Da chitarrista autodidatta , quando mi chiedono come si fa a improvvisare e quali scale bisogna studiare, io rispondo sempre che l unica scala che ci serve studiare è la scala maggiore, e insieme gli arpeggi. Sono contento che anche un chitarrista pro consigli questo approccio. Hai voglia di studiare scale di tutti i tipi, non servono a niente, almeno all inizio, solo quando si arriva ad un livello molto avanzato allora si dovrebbe iniziare a studiare le scale e le relative armonizzazioni, ma all inizio sono una perdita di tempo e anzi scoraggiano. Prima bisogna conoscere benissimo gli arpeggi in tutte le posizioni e osi imparare a suonare su qualsiasi cosa. Ho incontrato tanti chitarristi che conoscevano benissimo tantissime scale ma non riuscivano ancora a improvvisare su due accordi senza che sembrasse un esercizio.
Grazie Daniele. Hai messo in fila con chiarezza e ordine tutti quei nodi che bisogna affrontare quando si vuole cominciare a improvvisare ed esser certi di suonare semplicemente la cosa giusta al mento giusto. Grazie ancora
Grazie bella lezione.... Gli accordi in realtà sono arpeggi organizzati secondo la fattibilità sul manico e quindi non sequendo sempre intervalli di terza, grazie per l onestà nel dire che occorre lavorarci tanto..... Della serie:ora sai la strada, come Google map ti direbbe quella per arrivare in Cina,già è tanto perché sai che non sbagli, poi però ci devi arrivare a piedi te in Cina, non confondere il sapere la strada con l averla percorsa, ecco saper improvvisare è come arrivare in Cina a piedi, occorre far tanti passi su quella strada tracciata...
Daniele grazie mille! i concetti sono chiarissimi, bisogna solo applicarsi ora! La chitarra è uno strumento facile da imparare, ma renderlo facile è una cosa difficile, e tu ci riesci benissimo!
Caro Daniele, grazie a questo tuo video, mi sono scomparsi i sensi di colpa che ho sempre avuto per non aver mai studiato le scale. Dorico, misolidio, frigio etc.....erano solo dei nomi per me. Ho sempre suonato ad orecchio e le mie improvvisazioni, avendo una ottima conoscenza degli accordi, sono sempre state impostate su di essi. Ma ho sempre avuto la convinzione di essere sulla strada sbagliata usando questo metodo non accademico. Adesso il tuo illuminante video mi ha fatto sentire molto meglio. Un caro saluto.
Ottimo video di estrema chiarezza e sicura utilità. Per i chitarristi Jazz (gentaglia poco raccomandabile...😁), suonare sulla progressione della quale si parla nel video, è prassi ESTREMAMENTE comune. Si tratta infatti di un classico Turnaround in C: | C7 / / / | A7 / / / | D7 / / / | G7 / / / |. Solitamente il turnaround dura 2 battute ma (come nella parte B di "I Got Rhytm" e in tutti i cosiddetti "Rhythm Changes"), può durare 8 misure. Nel dettaglio, il chitarrista Jazz è abituato a usare gli arpeggi più o meno alterati invece delle scale. La faccenda non è delle più semplici e ad esempio è prassi comune usare i seguenti arpeggi: | Gm7 / C7b9 / | Em7 / A7b9 / | Am7 / D7b9/ | Dm7 / G7b9 / |. Rimane il fatto che suonare frasi melodiche dal "sound" jazzistico su un brano Blues o Pop può risultare piuttosto "fuori contesto".......ma forse può introdurre una certa originalità nell'assolo. Grazie ancora!
