Mi creda, E’ davvero un piacere aver trovato un canale di approfondimento così ben curato, ricco di spunti per approfondimenti personali e in cui traspare una sincera passione per il proprio lavoro. Ancora complimenti a lei e al dott. Romano, comprerò senz’altro il suo libro per ampliare ulteriormente le mie conoscenze su una tematica così complessa, fulcro ed inizio della nostra storia unitaria. Sono convinto che conoscere bene il proprio passato sia il modo migliore per comprendere il perché del presente e migliorare il nostro futuro.
I miei sinceri complimenti .La ricerca è importante per conoscere e approfondire quelli argomenti che a scuola , purtroppo li studenti (nella stragrande maggioranza poco interessati) , studiano poco e male....
Questa intervista l'ho trovata molto bella. Il sistema di trattazione e la vostra passione usciva dal video. Molto interessante e scientifico il metodo. C'È da riscrivere i libri di storia. tante notizie interessanti.
Sarebbe interessante anche indagare più a fondo gli eventuali rapporti della Banca Brambilla con banche del Regno Unito nei mesi precedenti e successivi all'inizio della spedizione... chissà che non si scopra un certo flusso di denaro... In ogni caso complimenti per la qualità delle informazioni trattate e un sentito ringraziamento per fornire sempre una piacevole alternativa all'intrattenimento e alla divulgazione "mainstream"!
Grazie Messer Cavallo , questa è una vera chicca ! E grazie e vivi complimenti anche a Messer Romano . Ma al di là dell'ingenuità di Francesco II , la vera causa della sconfitta e della caduta del Regno delle Due Sicilie , fu il tradimento di Ammiragli e Generali. Ad maiora ! Ciao. Mario.
Complimenti ad entrambi! Al Prof. Cavallo per il bellissimo canale ottocentesco che seguo con molta soddisfazione e al Sig Claudio Romano per la passione e la bellissima avventura di questa ricerca pluridecennale. Nel mio piccolo posso capire il fascino delle ricerche perché appassionato della storia della principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso, che mi auguro prima o poi verrà proposta come argomento nel canale. E' un peccato poter mettere un solo Like a questo video.Avrei voluto premerlo più volte.... Il libro è già stato ordinato!
Non ho ancora approfondito la figura di Cristina Belgioioso, ma se lei ha qualche documento che può condividere può scrivermi sul mio sito personale. Così facendo magari riuscirò a fare una puntata più rapidamente!
Due cose vorrei dire: Grazie per averci fatto sapere che esistono persone come Claudio pazze di passione. Questo penso sia di grande stimolo per tutti. Secondo: non ci avete raccontato quasi nulla, il libro lo compreremo ma raccontateci ancora qualcosa!
E' un libro fatto prevalentemente di documenti, uno diverso dall'altro. Ci sono molti altri dettagli degni di nota... Ognuno potrebbe occupare una puntata!
Quindi per ricapitolare: 1) abbiamo un terzo vascello che batteva bandiera inglese, e che probabilmente era stato messo in campo per evitare una eventuale reazione della marina duosiciliana. Inoltre la storiografia ufficiale ha tenuto nascosto il vascello scientemente, per evitare il coinvolgimento britannico e fare in modo di evitare che sorgessero dubbi e si scoprisse che l'unità d'Italia avesse altri obbiettivi; 2) Sono un militare G.di F. In pensione. L'adozione della camicia rossa per "l'esercito garibaldino" va oltre ogni logica di mimetizzazione militare. Probabilmente è stata adottata proprio per confondere i Borboni, spacciandosi per inglesi. 3) Non né sono sicuro, ma piani di invasioni così complessi (anche per l'aspetto narrativo, nel senso che doveva essere narrata la storia dei popoli che "liberamente" si univano con intenti fraterni), non credo si possano elaborare da soggetti come Garibaldi, Cavour o altri. O meglio, sicuramente erano parte di una compagine più numerosa di soggetti che hanno steso un piano così complesso. Al punto che anche dopo circa 200 anni, si stenta a decriptare.
