3. H. Marcuse: "L' Uomo a una dimensione"

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  • Опубліковано 15 вер 2024
  • Nell' "Uomo a una dimensione" riprende i motivi di critica della società tecnologica che distrugge il libero sviluppo di facoltà e bisogni umani.
    Tale società è irrazionale, anche se molti l’accettano; in essa c’è una differenza tra coscienza autentica e falsa. In tale società l'uomo è a una dimensione ed è alienato, cadendo il pensiero critico.Tale uomo non vede più il distacco tra ciò che è e ciò che deve essere. Il sistema tecnologico fa apparire razionale ciò che è irrazionale e stordisce l'individuo in un universo consumistico. Tale sistema crea un novo totalitarismo dove vivono diverse verità e scompare l’antagonismo tra cultura e realtà. Il sistema si dà forme democratiche che sono illusorie, identificandosi con “l'amministrazione totale”, dove le decisioni sono nelle mani di pochi e la sua “tolleranza” è “tolleranza repressiva”, poiché il suo “permissivismo” funziona solo su ciò che non mette in discussione il sistema stesso.
    -Nella falsa libertà Occidentale sembra non ci siano più repressioni, invece c’è liberalizzazione “amministrata” sesso.
    Ma la società tecnologica non riesce ad “imbavagliare” suoi problemi.
    L’alternativa al capitalismo è trasformare la società da regno dell’irrazionalità a quello della razionalità. Per dare una vita decente serve un controllo sulla produzione e sulla distribuzione dei beni per liberare le masse. Il soggetto rivoluzionario non è più quello del marxismo, il lavoratore salariato, ormai “integrato” nel sistema. Ma è quello dei gruppi “esclusi” della società opulente: i "reietti". La loro opposizione è rivoluzionaria, anche se non lo è la loro coscienza. Il “Grande Rifiuto” viene da questi gruppi e tale opposizione dà le basi per l'utopia che è protesta verso il presente e ansia preveggente del futuro.

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