ITALO CALVINO Calvino è uno scrittore sopravvalutato. Ha iniziato nel 1947 con un romanzo partigiano né bello né brutto (Il sentiero dei nidi di ragno) in cui traspare il suo interesse per la fiaba, genere che percorrerà col modesto Visconte dimezzato, gli altri romanzi della serie I nostri antenati e Marcovaldo. Sono libri che forse possono interessare un quindicenne, ma a un adulto dicono davvero poco. Il miglior libro che ha scritto è Gli amori difficili: una raccolta di racconti, alcuni molto ben riusciti. Poi dal 1965 con le Cosmicomiche ha iniziato un’attività letteraria sperimentale, proseguita con Ti con zero, Le città invisibili, Se una notte d’inverno un viaggiatore, che gli ha fruttato grande notorietà, perché in quegli anni sperimentare era di gran moda. Ma quelle opere oggi, nel 2020, appaiono superate, esercizi formali di faticosa lettura, che non lasciano traccia nell’animo del lettore.
ITALO CALVINO
Calvino è uno scrittore sopravvalutato. Ha iniziato nel 1947 con un romanzo partigiano né bello né brutto (Il sentiero dei nidi di ragno) in cui traspare il suo interesse per la fiaba, genere che percorrerà col modesto Visconte dimezzato, gli altri romanzi della serie I nostri antenati e Marcovaldo. Sono libri che forse possono interessare un quindicenne, ma a un adulto dicono davvero poco. Il miglior libro che ha scritto è Gli amori difficili: una raccolta di racconti, alcuni molto ben riusciti. Poi dal 1965 con le Cosmicomiche ha iniziato un’attività letteraria sperimentale, proseguita con Ti con zero, Le città invisibili, Se una notte d’inverno un viaggiatore, che gli ha fruttato grande notorietà, perché in quegli anni sperimentare era di gran moda. Ma quelle opere oggi, nel 2020, appaiono superate, esercizi formali di faticosa lettura, che non lasciano traccia nell’animo del lettore.