Una live molto chiara, grazie alla quale ho fatto miei concetti che già avevo studiato ma non ben elaborato. Piccolo appunto: la bestemmia prima della spiegazione della verginità di Maria nel modello cristiano è stupenda.
Grazie di queste lezioni! È difficile trovare qualcuno con cui poter parlare di filosofia e riflettere su temi complessi. Dato il mio percorso accademico scientifico spesso mi scoccio a parlare con chi ha avuto un percorso umanistico perché mi pare che si parli di pura fuffa utilizzando dei gran nomi strani che esistono solamente su un piano dissociato completamente dalla realtà. I continui riferimenti che fate alla realtà danno concretezza ai concetti e li rendono sicuramente accessibili anche ad un profano come me. Inoltre la capacità di sintesi che dimostrate entrambi è grandiosa. Sono senza parole, finalmente ho scoperto un lido felice in cui è possibile mettersi in gioco (e in difficoltà) divertendosi. Appena avrò il giovedì libero mi abbonerò per poter partecipare attivamente nel caso abbia qualche domanda. Grazie ancora per l'impegno che portate avanti, direi unico nel suo genere. Un caro saluto
Boldrin purtroppo si contraddice: come fa, all'interno del modello della religione Cristiana, la Madonna ad essere contemporaneamente vergine e cosí come lui stesso la descrive al minuto 1:02:01?
What? Non ho capito, dove sta la contraddizione? Nel modello della religione cattolica (non cristiana) la signora Maria e' sia vergine che madre. Dove sta il problema?
@@MicheleBoldrin Era una battuta (mal riuscita evidentemente) riguardo l'epiteto a lei attributo al secondo esatto riportato nel comment. No contraddictions, il ragionamento che segue è ineccepibile 😅.
Ah, ora l'ho capita! Era un po' sottile, piu' che altro perche' m'ero confuso di epiteto! Beh, e' la forza del modello, appunto. Nel modello puoi essere vergine, madre ed anche quell'altra roba!
Domanda: perchè non può esistere un modello naturale o vero? Cerco di spiegarmi meglio: se le premesse sono vere, le conclusioni sono vere. Quali sono le premesse? I dati, riducibili poi ai sensi, all'esperienza. Se il modello contraddice nelle sue conclusioni i dati allora è falso. Poi dato che già raccogliere i dati è complicato, è complicato seguire tutte le proposizioni logiche e dall'esperienza si possono usare quasi solo logiche modali, consideriamo un buon modello quello che meno viene contraddetto dai dati. Quando cambiano i dati, sono cambiate le premesse. Cioè prendiamo come assioma l'esperienza sensoriale, inserita in una logica modale.
25:20 qui non ho ben capito cosa intende Adriano. È vero che la semantica di alcune logiche non è riconducibile ad algebre "tradizionali" passando per la costruzione standard di Lindenbaum-Tarski. Ma è sempre possibile quozientare l'insieme delle formule di un sistema deduttivo modulo una relazione di congruenza, e considerare la struttura algebrica che ne risulta. Che io sappia, questo è il modo standard per classificare logiche proposizionali in quella che viene chiamata la gerarchia di Leibniz.
siamo in accordo. le mie considerazioni lasciano aperta la domanda se (tutte le logiche) siano matematizzabili. personalmente sono d'accordo con lei, ma come penso si renda conto, non ho -e penso nessuno abbia- un modo per dimostrare cio'. ogni volta che qualcuno rende formale una relazione di inferenza, resta da trovare quelle che chiamavo per mancanza di un termine chiaro, le matematiche giuste per farlo.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Concordo. Rivedendo il pezzo in questione del video, nello scrivere il mio primo commento ho effettivamente trascurato la parte in cui si parla del fatto che le algebre risultanti potrebbero essere "bislacche". In effetti, il quoziente dato dalla congruenza di Leibniz potrebbe essere ben lontano da quella che verrebbe considerata un'algebra "naturale". Immagino che trovare quella giusta è probabilmente anche una questione di criteri estetici, e di cosa viene considerato "naturale" dalla comunità dei matematici.
@@lucamariot5689 ha ragione, forse per deformazione professionale tendo a prender piuttosto seriamente quel che viene considerato dalle comunità dei matematici. Anche in quel caso non hanno l'ultima parola, probabilmente l'ultima parola la ha nessuno (c'è un motivo pure per quello, ma meglio non annoiarla con le mie opinioni in merito, dipendono da non categoricità e dal fatto che non sappiamo come maneggiare il secondo ordine (l'insieme di logiche in cui sono ammissibili predicati di predicati.)
