Le mie lacrime a fine documentario dicono tutto...RCA....la grande famiglia italiana...la vera Italia...non solo a livello musicale musicale...ma soprattutto umano...fiero di essere italiano anche per la nostra storia musicale nel mondo....se poi mi mettete a fine video CARUSO di Dalla.... Che spettacolo
Ero bambino...e mio padre era un grossista di dischi...beh..ogni volta che andavo con lui alla RCA a via tiburtina e vedevo la sbarra che si alzava...mi sembrava di entrare in un mondo bellissimo...un mondo che ha ispirato gran parte della mia carriera artistica...un mondo che purtroppo non c'è più...rimpiango anche il cappuccino e cornetto da Gino...
Tempi d'oro veramente in tutto e x tutto io amavo e ancora oggi rita pavone ma poi tutti bravi morandi patty pravo tuttibravi canzoni bellissime grande artisti grande rca
Bellissimo documentario; io che con la musica, quella "solida" su supporto fisico ci sono cresciuto, ho vissuto tutto questo: ancora oggi possiedo una collezione di oltre 200 LP, circa 400 singoli e non so più nemmeno quanti CD; e quelli con lo storico marchio "Radio Company of America" che fanno la loro figura nella mia collezione, sono davvero tanti (possiedo anche una copia della rara incisione di Toscanini dell'"Apprendista Stregone & C.", LP con etichetta rossa amaranto, in buone condizioni e ancora tranquillamente ascoltabile, che conservo come una preziosa reliquia); ancora oggi mi commuovo quando riascolto i vecchi 45 giri con la mitica etichetta nera e la scritta "RCA ITALIANA" a caratteri seriosi e il sottostante logo americano della Casa, (da Rita Pavone a Gianni Morandi a Ennio Morricone e chi più ne ha più ne metta); anche i 45 e i 33 con il famoso logo europeo (la scritta RCA con i tre caratteri stilizzati geometricamente, molto spesso collocata a sinistra del foro e ruotata di 90°) su fondo blu, ma anche verde (i famosi Linea Tre), nera e perfino gialla ocra sono veri e propri oggetti di culto. Per quanto ne so lo storico marchio è stato acquistato dalla Sony Music (ho diversi dischi di recente ristampa con il logo Rca americano, ma prodotti dalla multinazionale giapponese) e purtroppo, della storica Casa è rimasto solo il logo. Mi colpì il fatto che negli anni '90, con l'avvento del CD, il logo americano fece la sua ricomparsa dopo almeno 20 anni che da noi non si vedeva più (il logo europeo su fondo blu la faceva da padrone). Oggi putroppo, di tutto questo è rimasto ben poco; la qualità della musica è scaduta notevolmente e lo streaming, direttamente o indirettamente, le ha dato il colpo di grazia: il successo dello streaming (che odio: non sono mai stato abbonato a Spotify e compagnia - per me il supporto fisico resta SACRO) è dovuto al fatto che la musica che esce oggi, tranne rare eccezioni, è roba usa e getta, le canzoni si ascoltano per un breve periodo e poi si dimenticano completamente; I dischi degli anni d'oro invece, ancora oggi si ascoltano con piacere e anche i più giovani, se hanno una certa cultura, riescono ad apprezzarli. Io ancora oggi li ascolto con piacere sul mio impianto hi-fi anni '90 (la cui voce resta un altro mondo rispetto ai DAC e compagnia di oggi).
Per quanto riguarda Bella senz'anima, la censura non fu per quel "e adesso spogliati" ma colpì "e quando a letto lui" sostituito in RAI con "e quando un giorno lui".
I dischi della RCA-I risultavano all'ascolto di gran qualità già dalle primissime produzioni. Top dei top, qualitativamente parlando, "RIMMEL" di Francesco De Gregori; tutto l'album a mio parere, a tutt'oggi tra gli analogici, insuperato: qualità eccelsa. Mentre i supporti magnetici (stereo 8 e musicassette) erano scadentissimi sia nella meccanica, sia come supporto magnetico vero e proprio (normal di pessima fattura); forse per scelta, non saprei...
Nessuno discute i meriti enormi di Melis, ma alla fine del video perché dice che "doveva licenziare centinaia di persone"? Forse all'inizio della storia della RCA era così, ma poi l'azienda ebbe un direttore del personale che si occupava di queste cose, mentre Melis si occupava della parte artistica.
Doveva comunque rinunciare a buona parte della gente che lui stesso aveva reclutato. Non credo che fosse estraneo alle politiche anche commercilai e personale dell'Azienda. Melis ERA la RCA !!!
Le mie lacrime a fine documentario dicono tutto...RCA....la grande famiglia italiana...la vera Italia...non solo a livello musicale musicale...ma soprattutto umano...fiero di essere italiano anche per la nostra storia musicale nel mondo....se poi mi mettete a fine video CARUSO di Dalla....
Che spettacolo
Ero bambino...e mio padre era un grossista di dischi...beh..ogni volta che andavo con lui alla RCA a via tiburtina e vedevo la sbarra che si alzava...mi sembrava di entrare in un mondo bellissimo...un mondo che ha ispirato gran parte della mia carriera artistica...un mondo che purtroppo non c'è più...rimpiango anche il cappuccino e cornetto da Gino...
