Il problema non è che si è fatto beccare, ma che non ha raccolto prove per ricattare chi lo ha corrotto, bisogna sempre avere una maniglia su cui fare leva: se affondo io, affondano tutti.
Oggi indubbiamente bisogna essere tanto accorti a tal punto..... in quel periodo non vi era tale accortezza perché la connivenza tra imprenditoria, politica e cittadini era tale per cui tanto nessuno pensava che un giorno il castello di carte sarebbe crollato, qualcuno sarebbe rimasto fottuto e qualcun altro invece si sarebbe "miracolosamente" salvato.... e il cittadino/elettore che per decenni ha messo la testa sotto la sabbia grazie alla vacche grasse, poi un bel giorno improvvisamente il cittadino si ritrova le tasche più leggere e con il frigo mezzo vuoto, finge di svegliarsi e si indigna cercando qualcuno a cui dare la colpa
@@mariocanfora9117 mmmmmm no, c'é chi si vende e chi no. Poi, come diceva Craxi, che questi "poveri" imprenditori fossero tutti concussi é ridicolo. Mentono, quel sistema piaceva anche a loro ed era comodo.
Nella fiction, il dott. Carati (Lo Cascio) è un ex contestatore del 68 studentesco...... già proprio loro, quei giovani studenti provenienti dalla famiglie (mediamente) benestanti che a 20-25 anni volevano cambiare il mondo occupando le aule universitarie e pretendendo il 18 o il 30 politico (perché i voti dati dai professori erano considerati discriminazione) e facendo lezioni autogestite con letture improvvisate di qualche autore alternativo che parlava libertà (amore libero, sesso libero, vietato vietare, ecc.). Poi nella fiction Lo Cascio si laurea, diventa adulto a tutti gli effetti e col tempo si accorge che le sue convinzioni di giovane studente cozzano totalmente col mondo che ha attorno.... e finalmente inizia a farsi due domande sul suo passato e sul suo presente.
Film magnifico😀
La meglio gioventù, il colloquio con l'imprenditore accusato di corruzione bit.ly/1z3UoFk
Bellissimo!❤❤
Tristemente verooo, forte, realeeeeee .
Il problema non è che si è fatto beccare, ma che non ha raccolto prove per ricattare chi lo ha corrotto, bisogna sempre avere una maniglia su cui fare leva: se affondo io, affondano tutti.
Oggi indubbiamente bisogna essere tanto accorti a tal punto..... in quel periodo non vi era tale accortezza perché la connivenza tra imprenditoria, politica e cittadini era tale per cui tanto nessuno pensava che un giorno il castello di carte sarebbe crollato, qualcuno sarebbe rimasto fottuto e qualcun altro invece si sarebbe "miracolosamente" salvato.... e il cittadino/elettore che per decenni ha messo la testa sotto la sabbia grazie alla vacche grasse, poi un bel giorno improvvisamente il cittadino si ritrova le tasche più leggere e con il frigo mezzo vuoto, finge di svegliarsi e si indigna cercando qualcuno a cui dare la colpa
Ma che sei proprio un bravo imprenditore e batti anche le mani. Bravo bravo. Venite imprenditori venite. Tutti bravi tutti geni
E oggi sono trent'anni di Tangentopoli... 😩 E non è cambiato molto. 😩
no, mio padre no, mi creda anche lei
Sto piangendo come un bambino....
"mmmm no, mio padre no." Parlasse per se 'sta gente.
Purtroppo ha detto la verità l'imprenditore
@@mariocanfora9117
mmmmmm no, c'é chi si vende e chi no. Poi, come diceva Craxi, che questi "poveri" imprenditori fossero tutti concussi é ridicolo. Mentono, quel sistema piaceva anche a loro ed era comodo.
Nella fiction, il dott. Carati (Lo Cascio) è un ex contestatore del 68 studentesco...... già proprio loro, quei giovani studenti provenienti dalla famiglie (mediamente) benestanti che a 20-25 anni volevano cambiare il mondo occupando le aule universitarie e pretendendo il 18 o il 30 politico (perché i voti dati dai professori erano considerati discriminazione) e facendo lezioni autogestite con letture improvvisate di qualche autore alternativo che parlava libertà (amore libero, sesso libero, vietato vietare, ecc.).
Poi nella fiction Lo Cascio si laurea, diventa adulto a tutti gli effetti e col tempo si accorge che le sue convinzioni di giovane studente cozzano totalmente col mondo che ha attorno.... e finalmente inizia a farsi due domande sul suo passato e sul suo presente.