@OurBestMusicChannel Ci sono diverse scuole di pensiero al riguardo. Tecnicamente con un solo rosso la pasta si asciuga e non manteca come dovrebbe, si sgretolerebbe lasciando pezzi in giro. L'uovo intero invece incorpora al suo interno - come hai visto nel video - tutt gli ingredienti che vanno a condire la pasta formarndo una leggera cremina che serve a rendere la pasta cremosa alla degustazione, oltre che agli occhi.
Una buona osservazione: il parmigiano o il pecorino è corretto metterlo nell'uovo, ma nel caso di una monoporzione non lascierebbe mantecare bene l'uovo agli spaghetti. Ecco perchè è preferibile metterlo all'ultimo. Grazie per i complimenti.
E' vero che non è un piatto di casa, ma non è nata nei ristoranti. La facevano le famiglie di carbonari sui monti a nord di Frosinone (Veroli, Anagni, ecc.), che si spostavano periodicamente per il taglio del legname e la produzione di carbone, a partire dagli anni '20 fino al dopoguerra. Conducevano una vita nomade, in capanne di legno, e si portavano appresso le galline e il guanciale. Pepe e pecorino sono stati aggiunti a Roma. Se vai da quelle parti, i vecchi del posto possono raccontartelo.
P.S. La meringa italiana è tipica del Piemonte (essendo in realtà una ricetta francese). Non mi pare che le trattorie romane avessero l'abitudine di farne.
Giusto non mettere l'olio, ma il piatto ha una storia precisa: si fa con il guanciale e non con la pancetta affumicata. In quella originale (che è dei carbonari dei monti Ernici, in Ciociaria) non ci sono né il formaggio né il pepe (il guanciale è molto condito di suo e si toglie solo la cotenna), e le uova vanno intere. A Roma, invece, si mettono anche pecorino (talvolta misto a Parmigiano) e pepe nero; a me piace anche sfumare con il vino bianco (come per la gricia), ma non ci andrebbe.
Chiarissimo! Grazie!
felice per te! :-)
grande lho appena fatto mmmmhh che buona!!!!
grazieee
Molto bravo
Sosina Sine grazie! 😀
@CoomassieB prova a mettere anche della noce moscata insieme al pepe.. !
@yzyt
pregooo! :-)
@OurBestMusicChannel
Ci sono diverse scuole di pensiero al riguardo. Tecnicamente con un solo rosso la pasta si asciuga e non manteca come dovrebbe, si sgretolerebbe lasciando pezzi in giro. L'uovo intero invece incorpora al suo interno - come hai visto nel video - tutt gli ingredienti che vanno a condire la pasta formarndo una leggera cremina che serve a rendere la pasta cremosa alla degustazione, oltre che agli occhi.
Una buona osservazione: il parmigiano o il pecorino è corretto metterlo nell'uovo, ma nel caso di una monoporzione non lascierebbe mantecare bene l'uovo agli spaghetti. Ecco perchè è preferibile metterlo all'ultimo.
Grazie per i complimenti.
@albusdumbledore1989
:-)
E' vero che non è un piatto di casa, ma non è nata nei ristoranti. La facevano le famiglie di carbonari sui monti a nord di Frosinone (Veroli, Anagni, ecc.), che si spostavano periodicamente per il taglio del legname e la produzione di carbone, a partire dagli anni '20 fino al dopoguerra. Conducevano una vita nomade, in capanne di legno, e si portavano appresso le galline e il guanciale. Pepe e pecorino sono stati aggiunti a Roma. Se vai da quelle parti, i vecchi del posto possono raccontartelo.
P.S. La meringa italiana è tipica del Piemonte (essendo in realtà una ricetta francese). Non mi pare che le trattorie romane avessero l'abitudine di farne.
Giusto non mettere l'olio, ma il piatto ha una storia precisa: si fa con il guanciale e non con la pancetta affumicata. In quella originale (che è dei carbonari dei monti Ernici, in Ciociaria) non ci sono né il formaggio né il pepe (il guanciale è molto condito di suo e si toglie solo la cotenna), e le uova vanno intere. A Roma, invece, si mettono anche pecorino (talvolta misto a Parmigiano) e pepe nero; a me piace anche sfumare con il vino bianco (come per la gricia), ma non ci andrebbe.
P.P.S. L'albume non resta crudo se aggiungi il pecorino in un secondo momento, anziché mescolarlo subito con le uova.
ma a parte l'olio ke non c'è non è la ricetta originale...questa è quella ultra light!!!
Direi proprio di no: come in tutti i piatti di origine povera, non si butta via niente.