È veramente pietoso come questi ragazzi mi abbiano dato gli strumenti per capire quanto la pedagogia nazionale italiana non è che semplicemente disinteressata alla potenza nazionale, né è proprio nemica! Sui libri di storia dei licei c'è scritto che l'Italia ha "colonizzato" la Libia perché era l'ultimo paese libero nel Nordafrica, quando l'Italia ne conquistò la parte costiera (il cuore della Libia) vincendo contro un ormai debole Impero Ottomano. Poi, se non ci si volesse fare mancare nulla, si potrebbe citare come fu la vittoria nella guerra Italo-Turca a dare il via al crollo definitivo dell'impero Ottomano, che dopo la sconfitta, fu distrutto da rivolte interne. Capisco però che sto chiedendo troppo all'Italietta.
3:02 La pedagogia forma il se comune nazionale 6:00 più una nazione è potente , tanto più fa risalire le sue origini indietro nel tempo 8:29 e tutte le potenze che si percepiscono nella storia, si fanno risalire molto indiretto, la Cina , La Siria , la Turchia 8:46 invece i paesi che si percepiscono sempre costantemente nuovi, riprodotti nella storia con delle cesure nette, sono potenze che di tolgono dalla storia. 9:21 La pedagogia nazionale impartisce la missione da compiere 11:34 Pedagogia su 3 fronti 11:48 1)Scuola 13:49 2)Dibattito mediatico 14:17 3)Produzione culturale 20:56 La pedagogia serve a: 22:18 2elementi: 1)Le guerre perse. 2)Universalità’ dei soggetti raccontati 25:49 1)SCONFITTE: nella pedagogia delle super-potenze le sconfitte NON esistono 35:57 Sbarco dei 1000 38:00 NON siamo un paese sovrano 38:42 2) UNIVERSALITÀ: Le super-potenze raccontano tutti gli esseri umani come propri
Forse bisognerebbe anche considerare che nel dopo guerra in Italia c’è stata un vera guerra civile mai veramente dichiarata, e quindi elaborata e superata, che ha influito moltissimo sulla pedagogia nazionale, tanto che oggi qualcuno ancora giudica parlare di “potenza nazionale” come un atto “fascista” (vedi commenti in approfondimento su quanto sia omogenea l’Italia).
Concordo (come da mio commento soprastante o forse sottostante....) Ritengo che LIMES dovrebbe dedicare un video su come valutare apoliticamente concetti e categorie che possono apparire come fantasmi di un passato che si vuole cancellare.
Sono italiani i francesi: Buonaparte, il musicista Lulli, il matematico Lagrange, il fantino Rossinì,ecc. Yves Montand, Platini, pierre Cardin, l'autore di Asterix, Giuliette Greco, Belmondo, Luchini,ecc.
Si seguo sempre, comunque a conferma di quanto detto da Dario, io a 25 anni, farmacista, al pensiero di fare figli mi tremano le gambe... "moriamo di fame tutti insieme" 😂
A me pare miope, quando fa intendere che è bene che la realtà e la sua narrazione siano di fatto slegate l'una dall'altra, e, mi spiace se non sono politically correct rispetto al vostro idolo, anche un po' vigliacco: facendo il paragone tra la narrazione italiana e quella giapponese rispetto alla Seconda Guerra Mondiale (e facendo finta di ignorare che i due atteggiamenti sono diversi perché è diversa la storia dei due Paesi), lancia il sasso ma non ha il coraggio di non ritirare la mano. Dica chiaramente che in Italia ci vorrebbe un luogo di commenorazione dedicato a Mussolini e agli altri "eroi" della Seconda Guerra Mondiale. E già che c'è, ci dia anche un parere architettonico: una statua adesa al soffitto è soluzione praticabile o ci sono pericoli per la stabilità dell'intera struttura?
@@fib1478 però devi anche contare che siamo in Italia e per quanto riguarda il tema fascismo la libertà di stampa non esiste. Limes verrebbe silurato il giorno stesso e tanti saluti a tutti.
@@nicholaosperackis7390 Quindi pensi anche tu che vorrebbe ma non può. Bene. In realtà di pubblicazioni e case editrici dichiaratamente neofasciste ce ne sono diverse. Fabbri deve avere il coraggio delle proprie idee: quando contrappone, con rammarico, l'atteggiamento italiano a quello giapponese, in cui si celebrano gli "eroi" della seconda guerra mondiale in un tempio, abbia il coraggio di portare il ragionamento fino in fondo. Non può farlo, perché quel suo rammarico è difficilmente conciliabile col fatto che in Giappone, prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, non c'è stata una guerra civile come la nostra, e quindi una commemorazione simile da noi non può semplicemente esistere. Fabbri è meno diretto e meno esplicito di quanto voglia la vulgata, e quando lo è è perché sa di riscontrare il plauso dei suoi fan.
l'intervento inglese nel regno di Napoli non potrebbe essere recuperato dalla pedagogia nazionale per scaricare, appunto, sugli inglesi il sentimento di rabbia che (giustamente) si tocca ancora con mano al sud nei confronti dell'approccio coloniale piemontese?