Se ascolti bene senti che palma parte dicendo che ci sono logiche che non possono essere "matematizzate". Per concludere che invece potrebbero esserlo. A e nonA nel giro di pochi minuti
Sul discorso modello e verita in base al "dove". La questione non è risolta da intensione senso e significato? Se il sole ci mangiasse l'enunciato "la neve è bianca" sarebbe vero se intendesse che "nella configurazione atomica dell'acqua che interagisce con spettro luminoso diventa visibile da homo sapiens viene defintio bianco" Se invece fosse "la neve è sempre percepita bianca" sarebbe contingente. Se fosse "in questo momento la neve è percepita bianca". Etc. Mi sembra una questione di universo del discorso piu che di ontologia logica.
penso non si veda bene, credo quel che Lei chiama "universo del discorso" sia in una misura affine a quel che chiamai modello. le parole sono tediose. se "la neve è bianca" domanda che ci sia neve per esser bianca nel modello SOLE il mio parere è che l'eunnciato sia falso, se non le aggrada la falsità lo consideri vacuamente insensato.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 non sono d'accordo che "la neve è bianca" domandi ci sia neve. I fisici ad esempio immaginano e costruiscono teorie coerenti non ancora falsificabili ad esempio. La supersimmetria, le stringhe o il bosone di higs. Domandarsi se la neve sia bianca senza che ci sia neve ha senso. Quanto ha senso chiedersi che fotoni emette un gas ionizzato a 200000 gradi.
@@gabrielesalini2113 viz Hartry Field sul tema. se vuole mettere il suo disaccordo sotto stress, si domandi quale sia la nozione di senso che sovrasta il domandarsi se Ulisse (Ulisee omerico, quello dello sterminio dei Proci) avesse al polso un orologio Omega quando reincontra Penelope nell'ultima fase di Odissea.
a chi di voi sia molto pignolo, forse è utile rammentare che le/la logic(h)a/e hanno una idea molto semplice di cosa sia un modello: quel che volete, alcune impongono una singola restrizione (id est che il dominio abbia al minimo un elemento° alcune (dette 'libere') ammettono anche modelli il cui dominio è vuoto (grosso modo: nel mondo di cui si parla non c'è niente.) i delicati problemi, exempli gratia: se 'esiste un x tale che x+x=6' sia vero in un modello in cui non c'è niente, vanno riservati ai filosofi. La logica diceva un tale prende cura di se stessa e basta; non è fatta per risolvere problemi di metafisica
Io un po di logica nella triennale di matematica l ho studiata, non capisco se questo mia aiuta o mi ostacola nel provare a capire il discorso di oggi. Ad esempio non capisco che senso ha farsi delle domande su qualcosa che nel modello di riferimento non esiste. La neve sul sole è bianca? Non esiste la neve sul sole! Agli occhi di un profano o meglio ai miei occhi queste domande sembrano fatte con lo scopo di proporre problemi difficili, il che è sempre affascinate, peccato però che la difficoltà di questi problemi a me sembra derivi dal fatto che sono mal posti. Ovviamente se chi è del mestiere se li pone significa che tutto ciò un senso lo ha. Questo mi sembra il modo più efficace per descrivere i dubbi che mi sono rimasti in testa dopo l ascolto.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 se volesse fare un esempio di riflessione che si potrebbe fare sulla questione forse riuscirei a capire meglio. A me viene spontanea una sola riflessione che a quanto capisco non è pertinente ma è la seguente e la espongo nella speranza di non spazientirla ma con il fine di farle capire la natura dei miei dubbi: 2+2 fa 4 nel modello sole? Se si essendo il 2 un concetto posso dedurre che anche la neve, almeno in quanto concetto è bianca sul sole. Se no la neve non è ne bianca ne altro sul sole (oppure al limite può essere tutto) in quanto non esistendo non ha proprietà (o forse qualcuno potra dire che le ha tutte). Il nulla è magro? Il nulla è rosso?
