L'Assenzio di Degas - La lezione di danza
Вставка
- Опубліковано 27 лип 2024
- Il meno impressionista del gruppo, Edgar Degas, ci presenta spesso l'aspetto più mesto e realistico della Parigi fin de siècle. È il caso del celebre dipinto l'Assenzio (1875-76): la "droga dei poveri" in cui affogavano i dispiaceri coloro che vivevano ai margini, diventa l'emblema della solitudine e dell'isolamento di un'epoca che si prepara alle contraddizioni del 'Novecento.
00:00 Introduzione
0:58 Perché Degas è impressionista
03:35 La biografia e la formazione
04:40 La famiglia Bellelli
06:02 Dipingere l'essenziale
06:52 La classe di danza
08:14 L'orchestra (Il soggetto delle ballerine)
09:33 Il pittore che vede senza essere visto (stregare la realtà)
10:35 L'Assenzio (il soggetto)
12:23 L'ambientazione (Café de la Nouvelle Athènes) e la composizione
14:09 L'isolamento dei personaggi
16:31 La postura di lei (il senso di vuoto)
18:38 I modelli (La prugna di Manet)
20:14 Confronto con i bar impressionisti (lo specchio)
22:05 Il taglio prospettico (la presenza dell'osservatore)
Meravigliosa rappresentazione . Ciò che più appassiona della tua spiegazione è cogliere l'essenza intima dei dipinti e in questo caso l'indagine sull'introspezione dei personaggi.
Davvero coinvolgente.
Magari ci fossero professoresse appassionate come te. Ascoltarti mi assorbe completamente. Grazie
@vitolamonica6573 sei sempre estremamente gentile, davvero, ti ringrazio tantissimo. Ma credimi: ci sono moltissimi prof appassionati e che danno l'anima per insegnare.
TI RINGRAZIO PROFFF! ECCEZIONALE..
@massimoborghi1987 grazie!
Oggi andrò ad una mostra su Degas a Napoli, grazie a te avrò gli occhi adatti per assimilare tutte le sue sfumature! 😊
@Emanuele, fortunato! Magari non proprio tutte tutte, ma mi fa piacere averti offerto qualche chiave di lettura. Buona visita!
Molto interesante.
@MargheritaMyszka grazie mille!
Grazie, seguo con grande piacere i suoi video, che scavano sempre più a fondo dell'aspetto nozionistico😃"L'Assenzio" è un'opera che permette davvero tante riflessioni, e mi piacerebbe condividerle partendo da questa bella spiegazione: è molto interessante il confronto con "La vocazione di San Matteo" e "Il Bar delle Folies-Bergère": il primo per l'osservazione dello squallore comune ma la grande differenza che fa la trascendenza nell'opera di Caravaggio. Immagino questa differenza sia sintomo del sentire diverso tra il Seicento ancora credente e il tempo di Degas già distante dalla fede. Per il secondo confronto, concordo che davvero nel quadro di Manet la barista sia circondata da allegria, ma come aveva notato nella lezione dedicata, anche lì emerge la stanchezza, forse anche l'estraneità alla festa della commessa, mi permetto di aggiungere da osservatrice solitamente poco acuta... Infine l'estraneità, il senso di solitudine e dipendenza da sostanze nocive che si percepisce nel quadro di Degas è di grande attualità: i cellulari ci assorbono e ci rendono spesso e paradossalmente incapaci di interagire, le droghe e gli alcolici da una parte intrappolano persone insoddisfatte e dall'altra incantano con l'illusione di essere alla moda, forti consumandoli! Cosa che da quanto ho capito era presente anche negli artisti bohémien, che pensavano di raggiungere una realtà più elevata facendo uso di allucinogeni e quant'altro, se non sbaglio... Scusi se nuovamente irrompo con le mie divagazioni forse un po' strampalate, mi faccia sapere cosa ne pensa solo se e quando può!
@elisagandini8811 grazie a te di queste importantissime riflessioni! È vero, l'isolamento che possiamo vedere da fuori nell'Assenzio forse ci tocca così tanto perché ci è ancora molto vicino. Forse la dipendenza peggiore oggi è quella dalla tecnologia, se ci porta via dal presente e ci aliena come farebbe una droga. Sui mezzi pubblici sembriamo zombie persi in un mondo parallelo… Grazie davvero! (Le droghe in epoca passata erano impiegate senza avere vera contezza che fossero sostanze che davano dipendenza: lo stesso Freud faceva uso di cocaina e la prescriveva ai suoi pazienti…)
@@RaffaellaArpiani Grazie mille, cari saluti😃
@@elisagandini8811 grazie a te!
GRAZIE !
@Candida Riva, prego! ☺️
Grazie ❤
@mrssimonamiao, grazie a te!
Bellissima lezione!
Noto che la playlist dedicata all'impressionismo si interrompe con questo video, esistono dei suoi approfondimenti anche su Monet o altri pittori legati a questa corrente?
Grazie mille per questi splendidi video!
@Davide Moraglio, grazie per i tuoi complimenti! In realtà non avevo fatto in tempo a produrre altri video relativi alle opere di Monet e soci, ma ho fatto lezioni live con le classi. Le farò in futuro. Grazie ancora!
Molto intetesante, vuolevo sapere dove posso vedere dipinti Studio di una balerina 1873.
@MargheritaMyszka ne esistono molte versioni. Dipende a quale ti riferisci. Alcune sono esposte al Louvre, altre fanno parte di collezioni private.
L' atmosfera dell' Assenzio di Degas mi ricorda tanto Automat di Hopper...
@Alessandro Caputi: diciamo che ne è la fonte!
Non pubblica più? Peccato
@Stefano Negri, ho pubblicato giusto ieri…
Chissà quante ore Degas ha passato ad osservare le Monomanie di Delacroix.
@catiabozza4300 intendi quelli di Géricault, immagino. Hai ragione, in quell'aria persa si possono ritrovare malesseri che fino a quel momento avevano trovato ben poco spazio in pittura. Grazie dei tuoi bellissimi spunti e delle tue riflessioni, sempre interessantissime.
@@RaffaellaArpiani si professoressa, mi scusi. Intendevo Géricault, super gaffe 🤣.
@@catiabozza4300 ma figurati, capita!
Preferisco Renoir è meno realista sono diciamo semplici ?ciao
@omar diamanti, questione di gusti!
consumo limitatamente l'assenzio e poi dipingo, ma non realizzo opere così belle, l'assenzio non centra nulla
@race4711, sarà perché l’assenzio è cambiato? 😉
@@RaffaellaArpiani 😀sicuramente, quello in commercio in Italia oggi è depotenziato, 50° contro i classici 75° ai tempi di Lautrec, questo fatto incide negativamente sulla tecnica
@@race4711 però era altamente nocivo!
@@RaffaellaArpiani cara Prof, non esiste opera creativa dell'uomo se non sia estratta dal dolore, dal tormento esistenziale, sono pochi gli artisti in estasi, in pace, la maggior parte sono raccomandati distruttori di arte, i pochi veri artisti muoiono in miseria e disperati, l'assenzio fu il loro stupido riparo...
@@race4711 per fortuna non sempre è stato così, almeno pensando all’arte del passato (dai greci a Giotto, da Masaccio a Bernini… per dire)