Il barone dei fiori - Otello Profazio (prima versione 1961)

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  • Опубліковано 12 вер 2024
  • La prima versione, meno nota, de "il barone dei fiori" venne incisa in un 45 giri nel 1961. È una delle canzoni nate dalla collaborazione tra Otello Profazio con Carlo D'inzillo e ovviamente anche questa, come tutte le altre, narra una storia sanguinosa.
    In questo caso si tratta della cronaca di un assassinio "a colpi di lupara" avvenuto "in pieno sol" (come direbbero Villaggio e De André) in una affollata piazza siciliana.
    La vittima non era stato di certo un santo, "aveva imparato dai gangster il sistema del racket", ma comunque per evitare problemi tutti si guardano bene dal parlarne male: "era tantu bónu 'u baruni di ciuri...ma l'hanno ammazzatu...". E ,come spesso accadeva e purtroppo accade tuttora in queste occasioni ed in questi luoghi, seppure "C'era tanti donni a li barcuni, c'eranu tanti ómini e' purtuni", nessuno si accorge di nulla: "Ma nuddhu vitti nenti, nuddhu sentiu nenti".
    Come nel caso de "Lu capobastuni" e "la vecchia crapa d'agustu", questa prima versione é stata successivamente rivista e modificata prima di essere inserita nel LP "Storie e leggende del sud" del 1965.
    Il motivo? Credo che mio padre volesse dare maggiore risalto alla parola OMERTÁ, chiudendo il brano senza ulteriore commento musicale.
    TESTO
    IL BARONE DEI FIORI
    Rit.
    =======================================
    "Requiem aeternam" da a iddhu, signuri
    o' baruni di ciuri...
    L'hannu ammazzatu a corpi di lupara (*)
    Era tantu bónu 'u baruni di ciuri
    ma l'hannu ammazzatu, ammazzatu, Signuri!
    =======================================
    Aveva imparato dai gangster
    il sistema dei racket
    imponeva il prezzo dei fiori
    imponeva il prezzo di market
    'Na machina curriva comu pazza!
    Si vittiru nisciru i canni muzzi!
    E, tempu nenti, si trovau 'u baruni
    ca' testa fracassata ammenzu i ciuri
    C'era tantu donni a li barcuni.
    C'eranu tant'ómini e' portuni.
    Ma nuddhu vitti nenti,
    nuddhu sentiu nenti.
    Omertá, omertá!
    (*) in Sicilia questo termine si usa per indicare tipo di un fucile segato conosciuto anche come fucile a canne mozze.
    TRADUZIONE
    Rit.
    ===============================
    Eterno riposo dona a lui, o signore,
    al barone dei fiori...
    l'hanno ammazzato a colpi di lupara.
    Era tanto buono il barone dei fiori,
    ma l'hanno ammazzato, ammazzato, o Signore!
    ===============================
    Aveva imparato dai gangster
    il sistema dei racket;
    imponeva il prezzo dei fiori,
    imponeva il prezzo di market
    Una macchina correva all'impazzata!
    Si videro spuntare le canne mozze!
    E in men che non is dica si trovó baruni
    con la testa fracassata in mezzo ai fiori.
    C'era tante donne ai balconi.
    C'erano tanti uomini ai portoni.
    Ma nessuno vide nulla,
    nessuno sentí niente.
    Omertá, omertá!

КОМЕНТАРІ • 1

  • @flavioaddazio2917
    @flavioaddazio2917 10 днів тому +1

    Queste versioni sono inestimabili,hanno un valore immenso poiche irriperebili altrove!