Tempi d'oro veramente in tutto e x tutto io amavo e ancora oggi rita pavone ma poi tutti bravi morandi patty pravo tuttibravi canzoni bellissime grande artisti grande rca
Bellissimo documentario; io che con la musica, quella "solida" su supporto fisico ci sono cresciuto, ho vissuto tutto questo: ancora oggi possiedo una collezione di oltre 200 LP, circa 400 singoli e non so più nemmeno quanti CD; e quelli con lo storico marchio "Radio Company of America" che fanno la loro figura nella mia collezione, sono davvero tanti (possiedo anche una copia della rara incisione di Toscanini dell'"Apprendista Stregone & C.", LP con etichetta rossa amaranto, in buone condizioni e ancora tranquillamente ascoltabile, che conservo come una preziosa reliquia); ancora oggi mi commuovo quando riascolto i vecchi 45 giri con la mitica etichetta nera e la scritta "RCA ITALIANA" a caratteri seriosi e il sottostante logo americano della Casa, (da Rita Pavone a Gianni Morandi a Ennio Morricone e chi più ne ha più ne metta); anche i 45 e i 33 con il famoso logo europeo (la scritta RCA con i tre caratteri stilizzati geometricamente, molto spesso collocata a sinistra del foro e ruotata di 90°) su fondo blu, ma anche verde (i famosi Linea Tre), nera e perfino gialla ocra sono veri e propri oggetti di culto. Per quanto ne so lo storico marchio è stato acquistato dalla Sony Music (ho diversi dischi di recente ristampa con il logo Rca americano, ma prodotti dalla multinazionale giapponese) e purtroppo, della storica Casa è rimasto solo il logo.
Mi colpì il fatto che negli anni '90, con l'avvento del CD, il logo americano fece la sua ricomparsa dopo almeno 20 anni che da noi non si vedeva più (il logo europeo su fondo blu la faceva da padrone).
Oggi putroppo, di tutto questo è rimasto ben poco; la qualità della musica è scaduta notevolmente e lo streaming, direttamente o indirettamente, le ha dato il colpo di grazia: il successo dello streaming (che odio: non sono mai stato abbonato a Spotify e compagnia - per me il supporto fisico resta SACRO) è dovuto al fatto che la musica che esce oggi, tranne rare eccezioni, è roba usa e getta, le canzoni si ascoltano per un breve periodo e poi si dimenticano completamente; I dischi degli anni d'oro invece, ancora oggi si ascoltano con piacere e anche i più giovani, se hanno una certa cultura, riescono ad apprezzarli. Io ancora oggi li ascolto con piacere sul mio impianto hi-fi anni '90 (la cui voce resta un altro mondo rispetto ai DAC e compagnia di oggi).
peccato che ogni tanto le canzoni non si sentano; solite seghe di copyright musioali su capolavori di 50 anni fa ??? Come censurare la Gioconda !!!
che meraviglia. E quanti artisti stranieri anche riuscirono a portare in Italia quando sembrava impossibile
Tutto questo bellissimo servizio non e' che una goccia
nel mare in confronto a cio' che fu la RCA.
Per quanto riguarda Bella senz'anima, la censura non fu per quel "e adesso spogliati" ma colpì "e quando a letto lui" sostituito in RAI con "e quando un giorno lui".
I dischi della RCA-I risultavano all'ascolto di gran qualità già dalle primissime produzioni. Top dei top, qualitativamente parlando, "RIMMEL" di Francesco De Gregori; tutto l'album a mio parere, a tutt'oggi tra gli analogici, insuperato: qualità eccelsa. Mentre i supporti magnetici (stereo 8 e musicassette) erano scadentissimi sia nella meccanica, sia come supporto magnetico vero e proprio (normal di pessima fattura); forse per scelta, non saprei...
Le cartucce STEREO 8 erano insuperabili nella meccanica e nell'ascolto. Altro che musicassette ...!!!
@@paolomilella3269 Mi riferivo a quelle di produzione RCA non a tutte in generale.
Bellissimo documentario.. 👍
Grande Mimma
unico appunto: Ennio Melis era segretario di papa Pio XII
vi sono dei punti dove la voce/musica sparisce. Peccato.
un ottimo documentario però
Nastri RAI conservati male e deteriorati
forse lei che ha vissuto puo dare una risposta
I wish I could speak Italian to understand.
Sooner, maybe after Summer, we Will try to hook-up, a english subtitles version
bello ma con degli errori davvero assurdi, come il video di Viva l'Italia
marchiato 1975...quella canzone è del 1979...
Nessuno discute i meriti enormi di Melis, ma alla fine del video perché dice che "doveva licenziare centinaia di persone"? Forse all'inizio della storia della RCA era così, ma poi l'azienda ebbe un direttore del personale che si occupava di queste cose, mentre Melis si occupava della parte artistica.
Infatti: il direttore del personale era mio padre...
Doveva comunque rinunciare a buona parte della gente che lui stesso aveva reclutato. Non credo che fosse estraneo alle politiche anche commercilai e personale dell'Azienda. Melis ERA la RCA !!!
NON CAPISCO PERCHE IN ALCUNI PARTI VIENE TOLTO L AUDIO
UA-cam ha filtrato l'audio, alla pagina facebook trovi sia questo che altri contributi filmati storici
qui trovate lo stesso servizio-->facebook.com/162650610515141/videos/885804244866437/
La R.C.A dei poveri..
Perche e fallita