La ricerca di Identità e il terrore della Morte

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  • Опубліковано 19 чер 2024
  • Cerchiamo identità per difenderci dal fatto che moriremo. Una riflessione su Derek Parfit e Nietzsche.
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    La voce della sigla è di Marco Benedetti, doppiatore professionista.

КОМЕНТАРІ • 112

  • @rickdufer
    @rickdufer  3 роки тому +6

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    • @guestone6714
      @guestone6714 3 роки тому +1

      Rick sono genuinamente spaventato dalla Identity Politics, non sono di destra o sovranista o folliista di qualche tipo, ma ho genuinamente paura che vittimizzando le categorie si porti in alto la retorica del "noi contro di loro" esacerbando in realta' i rapporti sociali e distruggendo la convivenza pacifica.
      Cioe', alcuni provvedimenti sono ben motivati da alcuni comportamenti, ma temo che si stia facendo della banale educazione un incubo e un emergenza a cui dobbiamo assolutamente rispondere perche' ci sono dei violenti che ti picchiano per strada appena esci a fare la spesa.
      Vorrei sentire di piu' da te su questo argomento, visto che stai lentamente diventando un punto di riferimento per la riflessione sul web

  • @danielacrotti5434
    @danielacrotti5434 3 роки тому +7

    Innanzitutto volevo ringraziarti. Sono un uomo di 61 anni alle prese con un tumore. E mi ero posto spesso negli ultimi tempi, avendo una figlia di 7 anni e una moglie di 47, di come le mie donne spero non proprio domani possano gestire la mia eventuale scomparsa. E oggi sei stato illuminante. Perché credersi così indispensabile, così importatante per sé e per gli altri, in questa ricerca spasmodica di senso dovrebbe giustamente tradursi, nel mio caso, come gestire la malattia, gestire le mie esperienze sul presente per essere capaci di vivere se stessi e gli altri come un'esperienza transitoria. Di guardare la realtà per quella che è cercando di esserne all'altezza. Sei una persona e un filosofo giovane molto bravo, argomenti bene, fai cultura e questo è importante. Ti seguo da poco ma poco a poco sto ascoltando i tuoi video e aiuti la mia ignoranza, tramutandola in esperienza positiva a vivere meglio. Buona giornata

  • @gabrieledagata6220
    @gabrieledagata6220 3 роки тому +17

    Questa mi sa che la ascolto due volte

    • @Marina-sz2kj
      @Marina-sz2kj 3 роки тому +4

      Allora non sono l'unica che guarda e riguarda i video di Rick

  • @giuseppewolf473
    @giuseppewolf473 3 роки тому +2

    Continua su questa strada: finalmente interessantissimo, bravo!

  • @ReCesarone
    @ReCesarone 3 роки тому

    Video bellissimo! grazie mille per condividere queste riflessioni.

