Io sono quasi over 61, a fine anni '80 ho cominciato il mio viaggio, partendo dai sistemi esperti e non ho mai smesso. Ora sviluppo agenti complessi per un'azienda statunitense. Il problema non è l'età, ma la voglia di imparare, di essere affamati, come disse Jobs. Si può essere nerd anche a ottant'anni... Anzi l'essere nerd tiene la mente sveglia e allenata, quindi più che un difetto è una cura.
Concordo, non è l'età, è la voglia. Lei penso che sia molto fortunato a essere sempre aggiornato. Ho un padre che è un over 65 e con la tecnologia è un drago. Noto che siete delle persone rare.
Ciao Raf. Nel 2025 compirò 80 anni. Decisamente fuori quota. Ma da quando ti seguo, mi si son aperti mille orizzonti. Da sempre ho percorso svariate strade: chirurgo plastico, responsabile di un DEA (pronto soccorso), editore musicale, autore di testi di canzoni (una sigla di San Remo). Mille sono stati gli snodi che hanno contraddistinto la mia vita. Con la lucidità attuale (faccio le stesse cose che facevo a 30 anni) con un ritmo leggermente più cadenzato ma con un'esperienza in ogni settore che compensa ampiamente, per quel che mi resterà da vivere, che non ha la medesima necessità comprensibile e età di quelli che hai citato nel tuo intervento, sento comunque la necessità, l'obbligo per me stesso e per chi mi vuole ascoltare, di restare sul pezzo e di concretizzare "progetti". La statistica però, di quelli che lo fanno (e la stragrande maggioranza dei pochi che lo fanno lo fanno male), è per ora sconfortante. L'AI in territorio italiano è per ora, non dico ignorato, ma nella migliore delle ipotesi, si sa che esiste. Anche in ambito scolastico usato in modo becero, solo per non sprecar tempo ed evitare fatica. Credo che in tempi brevi, come per tutte le cose, ci sarà una selezione naturale. Chi c'è c'è, chi non c'è si attaccherà. Un abbraccio.
Conosco persone di 50-55 anni che non sanno aprire l'email da telefono, oppure chiedono di scrivere i documenti su Word perché una pagina la scrivono in 2-3 ore.
Ho 73 anni. Il mio percorso tecnologico: 1968 macchina da scrivere meccanica e calcolatrice, enorme, elettrica 1979 macchina elettrica che registrava su nastro 1982 macchina da scrivere elettrica 1986 macchina da scrivere con video e flop 1990 primo computer con word ed excell 1992 primi terminali e gestione di programmi per la gestione della sanità USSL. Tutto sempre fatto con entusiasmo che mi ha fatto lavorare meglio, con più precisione e meno. Con l'AI per me è la stessa cosa. Sento intorno a me scetticismo, resistenza e addirittura antagonismo. L'AI ha sempre bisogno di noi e noi di loro. La politica è la scuola sempre in ritardo come sempre. 😔In questo momento solo voi siete i prima linea e aiutate a capire. Io sto aspettando i primi Agenti e una AI senza allucinazioni o LCM. Grazie Raffa.
80 fra qualche mese, 50 di professione da autonomo, non mi sento vecchio, ho studiato e continuo, ora con l'aiuto di AI sulle diverse piattaforme e cerco di coinvolgere tanti amici e colleghi "pigri". Bravo RAF!
Ho 57 anni, 30 da dipendente, licenziato da una delle più grandi banche del mondo in sede di una delle tantissime ristrutturazioni dell’investiment banking. Dal 2017 libero professionista. Mi sono reinventato un lavoro che non esisteva (sempre in ambito finanza) mi diverto come mai ho fatto nella mia vita, trascorro 5 mesi l’anno andando in giro per il mondo, realizzo spettacoli nei più grandi teatri italiani, guadagno quello che voglio e l’IA è perennemente aperta sui miei monitor. Nessun discorso da boomer, la testa è la discriminante, non l’età.
