Ciao Vittorio, grazie per questo tuo video. Sintetico ma di grande qualità, nonostante la complessità dell'argomento. Mi ha suscitato diversi spunti di riflessione. Provo a condividerli: 1) è quindi plausibile che la composizione delle lettere paoline sia antecedente a quella del Vangelo secondo Marco. 2) Paolo inizia la sua missione apostolica immediatamente dopo la resurrezione, la sua è forse la testimonianza più preziosa e dettagliata (in parte anche storica) dell'aria che si respirava in quei primi anni dopo Cristo. 3) si può desumere, dalle sue lettere, la tradizione orale dell'Evangelo (ovviamente senza una identificazione chiara della "scuola" di provenienza). Sapresti indicarmi in quali passi risulta chiara questa connessione tra il messaggio di Gesù e la sua circolazione orale? (oralità chiaramente figlia della grande opera apostolica di tutti i discepoli di Gesù). Grazie mille in anticipo.
Ciao Vittorio! Ho letto un bellissimo libro "l'uomo spirituale" di Watchman Nee.Consiglio a tutti questo testo pieno di verità bibliche e di approfondimenti biblici!!!(Paolo,Pietro...)
Cara Abigail, grazie per questo consiglio di lettura! Però credo occorra fare una distinzione importante: qui noi stiamo parlando da un punto di vista storico, non teologico-spirituale. Il libro che citi può essere un ottimo libro di spiritualità, ma non ha un valore nella ricostruzione storica della origini cristiane. Solo per non essere frainteso, ti consiglio di dare un'occhiata ad un video che ho fatto qui un po' di tempo fa, sulla differenza tra storia delle religioni, teologia e filosofia delle religioni. Un caro saluto!
Caro, ti ringrazio molto! Allora qui sul canale mi occupo soltanto di Scritture sotto un punto di vista storico religioso, ma sul web puoi già trovare alcuni video di miei sermoni, e sul mio sito anche diversi testi di vecchi sermoni, qualcosa anche in inglese. Se cerchi Vittorio Secco predicazione/sermone qualcosa uscirà :)
Grazie mille! No, in effetti manca un video su Pietro, principalmente perché finora ho dato al canale una struttura basata sui testi più che su temi, però in futuro sicuramente potrei dedicare uno spazio anche a Pietro e altri apostoli. 😊
Prima i ringraziamenti ed i complimenti per questo lavoro che credo sia unico (almeno in italiano), per portata ed ipotesi di studio, per la assoluta terzietà dell'esposizione, poi la domanda... Ho capito la chiave ermeneutica, ho capito il senso di porre i vangeli prima di materiale più "anziano", e so anche che al momento di decidere l'ordine di pubblicazione dei testi , chi doveva decidere non aveva gli "strumenti" che abbiamo oggi, ma nel vedere quell'infografica che ci hai mostrato sulla cronologia di Paolo, mi chiedo (e quindi ti chiedo) con quale metodo hanno stabilito l'ordine di lettura delle lettere Paoline? So che i testamenti non vanno presi come stesura di un unico testo con una linea temporale, ma come raccolta di testi, perché scritti in epoche in luoghi in contesti ed in tempi diversissimi, anche per quelli presenti nella stessa "sezione" ma credimi la tentazione è fortissima, ed insopprimibile.
Caro Marco, grazie di cuore per le tue parole! Per quanto riguarda l'ordine delle lettere di Paolo ti toccherà aspettare qualche giorno, perché il video della settimana verterà proprio su questo argomento 😊 tieni duro!
Cara Elisa, grazie! Senza dubbio ci sarà, una volta completata la rassegna sul Nuovo Testamento si parte con altri testi sul cristianesimo delle origini. Stay tuned 😎🙏
Interessante come tutti i tuoi video che vedo con vero piacere. Cosa ne pensi del presunto epistolario tra Paolo e Seneca? (oggi quasi tutti lo ritengono un falso, ma recentemente ho letto che Marta Sordi ritiene che siano false solo le prime e le ultime epistole mentre il corpus centrale potrebbe essere vero)
Grazie mille! Non ho letto il contributo di Sordi che menzioni, ma non ho mai sentito nessuno studioso che conosco citare questo epistolario come autentico. Purtroppo non saprei dirti di più!