Non era più Regno di Napoli, ma Regno delle Due Sicilie. Ma dai, ovviamente no. Perché logicamente ciò significherebbe sostenere che l'Italia sia un male, uno sbaglio, perfinouna violenza subita e che addirittura non sia stata voluta dagli italiani... Cioè proprio l'anti-potenza, l'anti-Limes. Anche fosse vero seguendo la linea di Limes nemmeno sotto tortura andrebbe impartita una pedagogia nazionale del genere. Tutto il video spiega che la pedagogia nazionale, in tutto il mondo, è funzionale se volta a compattare il popolo e a dargli un'altissima immagine di sé, come fai a ottenere questo dicendo "se siamo uniti è colpa degli inglesi"? Che poi attenzione, i patrioti italiani seppero sfruttare gli interessi di altre potenze per vincere, perché le guerre di indipendenza e le Nazioni si formano SOLO così, senza quel contributo non ce la fai, come dimostrato dai moti carbonari, ma poi ci furono 70mila meridionali che combatterono al fianco di Garibaldi, ci furono folle oceaniche a festeggiarlo a Napoli. Intendiamoci. Così come nella repressione del brigantaggio, (che ebbe tante sfumature non solo quella del borbonicismo), parteciparono eccome reparti meridionali. Non è che sia una cosa che non ci appartenga. Tra l'altro pensare che la condizione del Meridione sia dovuta all'unità di Italia è pura demagogia che stanno instillando i neoborbonici, ma ben lontana dalla realtà. Al contrario, noi se mai bisognerebbe enfatizzare il sostegno dei carlisti spagnoli al brigantaggio e nascondere il più possibile quello inglese alla causa unitarista proprio per rivendicare quest'ultima come trionfo nazionale. Questo fanno le potenze o almeno le Nazioni che vogliono funzionare e contare qualcosa, anche a costo di essere anti-scientifiche come dice Fabbri.
Cambiare capro espiatorio a seconda delle stagioni è una scorciatoia propagandistica che inchioda i popoli al loro infantilismo e alla loro mediocrità. Un sentimento di unità nazionale dovrebbe basarsi su ben altro. La tua triste soluzione è "molto italiana" (cit.)
Accolgo entrambi i commenti con interesse. Tuttavia resto convinto che una diversa narrazione (inserita in un contesto più ampio) potrebbe aiutare l'Italia a superare questa frattura nord sud. Non parlo per le elites del meridione, ovviamente inserite in un contesto nazionale dato per scontato. Ma parlo di ampi strati della popolazione che, anche a livello 'inconscio' nutrono un risentimento. La questione del mezzogiorno parte proprio da lì. Ultima osservazione, una provocazione: giù da noi c'è una parte della popolazione che è giovane e violenta. Perchè lasciarla alle varie forme di criminalità organizzata?
@@sebdelvecchio E per cosa vuoi usarla, per andare a picchiare gli operai o per andare a compiere crimini di guerra in Etiopia? (Provocazione per provocazione)
Come? Dicendo che i meridionali non hanno potuto "mostrare il loro valore" soffocando la spedizione garibaldina perché impediti dagli inglesi? Così però si distrugge la bontà dei Mille e quindi dell'Unità d'Italia, primario interesse della pedagogia nazionale.
Vorrei far notare che se le guerre d'indipendenza le avessimo vinte davvero non ci sarebbe bisogno di raccontare balle per darci un mito fondante. Abbiamo bisogno di classi dirigenti capaci, non di mistificazioni della nostra storia.
Una classe dirigente capace si forma anche su una buona pedagogia nazionale che ne faccia da base. Se ammettessimo che l'Italia è stata il centro dell'impero romano e che le sue origini sono antichissime, forse le nuove generazioni potrebbero guardare al proprio paese con un po' più di ammirazione e ci penserebbero due volte prima di considerarlo come il terzo mondo fuori dal quale c'è il paradiso.
Avete ragione tutti e due. Una buona pedagogia Nazionale fa "fare" figli...visto che oggi l'età mediana è 47 anni. Una buona classe dirigente deriva da grosse possibilità di scelta fra la popolazione...ormai non vi è più tanta gente giovane, che potrebbe diventare la futura classe dirigente. Tuttavia, sparire come popolazione....non è un dramma: in Europa è la regola, I Romani e tutti i popoli Italici non esistono più, si sono fusi con la dominazione Romana, così i popoli barbari ( Franchi, Goti, Vandali....) si sono completamente fusi...salvo alcuni ovviamente molto numerosi...( Sassoni, Germani vari, Slavi ). L'EUROPA È SOPRAVISSUTA ED HA DOMINATO GRAZIE ALL'IMMIGRAZIONE, CHE HA PRODOTTO DI CONSEGUENZA EMIGRAZIONE DA L'EUROPA. CHIUDERSI È LA FINE. ( Salvo per gli Inglesi, che vivono dinamiche diverse da quelle Europee, e per cui bisognerebbe fare discorsi diversi, almeno da quando sono stati una potenza marittima ).