  • @lorenzomiceli2898
    @lorenzomiceli2898 3 роки тому +22

    Veramente spettacolare questa puntata

  • @alessiomagnolfi8642
    @alessiomagnolfi8642 3 роки тому +1

    Ciao Rick! Tema delicato ma di grande importanza nella nostra attualità. Necessario e di grande aiuto fare chiarezza, e parlo da persona che si riconosce in questo problema, avendolo sperimentato anche un po' personalmente. Riconosco anche le tante idealizzazioni che si verificano nei discorsi politici e culturali di questi tempi, e che rischiano di farli precipitare in dibattiti inutili, feroci e improduttivi.
    Centrato appieno il punto in 31:35, "pretendere che, quel che ho deciso di essere, venga protetto" (in qualsiasi contesto), è la fonte principale di questi problemi e di tutto ciò che ne consegue; si parte con la pretesa, e si finisce con il non aver consapevolezza né di se stessi né del mondo che ci circonda. E se una persona avesse bisogno di un punto fermo per iniziare a risolvere questo problema, sicuramente quello sarebbe il punto di partenza.
    Una cosa però mi stona.
    Premetto che sono d'accordo con la supremazia della realtà sulla narrazione, e sul fatto che siano le proprie esperienze a modellare la propria identità, ma un dubbio fondamentale mi tormenta: il fatto che la narrazione degli altri (e pensieri altrui che diventano la nostra realtà tramite il contesto relazionale) ha un impatto molto alto sulla tua identità stessa.
    Se tu sei un ex carcerato, sarai sempre visto ed etichettato automaticamente (non giusto, ma naturale) in un certo modo dalle persone con cui fai le tue esperienze di vita che influenzano la tua realtà; se tu hai condiviso materiale hot, i pensieri (o stereotipi) degli altri influenzeranno il loro comportamento verso di te e di conseguenza le tue esperienze reali. In questo senso, secondo me, è molto difficile eliminare come viene narrata la realtà dagli altri, e può darsi anche che questo meccanismo (stereotipi e reputazione sociale) sia frutto di un adattamento evolutivo molto forte (visto che solitamente, in media, un ex carcerato è più violento di un letterato ed è più difficile per lui cambiare).
    Penso che questo mattone si frantumi completamente laddove si fanno esperienze con una cerchia di persone che non conoscono il tuo passato e
    in questi casi hai la completa libertà di sperimentazione e capire chi sei veramente (significative secondo la mia esperienza sono le esperienze
    di Erasmus, t-group e cammini). E' in questi casi che "Riconoscere il modo in cui cambiamo in relazione al mondo che ci circonda" fa da padrone del campo. Però alla fine ritorni alla normalità. Ritorni in un contesto relazionale dove tutti ti conoscono. Ritorni in un contesto dove tutte le persone che conosci, tutte, hanno la loro narrazione che influenza la tua realtà. E forse devi scendere a patti con questa narrazione, chissà, forse perché le esperienze passate sono allo stesso tempo realtà e narrazione...

  • @jacopochessa8118
    @jacopochessa8118 3 роки тому

    Bellissima puntata, veramente!

  • @ildiofattouomo
    @ildiofattouomo 3 роки тому +2

    Bellissimo discorso. Molto interessante

  • @cm-oh8ob
    @cm-oh8ob 3 роки тому

    Grazie mille Rick, molto interessante

  • @nicolamancinone6769
    @nicolamancinone6769 3 роки тому

    Stupendo, grazie 🙏🏼

  • @effiemero2989
    @effiemero2989 3 роки тому +1

    Ho sempre pensato una cosa del genere.
    Video interessantissimo.

  • @zborro92
    @zborro92 3 роки тому +1

    Non l'ho ancora terminato di ascoltare su Spotify ma quest'episodio mi ha intrippato un sacco, aspetto con ansia la monografica del "filosofo sconosciuto" allora!

  • @raf8998
    @raf8998 3 роки тому +1

    Con questa cogitata hai toccato una bella profondità di pensiero.
    L'illusione di una sorta di ''cristallizzazione'' di noi stessi, in contrapposizione a un reale continuo cambiamento e adattamento frutto di abitudini, società, ambiente, a livello macro ma anche micro (tu stesso hai parlato di atomi differenti), ci porta a pensare di essere qualcosa di ''esterno'' al corpo.
    Bello, da ascoltare inspirando profondamente, lasciandosi calare in una fase meditativa, magari accompagnata da un buon distillato invecchiato.

  • @andreafenocchio3256
    @andreafenocchio3256 3 роки тому +11

    Perché non ho mai avuto un professore bravo come te ad insegnarmi la filosofia al liceo? 😍🤩 sempre super fantastico ed appassionante Rick

  • @elvispassuello317
    @elvispassuello317 3 роки тому

    Cogitata Magna!
    Grazie.

  • @danielegabrieli
    @danielegabrieli 3 роки тому +7

    Questo è un video che probabilmente riguarderò più volte.

