Processo ingiusto. Cosa fare?

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Quando un processo può dirsi ingiusto? E soprattutto quali sono i rimedi ad un processo ingiusto?
Ciao sono Francesco D’Andria e sono un avvocato penalista.
Bene, prima domanda: quando un processo può dirsi ingiusto?
Un processo può dirsi ingiusto quando i Giudicanti, da un lato, hanno dato per genuini e credibili gli elementi di prova dell’accusa (si rimettono a quelle prove un po’ come un atto di fede) e, dall’altro, hanno sistematicamente buttato alle ortiche gli elementi probatori in favore della difesa.
In una parola il ragionamento del Giudicante è stato: non soltanto ingiusto ma anche illogico.
Infatti noi della Difesa chiediamo ai Tribunali e alle Corte di questo Pese una sentenza non soltanto giusta ma ancor più logica.
Devi assolutamente sapere che - a differenza di altri Paesi come gli Stati Uniti d’America dove la sentenza non vede la benché minima motivazione - nel nostro ordinamento giuridico la sentenza deve essere motivata.
Vale a dire che il Giudice deve spiegare qual è il suo iter logico in ragione del quale è approdato ad una determinata decisione.
La sentenza quindi non è che un sillogismo: a delle premesse fattuali (ovvero gli elementi di prova) si deve arrivare ad un risultato logico (sentenza di condanna o di assoluzione).
È sempre così? La sentenza segue questo filo logico?
Assolutamente no.
La sentenza può non rispettare questo iter logico e, quindi, secondo la Difesa, potrà dirsi ILLOGICA E quindi INGIUSTA.
E qui arriviamo alla...
...Seconda domanda: quali sono i rimedi ad un processo ingiusto che si è concluso nei tuoi confronti con un verdetto di colpevolezza?
Il rimedio è quello di evidenziare la STORTURA LOGICA INNANZI AD UN GIUDICE SUPERIORE.
Il condannato, per il tramite del Suo Difensore, dovrà presentare un atto d’appello contestando la sentenza di primo grado.
Attenzione, e ascoltami bene, l’atto d’appello non è la compilazione di un prestampato di tre paginette dove dobbiamo andare a barrare le caselline, ma è una vera e propria operazione intellettuale.
Intendo dire che il Tuo Difensore dovrà scrivere un atto d’appello andando a smontare punto per punto la sentenza del primo giudice (qualora ovviamente essa sia ingiusta).
L’atto d’appello e contestuali motivi dovrà snodarsi in tre punti:
1. L’individuazione ed evidenziazione chirurgica delle storture logiche della sentenza.
Esempio: se la persona offesa era tutto il giorno fuori per lavoro e trascorreva notti di fuoco con l’amante allora il Giudice non potrà scrivere in sentenza che la persona era maltrattata in quanto segregata a casa del consorte (caso realmente accaduto...).
2. Individuare ed evidenziare: PERCHE’ IL GIUDICE NON HA TENUTO CONTO DELLE PROVE IN FAVORE DELL’IMPUTATO.
Pensiamo al caso, anche questo realmente accaduto nell’ambito della mia attività professionale, della donna che dice di essere stata violentata dal marito nelle mura domestica con tanto di pantaloncini e mutandine strappate e in pieno ciclo mestruale.
In questo caso quali sono gli elementi in favore della difesa che il Giudice non ha tenuto conto nel corpo della motivazione?
Occorrerà stigmatizzare questi punti, ossia:
Il Carabiniere sopraggiunto sul posto dichiara in udienza che:
a. La sua pattuglia è stata chiamata non per una violenza sessuale ma per una banale lite in famiglia;
b. Ha trovato la stanza in ordine, non ha rinvenuto mutandine e pantaloncini strappati e lenzuola macchiate di sangue per via del mestruo;
c. La donna, al suo cospetto e a quello del suo collega, non dice di essere stata violentata;
d. La donna non aveva segni sul corpo: nessun livido, nessun graffio, nessun ferimento.
e. Il certificato medico non presentava nulla di rilevante.
f. La violenza verrà denunciata soltanto dopo.
3. Infine: Chiedere la tua assoluzione con la formula più ampia.
Quindi tieni e mente tutto questo perché se il tuo processo è stato ingiusto e quindi hai subito una condanna ingiusta dovrai contestare quella sentenza che, nel vero senso della parola... non ti ha reso giustizia.
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