Molto interessante questo argomento. Io credo dipenda molto anche dal tipo di informazione che deve essere trasmessa al lettore. Se si tratta di una backstory, si possono far emergere frammenti qui e lì in più scene, in modo che poi i pezzi vengano rimessi insieme, oppure se deve essere un monologo unico, io lo trasformerei in un momento che rimandi il protagonista ad un flashback, ad esempio in un capitolo a parte, così da poter vivere il momento invece di farglielo raccontare a posteriori. Almeno questo è il trucco che avevo scelto in un mio testo. Se invece devono essere trasmesse informazioni sul funzionamento ad esempio di un secondary world, o un meccanismo o procedimento credo la cosa più furba sia progettare un'intera scena dove il dialogo sia in funzione appunto della stessa, spezzettando il monologo con le azioni, ma anche vedendo in pratica utilizzare le informazioni stesse. Una buona progettazione a monte riesce a far evitare il potenziale monologo diverse volte. Come dice Livio, dipende molto dal caso specifico.
Ciao, vorrei compare il manuale di stile, ma Hola Carta di credito , Americana in dolari. E per il pagamento oltre al cvv mi chiede un" CAP " che e un dato che non so dove trovare . Ce qualcuno che puo aiutarmi ?
@@RotteNarrativeLa Crusca preferì Carlo Botta a Leopardi, proprio seguendo la logica del gusto dei lettori. Chi ricorda Botta oggi? State schiacciando la composizione di un libro, il narrare, eccessivamente a logiche di mercato, a mio avviso; quando dovrebbe essere esattamente il contrario. Non nascerà più un genio in 500 anni se continueremo ad intristire e ammalare le muse di mercatismo . E quando nascerà, nessuno se ne accorgerà. Scrivere un romanzo con l'idea totem del gusto dei lettori è in analogia con un padre che vuole educare i suoi figli unicamente secondo i desideri del figlio capriccioso. Crescerebbero mostri, ma non alla latina... cose mirabili da vedere/mostrare...
L'arte è genio, rottura, innovazione e dialogo con la tradizione. Tutto il resto a mio avviso è mercato, e abbassamento di qualcosa di sacro alle logiche utilitaristiche e mercatistiche
Grazie mille, mi hai risposto in modo molto esauriente! Cercherò di seguire i tuoi consigli al meglio delle mie capacità!
Molto interessante questo argomento. Io credo dipenda molto anche dal tipo di informazione che deve essere trasmessa al lettore. Se si tratta di una backstory, si possono far emergere frammenti qui e lì in più scene, in modo che poi i pezzi vengano rimessi insieme, oppure se deve essere un monologo unico, io lo trasformerei in un momento che rimandi il protagonista ad un flashback, ad esempio in un capitolo a parte, così da poter vivere il momento invece di farglielo raccontare a posteriori. Almeno questo è il trucco che avevo scelto in un mio testo.
Se invece devono essere trasmesse informazioni sul funzionamento ad esempio di un secondary world, o un meccanismo o procedimento credo la cosa più furba sia progettare un'intera scena dove il dialogo sia in funzione appunto della stessa, spezzettando il monologo con le azioni, ma anche vedendo in pratica utilizzare le informazioni stesse. Una buona progettazione a monte riesce a far evitare il potenziale monologo diverse volte.
Come dice Livio, dipende molto dal caso specifico.
Grazie mille per il video.
Mi è utile perché anch'io in un racconto ho un personaggio che spiega le sue origini e il suo pensiero ai personaggi
Ciao, vorrei compare il manuale di stile, ma Hola Carta di credito , Americana in dolari. E per il pagamento oltre al cvv mi chiede un" CAP " che e un dato che non so dove trovare . Ce qualcuno che puo aiutarmi ?
Certamente: manda una mail a info (chiocciola) rottenarrative (punto) com
Ciao, dove lo trovo? Anch'io vorrei comprarlo.
Molto interessante!
A me piace leggere un lungo monologo ma io sono âgée e arrivo dal teatro quindi non faccio testo.
Bel video, complimenti
Caspita quanta fiducia nei lettori... Proporzionale alla fede nel mercato?
Argomenta meglio.
@@RotteNarrativeLa Crusca preferì Carlo Botta a Leopardi, proprio seguendo la logica del gusto dei lettori. Chi ricorda Botta oggi? State schiacciando la composizione di un libro, il narrare, eccessivamente a logiche di mercato, a mio avviso; quando dovrebbe essere esattamente il contrario. Non nascerà più un genio in 500 anni se continueremo ad intristire e ammalare le muse di mercatismo . E quando nascerà, nessuno se ne accorgerà. Scrivere un romanzo con l'idea totem del gusto dei lettori è in analogia con un padre che vuole educare i suoi figli unicamente secondo i desideri del figlio capriccioso. Crescerebbero mostri, ma non alla latina... cose mirabili da vedere/mostrare...
L'arte è genio, rottura, innovazione e dialogo con la tradizione. Tutto il resto a mio avviso è mercato, e abbassamento di qualcosa di sacro alle logiche utilitaristiche e mercatistiche