Carissimo Daniele non mi ero sbagliato quando poco tempo fa ti facevo i miei complimenti su come intrattieni la lezione..ti immagino come quei bravissimi cantastorie che catturano l'attenzione dei bambini che rimangono incantati da quella atmosfera di magia che riescono (e che tu riesci)a trasmettere..anche su un banale,ma non lo è affatto, giro di Do..Bravo bravo bravo..Grazie Non sono molto capace a districarmi online e solo da poco ho imparato a scrivere un commento perciò Ti chiedo dove posso curiosare gli eventuali corsi che fai? Ciao e grazie
Ho suonato per anni poi smesso per tanti anni di più e poi ricominciato. Posso dire fondamentalmente di non conoscere la musica (giusto qualche "traccia") e in consapevolmente ho fatto quello che dici tu, suonato le note degli accordi (non riesco a memorizzare le scale sono forse pigro mentalmente sulla tastiera io seguo soltanto delle forme geometriche senza quasi mai che nota stó suonando ma se ci metto il cuore a volte esce qualcosa di meraviglioso.
io dalla mia vecchitudine vorrei aggiungere una cosa che, non tanto al fine di suonare bene, ma al fine di sentirsi dentro quello (quell'anche poco!) che si riesce a fare. cantare le note con la voce. non dico mica di essere Pino Daniele che cantava gli assolo mentre li improvvisava, nel senso che non saprei mai fare un suo assolo, né per gusto né per velocità, ma se muovi le dita secondo una geometria ma non sai cantare la nota che suoni, cioè la nota la sanno le tue dita, ma non le tue orecchie e quindi la tua mente, potrai anche diventare uno shreder, ma quella nota "non sei tu" è solo un estratto da una geometria. se mentre eseguite le note di questa lezione di Daniele imparate a possederle, le cantate, poi saprete cantare sugli accordi, il vostro cervello saprà cantare sugli accordi e sarete voi a comandare le dita e non la geometria. ovviamente prima viene la geometria (il caged e le scale) ma poi le frequenze che sentite dentro la testa e le dita sapranno dove trovarle. un altro consiglio che è poi 40 anni di vita con la chitarra sulla pancia sdraiato sul divano: non correte a suonare subito solista se non siete bravi a fare gli accordi, arrivate gradatamente. prima solo accordi, poi un po' di finger picking, poi ricongiungete gli accordi con qualche nota, poi togliete gli accordi (è quello che ha detto oggi Daniele se non ve ne siete accorti) e l'assolo verrà fuori senza che ve ne siate accorti. (tutto questo da uno che suona male)
Bella lezione, grazie! Scusate la domanda molto probabilmente banale, ma perché in tonalità di do maggiore suoniamo la sesta e la seconda maggiore e non minore? Grazie, scusate...
@@danielebazzaniah ok, non siamo in tonalità di do maggiore quindi, però usiamo la pentatonica maggiore di do... Sono un po' confuso. Come facciamo ad avere 4 accordi maggiori se ogni tonalità ne ha 3 maggiori e 3 min oltre al semidiminuito?
@@adriano5340 Sì siamo in tonalità di do maggiore, ma non è detto che in una canzone ci siano solo accordi di quella tonalità. Questo è un giro di accordi molto tipico nella musica americana per esempio.
@@danielebazzani il bello che più si va avanti nello studio più si apprende che le regole che hai appena studiato non sono così regole 😅. Mi rimetto a studiare... Grazie ancora per i tuoi contenuti veramente di qualità!
Buongiorno Bazzani. A volte mi chiedo perché è così complicato dire di studiare un minimo di armonia invece che trovare scorciatoie e bypassare il problema. Non è così difficile suonare sugli accordi, se si è studiato. Sapere come minimo le note che compongono una scala, la relazione tra di loro, la relazione tra note e accordi, il centro tonale e così via. Fino a capire che alla fine non si deve cambiare scala o chissà che cosa ma, studiando, rendersi conto alla fine che le scale tra di loro differisconoo magari solo di una nota . E soprattutto far capire qual è il ruolo di ogni accordo all'interno del brano e il centro tonale in cui si sta suonando. Eh sì, ci vuole un po' di sacrificio, un po' di studio di teoria e armonia e tutto viene giù facile. La legge non lo vieta, servirebbe studiare un po' di più e tutto sarebbe più semplice. Molti che si avvicinano alla chitarra non impegnano il tempo sufficiente per studiare e suonare. La ricerca dei risultati senza sacrificare un po' di tempo porta a scarsi risultati. Saluti
La maggior parte di quelli che vorrebbero fare questo tipo di lavoro non hanno il tempo, e molto spesso non hanno idea di cosa fare, io cerco di dare qualche spunto per far avvicinare al problema e far capire che magari studiando determinate cose si va molto più lontano di quanto non si pensi.
