Il palazzo Monsignani, conosciuto da tutti gli abitanti di Imola come l'antica residenza della famiglia Sassatelli, è senza dubbio uno degli edifici civili più ricchi di storia e di significato nella città. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi cambiamenti architettonici, urbanistici e di proprietà. La storia del palazzo è strettamente intrecciata con quella della famiglia Sassatelli, una famiglia importante, numerosa e con numerose ramificazioni, che ha posseduto, abitato e modellato l'edificio per diversi secoli. Originariamente, il palazzo era di proprietà degli Alidosi, gli antichi signori della Rocca, ma in seguito fu acquistato e ampliato dalla potente famiglia dei Sassatelli. La sua forma attuale fu completata dopo il 1522 e presenta un'imponente facciata lungo la via Emilia, con un basamento a scarpata. L'ingresso principale sulla via Emilia conduce a un cortile porticato con colonne slanciate in arenaria, decorate con capitelli che recano gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L'ingresso secondario, utilizzato per gli stabili, si affaccia sulla piazza del Duomo sul retro. Il palazzo non era solo la residenza della famiglia Sassatelli, ma ospitava anche le loro milizie private, che partivano da qui per compiere incursioni sanguinose contro la fazione avversaria dei Vaini
L’antico palazzo della famiglia Sassatelli, che tutti gli imolesi conoscono come palazzo Monsignani, è certamente tra gli edifici civili cittadini più ricchi di storia e memoria, e contemporaneamente quello che nel corso dei secoli ha subito il maggior numero di alterazioni architettoniche, urbanistiche e di proprietà. La storia del palazzo si intreccia con quella della famiglia, importante, numerosa e ramificata, che l’ha posseduto, abitato e plasmato per alcuni secoli. Gli antichi signori della Rocca, gli Alidosi, furono anche i primi proprietari del palazzo che fu poi acquistato ed ingrandito dalla potente famiglia dei Sassatelli. Ultimato nel suo aspetto attuale dopo il 1522, presenta sulla via Emilia un’imponente facciata con basamento a scarpata. L’entrata principale sulla via Emilia conduce ad un cortile porticato costituito da esili colonne in arenaria, con capitelli recanti gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L’entrata di servizio per le stalle era invece quella che attualmente dà sulla retrostante piazza del Duomo. Il palazzo non era solo la sede della corte dei Sassatelli, ma alloggiava anche le loro milizie private che di qui partivano per scorribande sanguinose contro l’opposta fazione dei Vaini
@@obbrobrio nope ....altrimenti non avrei guadagnato 1 milione....a meno che io non sia la persona piú fortuna al mondo😁. Ovviamente parlo di playmoney ma sono comunque un traguardo che fa capire che ci vuole abilitá nel lungo periodo per vincere....
La famiglia Sassatelli ha avuto un ruolo di grande potere nella città durante il periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo. Tuttavia, è Giovanni Sassatelli, noto come "Cagnaccio" a causa della sua astuzia e violenza, ad essere il personaggio più famoso della famiglia. Le sue gesta ebbero luogo durante il caotico periodo delle lotte cittadine tra i guelfi e i ghibellini. Giovanni Sassatelli era il leader dei guelfi, mentre si opponeva a lui il campo dei ghibellini guidato da Guido Vaini. La lotta tra le due fazioni portò a stragi e violenze che culminarono nella notte del 21 giugno 1504, quando le forze ghibelline attaccarono i rivali che si erano asserragliati nel palazzo di famiglia, l'attuale palazzo Monsignani. Fu proprio Giovanni a ribaltare le sorti della battaglia, arrivando in soccorso dei suoi con 150 soldati armati. Per i ghibellini, fu un vero massacro, soprattutto in un vicolo poco distante dal palazzo, che da allora fu chiamato vicolo Inferno, in memoria di quell'episodio sanguinoso
Scusa, sto imparando il poker da poco tempo, però penso che nel momento in cui sei uno dei primi a parlare, paghi necessariamente big blind o small blind. Quindi, in teoria, avendo già pagato qualcosa, converrebbe almeno andarsi a vedere il flop (sempre se altri dopo di te non rilanciano nel preflop) anche con una mano non eccellente, come ad esempio Q7 o 10-6, insomma mani del genere. Non è giusto?