Sono dubbi legittimi, ai quali ovviamente non si può dare risposta se non con dei "forse". Sulla scomparsa dai libri di scuola del primo vapore, la "nave fantasma", possono esserci più spiegazioni. Una, banalissima: poiché a bordo non c'erano garibaldini, è stato omesso. Sulla camicia rossa, tutti si sono posti il suo quesito: in fondo, era un utile elemento per confondere, da lontano (ma anche da vicino, suppongo) i borbonici. Non dimentichiamo però che Garibaldi adottava da tempo la camicia rossa per i suoi militi, quindi non era stata pensata per la spedizione dei Mille; tanto più che le testimonianze sono unanimi nel ricordare che i Mille erano vestiti come un'armata multicolore, con divise rosse, divise piemontesi, nessuna divisa... Sull'ultimo punto cerco di spezzare una lancia in favore di Garibaldi e Cavour, sinceramente i migliori nel loro campo (militare uno, politico l'altro) che l'Italia abbia mai avuto nella loro età e forse in tutta l'età unitaria. E' nostra abitudine, tutta italiana, minimizzare le qualità dei protagonisti della nostra storia, ma sul genio di Garibaldi e di Cavour non ci piove. Mi creda: lo dico anche se non mi sono per niente simpatici (l'unico uomo del Risorgimento che davvero mi ispira simpatia è Vittorio Emanuele). Il più grande punto oscuro su tutta questa storia non è l'esistenza o meno di un vapore in più o il fatto che Garibaldi possa aver fatto il percorso via terra; il grande punto oscuro (lo dico da storico) è la presa di posizione ostinata della storiografia che relega tutte le ricerche fuori dalla vulgata scolastica sotto la definizione di "revisionismo". E il "revisionismo" è sinonimo di male assoluto. Credo che dopo 150 anni potremmo anche affrontare il nostro passato mediante il dialogo e il confronto.
@@Giorgioenricocavallo Condivido la sua analisi e per me va bene quello che afferma nella seconda parte del suo commento. Anche perché ho fiducia in lei sia come storico che come persona. Cordiali saluti
@@corradobenin117 Forse mi sono spiegato male. Sicuramente. Volevo sottolineare la possibilità che la scelta di una certa divisa fosse dettata non da scelte "mimetiche dell'epoca", ma dal fatto di confondere l'esercito Borbonico. Infatti si potrebbe pensare che le uniformi degli eserciti sette-ottocenteschi, dai colori così appariscenti, fossero un fattore controproducente poiché grazie a questi i soldati nemici avrebbero potuto facilmente fare il tiro a bersaglio . In realtà non è così per due fattori fondamentali: 1) come si sa le battaglie si caratterizzavano per il fatto di svolgersi in un contesto di scarsa visibilità dovuta agli ingenti fumi che le migliaia di scariche di fucile e di artiglieria producevano nel giro di pochissimo tempo. Infatti i fucili ad avancarica, soprattutto fino alla prima metà dell'800, funzionavano con la polvere pirica che produceva molto fumo al momento dello sparo. Solo successivamente la scienza riuscì a trovare polveri infumi per far sparare i fucili. Si rendeva dunque necessario rendere quanto più riconoscibili i soldati alleati, per far si che questi non si sparassero a vicenda nella confusione dello scontro e che le singole specialità fossero altrettanto riconoscibili. Tramite uniformi dai colori vivaci queste necessità furono soddisfatte; 2) In secondo luogo, va considerato che nelle battaglie dell’epoca gli scontri tra fanti non avvenivano a distanze molto grandi, ma al contrario le raffiche di fucile venivano sparate quanto più vicino possibile alle linee nemiche a causa dell’alta imprecisione delle armi dell’epoca. A distanza maggiore, ma non così elevata, venivano invece sparati i colpi di artiglieria altrettanto imprecisi. Dunque, proprio per le “modalità” e per i mezzi con cui si svolgevano le battaglie, un eventuale camuffamento dei soldati non era strettamente necessario. Questo volevo dire. Ma (come si sarà notato) ho dovuto scrivere un "papiello" per esplicitare concetti specificamente militari. Evidentemente nella "sintesi " del commento originale, si è potuto creare un fisiologico equivoco. Cordiali saluti
Fuori Tema. Mi permetto di suggerire per il futuro ( quando avrete tutto il materiale storico e se lo vorrete) una puntata sulle vicende relative all'isola Ferdinandea. Grazie. Nicola.
