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Baritono RICCARDO STRACCIARI - Un ballo in maschera "Eri tu" (1917)

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  • Опубліковано 21 бер 2016
  • Giuseppe Verdi - UN BALLO IN MASCHERA “Eri tu che macchiavi quell’anima...” - disco acustico Columbia New York - numero di matrice 49221-2 / numero di catalogo 68046 D - data dell’incisione 28 maggio 1917.
    Baritono italiano RICCARDO STRACCIARI (Casalecchio di Reno, Bologna 26 giugno 1875 - Roma 10 ottobre 1955)
    Studia canto al Liceo Musicale di Bologna sotto la guida di Ulisse Masetti.
    Debutta nel dicembre del 1898 al Teatro Pagliano di Firenze sostituendo il famoso baritono di Lussinpiccolo Giuseppe Kaschmann nella parte di Cristo In “La risurrezione di Cristo” di Lorenzo Perosi. Fa il suo primo debutto in un’opera il 21 dicembre 1898 al Teatro Duse di Bologna in “La bohème” (Marcello) a fianco di Amedeo Bassi
    Nella stagione 1900-01 debutta al Teatro De São Carlos di Lisbona come Nélusko in “L’Africana” di Giacomo Meyerbeer.
    Inizia qui la sua inarrestabile ascesa.
    Nella stagione 1904/05 debutta al Teatro alla Scala di Milano come Amonasro in “Aida” con Celestina Boninsegna quale protagonista ed Emilio De Marchi quale Radames, direttore Cleofonte Campanini; in questa stagione e nella successiva (1905/06) si esibirà inoltre in “Wally”, “Loreley”, “Dama di Picche”, “Traviata” (con Rosina Storchio e Leonid Sobinov) e “Risurrezione” di Alfano.
    Nel 1905 debutta al Royal Opera House Covent Garden di Londra come Amonasro in “Aida”.
    Il primo dicembre 1906 debutta al Metropolitan di New York in “Traviata” dove Violetta era Marcella Sembrich e Alfredo Enrico Caruso.
    Il 24 gennaio 1909 al Théâtre de l'Opéra di Parigi partecipa a un “revival” dell’opera “La Vestale” di Gaspare Spontini (Cinna) con la direzione di Edoardo Vitale e quale protagonista Ester Mazzoleni.
    Canta per molte stagioni in Spagna, Uruguay, Argentina, Francia, Cuba, Germania, Messico, Russia, ecc.
    Si ritira ufficialmente dalle scene nel 1937.
    Canterà tuttavia saltuariamente ancora qualche recita fino al 1944, dove interpretò per l'ultima volta, a Como, Germont in ”La Traviata”.
    Alla fine della carriera si dedicherà all'insegnamento. Suoi allievi, tra gli altri, Boris Christoff, Alexander Svéd, Paolo Silveri e Giulio Fioravanti.
    Voce imponente, calda e omogenea, di colore nobile, dotata di estrema facilità nell'uso del registro acuto e delle “mezze voci”.
    Muore a Roma il 10 ottobre 1955.

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