Quella di Fabbri mi sembra una narrazione a senso unico, in cui seleziona esempi a lui favorevoli, quando non proprio inventati, per confermare la sua tesi a tutti i costi. Per esempio, la genesi dei "suburbs" americani come pianificati scientemente per mischiare i bianchi (ceppo inglese e germanico) con gli altri immigrati è ridicola e falsissima. Anzi è vero esattamente l'opposto. I sobborghi americani sono stati pianificati in maniera dichiarata, si legge direttamente sui documenti amministrativi dell'epoca, per segregare le minoranze, perlopiù neri e asiatici, nei ghetti dove stavano, che non erano affatto quelli che poi sarebbero diventati suburb. I ghetti sì, stavano in periferia, ma i suburb non sono la periferia, sono quello che per noi è quasi l'inizio della provincia. Erano e sono due mondi lontanissimi, e niente di più distante dall'essere la "fabbrica di meticci" da poter spendere in guerra in ottica imperialista che descrive Fabbri. Ne consegue che la mitologia/pedagogia annessa ai sobborghi non sussiste. Anche quando Fabbri dice che nell'america del novecento gli immigrati vengono "spogliati violentemente della propria cultura" per assimilarli... eh? Gli USA sono uno dei paesi in cui la necessità di una cultura di origine è vitale come l'aria per chiunque, e se qualcuno ha delle origini chiare e qualcosa di rassomigliante a una cultura la sbandiera come se non ci fosse un domani. Ci sono alcune delle comunità straniere all'estero più radicate, che ancora oggi hanno quartieri, celebrano feste, hanno costumi, usanze, perfino una lingua diversa dall'inglese! Gli USA hanno impiegato decenni a debellare la mafia italiana, hanno il sud-ovest del paese che tra un po' sarà a maggioranza spagnola... Gli unici spogliati davvero della propria cultura sono stati gli schiavi e loro sì, oggi, sono esclusivamente "statunitensi". Tutti gli altri la cultura di origine se la tengono stretta il più possibile, e quanto più a lungo possibile. Ci sono altre piccole incongruenze nel discorso di Fabbri: altro esempio, c'è pieno di matematici e personaggi storici che hanno un cognome italianizzato, che molti pensano siano italiani e praticamente a nessuno viene in mente di andare a controllare di dov'erano veramente. Cartesio, Copernico, per dirne due al volo. Un francese e un polacco, e chi lo sapeva? Non solo, aggiungerei che una tendenza spiccatamente italiana e non riscontrabile in altre culture, è appioppare e ricercare origini italiane in qualunque personaggio pubblico straniero. Uno ha una nonna italiana e d'un tratto è quasi roba nostra, attribuibile a noi. La nostra Wikipedia ha fatto ridere per anni in tal senso, perché praticamente ogni personaggio pubblico con cognome italiano veniva definito come "attore/politico/sportivo di origini italiane" quando di italiano non avevano praticamente nulla. Al solito, mi sembra che Fabbri usi il "martello della geopolitica" per qualunque cosa, anche quando non ci sono chiodi da battere, attribuendo ai popoli volontà collettive alquanto opinabili.
L'italianizzazione dei cognomi non ha niente a che fare con l'approccio dei Francesi con Da Vinci. Nessuno si è mai sognato di raccontare Cartesio e Copernico come italiani. Come fai a dire: chi lo sapeva? Per quanto riguarda l'assimilazione negli stati uniti, è vero che sono stati creati quartieri a fortissima maggioranza cinese, italiana, etc. Ma nella maggior parte dei casi i figli di immigrati sono quasi americani, dalla seconda in poi lo sono del tutto. Basta guardare il caso degli americani che si definiscono italoamericani: la maggior parte non sa la lingua, non conosce i propri parenti italiani e non è stata in Italia. Lo stesso per i cinesi. Sulle origini (e wikipedia) lo dice bene anche Fabbri. Definiamo le persone come "originarie di" che è ben diverso da dire che SONO italiane.
@@K125sm 1. Con "chi lo sapeva" parlavo solo delle vere origini di Cartesio (francese) e Copernico (polacco). Non dico che la gente non sappia che non fossero italiani (cosa su cui comunque non scommetterei), ma che difficilmente ne conoscono i paesi d'origine, Francia e Polonia. 2. L'assimilazione americana delle seconde/terze generazioni è quella di qualunque altro stato senza grossi problemi strutturali, soprattutto se distante migliaia di km dai paesi di origine. Descriverla come un processo a tavolino è mistificatorio. Mentre invece la segregazione e la narrazione dei suburb esattamente opposta a quella fabbriana fu davvero pianificata, ed è testimoniata da documenti e vicende storicamente verificate. Dopodiché, anche l'assimilazione USA non sempre è stata una bazzecola, anche per le generazioni successive alla prima: basti pensare a quanto erano radicate e chiuse le già citate comunità mafiose italiane e che razza di problema sono state per gran parte del '900 in america. Quelle non erano solo prime generazioni. Ulteriore esempio: con i messicani stanno avendo grossi "problemi" di contaminazione inversa, perché la madre patria è dietro l'angolo ed è molto più complicato tagliare i ponti con le famiglie e la cultura d'origine. Morale della favola: quelli immigrati un secolo fa hanno ovviamente legami molto labili con i paesi di origine oggi, come è naturale. Quelli immigrati l'altroieri da un paese confinante sono invece molto attaccati alla propria cultura e, anzi, stanno contaminando fortemente quella americana negli stati limitrofi. Tutto questo per dire che l'immigrazione in USA è un processo tutt'altro che studiato o pianificato per "motivi imperiali" quanto piuttosto frutto di contingenze geografiche e storiche, e che quella di Fabbri mi sembra una lettura tutt'altro che ovvia, quanto piuttosto una sovrastruttura imposta dal suo tipico approccio geopolitico "universale", per cui la geopolitica spiega sempre tutto e le fantomatiche collettività sembrano essere entità dotate di intelligenza propria, una determinazione ferrea e nessuna contraddizione interna. Sorvolando la parentesi sulle periferie/suburb che è proprio una sua interpretazione esattamente opposta al vero.
Fabbri è una delle cause principali della mia disaffezione a Limes. Grande fabulatore lo riconosco, ma poco o nulla obiettivo. Non sono d'accordo con questa visione geopolitica del mondo visto ed interpretato come un'arena in cui sopravvivono le comunità più forti e coese. Questo celebrare la mistificazione della storia nella pedagogia nazionale a scopo guerrafondaio lo trovo decisamente incivile. Chiederei a questi signori: voi vorreste che i vostri figli venissero educati in questo modo? Oppure la pedagogia come la immaginate andrebbe utilizzata solo per la plebe/carne da cannone? Credo che i veri e grandi pedagogi della storia, Don Milani, la Montessori etc. si stiano rivoltando nella tomba.