Buonasera! Non ho ancora approfondito la questione Ferdinandea, ne so più o meno quello che si può reperire in giro. Però l'argomento è simpatico, oltre ad essere un ghiotto argomento di dibattito. Ci posso pensare!
Grazie x il vostro lavoro. Sarei curioso di conoscere l'origine delle armi dei Garibaldini. Anni fà lessi che un buon numero di fucile erano di produzione inglese ad avevano anche tiratori scelti muniti di carabine svizzere.
Nessun mistero, le carabine erano delle società di tiro a segno, si conosce anche parte delle matricole e i modelli. Gli oplologi studiano l'argomento da decenni.
Non so se avete visto Casssullo e la puntata sul risorgimento, ormai basta dire anche delle verità basta che ridacchi, e tutto va bene. Ricordo bene che disse in quella puntata che si bestemmiava di brutto durante la spedizione dei mille ahahah che bello!! se lo incontro lo insulto, lui la mamma e il babbo, però ridacchio, non si dovrebbe offendere se ho ben capito.
Scusate io aprezzo il canale, la qualità della ricerca è sicuramente elevata, ma spiegatemi esattamente dove sono le novità eclatanti, al massimo conferme. Ma del resto i giornali stessi dell'epoca ne parlano non è che gli storici in questi decenni non abbiano mai letto i giornali d'epoca, non è che non abbiano consultato gli archivi, anche in Inghilterra, non è che ci fossero solo gli agenti borbonici a mandare dispacci, c'erano quelli sabaudi, quelli autriaci, i francesi, i toscani, gli inglesi, addirittura quelli russi. Gli oplologi parlano delle armi in dorazioni ai mille da decenni, si sono recuperate carabine e donate ai TSN (società voluta e fondata da Garibaldi), sussidiari delle elementari e i libri delle scuole dell'obbligo non sono precisi? Ci sono delle sfumature su cui si può discutere? Ma questo vale per tutti i periodi storici. È decisamente interessante il ruolo della casa regnante, forse ci sarà una interessante diatriba tra "colpevolisti" e "innocentisti", ma ricordo che qualche anno fa andava per la maggiore l'ipotesi della corruzione e del tradimento da parte dei vertici militari. L'appoggio inglese è acclarato ormai da tutti gli storici, ma già all'epoca era conosciuto, porto la mia esperienza di sessantenne, alle elementari, la mia maestra, signora Polo, ci parlò dell'appoggio che i garibaldini avevano avuto dalle navi inglesi. Del resto gli inglesi per perseguire la loro politica del momento, in precedenza avevano aiutato i borboni e fatto impiccare Caracciolo su ordine di Nelson che commutò l'ergastolo con la pena di morte (bella munnezza).
