Ho una domanda da farle perché non riesco a trovare informazioni adeguate da nessuna parte : secondo lei, prima che si formasse un modello letterario della lingua, gli italiani avevano uno strumento comunicativo comune, che permetteva alle persone anche analfabete di muoversi al di là dei confini dialettali .
Luigi Gaudio grazie 🙏 mi chiedo allora come facessero a spostarsi o comunicare con i forestieri; a comprendere mercanti e predicatori che quasi mai erano del luogo
@@Marco-mw9ky Un po' si arrangiavano, o con frasi tecniche universali (esempio i mercanti) oppure con suggestioni e mimica (pensa al gramelot di Dario Fo) oppure con qualche parola latina che bene o male qualcuno riconosceva, oppure convinti dalla abile comunicativa di chi girava il mondo e sapeva esprimersi e farsi capire da tutti
Grazie mille per la risposta ,ma se non le disturperrebe,volevo chiedere che appedix probi, come si debba studiare ,si tratta dell'evoluzione dal latino al vogare, no?Sul internet si trova poco informazione sul argomento .
scusate per lo sbagio , dovrebbe essere'appendix'...questo è un argomento dell'esame universitara La Storia della Lingua Italiana per cui mi stavo preparando..si debba memorizzare la tabella o si deve analizzare come ogni parola trasforma ...
di tutto si parla ...corte napoletana perfino...e di questi signori che già nel 1220-30 componevano in questo limpidissimo italiano nella corte siciliana di Palermo ...addirittura si tace ahahahahahahahahahah!!! Amor è un desio che ven da core Per abbondanza di gran piacimento; e li occhi in prima generan l'amore e lo core li dà nutricamento.Ben è alcuna fiata om amatore Senza vedere so 'namoramento, ma quell'amor che stringe con furore da la vista de li occhi ha nascimento:che li occhi rappresentan a lo core d'onni cosa veden bono e rio, com'è formata naturalmente;e lo cor, che zo è concepitore, imagina, e li piace quel desio: e questo amore regna fra la gente.
aurelio lavatura Luigi Gaudio Gentile Aurelio Lavatura, anzitutto grazie per il suo commento, che testimonia la sua attenzione e competenza. Quella che ha visto e ascoltato è una "porzione" di una lezione scolastica sul cinquecento. Pertanto sviscera un argomento specifico. La invito a ricercare altri argomenti nelle altre mie lezioni, ad esempio sulla scuola siciliana qui sotto: www.gaudio.org/lezioni/letteratura_italiana/duecento/letteratura_italiana_del_duecento.htm
io leggo tantissimo e conosco la DIVINA COMMEDIA e sono convintissimo che la lingua italiana è quella che ci ha dato Dante....il resto scusatemi sono elucubrazioni ...si legga bene la grande opera ancora moderna
aurelio lavatura Se mi parla di Dante sfonda una porta aperta. Siamo d'accordo su tutta la linea, ma quella era una lezione sul cinquecento, quando c'era un certo signor Pietro Bembo che di Dante non ne voleva quasi sapere.
d'accordo...opinione del signor Bembo...nulla più...Dante aveva affrontato la questione della lingua e si rendeva conto che bisognava darne una a tutti quei popoli la cui parlata apparteneva ad uno stesso ceppo dall'ISTRIA ALLA SICILIA..ESCLUSA la Sardegna ove si parlava un volgare romanzo si, ma diverso
forse il Bembo non conosceva bene tutta l'opera dell'immenso Dante...amato da Boccaccio e criticato da Petrarca perchè componeva in volgare...e Dante aveva uno scopo ben preciso...ecco perchè non è solo padre della nostra lingua ma andrei oltre
Se solo avessi un prof come lei ❤ la adoro, spiega benissimo
Ho una domanda da farle perché non riesco a trovare informazioni adeguate da nessuna parte : secondo lei, prima che si formasse un modello letterario della lingua, gli italiani avevano uno strumento comunicativo comune, che permetteva alle persone anche analfabete di muoversi al di là dei confini dialettali .
