col Vento, La casa in collina, L'isola di Arturo, Lolita ed anche Notre Dame di Hugo. per quest'ultima lettura devo ringraziare te, vidi una tua recensione e me ne innamorai e per questo ti ringrazio ancora.
Ciao Giovanna, le tue analisi sono sempre straordinarie! In questo periodo sono un po' bloccato con le mie letture, il modo che hai di raccontare le tue mi ridà voglia di proseguirle, quindi grazie. Condividiamo le opinioni su Dostoevskij e Tolstoj (non ho ancora letto Anna Karenina, infatti) e a questo proposito mi viene in mente questa cosa (sciocca, se vuoi). Alle scuole medie ho letto i libri di Ken Follett; ne L'uomo di Pietroburgo il protagonista, un anarchico russo, che pensando a una ragazza aveva detto con disprezzo "legge roba sentimentale come Anna Karenina", viene rinchiuso nella Fortezza di Pietro e Paolo e con fierezza ricorda "qui c'è stato anche il grande Dostoevskij!".
Abbandono di Élisabeth Åsbrink. Rientra nel filone di cui parli. A me è piaciuto molto. I tuoi video sono sempre, oltreché piacevoli, riflessivi e interessanti. Grazie.
Grazie mille! E grazie per la dritta sul libro di Åsbrink, segno subito!
Ciao Giovanna, come sempre straordinaria nelle tue analisi e nella capacità di trovare punti in comune e nessi di rottura tra autori diversi, personaggi, come Romand e Razkolnikov, oltre a porre in evidenza il fatto che un determinato modo di pensare, che traspare dall'opera di Tolstoj , sia purtroppo ancora oggi un fattore importante per quello che sta accadendo in Ucraina. Ti vorrei chiedere un consiglio; ho finito da poco il mio primo P. Roth " Il lamento di Portnoy", ho fatto veramente fatica le prime 100 pagine ( forse perché sono poco avvezzo alla frammentarietà della narrativa post-moderna, forse perché è un flusso di coscienza) poi la seconda parte l'ho apprezzata maggiormente. Roth ha scritto di meglio, oltre alla già citata " Macchia umana" o pensi che se mi è piaciuto molto il "Lamento" non sia un autore che incontri il mio gusto? Grazie
Grazie a te per il commento! A essere sincera devo ancora leggere Lamento di Portnoy, ma è sicuramente un Roth più estremo rispetto ad altri suoi romanzi. Oltre alla Macchia umana, potrebbe piacerti Pastorale americana. Oppure anche Lo scrittore fantasma potrebbe essere un buon approccio 😊
@@GiovannaDeSàbbata Grazie dei consigli! continua così col bellissimo canale
Che similitudini vedi tra Romand e Raskol'nikov? Mi hai incuriosito perchè per me non sarebbe un'associazione immediata
Ciao, grazie per la domanda. Io li ho sempre associati, ma mi rendo conto che forse è un mio collegamento interiore un po’ oscuro. Secondo me anche Raskol’nikov mente prima di tutto a se stesso, mettendo una sua idea astratta (quella che ci siano degli essere superiori, dei Napoleoni che possono ignorare le leggi della coscienza umana per perseguire un “bene” superiore) davanti alla realtà delle cose. È un raccontarsi la realtà che si rivela ben presto menzognero e che intrappola Raskol’nikov, costretto a un certo punto a fare i conti con la realtà delle cose. Anche il raccontare (e raccontarsi) le bugie da parte di Romand dà vita a un congegno infernale che intrappola il protagonista dell’Avversario, anche lui sbatterà contro la realtà, in modo tragico. Non so se la similitudine sia convincente, a me vengono spesso in mente insieme
Hai mai letto "La guerra di un soldato in Cecenia" di Arkadij Babčenko?
Ciao, no, non l’ho letto
@@GiovannaDeSàbbata va bene
Suggerisco un testo per approfondire A. Karenina :" L'istituzione del matrimonio in Tolstoj", Maria Zalambani, Firenze University Press,
166 pagine (che parlano anche d'altro) .
Ciao, grazie, l’ho letto 😊