Il ruolo inglese nel Risorgimento è noto e su questo non ci piove. Le novità stanno nei dettagli. Un terzo vapore nella spedizione è un dato nuovo, di più: nuovissimo. A tal proposito lei mi sa indicare un testo di qualunque sorta nel quale è indicato? Credo nessuno, almeno di ampia diffusione. Non perché qualcuno voglia nascondere chissà quale verità: semplicemente perché questo particolare è sfuggito. Il duo Formicola/Romano ha consultato gli archivi dedicando il tempo libero dal 1977 ad oggi ad un solo argomento. Spesso chi fa ricerca non ha tutto questo tempo e si concentra soltanto sugli aspetti di suo interesse. Il che non è una colpa, intendiamoci, è soltanto una ottimizzazione del (poco) tempo a disposizione. Anche la questione di Garibaldi a bordo dei piroscafi fin da Quarto o soltanto da Talamone in poi è curiosa. Nessuno ne parla. Perché? Era un diversivo per depistare i borbonici? Era un errore degli informatori? E' una dimenticanza dei principali cronisti e quindi degli storici? Non cambia nulla sugli effetti della spedizione, ma aggiunge particolari che meritano di essere divulgati.
comunque il garibaldi e un guerrafondaio e i savoiardi colonialisti assiema a inglesi cosi' e' nessun eroe cosidetto ma solo potere edenaro.come sempre😂😂
Mi creda, E’ davvero un piacere aver trovato un canale di approfondimento così ben curato, ricco di spunti per approfondimenti personali e in cui traspare una sincera passione per il proprio lavoro. Ancora complimenti a lei e al dott. Romano, comprerò senz’altro il suo libro per ampliare ulteriormente le mie conoscenze su una tematica così complessa, fulcro ed inizio della nostra storia unitaria. Sono convinto che conoscere bene il proprio passato sia il modo migliore per comprendere il perché del presente e migliorare il nostro futuro.
Ascoltandovi percepisco quel rilassante "profumo d'archivio".Complimenti!! 🤠Antonio
Grazie mille, come sempre un piacere ascoltarvi. Da appassionato di storia Borbonica, ho appena ordinato i volumi segnalati
I miei sinceri complimenti .La ricerca è importante per conoscere e approfondire quelli argomenti che a scuola , purtroppo li studenti (nella stragrande maggioranza poco interessati) , studiano poco e male....
Ottima e proficua la collaborazione con Claudio Romano. Grazie per la vostra lezione di Storia.
Questa intervista l'ho trovata molto bella. Il sistema di trattazione e la vostra passione usciva dal video. Molto interessante e scientifico il metodo. C'È da riscrivere i libri di storia. tante notizie interessanti.
Prof Cavallo, livello sempre altissimo su questo canale, grazie!!
Buongiorno prof. Grazie mille per tutto 😊
Bravi! È un canale molto serio e di grande interesse.
L'intervista a Claudio Romano insegna molte "verità" finora mai divulgate. Complimenti!
Grazie per il vostro lavoro, oggi ho imparato tanto
Sarebbe interessante anche indagare più a fondo gli eventuali rapporti della Banca Brambilla con banche del Regno Unito nei mesi precedenti e successivi all'inizio della spedizione... chissà che non si scopra un certo flusso di denaro...
In ogni caso complimenti per la qualità delle informazioni trattate e un sentito ringraziamento per fornire sempre una piacevole alternativa all'intrattenimento e alla divulgazione "mainstream"!
Sempre elegante e completo grazie 🙏
Complimenti allo storico e amico Claudio, complimenti al prof Cavallo
Grazie Messer Cavallo , questa è una vera chicca ! E grazie e vivi complimenti anche a Messer Romano . Ma al di là dell'ingenuità di Francesco II , la vera causa della sconfitta e della caduta del Regno delle Due Sicilie , fu il tradimento di Ammiragli e Generali. Ad maiora ! Ciao. Mario.
Grazie prof Cavallo
Splendido video😊!
Interessantissimo,grazie
Complimenti ad entrambi! Al Prof. Cavallo per il bellissimo canale ottocentesco che seguo con molta soddisfazione e al Sig Claudio Romano per la passione e la bellissima avventura di questa ricerca pluridecennale. Nel mio piccolo posso capire il fascino delle ricerche perché appassionato della storia della principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso, che mi auguro prima o poi verrà proposta come argomento nel canale. E' un peccato poter mettere un solo Like a questo video.Avrei voluto premerlo più volte.... Il libro è già stato ordinato!