@@davidecucciniello4741 Prima del flop sono gli ultimi, dopo il flop sono i primi. Comunque ci sono molte variabili: intanto se stai giocando un torneo o cash game cambia. Se giochi torneo poi cambia a seconda della fase del torneo e dal tuo ammontare di chips (semplificando più ne hai più potresti chiamare), cambia se chi sta rilanciando pre-flop è dalle prime posizioni o dalle ultime, se ci sono altri che sono entrati nel piatto ecc... Il gioco per fortuna è abbastanza complesso e una risposta potrebbe essere giusta in certe circostanze ed errata in altre.
In veritá ho letto poco tempo fa un articolo che elencava una serie di range con cui bisogna foldare sempre da small blind........ Chiamare con quel range nel lungo periodo risulta essere matematicamente sbagliato, peró bisogna dire che il poker non è una scienza esatta.
la scoperta dell'acqua calda, peccato che tra il dire e il fare ci sta di mezzo ..il mare...infatti con la coppia di assi e di re sistematicamente si veniva battuti da gente che veniva a vedere col nulla in mano tipo un 2 e un 8 per giunta di colori diversi ma siccome aveva più fiches il sistema ti faceva perdere così tu andavi a fare un'altra partita versando altri soldi, i forum erano pieni di professori pronti a giustificare di tutto in nome della "varianza" termine inventato ad arte per il poker online creato per giustificare le vittorie degli "asini" che a un tavolo vero verrebbero sbattuti fuori in meno di due secondi..alla fine la "varianza" se la sono data sui denti perchè i giocatori bravi vista l'evidente pagliacciata hanno smesso di giocare e le room sono diventate deserte in cui a giocare sono rimasti solo gli asini e solo con i tornei gratuiti ..e certo chi butterebbe i propri soldi in un cesso che fa vincere chi fa comodo a lui??...i forum sono praticamente estinti, le trasmissioni tv in cui si vedevano fior di giocatori a spartirsi montepremi favolosi dissolte come neve al sole..bastava vedere che le partite texas holdem erano piene e quelle di poker vero a carte coperte erano vuote per capire che il gioco era destinato agli asini che non sanno giocare a carte coperte..ridicoli hanno fatto la fine che meritavano si sono estinti da soli..adesso ficcatevela nel culo la varianza somari...
Con KK faccio una puntata sul flop, anche se c è asso in terra, lo trovo giusto. Ma anche se in terra c è Q10J, io sul flop devo uscire in puntata con AA
Il palazzo Monsignani, conosciuto da tutti gli abitanti di Imola come l'antica residenza della famiglia Sassatelli, è senza dubbio uno degli edifici civili più ricchi di storia e di significato nella città. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi cambiamenti architettonici, urbanistici e di proprietà. La storia del palazzo è strettamente intrecciata con quella della famiglia Sassatelli, una famiglia importante, numerosa e con numerose ramificazioni, che ha posseduto, abitato e modellato l'edificio per diversi secoli. Originariamente, il palazzo era di proprietà degli Alidosi, gli antichi signori della Rocca, ma in seguito fu acquistato e ampliato dalla potente famiglia dei Sassatelli. La sua forma attuale fu completata dopo il 1522 e presenta un'imponente facciata lungo la via Emilia, con un basamento a scarpata. L'ingresso principale sulla via Emilia conduce a un cortile porticato con colonne slanciate in arenaria, decorate con capitelli che recano gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L'ingresso secondario, utilizzato per gli stabili, si affaccia sulla piazza del Duomo sul retro. Il palazzo non era solo la residenza della famiglia Sassatelli, ma ospitava anche le loro milizie private, che partivano da qui per compiere incursioni sanguinose contro la fazione avversaria dei Vaini
Bravissimo ottime spiegazioni,spiegate decisamente perfettamente!
Se Salmo e De Niro avessero un figlio:
ahahahahah ecco dove l'avevo già visto! lol
Foott
@@valegiuntoli
Oo
sentire la pronuncia inglese giusta mi ha eccitato
Il palazzo Monsignani, conosciuto da tutti gli abitanti di Imola come l'antica residenza della famiglia Sassatelli, è senza dubbio uno degli edifici civili più ricchi di storia e di significato nella città. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi cambiamenti architettonici, urbanistici e di proprietà. La storia del palazzo è strettamente intrecciata con quella della famiglia Sassatelli, una famiglia importante, numerosa e con numerose ramificazioni, che ha posseduto, abitato e modellato l'edificio per diversi secoli.
