𝙏𝙍𝙄𝘽𝙐𝙏𝙊 𝘼 𝙈𝙄𝙉𝘼

Ovunque io sia andata, ovunque io vada, lei è la costante.
E pensare che per un lungo periodo avevo deciso di non cantare più Mina perché tutti dicevano che la imitassi. Non era così, era la mia voce ed il mio approccio naturale al canto.
Avevo 15 anni quando cantavo "Ragazza mia, ti spiego gli uomini..."
Rivedo una ragazzina che si nascondeva dietro i vetri spessi degli occhiali da vista che filtravano tanta timidezza. Eppure davanti all'asta del microfono mi sono sempre sentita forte, come se quella stecca di metallo fosse uno scudo pronto a difendermi da qualsiasi attacco.
I sacrifici di un’infanzia, o meglio, di una vita trascorsa studiando e praticando canto a tutti i livelli son sempre stati alla base di ogni esibizione.
Ebbene oggi è ancora così, ogni traguardo segna un nuovo punto di partenza, perché per fortuna nel viaggio che è la nostra vita non si arriva mai.
La musica mi rende forte, migliore e consapevole del fatto che con i sacrifici prima o poi si è premiati.
Questo Tributo a Mina targato 2020 lo dedico a quella ragazzina che ancora vive in me, a Mina stessa e a tutti coloro che mi vogliono bene e che credono nella persona che sono, prima ancora che nell'artista.