Anche io mi occupo di logica matematica. Provo a rispondere: a me verrebbe da dire che l'enunciato "la neve è bianca" è vero nel modello sole. Tale enunciato mi sembra formalizzabile come "per ogni x, se neve(x), allora bianco(x)". Questo enunciato è vero nel modello-sole, in cui non esiste x tale che neve(x). Per la stessa ragione, l'enunciato vale anche rimpiazzando 'bianco' con qualsiasi altro predicato. Il principio sottostante è lo stesso per cui l'implicazione logica A -> B può essere espressa come ~A v B (dove ~ è la negazione e v la disgiunzione). In ambito di logica matematica ci sono buone ragioni per adottate tale principio (ma ce ne sono anche per non farlo: ad occhio mi sembra che sottintenda il principio del terzo escluso, che alcune logiche non adottano), ma immagino che per il discorso di Palma possa avere più senso considerare questo caso limite come falso, anziché come 'vuotamente' vero.
@@RedAlertItquindi una cosa che non esiste è un non qualunque cosa? Questo passaggio secondo me è il punto delicato del tuo ragionamento. Se è vero ne deriva che le cose che non esistono hanno tutte le proprietà.
@@barbass9782 più precisamente, il ragionamento dice che da un enunciato contraddittorio (il che equivale a dire: falso in tutti i modelli) segue logicamente qualche altro enunciato. La frase "le cose che non esistono soddisfano tutte le proprietà" mi sembra essere priva di senso (o almeno, non formalizzabile) perché tratta la (non) esistenza come un predicato anziché come un quantificatore.
@@RedAlertIt hai ragione, non sono formale e in queste cose è importante ma sono passati più di vent anni dall ultima volta che ho aperto un libro di logica. Nel caso avessi ancora qualche minuto da dedicarmi ti chiedo se pupi chiarire questo punto: Come deduci il fatto che x neve sia falso? A me è sembrato che lo deducessi dalla sua non esistenza. Per questo ho scritto quel che ho scritto. Ma sicuramente ho capito male perché la non esistenza è un quantificatore e non un predicato. Ha senso quel che scrivo?
Se prendo questo enunciato di Palma: "un enunciato è vero quando è soddisfatto in un modello" Questo stesso enunciato è vero in un modello? Oppure è una sorta di regola universale di tutti i modelli?
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Ma la mia domanda nasce proprio dal fatto che non trovo un modello in cui non è soddisfatto. Infatti non sembra un enunciato "vero in un modello" ma una regola universale dei modelli. Se ci fosse un modello in cui non è soddisfatto allora la domanda non si porrebbe perché sarebbe chiaramente un enunciato vero in un modello.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Ma ugualmente segue che sono falsi, basta prendere l'enunciato in questione e porlo falso come assioma. Nel caso specifico il modello dato dal solo assioma: "un enunciato è vero quando è soddisfatto in un modello" che sia posto essere falso!
@@carlobellapianta-z8o Questo mi è chiaro, ma mi confondo se provo a interpretare gli enunciati che parlano di enunciati e modelli come essi stessi enunciati veri in un modello. Mi sembra che pretendano di essere qualcosa di più, come enunciati che descrivono regole universali a prescindere dal modello. Ad esempio il tuo enunciato "tutti gli enunciati sono veri basta costruire il modello adeguato" che tipo di enunciato è? In quale modello è vero? È come se tu stessi predicando qualcosa di tutti gli enunciati a prescindere dal modello in cui ci troviamo
sommario della forse troppo lunga discussione. il sottoscritto ritiene la seguente Existential Elimination ∃ν.φ ∀ν.(φ ⇒ ψ) ____________________________ ψ where ν does not occur free in ψ sia una regola logica. Barri reputa che in una trasformazione (la 2nda riga) venga creata una contraddizione; che io non vidi. Mi scuso se il tentativo di rendere le righe che iniziano con "eliminazione esistenziale" (la regola di inferenza qui sopra) creo' tanta incomprensione. Suggerisco pure a chi scrive di evitare insulti. cio' detto buon anno a tutte e tutti
Una live molto chiara, grazie alla quale ho fatto miei concetti che già avevo studiato ma non ben elaborato. Piccolo appunto: la bestemmia prima della spiegazione della verginità di Maria nel modello cristiano è stupenda.