Complimenti, bella e interessante esposizione sul modo di avvicinarsi e inquadrare la grande personalità di Paolo. Paolo è un ebreo, fariseo, convinto che incontra il pensiero, il messaggio, la novella...Gesù che gli apre la mente e il cuore e lo motiva a scrivere, agire, compiere imprese memorabili fino alla morte. Ma Paolo vedeva in Gesù solo il messia apocalittico degli ebrei o lo considerava Dio?
Grazie Giuseppe! Bella domanda; anche se non direi "il messia degli Ebrei" perché non esisteva un solo modo di concepire il messia, né tanto meno un solo ebraismo. Direi invece che l'attribuzione del titolo kyrios hēmōn (Signore nostro) insieme a Gesù Cristo sembra andare nella direzione di una comprensione divina di Gesù, però certo non dobbiamo aspettarci delle affermazioni in senso trinitario in Paolo, era troppo presto per questo tipo di riflessioni.
@@vittoriosecco Non so se anticipo argomenti che verranno trattati più avanti. Ma se Paolo considera Gesù il Signore e non Dio come è stato possibile per lui approcciare Pietro e gli altri apostoli che invece, stando ai Vangeli consideravano Gesù "il figlio del Dio Vivente"?
@@1948mori penso che alle origini cristiane la domanda sull'identità di Gesù si aprisse a posizioni più sfumate a quelle cui siamo abituati dalla tradizione dogmatica. Considera comunque che i Vangeli sono scritti venti o trenta anni dopo la morte di Paolo. E in ogni caso, come ho detto prima, credo che Paolo avesse già una cristologia piuttosto alta, magari non necessariamente come Giovanni, ma a mio avviso comunque Gesù è per Paolo una figura divina.
@@vittoriosecco Rimane comunque, per i non addetti ai lavori, una incertezza e perplessità su come Paolo ebreo convinto e amante della Torah e quindi del Dio dei padri possa aver investito così tanto su Gesù, pur ovviamente non considerandolo Dio, da fargli porre e individuare le fondamenta per il nuovo Cristianesimo.
@@1948mori sì ma in diverse correnti giudaiche del tempo la figura del Messia/Figlio dell'uomo era già connotata in senso divino o quasi, per cui il fatto che Paolo abbia riconosciuto questa figura in Gesù non è poi tanto strana, anche se dice qualcosa su come dovesse essere percepito Gesù da diversi suoi contemporanei: non un semplice uomo. Ti ripeto, anche se non poteva aver formulato tesi trinitarie, per Paolo Gesù non è affatto soltanto un uomo, e a mio avviso il fatto che usi il termine kýrios indica che per lui poteva ben essere Dio stesso.
Ciao Vittorio, ti seguo da poco ma gia' ho cominciato ad apprezzare molto i tuoi video! Vorrei chiederti pero' alcune cose: leggendo i libri di due grandi studiosi di cristianesimo, come il prof david Donnini e Riccardo Petroni, ho appreso che gli apostoli erano in grave disaccordo con Paolo su quello che raccontava di Gesu', addirittura si parla di una lite con lo stesso Pietro. In pratica, da Paolo in poi, si crearono i "dogmi" della chiesa ( verginita' di Maria, il battesimo che toglie il peccato originale...ed altri). Anche l'espiazione dei peccati e' stata "raccontata" da Paolo. Tu cosa ne pensi di questo? Ti ringrazio!
Caro Bruno, grazie per questo tuo commento! Diciamo che occorre ridimensionare un momento queste affermazioni. Mi spiego: da un lato è vero che in seno alla prima comunità ci fu un dibattito e anche linee di pensiero divergenti, tra Paolo e ad esempio la comunità di Gerusalemme (pensa a Giacomo o all'incidente di Antiochia). Dall'altro lato, non è a mio avviso corretto che con Paolo nascono i "dogmi". La dogmatica cristiana è frutto di elaborazioni di pensiero e di interpretazione degli scritti di Paolo ma anche dei Vangeli e di diversi altri testi, oltre il primo secolo, quando Paolo era già morto. Le origini cristiane sono un fenomeno storico molto sfaccettato e complesso, che mal volentieri si lascia ridurre ad un piccolo schema. E comunque, con questo non voglio affatto sostenere che il dogma sia qualcosa di inutile o dannoso. Certo, occorre capire quali dogmi!
