Dal min 1.15.00: direi invece che la Mistica si esperisce nella Musica in quanto essa é fuori dal dominio del Linguaggio, e vicina al dominio del Silenzio, in quanto lontana dalle "cose", e addirittura contro l'eccessivo amore per il "sé" (Filautia). Qui vanno letteralmente a stritolarsi tutte le applicazioni dei concetti personalistici di "fama", "eccellenza", "titanismo dell'interprete" et coetera.
La Musica é da considerarsi fuori dal linguaggio, il quale non si dilegua "dopo" la Musica: semplicemente la Musica "tace" della "cosa", cosí quanto la Coscienza: dunque il dileguarsi avviene, magari, quando mai sia l'occasione della Parola in Musica. Altra é la "descrizione" della Musica, cui si applica il postulato di Kirkegård: la Musica c'e [riconoscibile, condivisibile, discutibile...] come immediatezza [possedente una determinazione di immediatezza, dunque una "riflessione" del suo vero] solo se la pone il l"linguaggio" [il quale puó solo tradurre, riflettere il suo contenuto di veritá] immediatamente prima del suo "toglimento" [in quanto "traduzione"]. Qui sarebbe pertinente un Rossini (Italiana in Algeri...), ma anche la teoresi di Goedel sull'Incompletezza... Vorrei avere contatto col professor Cerrigone.
Dal min 1.15.00: direi invece che la Mistica si esperisce nella Musica in quanto essa é fuori dal dominio del Linguaggio, e vicina al dominio del Silenzio, in quanto lontana dalle "cose", e addirittura contro l'eccessivo amore per il "sé" (Filautia). Qui vanno letteralmente a stritolarsi tutte le applicazioni dei concetti personalistici di "fama", "eccellenza", "titanismo dell'interprete" et coetera.
La Musica é da considerarsi fuori dal linguaggio, il quale non si dilegua "dopo" la Musica: semplicemente la Musica "tace" della "cosa", cosí quanto la Coscienza: dunque il dileguarsi avviene, magari, quando mai sia l'occasione della Parola in Musica. Altra é la "descrizione" della Musica, cui si applica il postulato di Kirkegård: la Musica c'e [riconoscibile, condivisibile, discutibile...] come immediatezza [possedente una determinazione di immediatezza, dunque una "riflessione" del suo vero] solo se la pone il l"linguaggio" [il quale puó solo tradurre, riflettere il suo contenuto di veritá] immediatamente prima del suo "toglimento" [in quanto "traduzione"]. Qui sarebbe pertinente un Rossini (Italiana in Algeri...), ma anche la teoresi di Goedel sull'Incompletezza... Vorrei avere contatto col professor Cerrigone.