Grazie di queste lezioni! È difficile trovare qualcuno con cui poter parlare di filosofia e riflettere su temi complessi. Dato il mio percorso accademico scientifico spesso mi scoccio a parlare con chi ha avuto un percorso umanistico perché mi pare che si parli di pura fuffa utilizzando dei gran nomi strani che esistono solamente su un piano dissociato completamente dalla realtà. I continui riferimenti che fate alla realtà danno concretezza ai concetti e li rendono sicuramente accessibili anche ad un profano come me. Inoltre la capacità di sintesi che dimostrate entrambi è grandiosa. Sono senza parole, finalmente ho scoperto un lido felice in cui è possibile mettersi in gioco (e in difficoltà) divertendosi. Appena avrò il giovedì libero mi abbonerò per poter partecipare attivamente nel caso abbia qualche domanda.
Grazie ancora per l'impegno che portate avanti, direi unico nel suo genere. Un caro saluto
Grazie mille.
Io sono rimasto a palma che dice che la sua banana è dolce 😮
Grazie
Mio commento tattico 👍
Boldrin purtroppo si contraddice: come fa, all'interno del modello della religione Cristiana, la Madonna ad essere contemporaneamente vergine e cosí come lui stesso la descrive al minuto 1:02:01?
What? Non ho capito, dove sta la contraddizione? Nel modello della religione cattolica (non cristiana) la signora Maria e' sia vergine che madre. Dove sta il problema?
@@MicheleBoldrin Era una battuta (mal riuscita evidentemente) riguardo l'epiteto a lei attributo al secondo esatto riportato nel comment. No contraddictions, il ragionamento che segue è ineccepibile 😅.
Ah, ora l'ho capita! Era un po' sottile, piu' che altro perche' m'ero confuso di epiteto! Beh, e' la forza del modello, appunto. Nel modello puoi essere vergine, madre ed anche quell'altra roba!
Ah, m'ero scordato l'incipit con cui la dimostrazione inizio'! Scusa! Compresa l'ironia!
Buona sera!
a Lei
Domanda: perchè non può esistere un modello naturale o vero? Cerco di spiegarmi meglio: se le premesse sono vere, le conclusioni sono vere. Quali sono le premesse? I dati, riducibili poi ai sensi, all'esperienza. Se il modello contraddice nelle sue conclusioni i dati allora è falso. Poi dato che già raccogliere i dati è complicato, è complicato seguire tutte le proposizioni logiche e dall'esperienza si possono usare quasi solo logiche modali, consideriamo un buon modello quello che meno viene contraddetto dai dati. Quando cambiano i dati, sono cambiate le premesse. Cioè prendiamo come assioma l'esperienza sensoriale, inserita in una logica modale.
25:20 qui non ho ben capito cosa intende Adriano. È vero che la semantica di alcune logiche non è riconducibile ad algebre "tradizionali" passando per la costruzione standard di Lindenbaum-Tarski. Ma è sempre possibile quozientare l'insieme delle formule di un sistema deduttivo modulo una relazione di congruenza, e considerare la struttura algebrica che ne risulta. Che io sappia, questo è il modo standard per classificare logiche proposizionali in quella che viene chiamata la gerarchia di Leibniz.
siamo in accordo. le mie considerazioni lasciano aperta la domanda se (tutte le logiche) siano matematizzabili. personalmente sono d'accordo con lei, ma come penso si renda conto, non ho -e penso nessuno abbia- un modo per dimostrare cio'. ogni volta che qualcuno rende formale una relazione di inferenza, resta da trovare quelle che chiamavo per mancanza di un termine chiaro, le matematiche giuste per farlo.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Concordo. Rivedendo il pezzo in questione del video, nello scrivere il mio primo commento ho effettivamente trascurato la parte in cui si parla del fatto che le algebre risultanti potrebbero essere "bislacche". In effetti, il quoziente dato dalla congruenza di Leibniz potrebbe essere ben lontano da quella che verrebbe considerata un'algebra "naturale". Immagino che trovare quella giusta è probabilmente anche una questione di criteri estetici, e di cosa viene considerato "naturale" dalla comunità dei matematici.
@@lucamariot5689 ha ragione, forse per deformazione professionale tendo a prender piuttosto seriamente quel che viene considerato dalle comunità dei matematici. Anche in quel caso non hanno l'ultima parola, probabilmente l'ultima parola la ha nessuno (c'è un motivo pure per quello, ma meglio non annoiarla con le mie opinioni in merito, dipendono da non categoricità e dal fatto che non sappiamo come maneggiare il secondo ordine (l'insieme di logiche in cui sono ammissibili predicati di predicati.)