@@vittoriosecco assolutamente! Credo che i punti chiave siano proprio queste molteplici interpretazioni che diamo alle scritture canoniche e a quelle che sono apparse molto dopo, con riferimento a Qumran e Nag hammadi. Ti ringrazio per avermi risposto e spero di imparare molto dai tuoi video! 🙏🏻
Caro Fabio, ti ringrazio per la domanda, ma in tutta sincerità non sono sicuro di aver capito a cosa fai allusione. Potresti spiegarmi meglio cosa si intende con "problemi personali"? Grazie!
Scusa la mia ignoranza ma si dice che Paolo non ha mai visto e conosciuto Gesù in persona, allora perché perseguitava la Chiesa? Solo per sentito dire?
Be' non è necessario conoscere di persona l'ideatore di un messaggio per non essere d'accordo con chi lo porta avanti. Paolo era al tempo convinto che i cristiani fossero in errore e pericolosi, per questo li perseguitava.
A proposito di "paolismi" vari, non va nemmeno sottovalutata la corrente secondo la quale Paolo sia stato l'ispiratore principale dello gnosticismo alessandrino; del resto lo stesso Valentino lo considerava come il suo grande mentore. Ciao e grazie
Ma se era cosi' importante, lui con Pietro e molti altri, come hanno fatto a non annotare almeno nella gerarchia, date, nomi e fatti per i posteri?Doveva essere un ambiente molto confuso quello dei primi cristiani, tra varie interpretazioni, eresie, episodi dimenticati, persone importanti dimenticate, corpi dottrinari ed interpretativi persi, per cui non c' e' vera Storia fino a Nicea. dimenticate
La sua conclusione è del tutto arbitraria e per altro falsa. Nel primo secolo le comunità Cristiane, e proprio Paolo per primo, lasciano numerose testimonianze, in un numero del tutto superiore a quelle pervenuteci su altri personaggi storici ben più rilevanti da un punto di vista mondano.
Complimenti, sei riuscito a essere neutrale su una figura estremamente complessa e controversa come quella di Paolo. Francamente secondo me è il personaggio più scomodo del cristianesimo.
Caro Salvatore, grazie! In effetti fare questo video è stata una vera sfida per me... ad ogni modo è vero quello che dici, e sulla comprensione di Paolo si gioca davvero molto sul piano teologico.
Volevo farti una domanda, secondo te è verosimile che uno come Paolo, provenite dalla sinagoga dei liberti, scuola Alessandria ( Filone), possa aver "studiato" con Rabi Gamaliele il vecchio?
@@salvatoredam6229 non so esattamente a cosa fai riferimento, pensi che Paolo sia esponente di una scuola alessandrina? Francamente non ho mai sentito di questa teoria, ma direi che in ogni caso è molto più verosimile che abbia studiato a Gerusalemme da Gamaliele il vecchio, come riportano gli Atti e come del resto conferma lui stesso definendosi Fariseo a Gerusalemme (cfr. Gal 1,14, Fil 3,5-6). Non vedo perché dubitare di questa tradizione sinceramente, ma magari mi sono perso qualcosa. Fai riferimento a qualche studio in particolare?
In Atti 6:9 si specifica che Paolo faceva parte della sinagoga dei liberti e si dice che erano della Cilicia e Alessandria, il giudaismo Alessandrino era molto ellenizzato , quella di Gamaliele era una scuola molto fondamentalista infatti di lui si dice Quando morì Rabbàn Gamali'èl ha-Zaqèn scomparve l'onore della Torà e sparirono la purità e il distacco dalla materialità. Difficilmente avrebbe accettato di insegnare a un "mezzo sangue" di Tarso in più di cittadinanza romana che leggeva la septuaginta .
