Ruoppolo Teleacras - “Messina Denaro”, tra Laura e Andrea Bonafede

Поділитися
Вставка
  • Опубліковано 13 жов 2024
  • Messina Denaro e fiancheggiatori: la Procura di Palermo invoca 15 anni di reclusione per Laura Bonafede. Il Tribunale condanna a 14 anni di carcere il cugino Andrea Bonafede. I dettagli. Il servizio di Angelo Ruoppolo.
    La Procura di Palermo, tramite i pubblici ministeri Piero Padova e Gianluca De Leo, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna a 15 anni di carcere a carico di Laura Bonafede, l’insegnante di Campobello di Mazara presunta fiancheggiatrice di Matteo Messina Denaro, attualmente detenuta, e giudicata in abbreviato innanzi al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Palermo, Paolo Magro. Laura Bonafede, 56 anni, di Campobello di Mazara, figlia del defunto capomafia della città, Leonardo Bonafede, è stata arrestata il 13 aprile del 2023 per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena a Matteo Messina Denaro. Tale capo d’imputazione è stato poi aggravato contestandole il 416 bis, ovvero l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Sia il Riesame prima che la Cassazione hanno pertanto confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere in cui tra l’altro si legge: “La donna si è adoperata in una prolungata assistenza al latitante Matteo Messina Denaro, finalizzata al soddisfacimento delle sue primarie esigenze personali, a non essere localizzato e catturato dalle forze dell’ordine, e a non essere sottoposto alle pene per le quali era stato condannato”. E i giudici del Riesame hanno scritto: “Laura Bonafede ha contribuito in modo fattivo al mantenimento in vita della peculiare rete di comunicazione di Matteo Messina Denaro, affidando la consegna dei propri scritti ai ‘tramiti’, ideando ella stessa nuovi nomi in codice con cui fare riferimento a terzi soggetti o servendosi di nomi già pensati dal boss, e distruggendo i messaggi da lui ricevuti a vantaggio dell’ex latitante”. E ancora nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto, si legge: “Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro, secondo quanto scritto dalla stessa Bonafede in una lettera trovata dai Carabinieri del Ros, si sono conosciuti nel 1997, quando Matteo Messina Denaro era già latitante insieme al padre Francesco. Entrambi erano protetti da Leonardo Bonafede, il padre di Laura, che aveva ‘concesso’ alla figlia di far visita a Matteo Messina Denaro. In una lettera al boss, Laura Bonafede ha scritto: ‘26 anni fa ho chiesto di venirvi a trovare e mi è stato concesso. Non c’era motivo di quella visita ma forse si doveva aprire un capitolo e così fu. La vita è strana, fa dei giri incredibili e poi ti porta dove vuole lei. Noi possiamo solo farci trascinare’. Dopo avere conosciuto Matteo Messina Denaro nel 1997, Laura Bonafede ha instaurato con lo stesso uno stabile rapporto quasi familiare coinvolgente anche la figlia Martina Gentile, durato dal 2007 sino al dicembre 2017 quando venne necessariamente interrotto a seguito di un’importante ennesima operazione di Polizia, per poi riprendere, appena ‘calmatesi le acque’, negli ultimi anni sino all’arresto del latitante il 16 gennaio 2023. Laura Bonafede era legata a Matteo Messina Denaro da un pluri - decennale rapporto e aveva, in molteplici occasioni, condiviso con lui spazi di intimità familiare, a volte in compagnia della figlia, tanto che i tre si definivano ‘una famiglia”. Ed a conclusione del giudizio altrettanto abbreviato, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha inflitto 14 anni di reclusione al cugino di Laura Bonafede, ovvero il geometra Andrea Bonafede, classe ’63, imputato di associazione mafiosa e concorso in falso perchè ha prestato la sua identità a Messina Denaro fino al giorno dell’arresto, consentendogli in particolare di curare il tumore e accedere al servizio sanitario nazionale. Lo scorso 13 maggio la Procura di Palermo ha depositato nuove prove a carico di Andrea Bonafede, a testimonianza che i rapporti tra lui e Messina Denaro sono antecedenti rispetto all’ipotizzato 2020. Infatti, l’automobile del boss acquistata nel 2014 con l’identità di un altro prestanome, Massimo Gentile, è stata poi intestata nel 2017 alla madre di Andrea Bonafede. Inoltre, la prima casa a Campobello di Mazara in cui Messina Denaro ha abitato fu affittata a nome di Andrea Bonafede nel 2007.

КОМЕНТАРІ • 1