MASSIMO VOLUME - UNA BUONA SCUSA PER ANDARMENE (Soniche Avventure 95)

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  • Опубліковано 4 січ 2025

КОМЕНТАРІ •

  • @frencys_
    @frencys_ Місяць тому

    Da brividi. Grazie per questo capolavoro.

  • @Cactuaar
    @Cactuaar 3 роки тому +7

    Trovata per caso quando avevo 20 anni. Tutti nella vita abbiamo avuto a che fare con persone come Alfredo, il finale mi colpì come un pugno in faccia. A distanza di 10 anni, periodicamente torno ad ascoltarla

  • @pietroditure3833
    @pietroditure3833 9 років тому +20

    un film in 10 minuti

  • @thiscouldbeatrap
    @thiscouldbeatrap 2 місяці тому

    Ma che bello! Non sapevo dell'esistenza.

  • @lordevol
    @lordevol 2 роки тому +1

    Capolavoro

  • @KACIARO
    @KACIARO 11 років тому +3

    che meraviglia!!!!!!!!!!!!

  • @famousblueraincoat8869
    @famousblueraincoat8869 5 років тому +13

    Alfredo aveva un debole per tutte le ragazze
    che entravano nel suo negozio
    Il desiderio più grande che aveva era questo
    possederne una mentre contrattava la vendita
    di una cinta o di una borsa
    Con una cinta era convinto che sarebbe stato più facile
    Avrebbe detto una o due frasi a doppio senso
    Le avrebbe stretto le mani intorno alla vita
    facendole notare l'eleganza delle rifiniture
    o l'esclusività della fibbia
    Secondo il suo ragionamento lei avrebbe capito
    di trovarsi di fronte un uomo
    e non uno dei ragazzini a cui era abituata
    Non restava che chiudere la porta e abbassare la serranda
    e per dio
    le avrebbe fatto il culo!
    Sul serio, glie lo avrebbe messo nel culo così, senza preamboli
    L'eccitazione gli faceva dimenticare la sigaretta
    che teneva sempre tra i denti
    anche mentre parlava
    La cenere cadeva
    Lui cominciava a bestemmiare
    e a soffiare sopra le pelli, distese sul tavolo da lavoro
    E se fosse passata sua moglie
    e avesse trovato il negozio chiuso alle 11 di mattina?
    Elencava mille stratagemmi per questa eventualità
    E poi
    'Uno non può chiudere il negozio neanche per un'ora
    dopo che si fa il culo tutto l'anno
    non si sa nemmeno in nome di che?'
    Tutte queste idiozie
    Alfredo le raccontava a me
    Avevo cominciato a lavorare da lui
    solo per aiutarlo a consegnare in tempo una partita di cinture
    che gli era stata commissionata da una ditta di abbigliamento
    Ma, fatta la consegna
    lui continuò a chiamarmi
    'Te la senti di venire anche domani?'
    Non riusciva più a fare a meno di me
    ero diventato la sua valvola di sfogo
    Mi raccontava tutto quello che gli succedeva
    Sapevo dei suoi debiti con le banche
    di quelli col suocero
    che gli aveva anticipato i soldi per aprire il negozio
    Sapevo tutto del suo rapporto con la moglie, che non amava
    e che nei suoi deliri immaginava di tradire
    con chiunque gli rivolgeva la parola
    'Mia moglie è un cesso', mi diceva
    'In tutta sincerità, Mimì
    non credi che mia moglie sia un cesso?'
    Cosa avrei potuto rispondergli?
    Loro due erano soci nella gestione del negozio
    Lei, che era la più responsabile dei due
    spesso lo prendeva in disparte
    e gli chiedeva a bassa voce se ero proprio necessario
    lì, in negozio, tutti i giorni
    Il negozio andava male
    e non c'erano soldi per pagare un'altra persona
    Il suo discorso sembrava più che ragionevole
    ma lui andava su tutte le furie
    'Sono io che passo tutto il giorno qui dentro
    Lo so io se ho bisogno o meno di qualcun'altro'
    'Mia moglie è gelosa', mi diceva quando lei se ne andava
    'Ha paura che io e te insieme
    ci facciamo tutte le ragazzine che entrano qui dentro'
    Il negozio di Alfredo era su due piani
    Sotto c'era il negozio vero e proprio