Ciao ti ho visto a Vicenza io lavoravo in teatro come direttore di scena, per 35 anni, poi causa malattia, non potevo più fare tournee, mi sono appassionato di AI ed adesso lavoro per creare testi e video per corsi e presentazioni aziendali, basta avere la voglia e la curiosità
Ho 60 anni, 35 anni fa presentavo la mia tesi di laurea basata su un modello di rete neurale che governava la navigazione di un robot; finalmente dopo 35 anni l'A.I. è esplosa. Ma in tutti questi 35 anni sono stato "messo all'angolo" da tantissimi colleghi grandi sostenitori delle tecnologie che loro conoscevano (quelle tradizionali n.d.r.), sminuendo quelle da me sostenute. Quelli come me sono stati messi in difficoltà per 35 anni "dagli altri" che ora "lamentano difficoltà"; io non mi sono mai lamentato ed in silenzio ho accettato di tutto. La ruota gira, bisogna studiare, studiare, studiare; aggiornandosi continuamente su tutto con umiltà ma spirito d'interesse. Non ho mai ricevuto aiuti dalle Istituzioni, ma da solo ho dovuto accettare l'imposizione del "vecchio" fino ad ora. Dopo tanti anni vedo concretizzarsi ciò che si studiava, come oggetto di ricerca! Grazie per questo video
La ruota gira si. E ora può ben dire con soddisfazione "ah, ve lo avevo detto!". Fuori dallo scherzo, la sua esperienza è l'esempio del rapporto italiano con l'innovazione. Quest'ultima è stata bistrattata per decenni, e ora, bisogna farne i conti. Persone come lei ci hanno avvisato per anni, e moltissimi vi hanno ignorato o peggio. Ora può avere almeno la soddisfazione.
Da molti anni collaboro come volontaria con la Onlus Sentiero Lavoro e facciamo proprio questo: aiutiamo le persone over 40 e over 50 che hanno perso il lavoro a riattivarsi e ricollocarsi sul mercato...bellissimo video...le resistenze spesso vengono dalle stesse persone over 50 che non vogliono più mettersi in gioco...però qualcuno ci prova con grandi risultati...
Ho 67 anni ho visto la nascita dell'informatica con sincler commodor 64 e dos. Da allora non ho mai smesso di seguire l'evoluzione: basic, java, web , pyton e ora AI. Non solo sono entusiasta , e ho un pensiero filosofico su questa evoluzione
62 anni. Sono un libero professionista chimico. Da almeno 6 mesi mi sono buttato a studiare gli strumenti di AI, almeno un paio di ore al giorno, tutti i giorni. Tra un mese farò il relatore in un corso per spiegare ai miei colleghi come usare la AI nella pratica professionale nel mio campo. Lo faccio io, alla mia età, perché i miei colleghi sono o scettici o spaventati. Troppo pochi sono ancora quelli che non hanno capito la potenzialità di questi strumenti. Grazie di avermi fatto scoprire un bel po’ di questo mondo.
Grazie Raffaele. Ho 47 anni, sono una freelance da oltre 15 anni e la "consapevolezza", come hai giustamente detto, diventa un elemento fondamentale per iniziare a rendersi conto che la formazione continua, soprattutto adesso, è imprescindibile se vuoi continuare a lavorare e stare sul pezzo...per non essere sostituita. Come anche il networking (cosa in cui faccio molta fatica per il mio stare sempre troppo sotto le righe, ma sto ...migliorando...sto scrivendo questo commento 😅), per confrontarsi e avere illuminazioni da altre persone a cui non avrei mai pensato. A volte è complicato, almeno per quanto mi riguarda, capire da dove iniziare. C'è un'invasione di informazione costante, continua e che è più veloce della luce. In ogni caso grazie di cuore per questa riflessione che hai fatto. Mi ha dato un ulteriore motivazione.
