Il Seicento segreto: ripensare il Barocco fra letteratura e arte | Tomaso Montanari e Emilio Russo

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  • Опубліковано 10 січ 2022
  • Le ricostruzioni manualistiche dell’arte e della letterature seicentesche fanno spesso registrare due sostanziali errori di prospettiva: da un lato, tendono a schiacciare l’intero secolo esclusivamente sulla stagione barocca, ignorando o minimizzando il peso di altre correnti; dall’altro lato, semplificano eccessivamente le intenzioni artistiche del Barocco, riducendolo spesso a un gioco dell’intelligenza o a una ricerca di opulenza formale finalizzati a suscitare meraviglia. La lezione si propone dunque di offrire una visione più complessa e approfondita di questo secolo, sia fornendone una panoramica artistica e letteraria, sia ripercorrendo l’esperienza particolare di due protagonisti dell’epoca, Giambattista Marino e Gian Lorenzo Bernini. In questa maniera emergeranno gli aspetti meno evidenti del Seicento, spesso legati all’espressione di una crisi culturale ed epistemologica che aveva scosso l’Europa del tempo, inaugurando quella condizione di smarrimento esistenziale e conoscitivo che è tipico dell’epoca moderna.
    Gli interventi
    Barocco e Seicento: una questione aperta, di Emilio Russo
    Da sempre il Seicento porta con sé, in ambito letterario, una connotazione negativa: la stagione del Barocco, secondo quasi tutti i manuali, è quella di una poesia capricciosa e cervellotica, di una letteratura costruita su metafore esagerate e invenzioni bizzarre, e che si assume come unico obiettivo quello della meraviglia del lettore. Si tratta di una visione semplificante: nella cultura del Seicento ci sono diversi aspetti, diversi protagonisti, e solo per alcuni sembra utile richiamare la categoria di Barocco. Nel corso della lezione si cercherà di presentare alcuni esempi concreti, e di offrire una visione più aperta e problematica di questa ricchissima stagione culturale.
    La sensualità delle vite disperate: arte in barocco, di Tomaso Montanari
    Di cosa parliamo quando parliamo di Barocco? In che modo, ed entro quali limiti, questa discussa categoria storiografica può ancora essere usata per conoscere l’arte italiana ed europea del Seicento? Mettere in evidenza la varietà e la contraddittorietà che segnano ciò che chiamiamo arte barocca significa mettere ancor più in evidenza le tante ragioni che ci spingono a vedere proprio in quel periodo le radici della nostra modernità.
    Relatori
    Emilio Russo insegna Letteratura italiana alla Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: l’edizione commentata dell’Adone di Giovan Battista Marino (BUR, 2013), Guida alla lettura della «Gerusalemme liberata» di Tasso (Laterza, 2014), Il Rinascimento (con G. Alfano, C. Gigante, Salerno Editrice, 2016); la monografia Ridere del mondo. La lezione di Leopardi (Bologna, il Mulino, 2017); è di prossima uscita un’edizione commentata dei Pensieri di Leopardi (Oscar Mondadori). Per Mondadori Università ha pubblicato (con Giancarlo Alfano, Paola Italia e Franco Tomasi) i manuali Letteratura italiana (in due volumi, 2018) e Profilo di letteratura italiana (2020).
    Tomaso Montanari è professore ordinario presso l’Università per Stranieri di Siena, della quale è rettore. È membro del Comitato tecnico scientifico per le Belle Arti del Ministero per i Beni Culturali; del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi a Firenze; del Comitato scientifico del Monumento Nazionale dei Girolamini a Napoli. È socio corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze, lettere e arti. È presidente della Fondazione Archivio e Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia. È presidente onorario dell’Istituto di Studi Filosofici di Napoli.

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