Antonio de Cabezón 1510 1566 Fabordon del primer tono llano

Поділитися
Вставка
  • Опубліковано 16 кві 2020
  • Evangelina Mascardi, vihuela
    Maurizio Croci, clavicembalo
    regia, Maria Teresa de Vito
    fotografia, Oscar Migliarino
    fonico, Vittorio Melloni
    Clavicembalo veneziano anonimo fine sec. XVI (collezione Giuseppe Accardi)
    Vihuela, Francisco Hervàs, Granada 2019
    Si ringraziano: Accademia Vivarium Novum, Villa Falconieri - Prof. Dr. Luigi Miraglia, presidente - Giuseppe Accardi, Romeo Ciuffa
    Nell’accompagnare Filippo II, figlio dell’imperatore Carlo V, il musicista Antonio de Cabezón si trova ad attraversare tutta l’Europa e a visitare Milano nel 1548. La novità delle forme, la perfezione della scrittura e dello stile contrappuntistico della sua musica influenzeranno profondamente i compositori di tastiera dell’intero continente.
    La combinazione di uno strumento a tastiera (tecla) con vihuela (in Italia conosciuta come viola da mano) è comune nella musica strumentale di questo periodo.
    Sulla base di alcune testimonianze documentarie e iconografiche, abbiamo voluto esplorare le possibilità di concertare la vihuela con uno strumento a tastiera mettendo in luce, come descrive lo spettatore entusiasta di una cronaca dell’epoca “le affinità, i contrasti e le “imitazioni inaudite” che sorgono dal dialogo tra i due strumenti”.
    Accompanying Felipe II, son of the Holy Roman Emperor Charles V, Antonio de Cabezón crossed all Europe visiting Milan in 1548. The novelty of the forms, the perfection of writing and the counterpoint style of his music profoundly influenced the keyboard composers of the entire continent. The combination of a keyboard instrument (tecla) with vihuela (in Italy known as viola da mano) is common in instrumental music of this period. On the basis of some documentary and iconographic testimonies, we wanted to explore the possibilities of concerting the vihuela with a keyboard instrument highlighting, as the enthusiastic spectator of a chronicle of the time describes "the affinities, the contrasts and the "unheard of imitations" that arise from the dialogue between the two instruments”.

КОМЕНТАРІ • 2