DON PASQUALE - GAEATANO DONIZETI - 1984

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  • Опубліковано 4 жов 2024
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    / gaetanodonizetti
    Don Pasquale - Sesto Bruscantini
    Norina - Daniela Dessi
    Ernesto - Max Rene Cosotti
    Malatesta - Orazio Mori
    Notaro - Ezio Maria Tisi
    Conductor - Giuseppe Croci

КОМЕНТАРІ • 5

  • @francescoponti4130
    @francescoponti4130 7 років тому +1

    la sorpresa di questa recita non è certo il sommo Bruscantini, il più grande Pasquale del secolo scorso, né la compianta Dessì, Norina di gran lusso, e nemmeno Cosotti, Ernesto forse un po' routinière ma ottimo, la sorpresa é l'ottimo Malatesta di Mori, cantante sottovalutato ma di grande presenza scenica e di musicalità impeccabile, l'aria del primo atto è superata senza grossi problemi ( qualche acuto un po' stirato, ma sono sottigliezze) magnifico il duetto con Norina e altrettanto ottimo il " cheti cheti, ( andare appresso al vorticoso sillabato di Sesto, che all'epoca aveva 63 anni non era facile per nessuno), insomma un gran bel Malatesta, superiore a molti nomi altisonanti di trent'anni fa

  • @fabriziomariagarzi5534
    @fabriziomariagarzi5534 5 років тому +2

    'Questo forse il repertorio consono alla Dessi, ma preferi' Fedora e Adriana e Iris....

    • @pdsomma
      @pdsomma 5 років тому +2

      beh... per carità, è fantastico che la compianta Dessì, con la sua voce da lirico, piena e squillante ma anche insolitamente scattante ed agile, sia comunque stata in grado di cantare parecchio repertorio belcantistico. Io personalmente trovo splendido sentire un simile colore in questo repertorio, d'altronde, per esempio questa combinazione di qualità rese dei capolavori insuperati le sue interpretazioni dei ruoli da lirico mozartiano (Contessa, Fiordiligi, Donna Elvira). Però, a mio parere non si può considerare proprio "normale" questo tipo di canto per una voce come quella della Dessì. "Normalmente", per una voce così, Norina sarebbe una parte davvero troppo leggera, rischierebbe di farla sembrare parecchio a disagio. La Dessì, è riuscita a cantare anche questo tipo di ruoli a questo livello, perchè era una fuoriclasse, perchè probabilmente aveva una sua naturale predisposizione alla vocalizzazione rapida (insolita in un soprano lirico), e perchè approfondì molto lo studio della tecnica belcantistica e delle agilità (cosa che, è vero, dovrebbe essere normale, questo sì, ma invece il più delle volte purtroppo non lo è).
      Sicuramente le Fedore, le Adriane e le Iris fanno parte dell'estremo opposto del repertorio della Dessì, ma le affrontò in età molto più matura, con una tecnica estremamente consolidata, quindi non ci trovo molto di strano. La sua voce secondo me, come cantante "adulta" (qui era anche giovane), gravitava intorno alle Mimì, alle Butterfly, alle Leonore del Trovatore, alle Norme (purtroppo affrontata un po' tardi). Da questa base, una cantante della sua classe, della sua preparazione e con la sua esperienza, a mio parere può tranquillamente "sconfinare" in modo controllato verso il belcanto o verso ruoli più spinti senza alcun danno e senza rischiare alcuna "figuraccia". Poi, se vogliamo dire che ad un certo punto accantonò un po' troppo presto il belcanto, al quale avrebbe potuto avere ancora parecchio da dare, ci può anche stare. Anche a me sarebbe piaciuto udirla più spesso come Contessa, come Norma, come Donna Elvira e Fiordiligi. Ma questo forse è anche un problema di direzioni artistiche.

    • @claudiotracchia3086
      @claudiotracchia3086 3 роки тому +2

      @@pdsomma Sono assolutamente d'accordo! Del resto il repertorio belcantistico,che ha cantato per circa 15 anni se lo è portato appresso anche quando cantava Fedora, Tosca o Butterfly. E ricordo che in pieno periodo "pesante" la Dessì ha cantato il POLIUTO a Marsiglia in forma di concerto, dimostrando di non aver dimenticato le "buone maniere" onorando la scrittura belcantistica ed eseguendo alla perfezione le terzine del duetto finale "Ah fuggi da morte orribil cotanto" Grazie comunque per questa bella disamina. Complimenti.

  • @giorgiocroci8683
    @giorgiocroci8683 5 років тому

    Vorrei far notare che il direttore non è GIUSEPPE ma GIORGIO CROCI