La mafia Americana è Statunitense, non Italiana. E prove ce ne sono molte...SOPRATTUTTO CULTURALI ( faccio un esempio, lì negli States tutti avevano amanti sopra amanti, dichiarate, ...gli Italiani rimasero delusi, per usare un eufemismo, di questo, quando vennero in America ). Gli AMERICANI giurano sulla BIBBIA...hanno fatto di quel libro...il libro dell'America, rubandolo al Cristianesimo, che lo ha rubato agli Ebrei. Perché mai giurare, per le questioni legali, sulla BIBBIA? FORSE PERCHÉ NELLE CHIESE ( Cattoliche e altre...) C'È LA BANDIERA AMERICANA? E COSA C'ENTRA NELLE CHIESE? DI SOLITO È IL CONTRARIO: il crocifisso è nelle aule scolastiche e di giustizia. GLI STATI UNITI GARANTISCONO ALCUNE COSE AI LORO CITTADINI...IN CAMBIO DI QUESTA GARANZIA " IMPERIALE " ( cioè, ad esempio, simile a quelle che dava l'impero Romano, PROTEZIONE, LIBERTÀ DI CULTO, POSSIBILITÀ DI AVERE ARMI PER DIFENDERSI, INDIPENDENZA) NEGLI STATI UNITI SI DIVENTA CITTADINI ASSIMILATI. Come i Romani avevano eserciti di altre etnie, così gli Stati Uniti HANNO CAPITO CHÈ È FONDAMENTALE POTER AVERE UN RICAMBIO, quando alcune etnie non fanno figli..e hanno preso PROPRIO DALL'IMPERO ROMANO...che addirittura usava i Barbari per combattere altri barbari...E molti imperatori non erano affatto, non solo Romani, nemmeno Italiani.
QUESTA È LA MIA OPINIONE, ma c'e negli esempi fatti da Fabbri e altri.. Certo, nel lungo periodo ci si appassiona ai sogni. Però la pedagogia...nel breve periodo, medio...deve funzionare. E deve aver funzionato....nella storia. La pedagogia Nazionale è basata sulle POSSIBILITÀ. LA propaganda Nazionalista sulle volontà. FACCIO UN SEMPLICE ESEMPIO: GLI IMMIGRATI CHE MELONI E PRIMA SALVINI NON VOGLIONO. Questa è propaganda Nazionalista. ABBIAMO UN ETÀ MEDIANA DI 47 ANNI, ABBIAMO BISOGNO DEGLI IMMIGRATI ( questo invece è il discorso giusto per la pedagogia Nazionale...che deve sacrificare qualcosa, per un bene maggiore ). Mentre i Sovranisti di oggi...che davvero usano la propaganda Nazionalista...sognano di poter far sopravvivere l'Italia senza immigrazione ( che serve per abbassare l'età mediana). Insomma volere ...senza avere la possibilità fisica....questa è propaganda, piegare la realtà, ai propri interessi. Credo di essermi spiegato. INSOMMA LA PROPAGANDA È MOMENTANEA E SI LEGGE SUI GIORNALI, LA PEDAGOGIA SI DESUME A POSTERIORI DALLA STORIA. CHE POI CONVERGANO...È ALTRA COSA.
Gentilmente scriva un unico messaggio in cui esporre il suo pensiero e/o le sue critiche, senza inondare la sezione commenti con mezze frasi. La ringrazio. Antonio
@@Fedee98 Cosa che tra l'altro mi farebbe molto piacere, se venissero più utenti a discutere sotto i video di Limes (per quanto talvolta criticabili offrono diversi spunti di riflessione) sarebbe una gran cosa. Ma vedo che le discussioni latitano, va benissimo fare i complimenti, ma quando ci sono solo quelli la cosa diventa stucchevole. Un sano scannarsi tra le discussioni può far emergere concetti interessanti, il belare solo e soltanto complimenti un po' meno.
Forse sarebbe meglio calare le mascherine perché una generazione cresciuta tra quelle e il distanziamento sarà anche buona per fare la guerra ma, di sicuro, parlando di pedagogia, avrà già abbastanza problemi di per se..
Questi tre ragazzi sono superstar
I francesi considerano Leonardo loro, mentre gli italiani chiamano un attore francese per fare Leonardo
È veramente pietoso come questi ragazzi mi abbiano dato gli strumenti per capire quanto la pedagogia nazionale italiana non è che semplicemente disinteressata alla potenza nazionale, né è proprio nemica! Sui libri di storia dei licei c'è scritto che l'Italia ha "colonizzato" la Libia perché era l'ultimo paese libero nel Nordafrica, quando l'Italia ne conquistò la parte costiera (il cuore della Libia) vincendo contro un ormai debole Impero Ottomano.
Poi, se non ci si volesse fare mancare nulla, si potrebbe citare come fu la vittoria nella guerra Italo-Turca a dare il via al crollo definitivo dell'impero Ottomano, che dopo la sconfitta, fu distrutto da rivolte interne. Capisco però che sto chiedendo troppo all'Italietta.
3:02 La pedagogia forma il se comune nazionale
6:00 più una nazione è potente , tanto più fa risalire le sue origini indietro nel tempo
8:29 e tutte le potenze che si percepiscono nella storia, si fanno risalire molto indiretto, la Cina , La Siria , la Turchia
8:46 invece i paesi che si percepiscono sempre costantemente nuovi, riprodotti nella storia con delle cesure nette, sono potenze che di tolgono dalla storia.