Originariamente, il palazzo era di proprietà degli Alidosi, gli antichi signori della Rocca, ma in seguito fu acquistato e ampliato dalla potente famiglia dei Sassatelli. La sua forma attuale fu completata dopo il 1522 e presenta un'imponente facciata lungo la via Emilia, con un basamento a scarpata. L'ingresso principale sulla via Emilia conduce a un cortile porticato con colonne slanciate in arenaria, decorate con capitelli che recano gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L'ingresso secondario, utilizzato per gli stabili, si affaccia sulla piazza del Duomo sul retro. Il palazzo non era solo la residenza della famiglia Sassatelli, ma ospitava anche le loro milizie private, che partivano da qui per compiere incursioni sanguinose contro la fazione avversaria dei Vaini
Grazie per avermi fatto scoprire l’acqua calda
L’antico palazzo della famiglia Sassatelli, che tutti gli imolesi conoscono come palazzo Monsignani, è certamente tra gli edifici civili cittadini più ricchi di storia e memoria, e contemporaneamente quello che nel corso dei secoli ha subito il maggior numero di alterazioni architettoniche, urbanistiche e di proprietà. La storia del palazzo si intreccia con quella della famiglia, importante, numerosa e ramificata, che l’ha posseduto, abitato e plasmato per alcuni secoli.
Gli antichi signori della Rocca, gli Alidosi, furono anche i primi proprietari del palazzo che fu poi acquistato ed ingrandito dalla potente famiglia dei Sassatelli.
Ultimato nel suo aspetto attuale dopo il 1522, presenta sulla via Emilia un’imponente facciata con basamento a scarpata. L’entrata principale sulla via Emilia conduce ad un cortile porticato costituito da esili colonne in arenaria, con capitelli recanti gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L’entrata di servizio per le stalle era invece quella che attualmente dà sulla retrostante piazza del Duomo. Il palazzo non era solo la sede della corte dei Sassatelli, ma alloggiava anche le loro milizie private che di qui partivano per scorribande sanguinose contro l’opposta fazione dei Vaini
Alla fine ci vuole anche del gran C..O !
Non proprio...
Sergio Guadagno beh in realta si
@@obbrobrio nope ....altrimenti non avrei guadagnato 1 milione....a meno che io non sia la persona piú fortuna al mondo😁.
Ovviamente parlo di playmoney ma sono comunque un traguardo che fa capire che ci vuole abilitá nel lungo periodo per vincere....
Sergio Guadagno hai ragione, sicuro ci vuole molta esperienza e abilità, ma anche le carte giuste al momento giusto ti danno una gran mano🥰
@@obbrobrio ma quello è ovvio nel breve periodo....nel lungo periodo la storia cambia
La famiglia Sassatelli ha avuto un ruolo di grande potere nella città durante il periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo. Tuttavia, è Giovanni Sassatelli, noto come "Cagnaccio" a causa della sua astuzia e violenza, ad essere il personaggio più famoso della famiglia. Le sue gesta ebbero luogo durante il caotico periodo delle lotte cittadine tra i guelfi e i ghibellini. Giovanni Sassatelli era il leader dei guelfi, mentre si opponeva a lui il campo dei ghibellini guidato da Guido Vaini.
La lotta tra le due fazioni portò a stragi e violenze che culminarono nella notte del 21 giugno 1504, quando le forze ghibelline attaccarono i rivali che si erano asserragliati nel palazzo di famiglia, l'attuale palazzo Monsignani. Fu proprio Giovanni a ribaltare le sorti della battaglia, arrivando in soccorso dei suoi con 150 soldati armati. Per i ghibellini, fu un vero massacro, soprattutto in un vicolo poco distante dal palazzo, che da allora fu chiamato vicolo Inferno, in memoria di quell'episodio sanguinoso
Scusa, sto imparando il poker da poco tempo, però penso che nel momento in cui sei uno dei primi a parlare, paghi necessariamente big blind o small blind. Quindi, in teoria, avendo già pagato qualcosa, converrebbe almeno andarsi a vedere il flop (sempre se altri dopo di te non rilanciano nel preflop) anche con una mano non eccellente, come ad esempio Q7 o 10-6, insomma mani del genere. Non è giusto?
franco minetti scusa ma sb e bb non erano primo e secondo a giocare? Sono i primi dopo il dealer no?
@@davidecucciniello4741 Prima del flop sono gli ultimi, dopo il flop sono i primi. Comunque ci sono molte variabili: intanto se stai giocando un torneo o cash game cambia. Se giochi torneo poi cambia a seconda della fase del torneo e dal tuo ammontare di chips (semplificando più ne hai più potresti chiamare), cambia se chi sta rilanciando pre-flop è dalle prime posizioni o dalle ultime, se ci sono altri che sono entrati nel piatto ecc... Il gioco per fortuna è abbastanza complesso e una risposta potrebbe essere giusta in certe circostanze ed errata in altre.
