Con l'espresso delle ventuno E il migliore vestito blu Nel dicembre del 71 Dal paese venivo su Di speranze ne avevo tante Di illusioni qualcuna in più Ma la colpa era della mia gioventù Con un libro di poesie Che a memoria sapevo già Con in testa le melodie Di una terra senza pietà Mi dicevo: "Ho lasciato il sole Nella nebbia mi perderò" Com'è lunga la salita fino al nord E va', corri corri, treno, incontro alla città E va', nelle pieghe della notte, corri e va', corri e va' Poi nel traffico di Milano Quante cose che imparerò Qui nessuno può andare piano Se ti fermi non parti, no' E mia madre che scrive: "Torna" Ho giurato, non tornerò Corri, treno, corri presto fino al nord
che bella si sentiva spesso in quell' inverno 81/82, quando ero bambino
Un vero poeta Gargiulo, avrebbe meritato più successo. Ma all'epoca andava di moda il napoletano cantato.
la stazione della nostra Solofra con alle spalle S.Andrea oggi irriconoscibile violentata dal cemento. Grazie Gerardo
quanti ricordi
stupenda!quando ancora la RAI faceva cultura
Grande gerardo
mi ricorda ogni volta di vasco.....la musica........
Grande testo
La stazione di solofra, bei ricordi
Con l'espresso delle ventuno
E il migliore vestito blu
Nel dicembre del 71
Dal paese venivo su
Di speranze ne avevo tante
Di illusioni qualcuna in più
Ma la colpa era della mia gioventù
Con un libro di poesie
Che a memoria sapevo già
Con in testa le melodie
Di una terra senza pietà
Mi dicevo: "Ho lasciato il sole
Nella nebbia mi perderò"
Com'è lunga la salita fino al nord
E va', corri corri, treno, incontro alla città
E va', nelle pieghe della notte, corri e va', corri e va'
Poi nel traffico di Milano
Quante cose che imparerò
Qui nessuno può andare piano
Se ti fermi non parti, no'
E mia madre che scrive: "Torna"
Ho giurato, non tornerò
Corri, treno, corri presto fino al nord
Grande gerardo