9:21 La pedagogia nazionale impartisce la missione da compiere
11:34 Pedagogia su 3 fronti
11:48 1)Scuola
13:49 2)Dibattito mediatico
14:17 3)Produzione culturale
20:56 La pedagogia serve a:
22:18 2elementi: 1)Le guerre perse. 2)Universalità’ dei soggetti raccontati
25:49 1)SCONFITTE: nella pedagogia delle super-potenze le sconfitte NON esistono
35:57 Sbarco dei 1000
38:00 NON siamo un paese sovrano
38:42 2) UNIVERSALITÀ: Le super-potenze raccontano tutti gli esseri umani come propri
Forse bisognerebbe anche considerare che nel dopo guerra in Italia c’è stata un vera guerra civile mai veramente dichiarata, e quindi elaborata e superata, che ha influito moltissimo sulla pedagogia nazionale, tanto che oggi qualcuno ancora giudica parlare di “potenza nazionale” come un atto “fascista” (vedi commenti in approfondimento su quanto sia omogenea l’Italia).
Concordo (come da mio commento soprastante o forse sottostante....)
Ritengo che LIMES dovrebbe dedicare un video
su come valutare apoliticamente concetti e categorie che possono apparire come fantasmi di un passato che si vuole cancellare.
Solo i sinistronzi che vorrebbero essere dei mangia rane.
Guardare alla voce: Sandro gozi, Enrico Sottiletta
Come plasmare le collettività, fra pedagogia e demografia !
1:13:00 natalitá e ruolo donna
1:15:00 individualismo ruolo famiglia
Tanta roba.
Dario Fabbri: c’è però un caso di italianizzazione di un personaggio: Sant’Antonio da Padova (era di Lisbona) 😉
Può bastare Sant'Antonio da Padova a imprimere una pedagogia nazionale volta alla ricerca di potenza?
@@francescohispanico1248 no, volevo proprio dire che la nostra pedagogia, anziché sulla potenza, è improntata su altro...
e pure San Nicola di Bari (da cui è stato tratto babbo Natale!), che di Italiano ha solo la sepoltura :)
@@AtoragoN1 Infatti era tipo un siriano!?
Anche san nicola di bari, anatolico
Sono italiani i francesi: Buonaparte, il musicista Lulli, il matematico Lagrange, il fantino Rossinì,ecc. Yves Montand, Platini, pierre Cardin, l'autore di Asterix, Giuliette Greco, Belmondo, Luchini,ecc.
Uderzo
Grandissimo Jean-Luis Rossini, caduto solo di fronte alle trame amorose di Mafalda ♥️
Peccato non essere stato presente di persona....
I love Limes
Dario 🔝🔝🔝🔝
Si seguo sempre, comunque a conferma di quanto detto da Dario, io a 25 anni, farmacista, al pensiero di fare figli mi tremano le gambe... "moriamo di fame tutti insieme" 😂
Dario Fabbri è un genio. Cosa darei per fare assieme un " pellegrinaggio geopolitico"
A me pare miope, quando fa intendere che è bene che la realtà e la sua narrazione siano di fatto slegate l'una dall'altra, e, mi spiace se non sono politically correct rispetto al vostro idolo, anche un po' vigliacco: facendo il paragone tra la narrazione italiana e quella giapponese rispetto alla Seconda Guerra Mondiale (e facendo finta di ignorare che i due atteggiamenti sono diversi perché è diversa la storia dei due Paesi), lancia il sasso ma non ha il coraggio di non ritirare la mano. Dica chiaramente che in Italia ci vorrebbe un luogo di commenorazione dedicato a Mussolini e agli altri "eroi" della Seconda Guerra Mondiale. E già che c'è, ci dia anche un parere architettonico: una statua adesa al soffitto è soluzione praticabile o ci sono pericoli per la stabilità dell'intera struttura?
@@fib1478 però devi anche contare che siamo in Italia e per quanto riguarda il tema fascismo la libertà di stampa non esiste. Limes verrebbe silurato il giorno stesso e tanti saluti a tutti.
@@nicholaosperackis7390 Quindi pensi anche tu che vorrebbe ma non può. Bene.
In realtà di pubblicazioni e case editrici dichiaratamente neofasciste ce ne sono diverse. Fabbri deve avere il coraggio delle proprie idee: quando contrappone, con rammarico, l'atteggiamento italiano a quello giapponese, in cui si celebrano gli "eroi" della seconda guerra mondiale in un tempio, abbia il coraggio di portare il ragionamento fino in fondo. Non può farlo, perché quel suo rammarico è difficilmente conciliabile col fatto che in Giappone, prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, non c'è stata una guerra civile come la nostra, e quindi una commemorazione simile da noi non può semplicemente esistere. Fabbri è meno diretto e meno esplicito di quanto voglia la vulgata, e quando lo è è perché sa di riscontrare il plauso dei suoi fan.
@@fib1478 è pur sempre un tattico 😉
@@nicholaosperackis7390 Eh ma tra tattico e ca*asotto il confine è labile 😁 saluti
l'intervento inglese nel regno di Napoli non potrebbe essere recuperato dalla pedagogia nazionale per scaricare, appunto, sugli inglesi il sentimento di rabbia che (giustamente) si tocca ancora con mano al sud nei confronti dell'approccio coloniale piemontese?
