Claudio Nardi in dialogo con Mario Curia, conduce Patrizia Scarzella

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  • Опубліковано 30 вер 2024
  • #ClaudioNardi, #LezionediDesign2024, #ArchitetturaItaliana
    Architetto e designer, Claudio Nardi si racconta attraverso alcuni dei suoi progetti più emblematici di architettura di interni, tra cui la casa editrice Mandragora, di cui parlerà in dialogo con Mario Curia, editore e suo committente.
    Claudio Nardi, architetto fiorentino di fama internazionale, è il protagonista della quinta Lezione di Design 2024. Racconterà i suoi esordi e gli incontri felici, tra cui quello con Sergio Camilli che lo chiamò giovanissimo in Poltronova come consulente di arredamento, e con Puccio Duni, “il mio tutor e mentore da sempre”, che gli hanno aperto le porte a esperienze progettuali uniche e speciali, come quella con Carlo Scarpa per International Design. Nei primi anni 80 firma il nuovo negozio Luisa Via Roma a Firenze, un progetto innovativo di grande successo a cui seguono molti incarichi in Italia e nel mondo per grandi brand della moda, come Dolce e Gabbana, Valentino, Tod’s, Malo, Ferrè.
    Autore di progetti di architettura di grande rilievo come il Mocak Museo d’Arte Contemporanea a Cracovia, Polonia, nell’Ex Fabbrica O.Schindler, Nardi declina la sua visione di bellezza diffusa a tutte le scale, a tutte le funzioni, a tutti i livelli Ama definirla “ Multiplicity of beauty”, ed è proprio questo il fil-rouge che lega tutti i suoi progetti. “L’architettura è sempre trasformazione, in un percorso che unisce senza soluzione edifici e interni, memoria e modernità, dimensione pubblica e privata, funzione e comunicazione, è luogo, contenitore, arte, tecnica ma anche racconto, storia, poesia, arte”.
    In dialogo con uno dei suoi committenti, l’editore Mario Curia, parleremo della sede della casa editrice Mandragora a Firenze, progettata nel 2013, un esempio emblematico della sua visione architettonica. Fortemente voluta dal fondatore, è pensata non solo come luogo di lavoro, ma anche di riflessione culturale e apertura al nuovo: “Lo sottolinea, afferma Curia, la stessa disposizione degli spazi dell’edificio, dove l’equilibrio tra i volumi e i materiali ospita tecnologie di ultima generazione. Questo progetto vuole essere un gesto d’amore per la città di Firenze e il suo patrimonio storico e culturale”.

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