Rispetto il parere di chi non gradisce, tuttavia rivedere questa roba mi ha fatto parecchio singhiozzare (dovuto a moti di riso), a distanza di anni, anzi di decenni. Buon riposo, spero di avere l'occasione di incontrarLa prima o poi. Possibilmente un po' più poi.
QUESTO HUMOUR "IMMARCESCIBILE" NON SI TROVA PIù ...oggi è tutto tecnologico, si lavora sulla apparenza degli effetti speciali, si è perso il gusto del contenuto, dell'arguta e fine comicità, era humour basato sul nulla ma che per questo apre la fantasia ! lo spettatore è protagonista, il motto ITO UTO ATO dà spazio alla immaginazione, è un timbro personale ... l'inviato speciale che ha il suo "tono di voce" per farla con il linguaggio del marketing
Fu un programma favoloso per quegli anni, demenziale, assurdo. Una comicità fuori dalle regole e piacque per questo! Ovvio, che per chi non ha vissuto quei tempi appare strano... RIP
In Arbore spicca la non comprensione, per usare un eufemismo dell'humor di Marenco, e difatti tutti i suoi interventi sono a spezzare il ritmo in maniera oserei dire bieca e non funzionale alla riuscita del pezzo. Ad Arbore serve la battuta evidente, anche sbilenca, ma evidente, mentre Marenco catalizza la "battuta" nel complesso della sua azione teatrale.
Con l'umorismo surreale, è perfettamente normale che ci sia chi rimane indifferente, e chi si sganascia dalle risate. Dipende infatti dal background intellettuale dell'ascoltatore. Se l'impatto sul pubblico non fosse relativo a questo modo, ma fosse negativo in senso assoluto, allora non esisterebbe questa forma di umorismo o di commedia, che invece è diffusa. Storicamente, diffusa. Alla comicità surreale, attingeva a piene mani Totò, ad esempio. ("me ne stavo nei paesi bassi, ma siccome erano troppo bassi, mi son detto, vado via, vado in Turchia". ) Chi come me si diverte in modo irresistibile, non può che compatire chi non è in grado di condividere lo stesso divertimento.
@@zoltec009 ne convengo e anch'io compatisco chi non è in grado di cogliere la comicità surreale, adorando io "Quelli della notte" e Nino Frassica, le scenette dei Monty Python, e le canzoni degli Skiantos per non parlare di Andy Kaufman che invece ho scoperto dopo il film di Jim Carrey...detto questo, e avendo appurato con gioia che anche a lei piace la comicità surreale torno a ripetere che Marenco era privo di talento e non faceva per niente ridere.
@@robotzs3811 D'accordo. Allora Marenco non fa per niente ridere lei, fra i comici surrealisti. Che "non facesse per niente ridere" in senso assoluto, so per certo che non è vero. Lo confermo e testimonio quale appartenente ad un gruppo di vecchi amici appassionati di questo genere, che oltre a Marengo conosceva e seguiva Kaufman già sin dalle prime apparizioni al S.N.L.. Peraltro è normale che in un contesto di artisti, il gradimento si possa differenziare sui singoli. Io ad esempio non vorrei mai vedere accostati gli Skiantos agli altri nomi che ha fatto. De gustibus.
Rispetto il parere di chi non gradisce, tuttavia rivedere questa roba mi ha fatto parecchio singhiozzare (dovuto a moti di riso), a distanza di anni, anzi di decenni. Buon riposo, spero di avere l'occasione di incontrarLa prima o poi. Possibilmente un po' più poi.
Assomigliava un pochino a Robert Redford....
Fantastico rappresentante dell'humor assurdo e per me geniale.
Eri un grande sempre avanti quattro curve agli altri, ma tu rallentavi e li aspettavi grazie di tutto 💙📚🎩🙏😎
Grande Mario R I P
che ridere !!! ciao Mario, che bei ricordi....
La sua genialità era benissimo espressa in Alto Gradimento, irripetibile, unico.