Non era più Regno di Napoli, ma Regno delle Due Sicilie. Ma dai, ovviamente no. Perché logicamente ciò significherebbe sostenere che l'Italia sia un male, uno sbaglio, perfinouna violenza subita e che addirittura non sia stata voluta dagli italiani... Cioè proprio l'anti-potenza, l'anti-Limes. Anche fosse vero seguendo la linea di Limes nemmeno sotto tortura andrebbe impartita una pedagogia nazionale del genere.
Tutto il video spiega che la pedagogia nazionale, in tutto il mondo, è funzionale se volta a compattare il popolo e a dargli un'altissima immagine di sé, come fai a ottenere questo dicendo "se siamo uniti è colpa degli inglesi"?
Che poi attenzione, i patrioti italiani seppero sfruttare gli interessi di altre potenze per vincere, perché le guerre di indipendenza e le Nazioni si formano SOLO così, senza quel contributo non ce la fai, come dimostrato dai moti carbonari, ma poi ci furono 70mila meridionali che combatterono al fianco di Garibaldi, ci furono folle oceaniche a festeggiarlo a Napoli. Intendiamoci.
Così come nella repressione del brigantaggio, (che ebbe tante sfumature non solo quella del borbonicismo), parteciparono eccome reparti meridionali.
Non è che sia una cosa che non ci appartenga.
Tra l'altro pensare che la condizione del Meridione sia dovuta all'unità di Italia è pura demagogia che stanno instillando i neoborbonici, ma ben lontana dalla realtà.
Al contrario, noi se mai bisognerebbe enfatizzare il sostegno dei carlisti spagnoli al brigantaggio e nascondere il più possibile quello inglese alla causa unitarista proprio per rivendicare quest'ultima come trionfo nazionale. Questo fanno le potenze o almeno le Nazioni che vogliono funzionare e contare qualcosa, anche a costo di essere anti-scientifiche come dice Fabbri.
Cambiare capro espiatorio a seconda delle stagioni è una scorciatoia propagandistica che inchioda i popoli al loro infantilismo e alla loro mediocrità. Un sentimento di unità nazionale dovrebbe basarsi su ben altro. La tua triste soluzione è "molto italiana" (cit.)
Accolgo entrambi i commenti con interesse. Tuttavia resto convinto che una diversa narrazione (inserita in un contesto più ampio) potrebbe aiutare l'Italia a superare questa frattura nord sud. Non parlo per le elites del meridione, ovviamente inserite in un contesto nazionale dato per scontato. Ma parlo di ampi strati della popolazione che, anche a livello 'inconscio' nutrono un risentimento. La questione del mezzogiorno parte proprio da lì. Ultima osservazione, una provocazione: giù da noi c'è una parte della popolazione che è giovane e violenta. Perchè lasciarla alle varie forme di criminalità organizzata?
@@sebdelvecchio E per cosa vuoi usarla, per andare a picchiare gli operai o per andare a compiere crimini di guerra in Etiopia?
(Provocazione per provocazione)
Come? Dicendo che i meridionali non hanno potuto "mostrare il loro valore" soffocando la spedizione garibaldina perché impediti dagli inglesi? Così però si distrugge la bontà dei Mille e quindi dell'Unità d'Italia, primario interesse della pedagogia nazionale.
CHADDRI SMASHED intellettuale con la sciarpa
Ma quindi per essere una nazione dobbiamo raccontarci cazzate?
Vorrei far notare che se le guerre d'indipendenza le avessimo vinte davvero non ci sarebbe bisogno di raccontare balle per darci un mito fondante. Abbiamo bisogno di classi dirigenti capaci, non di mistificazioni della nostra storia.
Una classe dirigente capace si forma anche su una buona pedagogia nazionale che ne faccia da base. Se ammettessimo che l'Italia è stata il centro dell'impero romano e che le sue origini sono antichissime, forse le nuove generazioni potrebbero guardare al proprio paese con un po' più di ammirazione e ci penserebbero due volte prima di considerarlo come il terzo mondo fuori dal quale c'è il paradiso.
Avete ragione tutti e due. Una buona pedagogia Nazionale fa "fare" figli...visto che oggi l'età mediana è 47 anni. Una buona classe dirigente deriva da grosse possibilità di scelta fra la popolazione...ormai non vi è più tanta gente giovane, che potrebbe diventare la futura classe dirigente.
Tuttavia, sparire come popolazione....non è un dramma: in Europa è la regola, I Romani e tutti i popoli Italici non esistono più, si sono fusi con la dominazione Romana, così i popoli barbari ( Franchi, Goti, Vandali....) si sono completamente fusi...salvo alcuni ovviamente molto numerosi...( Sassoni, Germani vari, Slavi ).
L'EUROPA È SOPRAVISSUTA ED HA DOMINATO GRAZIE ALL'IMMIGRAZIONE, CHE HA PRODOTTO DI CONSEGUENZA EMIGRAZIONE DA L'EUROPA. CHIUDERSI È LA FINE. ( Salvo per gli Inglesi, che vivono dinamiche diverse da quelle Europee, e per cui bisognerebbe fare discorsi diversi, almeno da quando sono stati una potenza marittima ).
#!
Quella di Fabbri mi sembra una narrazione a senso unico, in cui seleziona esempi a lui favorevoli, quando non proprio inventati, per confermare la sua tesi a tutti i costi.