Caro Vittorio, è difficile leggere l'opera diPaolo senza pregiudizi, mi sembra di capire quanto sia importante nel suo pensiero la visione apocalittica.Paolo è senz'altro un ebreo e pur essendo " moderno " per certi aspetti,è in linea con la sua tradizione ,anzi la vede compiersi.Mi chiedo cosa sia rimasto di apocalittico nel cristianesimo di oggi se non un atteggiamento negativo o peggio becero,tradendo il suo vero contenuto ,cosa ne pensi? Un caro saluto
Cara Ariella, questa è una bella domanda. Il problema principale è che la tensione apocalittica viene naturalmente messa in discussione dall'accettazione del ritardo della parousia che ormai ci coinvolge tutti. Noi non possiamo vivere nel I secolo d.C., ma personalmente, sono convinto che un recupero di alcuni temi apocalittici sia vitale al cristianesimo di oggi, che di fatto rischia di diventare una sorta di compendio di regole morali (e in molti casi moralistiche). Ad esempio prendere sul serio la realtà del peccato come dimensione dell'umano, tornare a focalizzarsi sulla prospettiva della resurrezione escatologica e sulla categoria della sovranità assoluta di Dio sulle vicende umane sarebbe un buon punto di partenza; ma anche ridare serietà alla dimensione di partecipazione al corpo di Cristo dei battezzati, che implicherebbe anche una maggiore partecipazione alle sofferenze delle chiese che fuori dall'Europa vivono concretamente la dimensione del martirio. Insomma, degli spunti ci sono e sono tutti nelle Scritture. Sta ai pastori, di tutte le confessioni, cercare di spezzare un buon pane con le proprie comunità.
@@ariellaaquili269 cara, succede a tutti coloro che tengono realmente a qualcosa. Credimi, sono io ad essere grato per le tue parole. Possiamo dire che c'è speranza, e forse questa è la lezione più importante che l'apocalittica ha da impartirci. 😊🙏
Non proprio. Nel senso che tendenzialmente tutti i cristiani sono messianici, ma non tutti gli aderenti a movimenti messianici sono cristiani. Poi Paolo senza dubbio era "cristiano" anche se la categorizzazione è anacronistica e rischia di pensare cristianesimo e giudaismo come categorie che si escludono vicendevolmente, mentre non era così nel I secolo.
Direi che il fondamento dell'autorità di Paolo è l'esperienza mistica dell'incontro con il Risorto, e sicuramente il riconoscimento di autorevolezza da parte delle comunità, che gli hanno dato molto credito.
Caro Vittorio, su Paolo sospendo il giudizio perché ho di fronte una teologia mentre l'uomo mi lascia perplessa - questo perché fin da subito ha suscitato contestazioni. e forse dovevo dire teologia "politica". Tanto il Cattolicesimo quanto le Chiese contestatrici se ne sono servite per giustificarsi di fronte agli uomini. Quindi, poiché solo nelle Chiese si può trovare una spiritualità riportabile a Gesù, non posso che sospendermi su Paolo e la sua elaborazione. Però mi chiedo: civis romanus perché, in virtù di quale merito? era un diritto della famiglia di Paolo? Poi mi fa sempre molto effetto che se ne sia giovato per sfuggire alla crocifissione. Quella vera, quella che toccava ai sediziosi come Gesù. forse non se ne reputava degno? Grazie per queste brevi conversazioni, che aprono lunghe riflessioni.
Grazie Vittorio per questo interessantissimo video!!! 😊
Grazie a te! 😊
Grazie Vittorio!!! Grandissimo!!
grazie Vittorio
Grazie a te! 😊
Grazie.
Grazie davvero!
è il minimo per quanto ho usato i tuoi video.
@@lorenzoa7381 te ne sono grato, perché comunque non è scontato. Abbi una bella giornata!
Ciao Vittorio, grazie per questo tuo video. Sintetico ma di grande qualità, nonostante la complessità dell'argomento. Mi ha suscitato diversi spunti di riflessione. Provo a condividerli:
1) è quindi plausibile che la composizione delle lettere paoline sia antecedente a quella del Vangelo secondo Marco.
2) Paolo inizia la sua missione apostolica immediatamente dopo la resurrezione, la sua è forse la testimonianza più preziosa e dettagliata (in parte anche storica) dell'aria che si respirava in quei primi anni dopo Cristo.