  • @enricotran3068
    @enricotran3068 3 роки тому +2

    Sei diventato veramente potente (o siamo). Qualche tempo fa non riuscivo a seguire i tuoi video per intero, ora ne guardo anche 2 di fila. Argomenti ed esposizione top. Daje rick

  • @stefanobottelli8452
    @stefanobottelli8452 3 роки тому +1

    Bravissimo, stra attuale il tema! Io però sono un frigorifero, quindi tutto questo non si applica. Ciao, grande Rick!

  • @TheR4Z0R996
    @TheR4Z0R996 3 роки тому +2

    16:31 I’m not what I think i am, I’m not what you think I am, but I’am what I think you think I’am.
    Grande rick! Non se se alludevi a Jay Shatty con questa massima, ma è proprio cosi

  • @lorenzot702
    @lorenzot702 3 роки тому

    Grazie mille, Rick.

  • @Abraxas_90
    @Abraxas_90 3 роки тому

    Grande Rick

  • @DJfamousmill
    @DJfamousmill 3 роки тому +5

    Video alquanto interessante con un argomento abbastanza impegnativo da elaborare interiormente; sicuramente è un ottimo punto di riflessione su cui discutere.
    Secondo un mio modesto parere, però, credo che la paura della morte sia più collegata a quella dell'ignoto: Cosa ci sarà dopo la morte? Nulla, o qualcosa? E se ci sarà qualcosa, sarà una cosa bella, o orribile? Ma soprattutto: fa male morire? E se sì, quanto?
    Finché non si avranno delle prove concrete, o meno sull'aldilà, tale terrore inconscio sarà destinato a durare in eterno senza alcuna soluzione di carattere filosofico, o razionale (anche se questa mia osservazione induttivista potrebbe essere soltanto una mia personale opinione).
    Ho sempre pensato che se l'essere umano non avesse alcun timore sulla morte, la programmerebbe senza alcun problema, ma diciamoci la verità: volenti, o nolenti, la cultura della morte è insita in noi fin dall'alba dei tempi, ma con un approccio molto più marcato rispetto agli animali:
    Quando un animale muore, gli altri della sua specie fanno una specie di rito funebre (che ai nostri occhi è semplificato), per esempio i lupi ululano quando un loro simile perde la vita.
    Noi homo sapiens, invece, siamo più portati a commettere una serie di azioni e di riti complessi, volti spesso a esorcizzare l'evento drammatico piuttosto che a ricordare il defunto, basti pensare alla religione.
    Per quanto mi riguarda, il mio bisogno di avere un'identità non è tanto di lasciare qualcosa di me dopo la mia futura dipartita, ma anche (e soprattutto) di sfruttare tutte le mie capacità (intellettuali e fisiche) per crescere, maturare e dare un senso alla mia esistenza. Il mio tempo lo considero prezioso quanto lo considerano gli altri del loro.
    In poche parole, detto in termini cartesiani, io so di essere vivo perché io penso, ergo mi godo la mia esistenza finché posso.
    "Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza" (cit. Lorenzo De' Medici).

    • @langelodidio-goaldo1105
      @langelodidio-goaldo1105 3 роки тому +1

      DJfamousmill Nelle società dove c'è la secolarizzazione con la conseguente poca importanza di Dio si ha più paura della morte.

  • @alessioschembri6676
    @alessioschembri6676 3 роки тому +19

    Domanda curiosa, chi è il filosofo con il quale pensi di concordare di più?

  • @DanieleZandara
    @DanieleZandara 3 роки тому +1

    Grazie Rick.

  • @celli1190
    @celli1190 3 роки тому +6

    bellissimo!!!!... monografica su Parfit!!!!

    • @giuseppetoninelli6879
      @giuseppetoninelli6879 3 роки тому

      A proposito di Derek Parfit , la compianta Margherita Hack probabilmente avrebbe detto chissà cosa intendeva dire.... è stato ritenuto forse troppo generosamente un grande filosofo.
      A me sembra si sia perso nella ricerca di una presunta identità personale.

