VECCHIA NUORO-SARDEGNA Coro Ortobene-Non Potho Reposare--Coro Barbagia-Unu Ballu Pilicanu

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  • Опубліковано 21 жов 2024
  • Nuoro ed il suo circondario furono abitate da diversi millenni prima di Cristo. La ragione principale della frequentazione umana è da ricercarere nella felice posizione geografica della città: Nuoro è infatti situata su una altura al centro di uno snodo orografico che consente di controllare la comunicazione tra la valle del Tirso ed il bacino del Cedrino con le valli che conducono alle attuali baronie di Siniscola, Orosei e Galtellì e verso la Barbagia di Ollolai a sud e di Bitti a nord. La città ha vantato nelle diverse epoche un insediamento umano diffuso in tutto il territorio comunale.
    Ma per descrivere correttamente la storia nuorese non si può non evidenziare il rapporto con il vicino Monte Ortobene che, sin dalle epoche più remote ha offerto, nelle diverse fasi storiche, rifugio alle popolazioni residenti a valle. Ancora oggi sono numerosi i resti di edifici nuragici, tombe prenuragiche e ripari sotto roccia riutilizzati per millenni (fino al Medioevo ed ai pastori dell'Ottocento). Questa presenza è evidente nella zona di Seuna nella quale si rinvengono tracce di muratura sparse in un'area di diverse decine di ettari ed ai piedi di punta Pala 'e casteddu (spalle al castello). Il legame della città con il "Monte" è pertanto fondante della storia e della cultura dei nuoresi, finendo per creare un sistema città-territorio da cui non si può prescindere.
    Le tracce più antiche della presenza dell'uomo nel territorio nuorese (21 emergenze archeologiche del neolitico ed eneolitico) risalgono alle Domus de janas(in nuorese bìrghines) del IV-III millennio a.C., tra la fine del Neolitico e l'inizio dell'età dei metalli. Vi sono infatti 10 necropoli ipogeiche: Borbore, Janna Bentosa, Balubirde, Maria Frunza, Su Cossu, Molimentu, Sa 'e Belloi, Piras, Su Puleu e Bortaleo. Nei loro pressi sono state rinvenute asce in pietra e manufatti ceramici o in ossidiana.
    Numerose abitazioni preistoriche e ripari sotto roccia sono presenti nel Monte Ortobene mentre si segnalano i resti di un villaggio prenuragico del 1.700-1.600 a.C. (appartenente alla cultura di Bonnannaro), posti ai piedi del nuraghe Tanca Manna, svettante su un affioramento roccioso prossimo al quartiere cittadino Su nurache.
    Nuoro e il Monte Ortobene dal Nuraghe Tanca Manna
    M. Ortobene - lecci e graniti
    Questo villaggio prenuragico, attualmente oggetto di scavi, è costituito, secondo una stima della Sopraintendenza Provinciale, da circa 200 capanne, alcune delle quali ricadono sotto le vicine abitazioni ed occupa un'estensione totale di oltre 3 ettari. Il villaggio era in grado di ospitare un considerevole numero di abitanti. Alcune delle capanne già oggetto di scavi, sia di pianta circolare che di pianta rettangolare, presentano ancora oggi tracce dell'originario pavimento costituito da un battuto di argilla e sughero per la riduzione dell'umidità nelle abitazioni. Nel versante a est del villaggio Tanca Manna erano presenti alcune Domus de janas, distrutte dalla cavazione del granito avvenuta nel XIX secolo. L'attività antropica recente ha anche cancellato una tomba dei giganti ed un pozzo sacro situato nella vicina via martiri della libertà. Il sito ha restituito fusaiole e pesi da telaio oltre a porzioni di tegami, olle, ciotole, vasi a bollitoio in terra cotta, per lo più inornate o con decorazioni a "pettine impresso" e frammenti di un tripode riferibile alla "Cultura di Bonnanaro". Tali resti lasciano immaginare un'intensa attività domestica, legata alla tessitura ed a quella agropastorale.
    Presso Sedda Ortai, nel Monte Ortobene, sono presenti tracce di muratura probabilmente di una fortificazione dell'età del Rame.
    nuraghe Tanca Manna.
    La Civiltà nuragica, a partire dal 1500 a.C. fino alla colonizzazione romana, ha lasciato una forte impronta sulla storia di Nuoro come dimostrato dai numerosissimi nuraghi ancora presenti nella zona (32 nel territorio comunale oltre a 12 villaggi nuragici e 12 tombe dei giganti). Essi coronano quasi tutti i colli della città, risultando spesso assorbiti o inglobati nel tessuto urbano (nuraghi Tanca manna, Ugolio, Biscollai), altri sono collocati nelle immediate periferie (Corte, Tigologoe, Tèrtilo, Tres Nuraghes, Gabotèle), spesso accompagnati da tombe dei giganti o da villaggi nuragici, per lo più ancora da sottoporre ad operazioni di scavo. Di tanti nuraghi rimangono vaghe tracce, come nel caso del colle di Sant'Onofrio, altri sono scomparsi come avvenuto per l'insediamento di Gurtei oramai sotto le abitazioni dell'omonimo quartiere.
    Si segnalano per la complessità costruttiva sia il nuraghe Nurdole (al confine tra i territori di Nuoro e Orani) che il nuraghe Noddule, nei quali sono presenti rispettivamente una vasca lustrale con incisioni decorative ed un pozzo sacro costituito da trachiti policromatiche. Il ritrovamento di oggetti di fattura non esclusivamente nuragica segnala la presenza di flussi commerciali anche extra insulari (come ad esempio un piccolo leone bronzeo di probabile fattura etrusca.

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