3) si può desumere, dalle sue lettere, la tradizione orale dell'Evangelo (ovviamente senza una identificazione chiara della "scuola" di provenienza). Sapresti indicarmi in quali passi risulta chiara questa connessione tra il messaggio di Gesù e la sua circolazione orale? (oralità chiaramente figlia della grande opera apostolica di tutti i discepoli di Gesù).
Grazie mille in anticipo.
Ciao Vittorio! Ho letto un bellissimo libro "l'uomo spirituale" di Watchman Nee.Consiglio a tutti questo testo pieno di verità bibliche e di approfondimenti biblici!!!(Paolo,Pietro...)
Cara Abigail, grazie per questo consiglio di lettura! Però credo occorra fare una distinzione importante: qui noi stiamo parlando da un punto di vista storico, non teologico-spirituale. Il libro che citi può essere un ottimo libro di spiritualità, ma non ha un valore nella ricostruzione storica della origini cristiane. Solo per non essere frainteso, ti consiglio di dare un'occhiata ad un video che ho fatto qui un po' di tempo fa, sulla differenza tra storia delle religioni, teologia e filosofia delle religioni. Un caro saluto!
@@vittoriosecco si,esatto hai fatto bene a fare la distinzione,io lo consiglio per il significato teologico.
@@abigail6155 grazie Abigail! Lo apprezzo molto =)
ciao Vottorio. Come sempre chiaro malgrado il tempo!!! una domanda , quando pubblicherai un Tuo sermone? (un'attesa di 2170 iscritti e piu)
Caro, ti ringrazio molto! Allora qui sul canale mi occupo soltanto di Scritture sotto un punto di vista storico religioso, ma sul web puoi già trovare alcuni video di miei sermoni, e sul mio sito anche diversi testi di vecchi sermoni, qualcosa anche in inglese. Se cerchi Vittorio Secco predicazione/sermone qualcosa uscirà :)
Ciao, come sempre sei impeccabile nella spiegazione e come strutturi i video. Ma c’è un video dove tratti lo stesso argomento ma con Pietro ?
Grazie mille! No, in effetti manca un video su Pietro, principalmente perché finora ho dato al canale una struttura basata sui testi più che su temi, però in futuro sicuramente potrei dedicare uno spazio anche a Pietro e altri apostoli. 😊
Prima i ringraziamenti ed i complimenti per questo lavoro che credo sia unico (almeno in italiano), per portata ed ipotesi di studio, per la assoluta terzietà dell'esposizione, poi la domanda... Ho capito la chiave ermeneutica, ho capito il senso di porre i vangeli prima di materiale più "anziano", e so anche che al momento di decidere l'ordine di pubblicazione dei testi , chi doveva decidere non aveva gli "strumenti" che abbiamo oggi, ma nel vedere quell'infografica che ci hai mostrato sulla cronologia di Paolo, mi chiedo (e quindi ti chiedo) con quale metodo hanno stabilito l'ordine di lettura delle lettere Paoline? So che i testamenti non vanno presi come stesura di un unico testo con una linea temporale, ma come raccolta di testi, perché scritti in epoche in luoghi in contesti ed in tempi diversissimi, anche per quelli presenti nella stessa "sezione" ma credimi la tentazione è fortissima, ed insopprimibile.
Caro Marco, grazie di cuore per le tue parole! Per quanto riguarda l'ordine delle lettere di Paolo ti toccherà aspettare qualche giorno, perché il video della settimana verterà proprio su questo argomento 😊 tieni duro!
@@vittoriosecco ah ecco... Beneeeeee! Un'altra settimana posso aspettarla 😄
Bravissimo! Propongo una rubrica sul Cristianesimo delle origini.
Cara Elisa, grazie! Senza dubbio ci sarà, una volta completata la rassegna sul Nuovo Testamento si parte con altri testi sul cristianesimo delle origini. Stay tuned 😎🙏
Interessante come tutti i tuoi video che vedo con vero piacere. Cosa ne pensi del presunto epistolario tra Paolo e Seneca? (oggi quasi tutti lo ritengono un falso, ma recentemente ho letto che Marta Sordi ritiene che siano false solo le prime e le ultime epistole mentre il corpus centrale potrebbe essere vero)
Grazie mille! Non ho letto il contributo di Sordi che menzioni, ma non ho mai sentito nessuno studioso che conosco citare questo epistolario come autentico. Purtroppo non saprei dirti di più!