  • @ludovicascala6003
    @ludovicascala6003 3 роки тому

    Ho adorato questa puntata! Complimenti! Se mi permetti vorrei consigliarti un libro che, sequendoti da un po’ il tuo podcast, penso potrebbe piacerti o potresti almeno trovare interessante. Magari già lo conosci! Il titolo è “Piranesi” ed è stato scritto da Susanna Clarke. Tutto il libro è una grande allegoria filosofica, a me ha ricordato The Truman Show. L’ho trovato geniale! Sarebbe davvero interessante sentire una tua interpretazione.

  • @andreaaquilani8531
    @andreaaquilani8531 3 роки тому

    SPAZIALE💫👍🏼

  • @MASSIdelloJESI
    @MASSIdelloJESI 3 роки тому

    Rick Dufer N1

  • @aerodynamik
    @aerodynamik 3 роки тому

    Puntata a puntino , evolution in progress...tnx 🙏🏻

  • @Anonymous-90
    @Anonymous-90 3 роки тому +1

    Sconvolgente, la prima volta che sento concetti base della filosofia orientale (illusorietà dell'identità, attaccamento...seriamente, qui è buddhismo) spiegati con un approccio filosofico di tipo occidentale, argomentativo. Sono cose su cui rifletto da anni ormai, di un'importanza sconfinata, c'è qualche altro filosofo che affronta questi temi?

  • @andreapauciullo547
    @andreapauciullo547 3 роки тому

    Forse questo ragionamento può essere messo anche in connessione con gli istinti di vita e di morte proposti da Freud, la cui funzione più matura potrebbe essere proprio quella di generare una continua costruzione e de-costuzione dell'identità, e quindi se fossero lasciati pienamente liberi di esprimersi non sarebbero da temere come pensava lo stesso autore, ma potrebbero rappresentare un vero e proprio salto evolutivo, come proposto da Marcuse in eros e civiltà

  • @matteobraiuca4665
    @matteobraiuca4665 3 роки тому +1

    Puntata spettacolare e universale (nei limiti della transitorietà del mondo per restare in parfittiana prospettiva)

  • @aryangelozzi1244
    @aryangelozzi1244 3 роки тому +2

    Bellissimo ragionamento !
    Anche io spesso ragionavo sulla mia identità, e sui miei ricordi, arrivando pure ad ossessionarmi. Ora sto imparando ad avere un po’ più di amor fati, accettare gli eventi che mi capitano e non forzare le cose né le situazioni.
    Ho da sempre odiato incasellarmi, quando a scuola in quinta ci chiedevano che facoltà volevamo fare io andavo in crisi (come anche ora ) perché erano allo stesso tempo tutte interessanti e tutte insignificanti per me. Per un periodo adoro la psicologia, un altro adoro gli animali, un altro ancora mi viene la passione per lo sport. Stare 5 anni sulla stessa materia? Un incubo.
    Per questo io credo che, come tante persone come me, sono portata a cambiare e vivere tante esperienze, perché il mio maggiore incubo non è tanto la morte, ma vivere nella monotonia senza più cambiare le carte in tavola.
    Come fanno tipo quelle impiegate o quelle casalinghe a fare 40 anni cose simili? Mi sparo un colpo in testa prima...
    E quelle persone che non hanno fisse, periodi, manie strane? Che ne so, un periodo di musica di un genere, un altro con dei capelli di un colore diverso, un altro ancora dove sei concentrato a scrivere ecc

    • @tonino1921
      @tonino1921 3 роки тому +1

      Come fanno? Gli piace la tranquillità e un'entrata sicura, si vede che il tuo voler vivere al 100% come un intellettuale (lecito) tu te lo possa permettere

    • @aryangelozzi1244
      @aryangelozzi1244 3 роки тому +1

      @@tonino1921 Beh ma io sono fatta così da sempre, odio la routine e odio programmare, infatti vorrei fare tante cose dopo il COVID, tante esperienze, e non soffermarmi su un solo percorso, perché è molto chiusa come cosa, magari avresti le capacità per fare altre 60 cose e non lo saprai mai