Da autodidatta tutto ciò l'ho sempre intuito in autonomia un po' confusamente..ma sentirlo spiegare così bene è tutt'altra cosa. Complimenti 👏👏
@@micfede3553 🙏🙏
Da chitarrista autodidatta , quando mi chiedono come si fa a improvvisare e quali scale bisogna studiare, io rispondo sempre che l unica scala che ci serve studiare è la scala maggiore, e insieme gli arpeggi. Sono contento che anche un chitarrista pro consigli questo approccio. Hai voglia di studiare scale di tutti i tipi, non servono a niente, almeno all inizio, solo quando si arriva ad un livello molto avanzato allora si dovrebbe iniziare a studiare le scale e le relative armonizzazioni, ma all inizio sono una perdita di tempo e anzi scoraggiano. Prima bisogna conoscere benissimo gli arpeggi in tutte le posizioni e osi imparare a suonare su qualsiasi cosa. Ho incontrato tanti chitarristi che conoscevano benissimo tantissime scale ma non riuscivano ancora a improvvisare su due accordi senza che sembrasse un esercizio.
@@svidrigajlov non hai tutti i torti!
Grazie Daniele. Hai messo in fila con chiarezza e ordine tutti quei nodi che bisogna affrontare quando si vuole cominciare a improvvisare ed esser certi di suonare semplicemente la cosa giusta al mento giusto. Grazie ancora
🙏🙏
Grazie bella lezione.... Gli accordi in realtà sono arpeggi organizzati secondo la fattibilità sul manico e quindi non sequendo sempre intervalli di terza, grazie per l onestà nel dire che occorre lavorarci tanto..... Della serie:ora sai la strada, come Google map ti direbbe quella per arrivare in Cina,già è tanto perché sai che non sbagli, poi però ci devi arrivare a piedi te in Cina, non confondere il sapere la strada con l averla percorsa, ecco saper improvvisare è come arrivare in Cina a piedi, occorre far tanti passi su quella strada tracciata...
@@philcoll7090 vero, bella similitudine!
Daniele grazie mille! i concetti sono chiarissimi, bisogna solo applicarsi ora!
La chitarra è uno strumento facile da imparare, ma renderlo facile è una cosa difficile, e tu ci riesci benissimo!
@@flycamerasardegna1535 🙏🙏
Caro Daniele, grazie a questo tuo video, mi sono scomparsi i sensi di colpa che ho sempre avuto per non aver mai studiato le scale. Dorico, misolidio, frigio etc.....erano solo dei nomi per me. Ho sempre suonato ad orecchio e le mie improvvisazioni, avendo una ottima conoscenza degli accordi, sono sempre state impostate su di essi. Ma ho sempre avuto la convinzione di essere sulla strada sbagliata usando questo metodo non accademico. Adesso il tuo illuminante video mi ha fatto sentire molto meglio. Un caro saluto.
figurati, grazie a te! Anche se quella del video è solo una parte del discorso...
Che dire…. Grazie 🙏 per tutto Daniele !
😄
Ottimo video di estrema chiarezza e sicura utilità. Per i chitarristi Jazz (gentaglia poco raccomandabile...😁), suonare sulla progressione della quale si parla nel video, è prassi ESTREMAMENTE comune. Si tratta infatti di un classico Turnaround in C:
| C7 / / / | A7 / / / | D7 / / / | G7 / / / |.