Se ascolti bene senti che palma parte dicendo che ci sono logiche che non possono essere "matematizzate".
Per concludere che invece potrebbero esserlo.
A e nonA nel giro di pochi minuti
#lamiabananaedolce
Secondo me si dovrebbe evitare di rispondere a chi ha un anime come immagine profilo.
Sul discorso modello e verita in base al "dove". La questione non è risolta da intensione senso e significato?
Se il sole ci mangiasse l'enunciato "la neve è bianca" sarebbe vero se intendesse che "nella configurazione atomica dell'acqua che interagisce con spettro luminoso diventa visibile da homo sapiens viene defintio bianco"
Se invece fosse "la neve è sempre percepita bianca" sarebbe contingente.
Se fosse "in questo momento la neve è percepita bianca". Etc.
Mi sembra una questione di universo del discorso piu che di ontologia logica.
penso non si veda bene, credo quel che Lei chiama "universo del discorso" sia in una misura affine a quel che chiamai modello. le parole sono tediose. se "la neve è bianca" domanda che ci sia neve per esser bianca nel modello SOLE il mio parere è che l'eunnciato sia falso, se non le aggrada la falsità lo consideri vacuamente insensato.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 non sono d'accordo che "la neve è bianca" domandi ci sia neve. I fisici ad esempio immaginano e costruiscono teorie coerenti non ancora falsificabili ad esempio. La supersimmetria, le stringhe o il bosone di higs.
Domandarsi se la neve sia bianca senza che ci sia neve ha senso. Quanto ha senso chiedersi che fotoni emette un gas ionizzato a 200000 gradi.
@@gabrielesalini2113 viz Hartry Field sul tema. se vuole mettere il suo disaccordo sotto stress, si domandi quale sia la nozione di senso che sovrasta il domandarsi se Ulisse (Ulisee omerico, quello dello sterminio dei Proci) avesse al polso un orologio Omega quando reincontra Penelope nell'ultima fase di Odissea.
Per quanto possa essere stupefacente acqua, ghiaccio e neve sono trasparenti
@@carlobellapianta-z8o a me stupisce non lo sia il resto
a chi di voi sia molto pignolo, forse è utile rammentare che le/la logic(h)a/e hanno una idea molto semplice di cosa sia un modello: quel che volete, alcune impongono una singola restrizione (id est che il dominio abbia al minimo un elemento° alcune (dette 'libere') ammettono anche modelli il cui dominio è vuoto (grosso modo: nel mondo di cui si parla non c'è niente.) i delicati problemi, exempli gratia: se 'esiste un x tale che x+x=6' sia vero in un modello in cui non c'è niente, vanno riservati ai filosofi. La logica diceva un tale prende cura di se stessa e basta; non è fatta per risolvere problemi di metafisica
Io un po di logica nella triennale di matematica l ho studiata, non capisco se questo mia aiuta o mi ostacola nel provare a capire il discorso di oggi. Ad esempio non capisco che senso ha farsi delle domande su qualcosa che nel modello di riferimento non esiste.
La neve sul sole è bianca? Non esiste la neve sul sole!
Agli occhi di un profano o meglio ai miei occhi queste domande sembrano fatte con lo scopo di proporre problemi difficili, il che è sempre affascinate, peccato però che la difficoltà di questi problemi a me sembra derivi dal fatto che sono mal posti. Ovviamente se chi è del mestiere se li pone significa che tutto ciò un senso lo ha. Questo mi sembra il modo più efficace per descrivere i dubbi che mi sono rimasti in testa dopo l ascolto.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 se volesse fare un esempio di riflessione che si potrebbe fare sulla questione forse riuscirei a capire meglio.
A me viene spontanea una sola riflessione che a quanto capisco non è pertinente ma è la seguente e la espongo nella speranza di non spazientirla ma con il fine di farle capire la natura dei miei dubbi:
2+2 fa 4 nel modello sole? Se si essendo il 2 un concetto posso dedurre che anche la neve, almeno in quanto concetto è bianca sul sole.
Se no la neve non è ne bianca ne altro sul sole (oppure al limite può essere tutto) in quanto non esistendo non ha proprietà (o forse qualcuno potra dire che le ha tutte). Il nulla è magro? Il nulla è rosso?