    • @tonino1921
      @tonino1921 3 роки тому

      @@aryangelozzi1244 brava, io sono molto abitudinario e quindi benché siamo totalmente opposti ti devo riconoscere molta tenacia e maturità dal pochissimo che si evince da 2 commenti

    • @aryangelozzi1244
      @aryangelozzi1244 3 роки тому

      @@tonino1921 vabbé ognuno è quello che è, io studio le personalità delle persone per conto mio su dei libri, e alcuni hanno proprio una struttura del cervello e delle funzioni cognitive che permette loro di organizzare bene e voler gestire il tempo in maniera analitica
      E chi invece è più uno spirito libero e adora scoprire nuove cose, improvvisare e prende la vita poco sul serio

    • @tonino1921
      @tonino1921 3 роки тому

      @@aryangelozzi1244 è affine alla psicologia a quanto pare

  • @solomusica1881
    @solomusica1881 3 роки тому +4

    Guardo il video, penso che sia molto bello, interessante, stimolante, e poi penso:... MA UN BELLA MONOGRAFICA SU SARAMAGO?

  • @rowdale6744
    @rowdale6744 3 роки тому

    Bellissima puntata (anche se secondo me i riferimenti politici erano superflui). Solo che se tutto ciò che hai detto è vero, come io credo, "l'individuo" non è più identificabile né definibile in mancanza della continuità delle identità. E per un filosofo che si autodefinisce individualista vorrei sapere se e come ha risolto questa contraddizione.

  • @Majsterovic97
    @Majsterovic97 3 роки тому +3

    Io non riesco a capire cosa scaturisce di buono da questa constatazione! io c'ho provato a vivere nel dionisiaco, ma è bello solo quando stai bene! Quando sei perso nella transitorietà degli eventi e stai "creando" un nuovo te, lo paghi carissimo il non avere nessun appiglio! Non ti fidi di nessuno, nulla ha sapore, tutto è inutile...
    In questa fase della mia vita certo che voglio un'identità solidissima! Perché non avercela non mi ha fatto sentire per niente bene.
    Vivere seguendo un "nichilismo attivo" o comunque non dar peso all'identità, è bello solo quando sei un giocatore d'azzardo, che passa da un rilancio ad un altro, da un di più ad un altro. E certo che i limiti lì non li vuoi, perché se rilanci te ne freghi delle tue responsabilità, magari ti esce bene e vinci così tanto da ripagare tutto.
    E questo rilancio costa, costa carissimo, energie su energie, concentrazione su concentrazione, e sei da solo! Perché tu non appartieni a niente e non sei con nessuno.
    Sarà reale ma è brutto. Meglio fintamente ottimisti che realisticamente ansiosi...
    Sarei felice se qualcuno mi smentisse. Grazie.

    • @fuxart1224
      @fuxart1224 3 роки тому +1

      Non concordo assolutamente con quello che dice rick in questo video, lo trovo pretestuoso e tirato per i capelli. Essendo la morte l'unica certezza, non è una minaccia bensì un sollievo. Capire chi sono, avere un'idea del mio io, sebbene approssimativa, mi aiuta nel presente, anche perché il futuro non lo si conosce e quindi non ha senso avere un'identità oggi in proiezione di un futuro che probabilmente potrebbe anche non arrivare. Quella che si definisce identità per me è semplicemente una somma del vissuto del nostro passato, immagine che può essere corretta o sbagliata. A mio modo di vedere chi è sicuro di se'stesso e perché non si guarda dentro davvero.