Strepitoso!
mitici, passione e arte, maestri dell'intrattenimento
QUESTO HUMOUR "IMMARCESCIBILE" NON SI TROVA PIù ...oggi è tutto tecnologico, si lavora sulla apparenza degli effetti speciali, si è perso il gusto del contenuto, dell'arguta e fine comicità, era humour basato sul nulla ma che per questo apre la fantasia ! lo spettatore è protagonista, il motto ITO UTO ATO dà spazio alla immaginazione, è un timbro personale ... l'inviato speciale che ha il suo "tono di voce" per farla con il linguaggio del marketing
Fu un programma favoloso per quegli anni, demenziale, assurdo. Una comicità fuori dalle regole e piacque per questo! Ovvio, che per chi non ha vissuto quei tempi appare strano... RIP
Grande piccolo uomo Marenco Mario
GENIO!!!!!!! IL PIU' GRANDE!
Stan Laurel italiano.
Questo è fanta-tu-uto-ito ancora collegamenti con ramengo
genio.
sto male oggi come allora. Marenco... glorioso😂😂😂😂
Grande Mario
Buon viaggio
Caro
Star
Archi
Troppo forte e la realta di adesso
RIP
Marenco Mitico con tutto lo staff del Grande Programma Alto Gradimento
Mamma, fammi la pappa chel son malata, che' son malataaaaaa!....
Ato uto
Programmi attualissimi, senza tempo. Grandi!
R.I.P
In Arbore spicca la non comprensione, per usare un eufemismo dell'humor di Marenco, e difatti tutti i suoi interventi sono a spezzare il ritmo in maniera oserei dire bieca e non funzionale alla riuscita del pezzo. Ad Arbore serve la battuta evidente, anche sbilenca, ma evidente, mentre Marenco catalizza la "battuta" nel complesso della sua azione teatrale.
A me sembra solo ubriaco. È come un musicista jazz: nel caso in cui sia bravo, si diverte solo lui.
Tu sei uno che ha capito tutto della vita...vai a studiare va
non fa ridere manco il cazzo a 'sto giro.
Noia mortale. Il nulla-spettacolo.
Sei l'unico a pensarlo nel mondo.
+Gaetano Paradisi probabilmente hai ragione.
sei un poveraccio dentro.
Esattamente, trent'anni fa in tv, oggi nell gallerie darti. Niente di che, ma fatto benissimo!
ma questa roba dovrebbe far ridere?
Con l'umorismo surreale, è perfettamente normale che ci sia chi rimane indifferente, e chi si sganascia dalle risate. Dipende infatti dal background intellettuale dell'ascoltatore. Se l'impatto sul pubblico non fosse relativo a questo modo, ma fosse negativo in senso assoluto, allora non esisterebbe questa forma di umorismo o di commedia, che invece è diffusa. Storicamente, diffusa. Alla comicità surreale, attingeva a piene mani Totò, ad esempio. ("me ne stavo nei paesi bassi, ma siccome erano troppo bassi, mi son detto, vado via, vado in Turchia". ) Chi come me si diverte in modo irresistibile, non può che compatire chi non è in grado di condividere lo stesso divertimento.
@@zoltec009 ne convengo e anch'io compatisco chi non è in grado di cogliere la comicità surreale, adorando io "Quelli della notte" e Nino Frassica, le scenette dei Monty Python, e le canzoni degli Skiantos per non parlare di Andy Kaufman che invece ho scoperto dopo il film di Jim Carrey...detto questo, e avendo appurato con gioia che anche a lei piace la comicità surreale torno a ripetere che Marenco era privo di talento e non faceva per niente ridere.
@@robotzs3811 D'accordo. Allora Marenco non fa per niente ridere lei, fra i comici surrealisti. Che "non facesse per niente ridere" in senso assoluto, so per certo che non è vero. Lo confermo e testimonio quale appartenente ad un gruppo di vecchi amici appassionati di questo genere, che oltre a Marengo conosceva e seguiva Kaufman già sin dalle prime apparizioni al S.N.L.. Peraltro è normale che in un contesto di artisti, il gradimento si possa differenziare sui singoli. Io ad esempio non vorrei mai vedere accostati gli Skiantos agli altri nomi che ha fatto. De gustibus.
Si.
Un fenomeno
Un mito
Irraggiungibile
Nonno angelo