Solitamente il turnaround dura 2 battute ma (come nella parte B di "I Got Rhytm" e in tutti i cosiddetti "Rhythm Changes"), può durare 8 misure.
Nel dettaglio, il chitarrista Jazz è abituato a usare gli arpeggi più o meno alterati invece delle scale.
La faccenda non è delle più semplici e ad esempio è prassi comune usare i seguenti arpeggi:
| Gm7 / C7b9 / | Em7 / A7b9 / | Am7 / D7b9/ | Dm7 / G7b9 / |.
Rimane il fatto che suonare frasi melodiche dal "sound" jazzistico su un brano Blues o Pop può risultare piuttosto "fuori contesto".......ma forse può introdurre una certa originalità nell'assolo. Grazie ancora!
@@quendamusic grazie a te del commento molto dettagliato!
Grazie 🙏 maestro....mi hai aiutato molto a trovare le note di raccordo tra gli accordi
@@MauroCardoni-p2t Che bello grazie a te!
Grazie, spiegazioni e consigli sempre molto utili. E' sempre un piacere ascoltarti, traspare sempre la passione con la quale fai tutto questo. 🙏
@@benedettociccarelli9166 🙏🙏
Grazie, molto utile !! ❤
🙏🙏
Grazie Daniele!
@@wellinhome a te!
Grazie ancora andrò a vedere appena potrò..:)))
@@mariovietri9138 🙏🙏
Sempre prezioso
@@fabiodisciullo1637 🙏🙏
Carissimo Daniele non mi ero sbagliato quando poco tempo fa ti facevo i miei complimenti su come intrattieni la lezione..ti immagino come quei bravissimi cantastorie che catturano l'attenzione dei bambini che rimangono incantati da quella atmosfera di magia che riescono (e che tu riesci)a trasmettere..anche su un banale,ma non lo è affatto, giro di Do..Bravo bravo bravo..Grazie
Non sono molto capace a districarmi online e solo da poco ho imparato a scrivere un commento perciò Ti chiedo dove posso curiosare gli eventuali corsi che fai? Ciao e grazie
Grazie Mario sono davvero bellissime parole, se vuoi trovi quello che faccio su armonia facile.it o sul mio canale patreon
che gran spiegazione! grazie
@@ShakyFootage 🙏🙏
Ho suonato per anni poi smesso per tanti anni di più e poi ricominciato.
Posso dire fondamentalmente di non conoscere la musica (giusto qualche "traccia") e in consapevolmente ho fatto quello che dici tu, suonato le note degli accordi (non riesco a memorizzare le scale sono forse pigro mentalmente sulla tastiera io seguo soltanto delle forme geometriche senza quasi mai che nota stó suonando ma se ci metto il cuore a volte esce qualcosa di meraviglioso.
@@marcospagnoli8236 ☺️☺️
Ciao Daniele!!
@@maunlio ma guarda chi c'è!
@@danielebazzanichi non more... 😂😂 Dobbiamo risentirci!
infatti che dire mi si è accesa una lampadina! grazie Maestro
@@paovalcarenghi1368 🙏🙏
io dalla mia vecchitudine vorrei aggiungere una cosa che, non tanto al fine di suonare bene, ma al fine di sentirsi dentro quello (quell'anche poco!) che si riesce a fare. cantare le note con la voce. non dico mica di essere Pino Daniele che cantava gli assolo mentre li improvvisava, nel senso che non saprei mai fare un suo assolo, né per gusto né per velocità, ma se muovi le dita secondo una geometria ma non sai cantare la nota che suoni, cioè la nota la sanno le tue dita, ma non le tue orecchie e quindi la tua mente, potrai anche diventare uno shreder, ma quella nota "non sei tu" è solo un estratto da una geometria. se mentre eseguite le note di questa lezione di Daniele imparate a possederle, le cantate, poi saprete cantare sugli accordi, il vostro cervello saprà cantare sugli accordi e sarete voi a comandare le dita e non la geometria. ovviamente prima viene la geometria (il caged e le scale) ma poi le frequenze che sentite dentro la testa e le dita sapranno dove trovarle.