Per esempio, la genesi dei "suburbs" americani come pianificati scientemente per mischiare i bianchi (ceppo inglese e germanico) con gli altri immigrati è ridicola e falsissima. Anzi è vero esattamente l'opposto. I sobborghi americani sono stati pianificati in maniera dichiarata, si legge direttamente sui documenti amministrativi dell'epoca, per segregare le minoranze, perlopiù neri e asiatici, nei ghetti dove stavano, che non erano affatto quelli che poi sarebbero diventati suburb.
I ghetti sì, stavano in periferia, ma i suburb non sono la periferia, sono quello che per noi è quasi l'inizio della provincia. Erano e sono due mondi lontanissimi, e niente di più distante dall'essere la "fabbrica di meticci" da poter spendere in guerra in ottica imperialista che descrive Fabbri.
Ne consegue che la mitologia/pedagogia annessa ai sobborghi non sussiste.
Anche quando Fabbri dice che nell'america del novecento gli immigrati vengono "spogliati violentemente della propria cultura" per assimilarli... eh? Gli USA sono uno dei paesi in cui la necessità di una cultura di origine è vitale come l'aria per chiunque, e se qualcuno ha delle origini chiare e qualcosa di rassomigliante a una cultura la sbandiera come se non ci fosse un domani.
Ci sono alcune delle comunità straniere all'estero più radicate, che ancora oggi hanno quartieri, celebrano feste, hanno costumi, usanze, perfino una lingua diversa dall'inglese!
Gli USA hanno impiegato decenni a debellare la mafia italiana, hanno il sud-ovest del paese che tra un po' sarà a maggioranza spagnola...
Gli unici spogliati davvero della propria cultura sono stati gli schiavi e loro sì, oggi, sono esclusivamente "statunitensi". Tutti gli altri la cultura di origine se la tengono stretta il più possibile, e quanto più a lungo possibile.
Ci sono altre piccole incongruenze nel discorso di Fabbri: altro esempio, c'è pieno di matematici e personaggi storici che hanno un cognome italianizzato, che molti pensano siano italiani e praticamente a nessuno viene in mente di andare a controllare di dov'erano veramente. Cartesio, Copernico, per dirne due al volo. Un francese e un polacco, e chi lo sapeva?
Non solo, aggiungerei che una tendenza spiccatamente italiana e non riscontrabile in altre culture, è appioppare e ricercare origini italiane in qualunque personaggio pubblico straniero. Uno ha una nonna italiana e d'un tratto è quasi roba nostra, attribuibile a noi.
La nostra Wikipedia ha fatto ridere per anni in tal senso, perché praticamente ogni personaggio pubblico con cognome italiano veniva definito come "attore/politico/sportivo di origini italiane" quando di italiano non avevano praticamente nulla.
Al solito, mi sembra che Fabbri usi il "martello della geopolitica" per qualunque cosa, anche quando non ci sono chiodi da battere, attribuendo ai popoli volontà collettive alquanto opinabili.
L'italianizzazione dei cognomi non ha niente a che fare con l'approccio dei Francesi con Da Vinci. Nessuno si è mai sognato di raccontare Cartesio e Copernico come italiani. Come fai a dire: chi lo sapeva?
Per quanto riguarda l'assimilazione negli stati uniti, è vero che sono stati creati quartieri a fortissima maggioranza cinese, italiana, etc. Ma nella maggior parte dei casi i figli di immigrati sono quasi americani, dalla seconda in poi lo sono del tutto. Basta guardare il caso degli americani che si definiscono italoamericani: la maggior parte non sa la lingua, non conosce i propri parenti italiani e non è stata in Italia. Lo stesso per i cinesi.
Sulle origini (e wikipedia) lo dice bene anche Fabbri. Definiamo le persone come "originarie di" che è ben diverso da dire che SONO italiane.
@@K125sm
1. Con "chi lo sapeva" parlavo solo delle vere origini di Cartesio (francese) e Copernico (polacco).
Non dico che la gente non sappia che non fossero italiani (cosa su cui comunque non scommetterei), ma che difficilmente ne conoscono i paesi d'origine, Francia e Polonia.
2. L'assimilazione americana delle seconde/terze generazioni è quella di qualunque altro stato senza grossi problemi strutturali, soprattutto se distante migliaia di km dai paesi di origine.
Descriverla come un processo a tavolino è mistificatorio. Mentre invece la segregazione e la narrazione dei suburb esattamente opposta a quella fabbriana fu davvero pianificata, ed è testimoniata da documenti e vicende storicamente verificate.
Dopodiché, anche l'assimilazione USA non sempre è stata una bazzecola, anche per le generazioni successive alla prima: basti pensare a quanto erano radicate e chiuse le già citate comunità mafiose italiane e che razza di problema sono state per gran parte del '900 in america. Quelle non erano solo prime generazioni.
Ulteriore esempio: con i messicani stanno avendo grossi "problemi" di contaminazione inversa, perché la madre patria è dietro l'angolo ed è molto più complicato tagliare i ponti con le famiglie e la cultura d'origine.
Morale della favola: quelli immigrati un secolo fa hanno ovviamente legami molto labili con i paesi di origine oggi, come è naturale.
Quelli immigrati l'altroieri da un paese confinante sono invece molto attaccati alla propria cultura e, anzi, stanno contaminando fortemente quella americana negli stati limitrofi.
Tutto questo per dire che l'immigrazione in USA è un processo tutt'altro che studiato o pianificato per "motivi imperiali" quanto piuttosto frutto di contingenze geografiche e storiche, e che quella di Fabbri mi sembra una lettura tutt'altro che ovvia, quanto piuttosto una sovrastruttura imposta dal suo tipico approccio geopolitico "universale", per cui la geopolitica spiega sempre tutto e le fantomatiche collettività sembrano essere entità dotate di intelligenza propria, una determinazione ferrea e nessuna contraddizione interna.