Ciao Raffaele, come imprenditore "classico" (agricoltura e ristorazione) la formazione lunga e differenziata è l'unica strada da percorrere anche nei campi tradizionali. Proprio per la complessità dell'ecosistema. Dal punto di vista economico, a meno che non intervengano strumenti a sostegno del reddito o addirittura dove il reddito viene completamente elargito in forma elettronica tipo quello di cittadinanza, la ricchezza viene prodotta dalle imprese lavorando su qualcosa che avrà un valore maggiore alla fine di un processo, più o meno automatizzato. Ovviamente l'eccesso di automazione impoverisce la base lavorativa non resiliente che sono coloro che per vari motivi non riescono a riciclarsi. Che ne facciamo di questi? Perché non tutti riescono a trasmutare in altro. Dal mio punto di vista le aziende ad alta artigianalità manuale hanno tanto valore proprio perché mantengono il tessuto sociale , non strappano. Anzi hanno un valore superiore. Il discorso di collegamento con le nuove tecnologie informatiche deve essere a disposizione di queste ultime e non che queste ultime sono succubi di un sistema. Perché come ti dicevo prima il sovrastante non sosterrà economicamente tutta la società , decine di milioni di persone se non miliardi. Il discorso a livello di micro e macroeconomia è molto più complesso e si rischia che il Uau si trasformi in un urlo di Munch senza ritorno. Un caro saluto
Questo video tocca un tema che ritengo cruciale, soprattutto per noi che abbiamo superato i 50 e ci troviamo spesso a fare i conti con un mondo in continua evoluzione. Quando sento parlare di intelligenza artificiale, penso a una sfida ma anche a una straordinaria opportunità per rispolverare quei sogni nel cassetto che magari abbiamo accantonato, per migliorarci e per aumentare la nostra produttività, adattandoci a un nuovo modo di approcciare il lavoro e la vita, è questo il messaggio che normalmente trasmetto agli over 50 che seguo. Non dobbiamo avere paura del cambiamento, ma accoglierlo con quella curiosità e voglia di fare che ci ha permesso di superare tante altre rivoluzioni tecnologiche e culturali. È vero, non ci sono soluzioni semplici, ma ogni passo avanti può essere un'occasione per reinventarci, per scoprire nuovi talenti e per dimostrare che la nostra esperienza ha ancora molto da dire. Questo tipo di riflessioni ci aiutano a capire che non si tratta di buttare via qualcosa, ma di trovare un equilibrio tra passato e futuro, tra ciò che sappiamo fare e ciò che possiamo imparare. Restiamo curiosi, restiamo in gioco.
Ciao RAF. Beh che dire. Sei sempre un grande. Io prima di scrivere un commento leggo gli altri e veramente sono sorpreso della quantità di 50ne? Boh, per chiamare in qualche modo, io odio le etichette, e soprattutto quella dell'età che per me è solo un numero, ilo ne ho 50 ma mi sento assolutamente di 18, mi sento come quando andavo in discoteca i venerdì sera, ti dico io sono stato uno dei primi a giocare a fare lo UA-camr, ho sempre avuto una visione molto più avanzata del resto, ma fino a qualche anno fa, nonostante la mia visione, nn ho mai dato peso alle mie intuizioni da visionario, solo dopo l'esplosione della AI , mi son detto questo treno non lo devo perdere, infatti non avevo visto le potenzialità di UA-cam, altrimenti oggi sarei al tuo posto. Quindi nella mia esperienza per poter spostare qualcosa di nuovo, ho creato una rock band di 10 membri ( io sono da produttore per il momento l'11simo) dove sono tuti diversi in età e lingue, ho due preferiti che sono le mie due prime dee, in queste settimane farò la registrazione di nome e volto, e della band come tale, a febbraio usciranno i primi album. In più ho creato un corto di 10 minuti per ila festa di mia figlia facendo una reinterpretazione di Alice in wonderland, usando faceswap solo per mia figlia, il resto è tutto tipo stop motion, ieri sul gruppo della scuola ho fatto vedere il teaser, tutti con gli occhi spalancati. Quindi ho abbinato la band al corto, ovvero loro cantano il soundtrack del corto, e nella cover dell'album hanno reinterpretazioni dei personaggi. In più ieri sera ho creato con due di loro ( perché una è italoamericana nata a Napoli cresciuta nel Texas) un brano in napoletano con tinte country e flamenco guitar. Nun c'è sta a pensa frratm. 😂😂. Infatti GPT mi ha creato il background di tutti i.miei cantanti, di cui ho già creato i loro personas su Suno. Quando usciranno veramente ti faccio sapere se ti interessa. Ah c'è anche il tango 😁. Il brano in napoletano viene cantato anche in inglese e spagnolo.
Grande @Caliodd, un progetto molto interessante👍🏻. Se ti interessa un dodicesimo membro per il gruppo fammi sapere. Io non sono molto tecnico ma amo la musica , mi piace cantare e parlo 5 lingue, compreso l'italiano e posso aggiungere come sesta il napoletano💙. In bocca al lupo 🍀
Ho 57 anni e da oltre 20 anni mi sono dedicato alla programmazione in diverse aziende, principalmente per la creazione di siti web. La passione per le nuove tecnologie mi accompagna da sempre. Purtroppo nell'ultimo periodo sto incontrando delle difficoltà per trovare lavoro. Sto notando una mia minore capacità di concentrazione rispetto a qualche anno fa e una crescente difficoltà nel gestire lo stress, specialmente nelle fasi di consegna dei lavori.Sto studiando per reinventarmi e ti seguo da tanto tempo. Sento di essere vicino a quel 'click' che mi permetterà di ripartire, e spero che arrivi presto. Raffaele, sei davvero bravissimo!