un altro consiglio che è poi 40 anni di vita con la chitarra sulla pancia sdraiato sul divano: non correte a suonare subito solista se non siete bravi a fare gli accordi, arrivate gradatamente. prima solo accordi, poi un po' di finger picking, poi ricongiungete gli accordi con qualche nota, poi togliete gli accordi (è quello che ha detto oggi Daniele se non ve ne siete accorti) e l'assolo verrà fuori senza che ve ne siate accorti. (tutto questo da uno che suona male)
@@tancredidaltavilla2141 bellissima considerazione grazie!
Sposo in pieno la tesi. Anch'io sul divano ho la chitarra sulla pancia da 40 anni😅
Bella lezione, grazie! Scusate la domanda molto probabilmente banale, ma perché in tonalità di do maggiore suoniamo la sesta e la seconda maggiore e non minore? Grazie, scusate...
Parli degli accordi? Solo perché abbiamo preso questo giro come esempio perché è parte della canzone.
@@danielebazzaniah ok, non siamo in tonalità di do maggiore quindi, però usiamo la pentatonica maggiore di do... Sono un po' confuso. Come facciamo ad avere 4 accordi maggiori se ogni tonalità ne ha 3 maggiori e 3 min oltre al semidiminuito?
@@adriano5340 Sì siamo in tonalità di do maggiore, ma non è detto che in una canzone ci siano solo accordi di quella tonalità. Questo è un giro di accordi molto tipico nella musica americana per esempio.
@@danielebazzani il bello che più si va avanti nello studio più si apprende che le regole che hai appena studiato non sono così regole 😅. Mi rimetto a studiare... Grazie ancora per i tuoi contenuti veramente di qualità!
@@adriano5340 figurati!
Buongiorno Bazzani.
A volte mi chiedo perché è così complicato dire di studiare un minimo di armonia invece che trovare scorciatoie e bypassare il problema.
Non è così difficile suonare sugli accordi, se si è studiato. Sapere come minimo le note che compongono una scala, la relazione tra di loro, la relazione tra note e accordi, il centro tonale e così via. Fino a capire che alla fine non si deve cambiare scala o chissà che cosa ma, studiando, rendersi conto alla fine che le scale tra di loro differisconoo magari solo di una nota . E soprattutto far capire qual è il ruolo di ogni accordo all'interno del brano e il centro tonale in cui si sta suonando. Eh sì, ci vuole un po' di sacrificio, un po' di studio di teoria e armonia e tutto viene giù facile. La legge non lo vieta, servirebbe studiare un po' di più e tutto sarebbe più semplice. Molti che si avvicinano alla chitarra non impegnano il tempo sufficiente per studiare e suonare.
La ricerca dei risultati senza sacrificare un po' di tempo porta a scarsi risultati.
Saluti
La maggior parte di quelli che vorrebbero fare questo tipo di lavoro non hanno il tempo, e molto spesso non hanno idea di cosa fare, io cerco di dare qualche spunto per far avvicinare al problema e far capire che magari studiando determinate cose si va molto più lontano di quanto non si pensi.
eh bella lezione.
bella bella.. ma l'orecchio a me non riesce a cogliere al volo l'accordo che sta suonando
Hai mai provato ad esercitarti?
Grazie al kaiser
@@silvanobevere3728 prego!
Un solo pensiero: mi sembra l'ora sia settembre 😊
😀
Come trasformare San Francisco Bay in Bill Frisell ❤
@@leandrodiana seeeeeeee ☺️☺️
Insegni a Roma?
@@grantarea9201 si! 😄
@@danielebazzani ti posso chiedere quale zona?
@@grantarea9201 Massimina, Aurelia poco dopo il raccordo