    • @GiulioFornasar
      @GiulioFornasar 3 роки тому

      Voglio semplificarlo: l'identità immutabile si spezza e non si piega, permettendoti di essere presente a te stesso, di essere all'altezza di ciò che, volente o nolente, ti accade. È una modalità di pensiero, un approccio. È un "io ORA sono questo". Faticoso, attivo e vigile, curioso e che, come dicono altri detti popolari, ti consente di "ballare con la musica che c'è" o di "fare il pane cin la farina che hai".

    • @GiulioFornasar
      @GiulioFornasar 3 роки тому +1

      @@fuxart1224 io credo che diciate la stessa cosa.

    • @rickdufer
      @rickdufer  3 роки тому +1

      Non ho capito con cosa non concordi Fulvio, forse non hai ascoltato bene il video oppure sei partito prevenuto 😁

    • @giuseppetoninelli6879
      @giuseppetoninelli6879 3 роки тому

      Se puoi essere più specifico...... sarebbe meglio per chi come me fatica a capire...
      Nella nostra cultura si crede erroneamente in" qualis pater,talis filius" .
      In realtà siamo si' figli dei nostri genitori ma in massima parte siamo figli del nostro tempo. ( Albert Einstein disse del proprio "a me è toccato questo tempo)
      Significa che siamo figli della scuola ,dei giornali, delle televisioni,degli amici ,dei cantanti ,delle passioni , di Internet e via dicendo...
      Questo significa che cercare o credere che esista una specifica identità per ognuno di noi è solo un'illusione , che però ci appare rassicurante per il nostro desiderio di certezze.
      Ma la vita è fatta di cambiamenti e purtroppo niente è per sempre....

  • @CuorDiGi
    @CuorDiGi 3 роки тому

    Di' la verità Rick: hai fatto questo Daily Cogito solo per convincere qualcuno a tradurlo in italiano. Sei proprii un manipolatore di identità!
    Cazzate a parte, grazie mille per questa puntata, mi capita spesso di pensare in maniera molto disordinata sia al tema dell'incontrollabilità degli eventi che mi accadono, sia a quello della coerenza con sé stessi a tutti i costi e credo di aver trovato qualcosa che potrebbe aiutarmi a riordinare i pensieri. Oh attualmente parlando, si intende!

  • @debbonz7328
    @debbonz7328 3 роки тому

    Che bella 'sta puntata, Ti prego, monografica!

  • @angelo5659
    @angelo5659 3 роки тому

    grande Rick, ma i concetti di sé esperienziale e sé narrante non sono di Kahneman?

  • @CORRADOCAMERONI
    @CORRADOCAMERONI 10 місяців тому

    L'identità è un costrutto sociale, sono gli altri a darci una identità...😊❤

  • @giovannibiasin2752
    @giovannibiasin2752 3 роки тому +2

    3:43 Ma in realtà il comportamentismo con lo storytelling non c'entra davvero niente, anzi, i comportamentisti aborrivano concetti simili: comportamentisti che infatti, come fra l'altro dicevi tu stesso, si basavano unicamente sul comportamento manifesto ignorando tutti i fenomeni non direttamente osservabili come appunto quello dello storytelling.
    Comunque ho scoperto che in Italia c'è un'opera di Parfit. Oddio, pù o meno: si tratta di un libro del 2018 di manco 70 pagine in cui sono contenuti vari scritti di diversi autori tra i quali anche Parfit ("Quaderni per una responsabilità pedagogica. Jean Baudrillard, Derek Parfit, Wojciech Chudy, Witold Gombrowicz"). Libro che manco è più disponibile lol

  • @Kayetano
    @Kayetano 3 роки тому +2

    All' identità imposta dall ' esterno come religione, nazione, ecc.. si è sostituita quella autoimposta, da cui secondo me è ancora più difficile evadere quando comincia a diventare stretta

  • @gaetanobertolo5822
    @gaetanobertolo5822 3 роки тому +7

    Sei fastidioso perché costringi la gente a mettersi in discussione. Vai così!