Complimenti, bella e interessante esposizione sul modo di avvicinarsi e inquadrare la grande personalità di Paolo.
Paolo è un ebreo, fariseo, convinto che incontra il pensiero, il messaggio, la novella...Gesù che gli apre la mente e il cuore e lo motiva a scrivere, agire, compiere imprese memorabili fino alla morte. Ma Paolo vedeva in Gesù solo il messia apocalittico degli ebrei o lo considerava Dio?
Grazie Giuseppe! Bella domanda; anche se non direi "il messia degli Ebrei" perché non esisteva un solo modo di concepire il messia, né tanto meno un solo ebraismo. Direi invece che l'attribuzione del titolo kyrios hēmōn (Signore nostro) insieme a Gesù Cristo sembra andare nella direzione di una comprensione divina di Gesù, però certo non dobbiamo aspettarci delle affermazioni in senso trinitario in Paolo, era troppo presto per questo tipo di riflessioni.
@@vittoriosecco Non so se anticipo argomenti che verranno trattati più avanti. Ma se Paolo considera Gesù il Signore e non Dio come è stato possibile per lui approcciare Pietro e gli altri apostoli che invece, stando ai Vangeli consideravano Gesù "il figlio del Dio Vivente"?
@@1948mori penso che alle origini cristiane la domanda sull'identità di Gesù si aprisse a posizioni più sfumate a quelle cui siamo abituati dalla tradizione dogmatica. Considera comunque che i Vangeli sono scritti venti o trenta anni dopo la morte di Paolo. E in ogni caso, come ho detto prima, credo che Paolo avesse già una cristologia piuttosto alta, magari non necessariamente come Giovanni, ma a mio avviso comunque Gesù è per Paolo una figura divina.
@@vittoriosecco Rimane comunque, per i non addetti ai lavori, una incertezza e perplessità su come Paolo ebreo convinto e amante della Torah e quindi del Dio dei padri possa aver investito così tanto su Gesù, pur ovviamente non considerandolo Dio, da fargli porre e individuare le fondamenta per il nuovo Cristianesimo.
@@1948mori sì ma in diverse correnti giudaiche del tempo la figura del Messia/Figlio dell'uomo era già connotata in senso divino o quasi, per cui il fatto che Paolo abbia riconosciuto questa figura in Gesù non è poi tanto strana, anche se dice qualcosa su come dovesse essere percepito Gesù da diversi suoi contemporanei: non un semplice uomo. Ti ripeto, anche se non poteva aver formulato tesi trinitarie, per Paolo Gesù non è affatto soltanto un uomo, e a mio avviso il fatto che usi il termine kýrios indica che per lui poteva ben essere Dio stesso.
Ciao Vittorio, ti seguo da poco ma gia' ho cominciato ad apprezzare molto i tuoi video!
Vorrei chiederti pero' alcune cose: leggendo i libri di due grandi studiosi di cristianesimo, come il prof david Donnini e Riccardo Petroni, ho appreso che gli apostoli erano in grave disaccordo con Paolo su quello che raccontava di Gesu', addirittura si parla di una lite con lo stesso Pietro. In pratica, da Paolo in poi, si crearono i "dogmi" della chiesa ( verginita' di Maria, il battesimo che toglie il peccato originale...ed altri). Anche l'espiazione dei peccati e' stata "raccontata" da Paolo.
Tu cosa ne pensi di questo?
Ti ringrazio!
Caro Bruno, grazie per questo tuo commento! Diciamo che occorre ridimensionare un momento queste affermazioni. Mi spiego: da un lato è vero che in seno alla prima comunità ci fu un dibattito e anche linee di pensiero divergenti, tra Paolo e ad esempio la comunità di Gerusalemme (pensa a Giacomo o all'incidente di Antiochia). Dall'altro lato, non è a mio avviso corretto che con Paolo nascono i "dogmi". La dogmatica cristiana è frutto di elaborazioni di pensiero e di interpretazione degli scritti di Paolo ma anche dei Vangeli e di diversi altri testi, oltre il primo secolo, quando Paolo era già morto. Le origini cristiane sono un fenomeno storico molto sfaccettato e complesso, che mal volentieri si lascia ridurre ad un piccolo schema. E comunque, con questo non voglio affatto sostenere che il dogma sia qualcosa di inutile o dannoso. Certo, occorre capire quali dogmi!