Non ho ancora approfondito la figura di Cristina Belgioioso, ma se lei ha qualche documento che può condividere può scrivermi sul mio sito personale. Così facendo magari riuscirò a fare una puntata più rapidamente!
Due cose vorrei dire:
Grazie per averci fatto sapere che esistono persone come Claudio pazze di passione. Questo penso sia di grande stimolo per tutti.
Secondo: non ci avete raccontato quasi nulla, il libro lo compreremo ma raccontateci ancora qualcosa!
E' un libro fatto prevalentemente di documenti, uno diverso dall'altro. Ci sono molti altri dettagli degni di nota... Ognuno potrebbe occupare una puntata!
bene, ho aggiunto il volume alla lista dei prossimi acquisti! 🙂
Claudio Romano e Antonio Formicola hanno fatto un lavoro fenomenale.
Quando ho letto il titolo del video ho pensato alla sorte del piroscafo Ercole al suo equipaggio e a Ippolito Nievo.
Il povero Ippolito Nievo avrà una puntata a lui dedicata
@@Giorgioenricocavallograzie. È un argomento che mi interessa molto.
È un bel Professore !
Quindi per ricapitolare:
1) abbiamo un terzo vascello che batteva bandiera inglese, e che probabilmente era stato messo in campo per evitare una eventuale reazione della marina duosiciliana. Inoltre la storiografia ufficiale ha tenuto nascosto il vascello scientemente, per evitare il coinvolgimento britannico e fare in modo di evitare che sorgessero dubbi e si scoprisse che l'unità d'Italia avesse altri obbiettivi;
2) Sono un militare G.di F. In pensione. L'adozione della camicia rossa per "l'esercito garibaldino" va oltre ogni logica di mimetizzazione militare. Probabilmente è stata adottata proprio per confondere i Borboni, spacciandosi per inglesi.
3) Non né sono sicuro, ma piani di invasioni così complessi (anche per l'aspetto narrativo, nel senso che doveva essere narrata la storia dei popoli che "liberamente" si univano con intenti fraterni), non credo si possano elaborare da soggetti come Garibaldi, Cavour o altri. O meglio, sicuramente erano parte di una compagine più numerosa di soggetti che hanno steso un piano così complesso. Al punto che anche dopo circa 200 anni, si stenta a decriptare.
Sono dubbi legittimi, ai quali ovviamente non si può dare risposta se non con dei "forse". Sulla scomparsa dai libri di scuola del primo vapore, la "nave fantasma", possono esserci più spiegazioni. Una, banalissima: poiché a bordo non c'erano garibaldini, è stato omesso. Sulla camicia rossa, tutti si sono posti il suo quesito: in fondo, era un utile elemento per confondere, da lontano (ma anche da vicino, suppongo) i borbonici. Non dimentichiamo però che Garibaldi adottava da tempo la camicia rossa per i suoi militi, quindi non era stata pensata per la spedizione dei Mille; tanto più che le testimonianze sono unanimi nel ricordare che i Mille erano vestiti come un'armata multicolore, con divise rosse, divise piemontesi, nessuna divisa... Sull'ultimo punto cerco di spezzare una lancia in favore di Garibaldi e Cavour, sinceramente i migliori nel loro campo (militare uno, politico l'altro) che l'Italia abbia mai avuto nella loro età e forse in tutta l'età unitaria. E' nostra abitudine, tutta italiana, minimizzare le qualità dei protagonisti della nostra storia, ma sul genio di Garibaldi e di Cavour non ci piove. Mi creda: lo dico anche se non mi sono per niente simpatici (l'unico uomo del Risorgimento che davvero mi ispira simpatia è Vittorio Emanuele). Il più grande punto oscuro su tutta questa storia non è l'esistenza o meno di un vapore in più o il fatto che Garibaldi possa aver fatto il percorso via terra; il grande punto oscuro (lo dico da storico) è la presa di posizione ostinata della storiografia che relega tutte le ricerche fuori dalla vulgata scolastica sotto la definizione di "revisionismo". E il "revisionismo" è sinonimo di male assoluto. Credo che dopo 150 anni potremmo anche affrontare il nostro passato mediante il dialogo e il confronto.
