Attrito - L'Attimo Del Dubbio (Full Album + Testi)
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- Опубліковано 9 лют 2025
- Artista: Attrito
Album: L'Attimo Del Dubbio (2014)
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"Ci sono momenti difficili, complicati, che sembrano portare alla rassegnazione, attimi di solitudine e di inerzia in cui ci si abbandona nelle mani della quotidianità, della persuasione, dell'abitudine. Lotte che sembrano non avere fine. Ci sono poi quegli attimi in cui tutto sembra più lucido, in cui si sceglie, si concretizza e si rifiuta. Attimi che possono durare un istante e contenere la libertà di dire "io sono vivo". L'impulso che fa abbracciare l'ignoto, ciò che si oppone alla monotonia della costrizione, la consapevolezza del proprio essere unico e l'unico autore del proprio pensiero e delle proprie azioni. È quell'attimo che è una scintilla per il fuoco delle nostre coscienze, che può far cadere un mondo di certezze alle spalle. È l'attimo in cui decidiamo che rischiare le conseguenze di una scelta sia comunque meglio che rischiare di non farla mai una scelta. È l'attimo in cui si affilano le idee così come si affilano i coltelli.
È l'attimo del dubbio."
01 - Polvere
semina sconfitte sotto un'ombra di cemento
l'aria rarefatta, io schivo controvento
l'odore claustrofobico che serra i cancelli
e una stoffa dipinta di niente
una stoffa dipinta di morte
sotto un'ombra di cemento
siamo polvere di fuoco per gli occhi dell'impero
come potrei amare un posto a cui non appartengo
come potrei amare un posto che non mi appartiene
siamo sperimentazione, siamo corpi senza nome
automa, lo sguardo fisso al suo cospetto
no! senso di potenza e vanità
nelle mie notti sogno ancora la realtà
l'ho vista in fiamme
semina sconfitte sotto un ombra di cemento
l'aria opaca e oltre il mondo sospetto
imponente fantasma di marce eleganze
di una stoffa dipinta di niente
siamo sperimentazione o siamo polvere?
o siamo polvere?
02 - Io e Dio
Non è la mia causa, non abbasso la guardia
oggi da qui riparto io
rivolto al nulla creatore
ad ogni passo l'incognita che fa la mia occasione
mi ammazza la sua ombra, non resta che distruggerla
non avrò pace finché non vedrò cenere
finché non vedrò frantumarsi il cielo
e insieme la condanna che respiro sulle pietre
di questa terra
vuole annullarmi!
lasciarmi scomparire dietro un pugno di miseria
vuole annullarmi!
trafiggere con la rassegnazione ogni mia sera
vuole annullarmi!
strappare dai miei sogni le scintille potenziali
vuole annullarmi, vuole annullarmi
ed io saprò essere polvere?
Sapremo essere polvere?
Non abbasso la guardia, saprò stare in piedi
allora avrò gettato un altro dio dalle mie tasche
Mi accorgo mentre scrivo che anche la mia mano trema,
che Cristo ha vinto nella pace di chi ancora non si accetta
gioia di vivere opponiti a questa rinuncia
opponiti a questa rinuncia
03 - Come Soffocare
ricordo quel sogno
non capivo dove stessimo andando
vedo ancora uno spettacolo di foglie,
è colla negli occhi e le mani
sono ancora legate tra loro
un istante di vita sul mondo
poi di nuovo l'angoscia nel petto
è come soffocare
tra le piume di una coperta di spine
tra le piume di una coperta di spine soffocare
sotto la stessa paura, la conosco!
ancora cammino nel grigio
ancora nella tristezza del grigio
è colla negli occhi e le mani
sono ancora legate tra loro
e è come soffocare
ancora cammino nel grigio
torna ogni tanto quel mostro e ci accoglie,
ci illude in un nuovo percorso
solo un passo per capire che è ancora lo stesso
e domani nemmeno quel passo!
04 - Quelle Mura
voglio respirare l'aria ancora un'ultima volta
prima di vedere solo quelle strette quattro mura
come può essere capace questa vita
di abbandonare il sogno
di un'esistenza mai vissuta?
ritorna da me
ritorna da me salvezza
ritorna da me vendetta
per fuggire da quelle mani tese
gabbia del corpo, gabbia della mente
questo sole a scacchi anche là fuori è una condanna
ma qui non c'è il giorno, non c'è la notte
amico, non ti ho mai visto
ma le tue urla mi raccontano tutto di te
forse quelle mura
sono anche attorno a me
ascoltami, dobbiamo bruciare queste gabbie
quando riaprirò gli occhi sarà tutto finito?