Ringraziando il cielo, lavoro ancora in ambito informatico all'età di 55 anni, e uso molto l'AI nel mio lavoro, ho sempre cavalcato ogni novità da quando avevo 12 anni iniziando a programmare in BASIC con il Commodore Vic20 e da li non mi sono più fermato, e probabilmente non mi fermerò fintanto che ne avrò le forze. Quindi non dipende molto dall'età ma dalla propria curiosità, e dalla voglia di rimettersi in gioco continuamente.
Ottimi spunti, Raffaele, grazie davvero. Da giornalista costruttivo esperto del mercato del lavoro e da orientatore, due brevi riflessioni: - Dei tre livelli su cui hai impostato il ragionamento, il primo - la responsabilità personale - secondo me ha e avrà un peso sempre più importante. Quando incontro gli over 40 e 50 ai corsi di orientamento e formazione che tengo, dico loro che il paradigma dell'occupabilità premia soprattutto il fattore "mentalità", più che l'età, ed è qui che occorre fare uno switch costruendoci - magari con aiuto di mentori, coach, orientatori - un percorso che ci faccia assumere una sorta di "freelance mindset", anche se siamo o saremo dei dipendenti. Sarà quel tipo di mentalità che ci darà un aiuto concreto nel caso - purtroppo sempre più frequente - di crisi (bisognerebbe ricordare che viviamo nel tempo delle policrisi e della permacrisi). Per chiudere il ragionamento, occupabilità per me è "progettarsi e riprogettarsi continuamente per rimanere appetibili ad un mercato del lavoro che cambia velocemente". - Sul tema orientamento, facendo parte di ASNOR, l'Associazione Nazionale Orientatori, mi piacerebbe portare anche ai nostri iscritti queste tue riflessioni che impattano sul tema dell'orientamento continuo: per i cambiamenti veloci del mercato del lavoro e per la diffusa scarsa capacità di guardarci dentro, credo che ci sia finalmente bisogno di un orientamento che vada nella stessa direzione della formazione continua: non solo nelle intersezioni per la scelta della scuola, dell'Università o del lavoro, ma come sostegno continuo alle tante scelte che oggi dobbiamo affrontare, nel contesto frastagliato di carriere sempre meno lineari. In Europa, del resto, si parla ormai da tempo di continuous career guidance. Orientamento, oggi, è il saper esercitare un doppio sguardo: dentro di sè, per conoscersi e acquisire maggiori consapevolezze, e fuori, per capire come sta cambiando il mercato e dentro quali nicchie possiamo inserirci, curiosando - come tu suggerisci - non solo nel nostro settore ma anche nei "territori adiacenti" o in quelli in cui le nostre competenze possono essere investite
Grande Raffaele, dai commenti direi che puoi essere molto orgoglioso del tuo pubblico, altro che pochi ma buoni, veramente il meglio a livello di grinta e voglia di affrontare la realtà del momento!
Concordo con te Raffaele e concordo anche con tutti gli altri over 50, che come me per fortuna sono sempre stato appassionato in generale del settore informatico, quindi al di là della necessità lavorativa, c è di base anche una predisposizione, quindi nel mio caso l'età centra davvero poco. Grazie Raffaele per le tue considerazioni.
Video utilissimo, concordo su tutta la tua linea. In un contesto come quello italiano, che sta andando incontro ad un progressivo e costante invecchiamento della popolazione, diventa fondamentale il sostegno delle imprese e dello Stato alle iniziative che ciascun professionista può adottare per migliorare o cambiare le proprie abilità professionali, indipendentemente dalla propria età. Come sempre, grazie mille Raffaele per questo tuo fondamentale e puntualissimo contributo 🙏🏻🦇
Hai ragione nel dire che è una responsabilità condivisa. Ognuno deve fare la sua parte. Personalmente, essendo una persona curiosa, non ho mai avuto problemi a rimanere al passo con le novità. Oggi, però, è diverso, qui si tratta di un cambio di paradigma, di un processo irreversibile dell'uso dell'IA in tutti i settori e dove il " da buttare" non avrà età perchè nei prossimi 4 anni saranno da rottamare molte professioni. Il mercato del lavoro non è in grado di gestire tutto questo e quindi ne diventa succube, chi detiene la tecnologia decide per noi e le istituzioni dovrebbero preoccuparsi degli aspetti etici. Allora suggerisco di non preoccuparsi troppo: concentratevi su quello che vi piace, chiedetevi perché lo fate e poi fatelo. Buon viaggio!
