Convegno nella chiesa del Carmine Le opere del Biangardi a Mussomeli - (10-12-2023)

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  • Опубліковано 2 жов 2024
  • 150° Anniversario della venuta di Francesco Biangardi a Mussomeli Convegno Fede e Arte a Mussomeli: le Madonne dei Biangardi Parrocchia Santa Maria del Carmelo - Mussomeli 10 dicembre 2023 Con la costituzione dell'Associazione "Mussomeli nella storia" si è voluto riprendere, assieme a tutte le altre associazioni culturali territoriali, un discorso interrotto da ormai molto tempo: rivalorizzare e dare risalto a quel vasto patrimonio culturale di cui è ricco Mussomeli e il suo territorio. E' in quest'ottica che viene ad inserirsi il convegno su" 150° Anniversario della venuta di Francesco Biangardi a Mussomeli" - Fede e Arte a Mussomeli: le Madonne dei Biangardi, svoltosi giorno 10 dicembre 2023 presso la Parrocchia di Santa Maria del Monte Carmelo. Tratteggiare un ritratto dei Biangardi (Francesco e figlio Vincenzo)arrivati a Mussomeli con la famiglia in quel lontano 1873 per eseguire il simulacro della Madonna del Carmelo per la chiesa del Carmine, richiede una minima conoscenza dell'importante periodo storico in cui l'arte meridionale versava.
    Grandi mutamenti storici, determinati in gran parte dalla caduta del Regno Borbonico e dalla nascita dell'Italia Unita, hanno influito sulla scelta da parte di Francesco Biangardi di lasciare Napoli e di trasferirsi prima a Cittanova in Calabria e poi in Sicilia a Mussomeli.
    In quel quartiere del monte Carmelo, dove visse e lavorò per ben tredici anni il Biangardi, siamo cresciuti con la presenza costante della Beata Maria Vergine del Carmelo che ha sempre accompagnato tutte le nostre giornate.
    Sentivamo i rintocchi delle campane che invitavano ai riti liturgici i nostri vecchi e i nostri genitori, mentre noi bambini vivevamo il quartiere, la chiesa e l'oratorio dove siamo cresciuti e ci siamo formati.
    Un mondo che sta lentamente scomparendo con lo spopolamento dei centri storici e con la scristianizzazione di questa triste società del terzo millennio opulenta, tecnologizzata e povera nello spirito.
    Il buio del postmoderno ha generato la tecnologia come religione. Il convegno si è aperto con il saluto del parroco della Parrocchia del Monte Carmelo Don Salvatore Falzone.
    E' seguito poi l'intervento, come moderatrice dell'incontro, della dott.ssa Rina Genco che ha rimarcato l'importanza del recupero della memoria e del ricordo dell'opera del Biangardi, presentando così i vari relatori.
    Come primo relatore è intervenuto Frà Luigi Sapia, che ha parlato della statua della Madonna e del culto mariano a Mussomeli.
    L'intervento di padre Luigi Sapia è stato molto importante perché ha storicamente messo in evidenza la millenaria devozione del popolo di Mussomeli alla madre di Dio.
    Nel parlare del culto mariano Padre Luigi non poteva esimersi dal tratteggiare quelle radici storiche che parlano della presenza greco-bizantina e che descrive con dovizia di particolari nel suo bel libro " Il Casale di Maria ".
    Mussomeli città di Maria era nel tempo passata dalla venerazione delle icone di stampo bizantino, alle statue per le processioni.
    E' nella seconda metà dell'ottocento che si avverte l'esigenza di rimuovere il vecchio patrimonio statuario e la venuta del Biangardi risponde a quel desiderio popolare.
    Così Francesco Biangardi diventa testimone della religiosità di un'intera collettività e di quella pietà popolare propria dei cittadini mussomelesi.
    "I Biangardi non facevano statue ma, bensì, trasformavano in statue i volti, i caratteri e soprattutto i sentimenti della gente ".
    L'intervento del prof. Calogero Barba chiarisce che, in seguito a fortunate ricerche e ritrovamenti di antichi documenti, sono emerse alcune inesattezze biografiche scritte e riportate da moltissimi anni sulla vita della famiglia napoletana dei Biangardi.
    Apre la strada alla giusta verità storica un prezioso documento d'archivio quale è un "Atto di nascita".
    L'inedito atto di nascita di Francesco Biangardi, recentemente rintracciato presso l'archivio storico di Napoli, fa luce sulla corretta data di nascita dello scultore e sul nome assegnato al momento della sua nascita nella sua corretta estensione.
    Francesco Biangardi fu avviato sin da piccolo all'arte dell'intaglio nella bottega del padre ottimo intagliatore, che lavorò per moltissimi anni alla corte di sua Maestà Ferdinando II.
    Da diversi documenti ed inventari d'epoca emergono dall'oblio moltissimi lavori eseguiti da Vincenzo Biangardi padre,che risulta essere uno dei maestri intagliatori facente parte del gruppo di artigiani al seguito dei Borboni, che per anni ha lavorato nei vari palazzi e nelle residenze di famiglia....come il Palazzo Reale di Napoli.....e alla successiva residenza di Palazzo Capodimonte e alla Reggia di Caserta.

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