Anche io mi occupo di logica matematica. Provo a rispondere: a me verrebbe da dire che l'enunciato "la neve è bianca" è vero nel modello sole. Tale enunciato mi sembra formalizzabile come "per ogni x, se neve(x), allora bianco(x)". Questo enunciato è vero nel modello-sole, in cui non esiste x tale che neve(x). Per la stessa ragione, l'enunciato vale anche rimpiazzando 'bianco' con qualsiasi altro predicato. Il principio sottostante è lo stesso per cui l'implicazione logica A -> B può essere espressa come ~A v B (dove ~ è la negazione e v la disgiunzione). In ambito di logica matematica ci sono buone ragioni per adottate tale principio (ma ce ne sono anche per non farlo: ad occhio mi sembra che sottintenda il principio del terzo escluso, che alcune logiche non adottano), ma immagino che per il discorso di Palma possa avere più senso considerare questo caso limite come falso, anziché come 'vuotamente' vero.
@@RedAlertItquindi una cosa che non esiste è un non qualunque cosa? Questo passaggio secondo me è il punto delicato del tuo ragionamento. Se è vero ne deriva che le cose che non esistono hanno tutte le proprietà.
@@barbass9782 più precisamente, il ragionamento dice che da un enunciato contraddittorio (il che equivale a dire: falso in tutti i modelli) segue logicamente qualche altro enunciato. La frase "le cose che non esistono soddisfano tutte le proprietà" mi sembra essere priva di senso (o almeno, non formalizzabile) perché tratta la (non) esistenza come un predicato anziché come un quantificatore.
@@RedAlertIt hai ragione, non sono formale e in queste cose è importante ma sono passati più di vent anni dall ultima volta che ho aperto un libro di logica. Nel caso avessi ancora qualche minuto da dedicarmi ti chiedo se pupi chiarire questo punto:
Come deduci il fatto che x neve sia falso? A me è sembrato che lo deducessi dalla sua non esistenza. Per questo ho scritto quel che ho scritto. Ma sicuramente ho capito male perché la non esistenza è un quantificatore e non un predicato. Ha senso quel che scrivo?
Se prendo questo enunciato di Palma: "un enunciato è vero quando è soddisfatto in un modello"
Questo stesso enunciato è vero in un modello? Oppure è una sorta di regola universale di tutti i modelli?
Ne segue che tutti gli enunciati sono veri, baste costruire il modello possibile adeguato.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Ma la mia domanda nasce proprio dal fatto che non trovo un modello in cui non è soddisfatto. Infatti non sembra un enunciato "vero in un modello" ma una regola universale dei modelli.
Se ci fosse un modello in cui non è soddisfatto allora la domanda non si porrebbe perché sarebbe chiaramente un enunciato vero in un modello.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Ma ugualmente segue che sono falsi, basta prendere l'enunciato in questione e porlo falso come assioma.
Nel caso specifico il modello dato dal solo assioma: "un enunciato è vero quando è soddisfatto in un modello" che sia posto essere falso!
@@johnnyjonnista Se non lo trovi, costruiscilo: poni l'enunciato essere falso assiomaticamente.
Ecco trovato un modello in cui l'enunciato e' falso!
@@carlobellapianta-z8o Questo mi è chiaro, ma mi confondo se provo a interpretare gli enunciati che parlano di enunciati e modelli come essi stessi enunciati veri in un modello. Mi sembra che pretendano di essere qualcosa di più, come enunciati che descrivono regole universali a prescindere dal modello. Ad esempio il tuo enunciato "tutti gli enunciati sono veri basta costruire il modello adeguato" che tipo di enunciato è? In quale modello è vero? È come se tu stessi predicando qualcosa di tutti gli enunciati a prescindere dal modello in cui ci troviamo
sommario della forse troppo lunga discussione. il sottoscritto ritiene la seguente
Existential Elimination
∃ν.φ
∀ν.(φ ⇒ ψ)
____________________________
ψ
where ν does not occur free in ψ
sia una regola logica. Barri reputa che in una trasformazione (la 2nda riga) venga creata una contraddizione; che io non vidi. Mi scuso se il tentativo di rendere le righe che iniziano con "eliminazione esistenziale" (la regola di inferenza qui sopra) creo' tanta incomprensione.
Suggerisco pure a chi scrive di evitare insulti.
cio' detto buon anno a tutte e tutti