    sopra il laboratorio
    Lì passavamo quasi tutto il tempo
    Sedevamo a due tavoli, uno di fianco all'altro
    Alfredo tagliava la pelle
    ne faceva delle strisce e le accumulava sul mio tavolo
    Io mi curavo delle rifiniture
    Ci passavo sopra delle creme, tingevo i bordi
    Portavo tutto il giorno dei guanti di plastica
    che era come infilare le mani dentro due buste della spesa
    Le dita colavano di sudore
    e la sera, quando li toglievo
    mi ritrovavo la pelle squamosa
    Portavo quei guanti perchè i lucidi che usavamo erano tossici
    Ogni ora ero costretto a uscire fuori
    Fermo, sulla porta d'ingresso
    restavo stordito per qualche minuto
    mentre mi riempivo i polmoni di aria fresca
    La paga era di 6000 lire all'ora
    Una miseria, anche per quel periodo
    Sommando tutto
    la paga bassa
    la noia
    lo stato delle mie mani
    e i racconti da maniaco di Alfredo
    ero arrivato alla conclusione che avevo bisogno
    di una buona scusa per andarmene
    Ma arrivò l'estate
    e Alfredo convinse me e la moglie
    che mai, come in quel periodo, sarei stato indispensabile
    Avrei venduto i loro articoli nella bancarella
    che ogni anno aprivano sul lungomare
    Avremmo lavorato su due fronti
    la mattina insieme in negozio
    il pomeriggio io mi sarei trasferito nella bancarella
    dove Alfredo mi avrebbe raggiunto, una volta chiuso il negozio
    E così andò
    La sua era l'unica bancarella
    tra tutte quelle che riempivano il lungomare di Alba Adriatica
    che doveva essere montata tutti i giorni
    Il pomeriggio ci trovavamo alle tre, nel suo garage
    Caricavamo tutti i pezzi e partivamo in macchina
    Al sole il metallo, che formava l'intelaiatura della bancarella
    diventava incandescente
    Facevamo ridere tutti, con quei pezzi di ferro roventi
    che ci passavamo da una mano all'altra
    le facce che tradivano una smorfia di dolore
    Lui forse si rendeva conto che mi stava chiedendo
    più di quello che anche in nome dell'amicizia
    avrebbe potuto chiedermi
    Allora pensava di farmi tornare di buonumore
    raccontandomi di tutte le fighe che aveva a disposizione
    prima di conoscere Anna, la moglie
    e prima di cominciare quel lavoro del cazzo
    Oppure raccontava di come quella mattina
    fosse stato sul punto di scoparsi questa tipa
    che da tempo ronzava intorno al negozio
    'Poi è arrivato quell'imbecille di Peppe Carminucci
    proprio quando stavo per spingerla sulla scala a chiocciola
    dove avevo intenzione di farmela, appoggiato allo scorrimano'
    Alle tre e tre quarti se ne andava
    e per le successive quattro ore il lavoro diventava umano
    Venivano gli amici a trovarmi
    Ascoltavamo un po'di musica dallo stereo
    che avevamo trasferito lì dal negozio
    Qualcuno andava a prendere delle birre
    Facevamo commenti sulle ragazze che passavano sul lungomare
    In fondo era prevedibile che uno come Alfredo
    avrebbe trovato qualcosa da ridire in tutto questo
    Quando tornava, verso le otto
    e mi trovava insieme a qualche amico, subito urlava
    'Quanta roba ti sei fatto fregare oggi, coglione?!'
    Oppure si avvicinava e diceva
    'Quanto hai fatto?'
    'La gente è al mare al pomeriggio, Alfredo
    Chi vuoi che venga a comprare una borsa di pelle?', dicevo io
    'Sei tu che non ci sai fare
    E poi dì la verità
    non te ne frega un cazzo di vendere questa roba
    Vorresti andare in giro con quei tossici dei tuoi amici
    a non fare un cazzo tutto il giorno
    Tanto c'è papà che paga'
    Io gli rispondevo che non avevo nessun papà che pagava per me
    Allora lui correggeva il tiro
    'Non mischiarti con loro', diceva
    'Siamo fatti di un'altra pasta, noi
    Noi sappiamo che significa farsi il culo'
