Vinicio Capossela - Il Pumminale
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- Опубліковано 18 вер 2024
- A cinque anni di distanza dall’ultimo disco, torna VINICIO CAPOSSELA.
Prossimamente in uscita il doppio album “CANZONI DELLA CUPA”
Vinicio Capossela
presenta
IL PUMMINALE
un breve film con la regia di Lech Kowalski basato su una canzone del nuovo album Canzoni della Cùpa
Directed by Lech Kowalski
Written by Vinicio Capossela and Lech Kowalski
Produced by Stefania Bonomini for La Cùpa
Executive Producers:
Giuseppe Fiordellisi
Angelo Maffucci
Michele Maffucci
Luca Zizioli
Editor: Lech Kowalski
Director of photography: Luca Zizioli
Assistant director and Post production supervisor:
Odile Allard
le canzoni della cupa dovrebbero essere argomento da portare negli esami di antropologia che grande persona e' il maestro e fratello Vinicio ;ho comprato i due cd sono una perla e per me che vivo in inghilterra da 20 anni e ' stato come ritrovare le mie radici la transumanza dei miei pastori essendo io abruzzese che nn va mai dimenticata o nelle facce arse e bruciate dal sale di li mmarinari mi
Grande!
sei l'orgoglio della nostra meravigliosa e poco conosciuta terra D'Irpinia .
Grazie Vinicio
....comunque questo brano è talmente inquietante e irresistibile che mi ricorda il giorno dell'epifania, una notte insonne mista tra paura e mistero e interminabile attesa......ma irresistibilmente affascinante....pura emozione
Mai storto, sempre obliquo. Nella giusta dose di penombra.
uno dei pochi fiori rimasti nel deserto musicale italiano e non solo...good vibration
Questa canzone mi è entrata nella testa da ieri sera, non ce la faccio più. La voce, la musica... perfetto!
Fratel Vinicio colpisce sempre ❤
Visionario e poetico, sensazionale. Un Vinicio in stato di grazia, una grazia che dura da oltre 20 anni.
incantevole onirica suoni ancestrali. immenso Capossela, cantore di sogni.
ma sono l'unico che vorrebbe il DVD dello spettacolo del live in teatro delle CANZONI DELLA CUPA?!?!?!
ne ho un bisogno vitale, ho bisogno di rivivere quelle due ore di pura pausa del tempo
Noo, non sei l'unico! Sei in buona compagnia! ;- D
Pezzo meraviglioso che testimonia l'amore di Vinicio per le tradizioni popolari e l'antropologia culturale. In questo pezzo ci sono Ernesto De Martino, il versipellis dei racconti del Satyricon di Petronio, il Sud, la magia... Tutto ❤️
Una vera poesia come tutto l'operato del Vinicio. Il libro "Il paese dei Coppoloni" ad esempio, quando inizi a leggerlo ti dici: ma che stà a dì questo? Poi entri dentro la storia e ti sembra di conoscere da sempre luoghi, personaggi, quel linguaggio come un de ja vu ancestrale o una Divina Commedia da festa paesana.Ciao ciao.
Canzoni della cupa è una vera propria tesi di antropologia
Grande Maestro Vinicio.
Saluti da Calitri.
Più che un album, un TESTAMENTO* Una summa di conoscenza ed una massima testimonianza del valore insito nel mare di tradizioni che cromatizzano le culture dell'Italia meridionale. Vinicio è un artista immenso per la mirabile capacità di saper fruire e "fare propria" questa bellezza viscerale e preziosa. Un patrimonio che dovrebbe essere trasmesso alla gran parte delle persone, al fine di poterlo tutelare nei secoli a venire.
Un linguaggio sublime!
Canzone assolutamente geniale, e parimenti, vorrei asserire che merita i migliori apprezzamenti possibili, l'autore del filmato che mi ha veramente emozionato!
sono molto curioso di vedere cosa Vinicio tirerà fuori dal suo cilindro questa volta, ogni suo album è una scoperta, un viaggio che ti porta su nuovi mondi. l'atmosfera fiabesca e sognante di questo brano mi riporta quasi a "canzoni a manovella", anche se l'influenza degli album più "pomposi" come "profeti, baleni e marinai" e "ovunque proteggi" si sente. Non vedo l'ora di sentire il suo nuovo lavoro!!! sono certo che non ne rimarrò deluso!
semplicemente maestoso e sublime. grazie Vinicio
sempre immenso e geniale e intimo
Il solito ...FANTASTICO!!!!!!!!!!!
assolutamente GENIALE!!!!!!
Libro e film...adesso attendiamo l'album, accoppolati, con l'avidità del lupercio mannaro di dentro.
QUESTA E' UNA STORIA-LEGGENDA CHE MI RACCONTAVA SEMPRE MIA NONNA DA PICCOLO.FANTASTICA
semplicemente grandioso...
Sempre incantevole, in attesa del nuovo album!
ti sto a sentire ed ascoltarti sei molto profondo continua ...... mi piaci sono del sud barese ciao.
grande...grande....grazie.....poeta
è sempre un'emozione sentirlo :*
Complimenti, davvero stupenda!!!!