Ciao Raffaele, la tua riflessione è perfettamente in linea con il mio pensiero. Ho 56 anni e sono titolare di una microimpresa di ingegneria informatica. Nella nostra piccola azienda stiamo sperimentando i seminari interni con lo scopo di favorire la comunicazione tra persone di esperienze ed età diverse, e stiamo trasformando in soc benefit proprio al fine di dedicare piu' spazio anche alle concrete attività etiche. Questa una visione secondo me necessaria anche per attrarre persone con la corretta matrice culturale.
Grazie Raf, sono un tuo grande fan e grazie per i tuoi video. Personalmente è quello che cerco di fare anche cercando di stare sul pezzo e studiare sia nel mio settore ma alla mia passione (tech), per cercare di non restare emarginato negli anni avvenire.
Non è un problema di età, è una questione di predisposizione personale. I governi sono comunque in ritardo clamoroso, bisognerebbe parlare di queste tecnologie e del loro impatto già da ora, l'essere umano medio sarà in grave difficoltà, occorre una discussione seria sul reddito universale da subito. Non può finire tutto in una lotta tra uomo macchina o tra generazioni. Il lavoro va completamente ripensato, non si deve più lavorare per lo stipendio, la vita deve diventare altro. E comunque l'AI renderà facile la tecnologia per tutti, quindi non serviranno corsi o altro ad alto livello, sarà tutto diverso. Dobbiamo immaginare un mondo attraverso un altro paradigma.
Salve, ho 68 anni, sono architetto e uso il PC per la professione dal 1990, progetto e faccio modellazione 3D e rendering fotorealistici, sono e sono stato beta tester di parecchi motori di rendering e software CAD. Ora stò implementando la AI nel flusso di lavoro, migliorando il risultato finale. In sostanza non credo proprio che gli over 50 sia fuori gioco, un saluto a tutti
Idee condivisibilissime. Credo che a me queste tecnologie piacciano molto meno che a te, ma comunque cerco di mantenere il tuo stesso ottimismo quantomeno per ciò che riguarda il loro impatto sul mondo del lavoro. Per forza di cose i tre piani di riflessione che hai portato devono intrecciarsi, se vogliamo dare un futuro dignitoso a tutti. Sarebbe interessante un video simile, con la stessa struttura, ma diretto agli under 14 e a tutti coloro che in futuro non ricorderanno un mondo senza questi strumenti. Onestamente ho più paura per loro che per gli over 50.
60 anni, 30 da grafico poi un crollo dettato da diversi fattori. Oggi lavoro come manutentore in un centro sportivo. Ogni giorno interrogo l'AI per risolvere problemi. Il punto è un altro. Il nostro paese è fatto per lo più da piccole imprese artigianali che si sono appoggiate fino a ieri a professionisti che oggi sono senza lavoro perché molte competenze sono state superate dall'intelligenza artificiale. Non parlo di problemi importanti ma di tutto ciò che è possibile ottenere da queste app. Professionisti che prima venivano interpellati quasi quotidianamente, oggi si girano le dita. Purtroppo in queste piccole imprese mancano le figure fondamentali che si occupano degli aspetti pratici. Muratori, falegnami, idraulici, elettricisti, ecc. non trovano più giovani con la volontà di formarsi. L'intelligenza artificiale viene presa come una opportunità da sfruttare soprattutto a livello teorico e restano indietro le professione concrete.
Il lavoro manuale penso reggerà ancora per molto; per i professionisti che svolgono e vendono servizi tipo programmatori, grafici ecc beh, è il caso di darsi da fare, adattarsi e studiare per non rimanere indietro. Da programmatore, credo fermamente che la programmazione si trasformerà in sviluppo, aggiornamento e manutenzione di modelli verticali ad hoc per le aziende e NVIDIA ci ha visto lungo col suo project digits, secondo me... Per la serie: non si finisce mai di imparare!