  • @Musicario_Dario
    @Musicario_Dario 3 роки тому +1

    Purtroppo l'identità è quello che ha creato anche tutti quei movimenti negazionisti... :(
    Ci penso spesso sull'identità, e sono arrivato a una sintesi (almeno fino ad ora), che è la seguente -> Non so se sono quello che voglio essere, ma di certo non sono quello che non voglio essere.
    Per ora vado avanti così, riesco sempre a capire cosa non sono e cosa non voglio essere, ma non so descrivere se sono quello che voglio, anzi forse voglio essere quello che non è quello che non vuole essere.

  • @tonino1921
    @tonino1921 3 роки тому +2

    Se ci fosse più fede in Dio ci sarebbe meno paura della morte

  • @firkraagg
    @firkraagg 3 роки тому

    Quindi, come posso perseguire una missione di vita, nonostante tutti i cambiamenti che l'esistenza mi pone davanti? Sta cogitata mi ha scombinato parecchio

    • @Anonymous-90
      @Anonymous-90 3 роки тому +1

      Voler "fissare" un obiettivo o una missione perenne è a suo modo illusorio, il cambiamento è inevitabile. Ciò nonostante tutti noi lo facciamo, cerchiamo di tenere parti di noi fisse nel tempo, e quanto ci riusciamo o meno dipende da molti fattori tra cui il nostro grado di attaccamento a noi stessi e la nostra paura. Ma anche nei casi di maggiore attaccamento, qualcosa muta al di là delle nostre intenzioni. Questa però non è una cosa negativa, anzi, proprio questo "fluire" è ciò che ci rende più aperti e più vivi. Secondo me non ti devi preoccupare, fai semplicemente ciò che ti fa stare bene ora, puntati sulla tua "missione" indipendentemente dal fatto che duri o quanto. Molto spesso ci sforziamo di indirizzare la vita in un certo modo, mentre saggezza migliore sarebbe lasciare che la vita faccia il suo corso in noi, senza voler controllare le cose.

  • @arancinu
    @arancinu 3 роки тому +1

    aspetto la monografica su Parfit ma intanto: più quote rosa nella sezioneee pls

  • @berenicotremulisi
    @berenicotremulisi 3 роки тому

    L'unica identità che posseggo è il documento.

  • @danielemauro4503
    @danielemauro4503 3 роки тому

    Sto malissimo Rick

    • @Anonymous-90
      @Anonymous-90 3 роки тому

      ?

    • @danielemauro4503
      @danielemauro4503 3 роки тому

      @@Anonymous-90 dopo aver visto il video ho provato un po' di angoscia

    • @Anonymous-90
      @Anonymous-90 3 роки тому +2

      @@danielemauro4503 reazione umanamente comprensibile, la nostra mente si sente "morire" dinanzi a certe cose, ma vorrei dirti, non per toglierti dolore a suo modo necessario, ma non c'è nulla di tragico in tutto questo, anzi la costante del cambiamento è la cosa migliore che ci possa capitare, solo bisogna tenere uno sguardo un po' più ampio per vederlo...

  • @langelodidio-goaldo1105
    @langelodidio-goaldo1105 3 роки тому

    Nelle società dove c'è la secolarizzazione con la conseguente poca importanza di Dio si ha più paura della morte.

  • @PelatoSbirillato
    @PelatoSbirillato 3 роки тому +1

    C'è qualcosa di filosofia buddhista in tutto questo (?)

    • @Anonymous-90
      @Anonymous-90 3 роки тому

      Buddhismo al 100%. (Nulla di religioso)

    • @Anonymous-90
      @Anonymous-90 3 роки тому

      @@spanellaful intendo l'impianto filosofico che sta dietro il buddhismo, togliendo la parte religiosa; ossia, non ho detto che il buddhismo non sia una religione, ma c'è una parte alla base completamente laica (es. le quattro nobili verità), che può essere condiviso da qualunque ateo che creda semplicemente che la vita è sofferenza e che tale sofferenza è causata dall'attaccamento della mente. Questi assunti base non contemplano minimamente l'esistenza di un piano spirituale. Il discorso che fa questo filosofo è uguale ai concetti che stanno alla base della filosofia orientale, senza considerare le derive di adorazioni di statuette di buddha e fede nella reincarnazione, che non centrano nulla. Comunque in realtà sotto un certo punto di vista tutto è religione, pure le filosofie o correnti politiche, ma questo è un punto di vista interessante sostenuto da Harari nel suo libro "sapiens".