@@vittoriosecco assolutamente! Credo che i punti chiave siano proprio queste molteplici interpretazioni che diamo alle scritture canoniche e a quelle che sono apparse molto dopo, con riferimento a Qumran e Nag hammadi. Ti ringrazio per avermi risposto e spero di imparare molto dai tuoi video! 🙏🏻
@@brunopinto8784 grazie a te! Sentiti il benvenuto sul canale 😊
Che ne pensi delle allusioni ai “problemi personali” di Paolo che ne avrebbero condizionato alcune idee?
Caro Fabio, ti ringrazio per la domanda, ma in tutta sincerità non sono sicuro di aver capito a cosa fai allusione. Potresti spiegarmi meglio cosa si intende con "problemi personali"? Grazie!
Scusa la mia ignoranza ma si dice che Paolo non ha mai visto e conosciuto Gesù in persona, allora perché perseguitava la Chiesa? Solo per sentito dire?
Be' non è necessario conoscere di persona l'ideatore di un messaggio per non essere d'accordo con chi lo porta avanti. Paolo era al tempo convinto che i cristiani fossero in errore e pericolosi, per questo li perseguitava.
Grazie ❤
@@salvatricevullo5869 prego!
A proposito di "paolismi" vari, non va nemmeno sottovalutata la corrente secondo la quale Paolo sia stato l'ispiratore principale dello gnosticismo alessandrino; del resto lo stesso Valentino lo considerava come il suo grande mentore. Ciao e grazie
Grazie mille! Senza dubbio Paolo ha avuto una forte ricezione anche tra alcuni gruppi gnostici nel II secolo.
Ma se era cosi' importante, lui con Pietro e molti altri, come hanno fatto a non annotare almeno nella gerarchia, date, nomi e fatti per i posteri?Doveva essere un ambiente molto confuso quello dei primi cristiani, tra varie interpretazioni, eresie, episodi dimenticati, persone importanti dimenticate, corpi dottrinari ed interpretativi persi, per cui non c' e' vera Storia fino a Nicea. dimenticate
La sua conclusione è del tutto arbitraria e per altro falsa. Nel primo secolo le comunità Cristiane, e proprio Paolo per primo, lasciano numerose testimonianze, in un numero del tutto superiore a quelle pervenuteci su altri personaggi storici ben più rilevanti da un punto di vista mondano.
Complimenti, sei riuscito a essere neutrale su una figura estremamente complessa e controversa come quella di Paolo. Francamente secondo me è il personaggio più scomodo del cristianesimo.
Caro Salvatore, grazie! In effetti fare questo video è stata una vera sfida per me... ad ogni modo è vero quello che dici, e sulla comprensione di Paolo si gioca davvero molto sul piano teologico.
Sono completamente d'accordo 👍
Volevo farti una domanda, secondo te è verosimile che uno come Paolo, provenite dalla sinagoga dei liberti, scuola Alessandria ( Filone), possa aver "studiato" con Rabi Gamaliele il vecchio?
@@salvatoredam6229 non so esattamente a cosa fai riferimento, pensi che Paolo sia esponente di una scuola alessandrina? Francamente non ho mai sentito di questa teoria, ma direi che in ogni caso è molto più verosimile che abbia studiato a Gerusalemme da Gamaliele il vecchio, come riportano gli Atti e come del resto conferma lui stesso definendosi Fariseo a Gerusalemme (cfr. Gal 1,14, Fil 3,5-6). Non vedo perché dubitare di questa tradizione sinceramente, ma magari mi sono perso qualcosa. Fai riferimento a qualche studio in particolare?
In Atti 6:9 si specifica che Paolo faceva parte della sinagoga dei liberti e si dice che erano della Cilicia e Alessandria, il giudaismo Alessandrino era molto ellenizzato , quella di Gamaliele era una scuola molto fondamentalista infatti di lui si dice Quando morì Rabbàn Gamali'èl ha-Zaqèn scomparve l'onore della Torà e sparirono la purità e il distacco dalla materialità. Difficilmente avrebbe accettato di insegnare a un "mezzo sangue" di Tarso in più di cittadinanza romana che leggeva la septuaginta .