05 - Sguardo Corto
dietro la distanza degli eventi
l'inerzia in questi giorni che sbriciola gli occhi
sa di luce che abbaglia le vite nell'oblio delle indifferenze
quando riuscirò a saperlo?
punte di ghiaccio pungono la fronte
e forse è l'ultimo pensiero che hai soffocato:
"lei" non nasce dal niente e forse è troppo il poco che stringo.
sono queste, sono queste, sono queste
le coscienze sempre salve, le distanze
dietro la distanza degli eventi,
l'inerzia in questi giorni che sbriciola gli occhi
sguardo corto!
osserva ciò che ti circonda
non è forse la tua condanna?
osserva l'inganno
si mostra lontano ma è sotto casa
sotto uno sguardo corto
Visti nel '87 a Villa Pisani ( Montebelluna TV ) ricordo la cantante bellissima donna e l' invito ad andare a Roma a Forte Prenestino a vederli purtroppo non realizzato bei tempi boys cazz 😢 nostalgia canaglia 🫶😋
Porco dio che album! un abbraccio ai compagni di Trento.Saluti afasici da berlino
06 - Notti Eventuali
i muri osservano anche se la città tace
sembra un manto di occhi questa scatola di vetro
è il suo giudizio che organizza queste anime alienate
così distanti in pochi metri
anche sta notte così distanti
un filo spinato divora spazi spenti
luoghi della costrizione senza luce
il loro fare resta un cancro maledetto
e passa spesso silenzioso nelle vene
occhi di ferro conservano i respiri
di chi sente il suo rumore
forse stanotte
forse stanotte succede qualcosa
guardo distante,
anche oggi il cielo grigio sembra stanco di morire
ma forse sta notte è successo qualcosa
boom!
07 - Come In Una Notte D'Inverno
Qui regna attualmente la più grande calma.
Tutto è silenzioso come in una notte d'inverno
avvolta nella nebbia, solo un piccolo rumore
un piccolo rumore misterioso e monotono
come gocce che si infrangono:
sono le rendite dei capitali
che cadono nelle casseforti
nelle casseforti dei capitalisti
facendole quasi debordare
si ode distintamente
il continuo montare delle ricchezze dei ricchi
di tanto in tanto si mescola a questo sordo scrosciare
qualche singhiozzo emesso a bassa voce
è il singhiozzo dell'indigenza
talvolta echeggia un leggero suono metallico
un leggero suono
come d'un coltello che s'affila
08 - L'Incubo Della Quiete
Nella testa voci ripetono:
potrebbe essere tutto diverso.
Le soffoco quotidianamente
Urla quotidiane sono gemiti,
anche oggi sento i chiodi della solita tempesta!
Grandine sui miei propositi
individui risucchiati nelle fauci della folla
nella folla si ricalcano i ritratti dei più unici momenti
vedo nascere i sovrani della vita solo in questo mare calmo,
solo in questo mare calmo
dove l'anima dell'ordine si nutre di consensi
la paura (affogo) ne delimita orizzonti (vedo)
le case sono trappole (sento)
nuove ansie ci bombardano le ore
le nostre possibilità, le mie possibilità
abbandoniamo ogni modello
e finalmente rivolgiamoci a noi stessi
e finalmente io ti vedo
pensiero che ritorna nell'azione
nell'odio assaporato nel disprezzo
dell'obbedienza tanto quanto del comando
09 - Normalità
Pianificata forma di pazzia:
(hai trovato)sterile riscontro, indomito e pensante
libera il pensiero, miccia della mente
eclissi per quel sole travolgente
routine! dannata illusione di coerenza
aspetto il mio battito più forte
l'occhio mi tiene con sé tra le morse
paranoia, angoscia, apatia e congelamento
è sanità mentale! docilità, è utilità
la piaga dietro il viso che consideri normale
chi è normale?
routine! dannata illusione di coerenza
vittima dell'esistenza
senza ragione! la tua ragione,
a perdersi nella normalità
sopravvivenza
legge, morale, regola perversa
vita senza volontà
la ragione che d'inerzia si consuma e si rassegna.
Un'eresia nell'ordine aspettando le macerie
lucciola che accende questa tua normalità
10 - Decisione
Mentre la nebbia è ancora lontana
e sono ancora sveglio
verniciati di una luce stanca: attimi
arrugginisci gelida e ingombrante distrazione
rabbia stringimi!
perché io possa respirare ancora quella vita
disfare i nodi per ricordare gli attimi
per ricordare quegli attimi che erano miei
apro gli occhi, grido e non mi riconosco più
sentimento lacero, lo stringo nei pugni
è la luce che ancora è rimasta,
per poco non perdo il confine
è il confine delle mie certezze
11 - Non dormirò
maledico l'insonnia
che mi accompagna da giorni, il vento che mi ascolta
sembra dirmi che non ho più scelta
per ogni istante rubato
brilla negli occhi una cieca vendetta
per ogni istante rubato
non dormirò fino all'alba della mia rivolta
non dormirò
continua il morso sulla mia pelle:
quello che perdo, cosa mi serve?
continua il morso, non ho più tempo
i miei fantasmi mi stanno uccidendo
devo strapparli e non dargli più ascolto
è l'attimo del dubbio quel momento
prepara la tensione quel momento
mentre corrono i pensieri: domani è troppo tardi!
dopo questa luna tornerò
dopo questa luna tornerò per stringere
nelle mie mani i sensi, nelle mie mani
su questa mano conto i miei giorni e penso
dove questa notte hanno dormito i miei nemici e dove
si sono consumati ancora fuochi di vendetta
sembrano chiudersi le dita sembra stringersi il pugno
io no, non dormirò
I miei preferiti del punkhardcore italiano
cazzo siete dei grandissimi!