@@Giorgioenricocavallo
Condivido la sua analisi e per me va bene quello che afferma nella seconda parte del suo commento. Anche perché ho fiducia in lei sia come storico che come persona. Cordiali saluti
Mica vero, gli storici parlano dell'argomento da sempre.
Mi scusi, ma a parte le milizie dei rivoltosi americani che combattevano in borghese, quale truppa dell'epoca indossava mimetiche?
@@corradobenin117
Forse mi sono spiegato male. Sicuramente. Volevo sottolineare la possibilità che la scelta di una certa divisa fosse dettata non da scelte "mimetiche dell'epoca", ma dal fatto di confondere l'esercito Borbonico. Infatti si potrebbe pensare che le uniformi degli eserciti sette-ottocenteschi, dai colori così appariscenti, fossero un fattore controproducente poiché grazie a questi i soldati nemici avrebbero potuto facilmente fare il tiro a bersaglio . In realtà non è così per due fattori fondamentali:
1) come si sa le battaglie si caratterizzavano per il fatto di svolgersi in un contesto di scarsa visibilità dovuta agli ingenti fumi che le migliaia di scariche di fucile e di artiglieria producevano nel giro di pochissimo tempo. Infatti i fucili ad avancarica, soprattutto fino alla prima metà dell'800, funzionavano con la polvere pirica che produceva molto fumo al momento dello sparo. Solo successivamente la scienza riuscì a trovare polveri infumi per far sparare i fucili. Si rendeva dunque necessario rendere quanto più riconoscibili i soldati alleati, per far si che questi non si sparassero a vicenda nella confusione dello scontro e che le singole specialità fossero altrettanto riconoscibili. Tramite uniformi dai colori vivaci queste necessità furono soddisfatte;
2) In secondo luogo, va considerato che nelle battaglie dell’epoca gli scontri tra fanti non avvenivano a distanze molto grandi, ma al contrario le raffiche di fucile venivano sparate quanto più vicino possibile alle linee nemiche a causa dell’alta imprecisione delle armi dell’epoca. A distanza maggiore, ma non così elevata, venivano invece sparati i colpi di artiglieria altrettanto imprecisi. Dunque, proprio per le “modalità” e per i mezzi con cui si svolgevano le battaglie, un eventuale camuffamento dei soldati non era strettamente necessario.
Questo volevo dire. Ma (come si sarà notato) ho dovuto scrivere un "papiello" per esplicitare concetti specificamente militari. Evidentemente nella "sintesi " del commento originale, si è potuto creare un fisiologico equivoco. Cordiali saluti
Buonasera!
Fuori Tema. Mi permetto di suggerire per il futuro ( quando avrete tutto il materiale storico e se lo vorrete) una puntata sulle vicende relative all'isola Ferdinandea. Grazie. Nicola.
Buonasera! Non ho ancora approfondito la questione Ferdinandea, ne so più o meno quello che si può reperire in giro. Però l'argomento è simpatico, oltre ad essere un ghiotto argomento di dibattito. Ci posso pensare!
Grazie x il vostro lavoro. Sarei curioso di conoscere l'origine delle armi dei Garibaldini. Anni fà lessi che un buon numero di fucile erano di produzione inglese ad avevano anche tiratori scelti muniti di carabine svizzere.
Ne parlavamo con Claudio, che voleva fare una puntata proprio su questo argomento. Quindi... arriverà.
Nessun mistero, le carabine erano delle società di tiro a segno, si conosce anche parte delle matricole e i modelli. Gli oplologi studiano l'argomento da decenni.