Sorvolando la parentesi sulle periferie/suburb che è proprio una sua interpretazione esattamente opposta al vero.
Fabbri è una delle cause principali della mia disaffezione a Limes.
Grande fabulatore lo riconosco, ma poco o nulla obiettivo.
Non sono d'accordo con questa visione geopolitica del mondo visto ed interpretato come un'arena in cui sopravvivono le comunità più forti e coese. Questo celebrare la mistificazione della storia nella pedagogia nazionale a scopo guerrafondaio lo trovo decisamente incivile.
Chiederei a questi signori: voi vorreste che i vostri figli venissero educati in questo modo? Oppure la pedagogia come la immaginate andrebbe utilizzata solo per la plebe/carne da cannone?
Credo che i veri e grandi pedagogi della storia, Don Milani, la Montessori etc. si stiano rivoltando nella tomba.
La mafia Americana è Statunitense, non Italiana. E prove ce ne sono molte...SOPRATTUTTO CULTURALI ( faccio un esempio, lì negli States tutti avevano amanti sopra amanti, dichiarate, ...gli Italiani rimasero delusi, per usare un eufemismo, di questo, quando vennero in America ).
Gli AMERICANI giurano sulla BIBBIA...hanno fatto di quel libro...il libro dell'America, rubandolo al Cristianesimo, che lo ha rubato agli Ebrei. Perché mai giurare, per le questioni legali, sulla BIBBIA? FORSE PERCHÉ NELLE CHIESE ( Cattoliche e altre...) C'È LA BANDIERA AMERICANA? E COSA C'ENTRA NELLE CHIESE? DI SOLITO È IL CONTRARIO: il crocifisso è nelle aule scolastiche e di giustizia.
GLI STATI UNITI GARANTISCONO ALCUNE COSE AI LORO CITTADINI...IN CAMBIO DI QUESTA GARANZIA " IMPERIALE " ( cioè, ad esempio, simile a quelle che dava l'impero Romano, PROTEZIONE, LIBERTÀ DI CULTO, POSSIBILITÀ DI AVERE ARMI PER DIFENDERSI, INDIPENDENZA) NEGLI STATI UNITI SI DIVENTA CITTADINI ASSIMILATI.
Come i Romani avevano eserciti di altre etnie, così gli Stati Uniti HANNO CAPITO CHÈ È FONDAMENTALE POTER AVERE UN RICAMBIO, quando alcune etnie non fanno figli..e hanno preso PROPRIO DALL'IMPERO ROMANO...che addirittura usava i Barbari per combattere altri barbari...E molti imperatori non erano affatto, non solo Romani, nemmeno Italiani.
Nella neolingua la chiamano "pedagogia nazionale", il termine corretto è "propaganda nazionalista".
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
QUESTA È LA MIA OPINIONE, ma c'e negli esempi fatti da Fabbri e altri.. Certo, nel lungo periodo ci si appassiona ai sogni. Però la pedagogia...nel breve periodo, medio...deve funzionare. E deve aver funzionato....nella storia.
La pedagogia Nazionale è basata sulle POSSIBILITÀ. LA propaganda Nazionalista sulle volontà.
FACCIO UN SEMPLICE ESEMPIO: GLI IMMIGRATI CHE MELONI E PRIMA SALVINI NON VOGLIONO. Questa è propaganda Nazionalista.
ABBIAMO UN ETÀ MEDIANA DI 47 ANNI, ABBIAMO BISOGNO DEGLI IMMIGRATI ( questo invece è il discorso giusto per la pedagogia Nazionale...che deve sacrificare qualcosa, per un bene maggiore ).
Mentre i Sovranisti di oggi...che davvero usano la propaganda Nazionalista...sognano di poter far sopravvivere l'Italia senza immigrazione ( che serve per abbassare l'età mediana). Insomma volere ...senza avere la possibilità fisica....questa è propaganda, piegare la realtà, ai propri interessi.
Credo di essermi spiegato.
INSOMMA LA PROPAGANDA È MOMENTANEA E SI LEGGE SUI GIORNALI, LA PEDAGOGIA SI DESUME A POSTERIORI DALLA STORIA. CHE POI CONVERGANO...È ALTRA COSA.
Manca l'elogio alla pedagogia nazionale nordcoreana, lo Stato non-economicista e non-"post-storico" per eccellenza
Gentilmente scriva un unico messaggio in cui esporre il suo pensiero e/o le sue critiche, senza inondare la sezione commenti con mezze frasi. La ringrazio. Antonio
Assolutamente no, saluti
@@antoniocarotenuto9775 ma perché? Più commenti ci sono e più l'algoritmo dà visibilità al video
@@Fedee98 Cosa che tra l'altro mi farebbe molto piacere, se venissero più utenti a discutere sotto i video di Limes (per quanto talvolta criticabili offrono diversi spunti di riflessione) sarebbe una gran cosa. Ma vedo che le discussioni latitano, va benissimo fare i complimenti, ma quando ci sono solo quelli la cosa diventa stucchevole. Un sano scannarsi tra le discussioni può far emergere concetti interessanti, il belare solo e soltanto complimenti un po' meno.
Forse sarebbe meglio calare le mascherine perché una generazione cresciuta tra quelle e il distanziamento sarà anche buona per fare la guerra ma, di sicuro, parlando di pedagogia, avrà già abbastanza problemi di per se..
NO GREEN PASS. La mia risposta al titolo per certi versi arrogante di questo video nonché al Governo attuale.