Pino Aprile, l'autore di Terroni, ci dice ciò che pensa dell'autonomia differenziata

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  • Опубліковано 15 жов 2024
  • Torremaggiore 14/04/2024 - Castello ducale De Sangro - Sala delle udienze
    Convegno sulla "Autonomia differenziata" organizzata dal MoVimento 5 stelle.
    Prima del convegno il giornalista e scrittore Pino Aprile ci dice ciò che pensa della "autonomia differenziata"
    Intervista di Tonio Sereno del free Magazine "Cultura & Società in Capitanata"

КОМЕНТАРІ • 4

  • @salvatoredambrosio7970
    @salvatoredambrosio7970 3 місяці тому +1

    Io vorrei sapere dal Signor Aprile come intende procedere dopo aver messo alla luce tutto ciò
    per me bisogna costituire un movimento meglio amcora la nascita di un partito che possa far valere i diritti del in antitesi alla lega Nord...

  • @Tubero672
    @Tubero672 6 місяців тому

    Non spieiga il sig. Pino Aprile che dice..... come 162 anni fa iniziò il trafugamento dal sud al nord di fabbriche e quant'altro costituiva ricchezza prodotta dal sud. Non ricorda bene il sig. Aprile che il sud era pieno di contadini per l'80% della popolazione che faticavano dall'alba alla sera per un tozzo di pane, gabellati fino al collo e per giunta analfabeti nella quasi totalità. Questa ricchezza ci risulta strana o quanto meno chi l'aveva mai vista, o meglio, chi ne aveva mai usufruito. Questo giusto per dire che anche i piemontesi non fecero di meglio dei Borbone. La verità va detta tutta e per bene. l'Unità non fu certo quel grande evento che probabilmente ci si aspettava e forse accontentò solo quei contadini che speravano in qualche pezzo di pane in più e poi ancora una volta traditi dal monarca di turno. Questa era la condizione sociale dell maggiorparte della popolazione del sud e Lo stesso lord Byron asseriva:>, . E’ una meta grandiosa, è la vera poesia della politica. Si giunge a ridosso degli anni 40 e il prete Ferrante Aporti, suscitò gli entusiasmi liberali perché nel 1830, aveva inventato gli asili d’infanzia a Cremona. Aporti, già professore di storia sacra e biblista nel seminario vescovile oltre a ricoprire il ruolo di Direttore delle pubbliche scuole elementari superiori della città. Tutto ciò apriva un dibattito con voci contrarie che ribadivano come aprire delle scuole facesse male, era insomma una sorta di cospirazione contro il bene della società perché i bambini venivano strappati al petto della madre, la loro vera maestra. In effetti era una limitazione all’espansione della cultura che doveva rimanere in un ambito aristocratico ...... meno sai e meglio è. Giusto come si è pronunciato Gratteri a tal proposito: un popolo poco istruito è alla mercè del malaffare e delle mafie, facilmente manipolabile. Poi la rivoluzione industriale e i nuovi economisti, rispetto alle nuove tecnologie, spinsero per l’apertura di scuole specifiche per rispondere ai nuovi sistemi tecnologici di produzione; nacquero i primi istituti tecnici le prime scuole industriali e per far questo si partiva da una scolarizzazione necessariamente diffusa dal basso. L’Italia era stata fatta, gli Italiani no e ancora oggi, il paese, si dibatte tra nord e sud. Garibaldi avrebbe voluto, così come Mazzini, un’Italia già Repubblicana e forse ci saremmo risparmiati un’altra inutile e dannosa monarchia con la conseguenza disastrosa del ventennio fascista. Ma si sa noi Italiani passiamo facilmente dall’essere il bel Paese, a farci male da soli. Oggi nulla è cambiato perchè è sempre stato cosi per i meno abbienti. La nostra capitanata ha avuto le fabbriche negli anni 60, ma che fine anno fatto? anche queste ci sono state rubate?! si coniò addirittura l'aforisma che quelle fabbriche rappresentassero delle:>, visto che dopo solo qualche anno, andarono riciclate altrove, ma per colpa di chi? del nord?! nossignore dei politici del Sud. Certo oggi abbiamo di fronte l'ingordigia dei padani che voglio fregarsi tutto
    perchè hanno capito che il sud si è svegliato e non vuole cedere più niente. Però, per carità non si continui a parlare di ricchezza del Sud nel periodo preunitario.