Caro Vittorio, è difficile leggere l'opera diPaolo senza pregiudizi, mi sembra di capire quanto sia importante nel suo pensiero la visione apocalittica.Paolo è senz'altro un ebreo e pur essendo " moderno " per certi aspetti,è in linea con la sua tradizione ,anzi la vede compiersi.Mi chiedo cosa sia rimasto di apocalittico nel cristianesimo di oggi se non un atteggiamento negativo o peggio becero,tradendo il suo vero contenuto ,cosa ne pensi? Un caro saluto
Cara Ariella, questa è una bella domanda. Il problema principale è che la tensione apocalittica viene naturalmente messa in discussione dall'accettazione del ritardo della parousia che ormai ci coinvolge tutti. Noi non possiamo vivere nel I secolo d.C., ma personalmente, sono convinto che un recupero di alcuni temi apocalittici sia vitale al cristianesimo di oggi, che di fatto rischia di diventare una sorta di compendio di regole morali (e in molti casi moralistiche). Ad esempio prendere sul serio la realtà del peccato come dimensione dell'umano, tornare a focalizzarsi sulla prospettiva della resurrezione escatologica e sulla categoria della sovranità assoluta di Dio sulle vicende umane sarebbe un buon punto di partenza; ma anche ridare serietà alla dimensione di partecipazione al corpo di Cristo dei battezzati, che implicherebbe anche una maggiore partecipazione alle sofferenze delle chiese che fuori dall'Europa vivono concretamente la dimensione del martirio. Insomma, degli spunti ci sono e sono tutti nelle Scritture. Sta ai pastori, di tutte le confessioni, cercare di spezzare un buon pane con le proprie comunità.
Grazie,sono d'accordo, delle volte mi faccio prendere dal pessimismo, queste tue parole le terrò care
@@ariellaaquili269 cara, succede a tutti coloro che tengono realmente a qualcosa. Credimi, sono io ad essere grato per le tue parole. Possiamo dire che c'è speranza, e forse questa è la lezione più importante che l'apocalittica ha da impartirci. 😊🙏
@@vittoriosecco grazie,diventerai senz'altro un pastore portatore di speranza,a presto
@@ariellaaquili269 per sola grazia di Dio, cara Ariella! Un grande abbraccio!
Lei definisce Paolo come un giudaico messianico. Ma cristiano non potrebbe essere un sinonimo di messianico?
Non proprio. Nel senso che tendenzialmente tutti i cristiani sono messianici, ma non tutti gli aderenti a movimenti messianici sono cristiani. Poi Paolo senza dubbio era "cristiano" anche se la categorizzazione è anacronistica e rischia di pensare cristianesimo e giudaismo come categorie che si escludono vicendevolmente, mentre non era così nel I secolo.
Paolo non e un apostolo...si e caricato da solo di questo titolo
Direi che il fondamento dell'autorità di Paolo è l'esperienza mistica dell'incontro con il Risorto, e sicuramente il riconoscimento di autorevolezza da parte delle comunità, che gli hanno dato molto credito.
Caro Vittorio, su Paolo sospendo il giudizio perché ho di fronte una teologia mentre l'uomo mi lascia perplessa - questo perché fin da subito ha suscitato contestazioni. e forse dovevo dire teologia "politica". Tanto il Cattolicesimo quanto le Chiese contestatrici se ne sono servite per giustificarsi di fronte agli uomini. Quindi, poiché solo nelle Chiese si può trovare una spiritualità riportabile a Gesù, non posso che sospendermi su Paolo e la sua elaborazione.
Però mi chiedo: civis romanus perché, in virtù di quale merito? era un diritto della famiglia di Paolo?
Poi mi fa sempre molto effetto che se ne sia giovato per sfuggire alla crocifissione. Quella vera, quella che toccava ai sediziosi come Gesù. forse non se ne reputava degno?
Grazie per queste brevi conversazioni, che aprono lunghe riflessioni.