  • @MaestroStefanoPetrini
    @MaestroStefanoPetrini 2 роки тому +1

    La filosofia è completamente inutile.È solo un vano tentativo di spiegare ciò che non potremo mai capire. Non può rispondere a nessuna domanda,a differenza della musica o della poesia che aprono le porte all'illimitato

    • @rickdufer
      @rickdufer  2 роки тому

      Ok

    • @MaestroStefanoPetrini
      @MaestroStefanoPetrini 2 роки тому +1

      @@rickdufer Apprendo che anche il mio collega Beethoven era del mio stesso avviso: "La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini"

  • @gianandreagiacoma
    @gianandreagiacoma 3 роки тому

    Impermanenza, interdipendenza e non sé... mai studiato il buddhismo?

  • @guestone6714
    @guestone6714 3 роки тому

    16:50 Non e' solo reazionario, e' intrinsecamente falso, e su quella falsita' si vogliono delle leggi statali atte ad imporre quella costruzione mentale, trasformando quella superficialita' e fantasia mista al senso di inadeguatezza in pura follia sociale.
    Che differenza c'e' tra l'imporre un ideale di italiano e mettere a tutti le uniformine uguali, e imporre un ideale di donna, di uomo, di membro della LGBT+ community quasi estrapolandoli dalla condizione umana e farli diventare qualcosa di altro, e imporre delle leggi per imporre quella estraneita' alla razza umana, estraneita' al principio di uguaglianza umana, nella diversita' delle manifestazioni della nostra interiorita'.
    Cio' e' fascismo "identitarista", e' attacco mirato alle relazioni umane al fine della loro parcellizzazione.
    Ridurre l'uomo a una macchietta sociale, un costrutto di narrazioni piuttosto che manifestazione reagente della natura.
    E' riprovevole, spero che continuare a parlarne come fai tu possa interrompere questa cultura effimera, fatta di narrazione.
    E allora narriamo ragazzi, opponiamo la reale complessita' dei punti di vista a questi umani aspiranti a divenire Baci in Tubi di Baci Perugina dai differenti colori avvolti dalle cartacce con sopra delle frasette banali da chiamare identita'

    • @giuseppetoninelli6879
      @giuseppetoninelli6879 3 роки тому

      Che confusione ,le leggi vengono dagli uomini per gli uomini.
      In sintesi , le leggi non contano , è il costume che vale di più

    • @guestone6714
      @guestone6714 3 роки тому

      @@giuseppetoninelli6879 Le leggi non contano per i criminali, ponendo che tu voglia rispettarle e sia un cittadino normale le leggi contano e come.
      Per quanto piu' breve credo che il tuo commento contenga della vera confusione, e non sintattica

    • @giuseppetoninelli6879
      @giuseppetoninelli6879 3 роки тому

      @@guestone6714 lei è il risultato ( come tanti altri) del dura lex,sed lex.
      Perciò accusa chi non è d'accordo di confusione mentale

    • @guestone6714
      @guestone6714 3 роки тому

      @@giuseppetoninelli6879 Guarda, io non so chi sei e non ho intenzione di attaccarti, pero' hai cominciato dicendo che la mia opinione fosse confusa e ho ribattuto dicendo che secondo me dire che la legge non conta nulla o poco di fronte al costume denota molta piu' confusione.
      Tutto qui

    • @giuseppetoninelli6879
      @giuseppetoninelli6879 3 роки тому

      @@guestone6714 io sono come quelli di las Vegas "unica legge nessuna legge"