    Ma io ero stanco di lui
    e del lavoro
    delle sue cazzate
    e non facevo niente per cercare di calmarlo
    Allora lui cominciò a dire che i miei amici gli fregavano la roba
    'Lo sai benissimo che non è vero', gli dicevo io
    Ma lui arrivò al punto di dirmi
    'Se li rivedo ancora qua intorno caccio anche te'
    'Conviene che me ne vada subito, allora', dissi
    Non credo se lo aspettasse
    ma cercò di mascherare la sorpresa
    'Vattene pure
    Mi ero sbagliato
    Sei della stessa razza di quei coglioni'
    Non ribattei niente e andai a casa
    La sera uscii e non tornai prima delle tre di notte
    Riconobbi la sua macchina
    parcheggiata proprio di fronte a casa mia
    Nell'attesa aveva abbassato lo schienale del sedile
    per stare più comodo
    Doveva essere lì da parecchio tempo
    Appena mi vide scese immediatamente dalla macchina
    'Mimì, devo parlarti'
    'Cosa c'è?', gli dissi
    Pensavo di aver risolto la questione quel pomeriggio
    Non ero preparato a riprenderla in quel momento
    così, a bruciapelo
    'Perdonami, sono un coglione', disse
    'E' lo stress, capisci?
    Lo sai anche tu come sono messo
    Credi che mi diverta?
    Lo sai gli sforzi che ho fatto per tenerti a lavorare con me
    Fosse stato per Anna non saresti durato più di due settimane
    E non dirmi che non hai bisogno di soldi'
    'Non è questo', dissi
    'E' per quello che è successo oggi?
    Scusami, ho sbagliato, te l'ho detto
    Devo dirti un'altra volta che sono un coglione?
    Sono due notti che non dormo
    Anna mi rompe i coglioni
    suo padre mi rompe i coglioni
    Tu sei un amico, che cazzo significa questa storia
    che non hai più voglia di lavorare da me?'
    Gli occhi cominciavano a riempirglisi di lacrime
    Non ero preparato a questo
    'Significa quello che ho detto
    Non ho voglia di parlarne adesso'
    'Vuoi prenderti due o tre giorni di vacanza?
    Sei stanco...'
    'Non ho detto questo
    Ho detto che non ho voglia di parlarne adesso'
    Allora fece questo gesto
    che mi lasciò immobilizzato per un attimo
    e mi fece capire quanto fossi importante per lui
    Si inginocchiò
    Tra la portiera aperta della macchina e me
    lui si inginocchiò
    piangendo
    Feci la prima cosa che mi venne in mente di fare
    Corsi verso il portone di casa e mi infilai su per le scale
    Il cuore mi batteva
    Quel gesto mi aveva spaventato
    Entrai in casa e andai in bagno
    Senza accendere la luce scostai le tendine dalla finestra
    Lo vidi mentre rialzava lo schienale del sedile
    e chiudeva la portiera
    Restai a guardarlo fino a quando non scomparve completamente
    in fondo a Viale De Gasperi
    Mi calmai e andai a letto
    Cercai di spostare il pensiero
    da quello che era successo a cose più frivole
    per rilassarmi
    come faccio ancora
    Poi il pensiero tornò su Alfredo, meno forte
    quasi diluito da questi altri pensieri
    Non avrei più voluto incontrarlo
    a costo di cambiare strada, se me lo fossi trovato di fronte
    Ma c'era quest'altro pensiero che mi inquietava
    e da cui non riuscivo a liberare la mia mente
    Chi altro, nel corso della mia vita
    aveva mai dimostrato di avere così tanto bisogno di me?

  • @giupezio
    @giupezio 8 років тому +2

    meravigliosa

  • @versiincontroluce3454
    @versiincontroluce3454 10 місяців тому

    Opera d'arte...

  • @INSIDIAonline
    @INSIDIAonline 14 років тому +1

    Ottimo concerto ieri, all'INIT :)

  • @mauriziocoppolaro4227
    @mauriziocoppolaro4227 6 років тому +3

    Madonna...

  • @marcopersico7472
    @marcopersico7472 Місяць тому

    si trova il file da qualche parte? grazie

  • @michele7065
    @michele7065 Рік тому

    Perfetto stile carveriano