In veritá ho letto poco tempo fa un articolo che elencava una serie di range con cui bisogna foldare sempre da small blind........ Chiamare con quel range nel lungo periodo risulta essere matematicamente sbagliato, peró bisogna dire che il poker non è una scienza esatta.
Ti ringrazio tanto , ora ci provo mi chiamo non so giocare .Ciao e mille grazie dei consigli,magari domani vengo a fare un po' di scuola ancora
Come si divide un piatto
grande salmo
Consigli sulle mie giocate?
Gameplay sul mio canale
Poi ti chiamano 2-3 e ti scoppiano AA ahahahah
Vabbè, quello succede online....ovviamente la spiegazione vale per i live
Ripassa la statistica e la legge dei grandi numeri ;-)
Grande attore il tizio che parla
Mazziere? Dealer
Molto chiaro
la scoperta dell'acqua calda, peccato che tra il dire e il fare ci sta di mezzo ..il mare...infatti con la coppia di assi e di re sistematicamente si veniva battuti da gente che veniva a vedere col nulla in mano tipo un 2 e un 8 per giunta di colori diversi ma siccome aveva più fiches il sistema ti faceva perdere così tu andavi a fare un'altra partita versando altri soldi, i forum erano pieni di professori pronti a giustificare di tutto in nome della "varianza" termine inventato ad arte per il poker online creato per giustificare le vittorie degli "asini" che a un tavolo vero verrebbero sbattuti fuori in meno di due secondi..alla fine la "varianza" se la sono data sui denti perchè i giocatori bravi vista l'evidente pagliacciata hanno smesso di giocare e le room sono diventate deserte in cui a giocare sono rimasti solo gli asini e solo con i tornei gratuiti ..e certo chi butterebbe i propri soldi in un cesso che fa vincere chi fa comodo a lui??...i forum sono praticamente estinti, le trasmissioni tv in cui si vedevano fior di giocatori a spartirsi montepremi favolosi dissolte come neve al sole..bastava vedere che le partite texas holdem erano piene e quelle di poker vero a carte coperte erano vuote per capire che il gioco era destinato agli asini che non sanno giocare a carte coperte..ridicoli hanno fatto la fine che meritavano si sono estinti da soli..adesso ficcatevela nel culo la varianza somari...
Sintesi perfetta
Con KK faccio una puntata sul flop, anche se c è asso in terra, lo trovo giusto. Ma anche se in terra c è Q10J, io sul flop devo uscire in puntata con AA
Grazie, userò questi consigli contro LUCA marchi, ti faccio sapere se vinco
Siamo a metà game, sono messo bene
Siamo quasi alla fine, dicono che sono il cheap leader ma ancora non sono arrivato alla lezione dove lo apieghi
Grazie ai tuoi consigli ho vinto, era un 70% per il primo e un 30% per il secondo, fra amici abbiamo patteggiato per un 50/50.
sono un po' agitata e non so molto bene le combinazioni, mi chiamo marisa
Il palazzo Monsignani, conosciuto da tutti gli abitanti di Imola come l'antica residenza della famiglia Sassatelli, è senza dubbio uno degli edifici civili più ricchi di storia e di significato nella città. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi cambiamenti architettonici, urbanistici e di proprietà. La storia del palazzo è strettamente intrecciata con quella della famiglia Sassatelli, una famiglia importante, numerosa e con numerose ramificazioni, che ha posseduto, abitato e modellato l'edificio per diversi secoli.
Originariamente, il palazzo era di proprietà degli Alidosi, gli antichi signori della Rocca, ma in seguito fu acquistato e ampliato dalla potente famiglia dei Sassatelli. La sua forma attuale fu completata dopo il 1522 e presenta un'imponente facciata lungo la via Emilia, con un basamento a scarpata. L'ingresso principale sulla via Emilia conduce a un cortile porticato con colonne slanciate in arenaria, decorate con capitelli che recano gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L'ingresso secondario, utilizzato per gli stabili, si affaccia sulla piazza del Duomo sul retro. Il palazzo non era solo la residenza della famiglia Sassatelli, ma ospitava anche le loro milizie private, che partivano da qui per compiere incursioni sanguinose contro la fazione avversaria dei Vaini