No
Luigi Gaudio grazie per aver risposto professore . Era una curiosità che ho sempre avuto fin dal liceo . Grazie ancora
@@Marco-mw9ky 😊 le persone analfabete non avevano uno strumento linguistico comune
Luigi Gaudio grazie 🙏 mi chiedo allora come facessero a spostarsi o comunicare con i forestieri; a comprendere mercanti e predicatori che quasi mai erano del luogo
@@Marco-mw9ky Un po' si arrangiavano, o con frasi tecniche universali (esempio i mercanti) oppure con suggestioni e mimica (pensa al gramelot di Dario Fo) oppure con qualche parola latina che bene o male qualcuno riconosceva, oppure convinti dalla abile comunicativa di chi girava il mondo e sapeva esprimersi e farsi capire da tutti
grazie per la lezione ,avete per caso una lezione che riferisce il processo dal latino al volgare nel '300 ,'400
questa qui sotto, ma non è specifica del 400 e 500. Sono un prof. di Liceo io ua-cam.com/video/aUzoYeSUlQw/v-deo.html
Grazie mille per la risposta ,ma se non le disturperrebe,volevo chiedere che appedix probi, come si debba studiare ,si tratta dell'evoluzione dal latino al vogare, no?Sul internet si trova poco informazione sul argomento .
scusate per lo sbagio , dovrebbe essere'appendix'...questo è un argomento dell'esame universitara La Storia della Lingua Italiana per cui mi stavo preparando..si debba memorizzare la tabella o si deve analizzare come ogni parola trasforma ...
di tutto si parla ...corte napoletana perfino...e di questi signori che già nel 1220-30 componevano in questo limpidissimo italiano nella corte siciliana di Palermo ...addirittura si tace ahahahahahahahahahah!!! Amor è un desio che ven da core
Per abbondanza di gran piacimento;
e li occhi in prima generan l'amore
e lo core li dà nutricamento.Ben è alcuna fiata om amatore
Senza vedere so 'namoramento,
ma quell'amor che stringe con furore
da la vista de li occhi ha nascimento:che li occhi rappresentan a lo core
d'onni cosa veden bono e rio,
com'è formata naturalmente;e lo cor, che zo è concepitore,
imagina, e li piace quel desio:
e questo amore regna fra la gente.
aurelio lavatura Luigi Gaudio Gentile Aurelio Lavatura, anzitutto grazie per il suo commento, che testimonia la sua attenzione e competenza. Quella che ha visto e ascoltato è una "porzione" di una lezione scolastica sul cinquecento. Pertanto sviscera un argomento specifico. La invito a ricercare altri argomenti nelle altre mie lezioni, ad esempio sulla scuola siciliana qui sotto:
www.gaudio.org/lezioni/letteratura_italiana/duecento/letteratura_italiana_del_duecento.htm
io leggo tantissimo e conosco la DIVINA COMMEDIA e sono convintissimo che la lingua italiana è quella che ci ha dato Dante....il resto scusatemi sono elucubrazioni ...si legga bene la grande opera ancora moderna
aurelio lavatura Se mi parla di Dante sfonda una porta aperta. Siamo d'accordo su tutta la linea, ma quella era una lezione sul cinquecento, quando c'era un certo signor Pietro Bembo che di Dante non ne voleva quasi sapere.
d'accordo...opinione del signor Bembo...nulla più...Dante aveva affrontato la questione della lingua e si rendeva conto che bisognava darne una a tutti quei popoli la cui parlata apparteneva ad uno stesso ceppo dall'ISTRIA ALLA SICILIA..ESCLUSA la Sardegna ove si parlava un volgare romanzo si, ma diverso
forse il Bembo non conosceva bene tutta l'opera dell'immenso Dante...amato da Boccaccio e criticato da Petrarca perchè componeva in volgare...e Dante aveva uno scopo ben preciso...ecco perchè non è solo padre della nostra lingua ma andrei oltre