QUESTA STORIA ME LA RACCONTAVA SEMPRE MIA NONNA NELLE SERE D'INVERNO.
ho adorato capossela. fino ad ovunque proteggi. poi ha cominciato a ripetersi. e ci sta, visto che aveva sfornato vari dischi capolavoro. that's it
SUBLIME!!!!!
capolavoro.
Super ♫❤♫
magico
Gran bel video!...la seconda versione forse ancora più bella
incespicante, come sempre.
Molto adatta anche per la "notte del trapasso" dal 31 ottobre al 1 novembre
theremin!
genio assoluto
spettacolo
Quel adorable intermède en ces temps de disette de l'imaginaire ! Lech Kowalski n'est pas d'origine polonaise pour rien et l'on reconnait l'influence du grand Wojciech Has.
Nella luce di luna .. il lupercio .. battezzalo.. auuuuuuuuuuuuuuuuu..uu..u..u..u..u..u.. me so scantatu.. l'acque di li funtane si so siccate
I te facisse sante :-)
Grazie
...lu pumm'nàl e la masciàr
....terapeutica
Che genere di musica dovrebbe essere
ciao persone del 2020
ma solo a me ricorda tremendamente uomo vivo e spessotto, intendo il cantato..è proprio identico.
Ciao a tutti! Ritengo sinceramente che Capossela sia un vero artista come pochi! Vi invito gentilmente ad iscrivervi al mio canale su You Tube, a nome Raniero Cicconetti, e a visualizzare il mio video della canzone "Che cos'è l'amor" quale mio sincero omaggio a questo grandioso cantautore!
Sono anni che ascolto sempre la stessa canzone di Vinicio Capossela: sono tutte uguali. Neanche un accenno di evoluzione! Adesso basta!
+Maurizio Tomasoni No, scusami, ma dove sarebbero le canzoni tutte uguali???Lui si innova di album in album e se neghi questo non conosci Capossela
Lo conosco da prima che incidesse il suo "All'Una e trentacinque circa..". Penso di essere stato uno dei suoi primi fan. Ho tutti i suoi dischi, ma da "Ovunque proteggi" fino ad oggi, quando lo ascolto provo solo sonnolenza. E' ora di cambiare, magari ritornando ai suoni di un tempo, quelli di "Modì".
Maurizio Tomasoni A me non sembra così, ad ogni album si innova cambiando genere, musica e parole
Anche io a dire la verità non riesco più a capirlo. La sua sperimentazione non è coincisa con la qualità delle canzoni, che anche a me sembrano ripetitive e fiacche. Anch'io lo seguo da molto tempo , e questo mi dispiace perché lui è musicalmente dotato e colto. Forza Vinicio, torna a fare canzoni come si deve....
A dire il vero con "Marinai" e con "Canzoni della Cupa" un percorso "nuovo" si sta intravedendo. Nuovo non tanto nel sound, che più o meno si è assestato su quello di "Canzoni a manovella", ma nella struttura, tanto della canzone che dei dischi stessi. Io non mi auguro che Capossela torni a "Modì". Primo, perché il suo "primo periodo" è quello che mi piace meno; secondo, perché ha imboccato una strada indubbiamente interessante, e che credo prima o poi sboccherà nel dialetto. Ma anche così non fosse, il fatto che esista ancora un cantautore che intenda i suoi dischi come grossi romanzi musicati, che vanno a ripescare in tradizioni etniche lontane nel tempo e nello spazio, è certamente un bene, e una garanzia. A me piace tantissimo "Canzoni della cupa": ammetto che "Il pumminale" è uno dei brani che mi sono piaciuti meno, ma tra "Il treno", "Componidori", "La notte di San Giovanni", "La bestia nel grano", "Femmine", "Scorza di mulo", la qualità resta comunque altissima, e il Vinicio esplosivo dei primi anni 2000 emerge, un po' più asciutto, un po' più addomesticato, ma sicuramente ispirato. Senza contare tutto il primo disco, che di fatto una "novità" è, e anche solo dal punto di vista degli arrangiamenti riesce a riscrivere un'intero repertorio popolare, togliendolo alle sagre di paese e lanciandolo nel mondo contemporaneo. Se questo è ciò che avremo da lui nei prossimi dischi, beh, io non mi lamento :)
Non riesco a capacitarmi ancora per come sia potuto riuscire a buttare alle ortiche la maturità raggiunta con canzoni a manovella. Ormai è un'imitazione goffa di se stesso. Che peccato
Io invece sono dell'idea che ultimanente (Da "Marinai Profeti e Balene" ad adesso) sia uscito dal periodo "imitazione goffa di se stesso/ridicolaggine" (Che secondo me e' durata da "Ovunque Proteggi" fino al post "Da Solo) e abbia ritrovato un pochino di ispirazione e inventiva,trovo piu' goffo Il fatto che negli anni passati cercasse di comporre qualcosa vecchio stile appunto,oppure quando attualmente ripropone vecchi brani... Che poi musicalmente tenda a ripetersi e che i temi dei testi girino sempre li' e' un dato di fatto, poi dipende anche dai gusti,a me non dispiace troppo
Bella la base musicale, ma l'interpretazione? Il testo? Orribili.
il testo parla di una leggenda popolare del'area irpina.