Non so se avete visto Casssullo e la puntata sul risorgimento, ormai basta dire anche delle verità basta che ridacchi, e tutto va bene. Ricordo bene che disse in quella puntata che si bestemmiava di brutto durante la spedizione dei mille ahahah che bello!! se lo incontro lo insulto, lui la mamma e il babbo, però ridacchio, non si dovrebbe offendere se ho ben capito.
Mi spiace, non guardo mai la televisione. Ma lei non insulti nessuno: l'insulto non si addice al vero gentiluomo.
@@Giorgioenricocavallo non sono un gentiluomo e non ci tengo ad esserlo.
Scusate io aprezzo il canale, la qualità della ricerca è sicuramente elevata, ma spiegatemi esattamente dove sono le novità eclatanti, al massimo conferme. Ma del resto i giornali stessi dell'epoca ne parlano non è che gli storici in questi decenni non abbiano mai letto i giornali d'epoca, non è che non abbiano consultato gli archivi, anche in Inghilterra, non è che ci fossero solo gli agenti borbonici a mandare dispacci, c'erano quelli sabaudi, quelli autriaci, i francesi, i toscani, gli inglesi, addirittura quelli russi. Gli oplologi parlano delle armi in dorazioni ai mille da decenni, si sono recuperate carabine e donate ai TSN (società voluta e fondata da Garibaldi), sussidiari delle elementari e i libri delle scuole dell'obbligo non sono precisi? Ci sono delle sfumature su cui si può discutere? Ma questo vale per tutti i periodi storici. È decisamente interessante il ruolo della casa regnante, forse ci sarà una interessante diatriba tra "colpevolisti" e "innocentisti", ma ricordo che qualche anno fa andava per la maggiore l'ipotesi della corruzione e del tradimento da parte dei vertici militari.
L'appoggio inglese è acclarato ormai da tutti gli storici, ma già all'epoca era conosciuto, porto la mia esperienza di sessantenne, alle elementari, la mia maestra, signora Polo, ci parlò dell'appoggio che i garibaldini avevano avuto dalle navi inglesi. Del resto gli inglesi per perseguire la loro politica del momento, in precedenza avevano aiutato i borboni e fatto impiccare Caracciolo su ordine di Nelson che commutò l'ergastolo con la pena di morte (bella munnezza).
Il ruolo inglese nel Risorgimento è noto e su questo non ci piove. Le novità stanno nei dettagli. Un terzo vapore nella spedizione è un dato nuovo, di più: nuovissimo. A tal proposito lei mi sa indicare un testo di qualunque sorta nel quale è indicato? Credo nessuno, almeno di ampia diffusione. Non perché qualcuno voglia nascondere chissà quale verità: semplicemente perché questo particolare è sfuggito. Il duo Formicola/Romano ha consultato gli archivi dedicando il tempo libero dal 1977 ad oggi ad un solo argomento. Spesso chi fa ricerca non ha tutto questo tempo e si concentra soltanto sugli aspetti di suo interesse. Il che non è una colpa, intendiamoci, è soltanto una ottimizzazione del (poco) tempo a disposizione. Anche la questione di Garibaldi a bordo dei piroscafi fin da Quarto o soltanto da Talamone in poi è curiosa. Nessuno ne parla. Perché? Era un diversivo per depistare i borbonici? Era un errore degli informatori? E' una dimenticanza dei principali cronisti e quindi degli storici? Non cambia nulla sugli effetti della spedizione, ma aggiunge particolari che meritano di essere divulgati.
IL Mario Rossi che non crede a quello che dice Claudio sappiamo bene chi potrebbe essere
Romano è leggermente autoreferenziale?😅
la nave inglese conferma l'impegno inglese
Che non è mai stato messo in dubbio mi pare. O ci sono storici che lo negano?
comunque il garibaldi e un guerrafondaio e i savoiardi colonialisti assiema a inglesi cosi' e' nessun eroe cosidetto ma solo potere edenaro.come sempre😂😂