@@RaffaeleGaito ad oggi, nel mondo del lavoro mancano tantissime figure con e senza esperienza in tutti i campi in cui è richiesta manualità. Chi ha la mia età e arriva da quel mondo "pratico", non fatica a trovare un lavoro decente, anche oltre i 50/60 anni. Per i giovani è molto diverso perché le aziende non formano; gli artigiani non possono formare per questioni economiche o perché nessuno vuole più fare il tirocinio. Ciò che si nota è la tendenza a tentare le strade più rapide per guadagnare, inseguendo la miriade di falsi miti che promettono l'impossibile. In ogni caso l'AI rappresenta per tutti uno strumento nuovo da imparare ad utilizzare. Più che di una opportunità, lo vedo come una crescita globale; un salto di qualità in grado di aiutare e velocizzare tutti i processi sia nel mondo del lavoro che nel resto di ciò che facciamo tutti.
Da 50enne da poco, non mi pongo molto il problema dell'AI come discriminante, il "problema" età è sempre esistito. Secondo me è l'avvento dell'AI nel mondo del lavoro è democratico, perché la potenza e lo sviluppo dell'AI soppianterà qualsiasi lavoro in tempi sempre più brevi e questo a prescindere dall'età del professionista. Nessun umano può competere con l'AI, le cui performance la faranno preferire a qualsiasi professionista, indipendentemente dall'età, considerato che il driver è sempre il profitto. I lavori che resteranno saranno più legati all'utilizzo dei tools AI e la loro integrazione nelle realtà lavorative, richiedendo sempre meno conoscenza verticale e più orizzontale e soft-skills che paradossalmente sono legate all'esperienza e alla visione del mondo più ampia, che è ad appannaggio dell'età (non è così direttamente proporzionale chiaramente, si entra poi nella soggettività).
Classe 1967 😅🎉 Mi sento come quando da ragazzino facevamo le notti nei garage a truccare i motorini... Poi finalmente nel 1986 arriva il primo PC e a cercare di truccare anche quello per renderlo più veloce 😅. Magari ci fossero stati i video del "nostro pelato preferito" (quello con gli occhiali, non l'altro del ping pong, bravo anche lui ovviamente 😊). Smanettare da ragazzo mi ha fatto poi entrare in un CED (si chiamava così a quei tempi) e lì ho avuto mentori straordinari (ex IBM degli anni 70 ed 80). Ora mi diverto come un matto e non nascondo che non é sempre facile capire tutto e stare al passo. Per fortuna però esistono questi spazi e persone straordinarie di ogni età ed ogni estrazione... Imparo da tutti e questo è semplicemente meraviglioso. Formarsi è FONDAMENTALE da tantissimo tempo... Già solo a montare il mio primo nastro magnetico al ced avevo capito che era importante insistere e continuare a formarsi 😊. Grazie a tutti, giovani e meno giovani e al nostro pelato preferito che ci tiene insieme per i capelli e per tutti gli stimoli che ci regala con tanta passione ❤. Ps convergere dovrebbe essere un impegno che coinvolge tutti (età, genere, esperienze, visioni, passioni, etc etc etc).
Come ha scritto qualcuno nei commenti, l'IA è spietatamente democratica: non saranno più gli over 50 da buttare, ma quasi tutti belli o brutti , giovani o vecchi , colti o ignoranti ! Questo non toglie niente ai consigli di Raffaele che nella vita sono sempre validi qualsiasi cosa succederà . E a chi si autocelebra, vorrei sottolineare che il successo di qualcuno è strettamente legato all'insuccesso dei molti. Una società non si può basare sul concetto "uno su mille ce la fa" . Non possiamo pensare che milioni se non miliardi di persone si reinventino imprenditori o divugatori di IA, non c'è bisogno, ad esempio, di milioni di Raffaele Gaito, figuriamoci con l'abbattimento della barriera linguistica che sta avvenendo adesso, si parla di piccoli numeri in un quadro ormai mondiale senza parlare che tra un po' tra Raffaele e il suo avatar, sarà più vincente il clone, su questo non ci sono molti dubbi .
Ciao Raffaele, anzitutto ti sono grato per le informazioni, suggerimenti e riflessioni che doni sui tuoi canali, non dimenticando anche la tua simpatia tipica campana. Ti scrivo in quanto questo video mi ha colpito molto, anche perché sarò anch'io prossimamente un over 50, e mi ha spinto nel realizzare, con l'aiuto del AI, un documento sullo sviluppo di iniziative programmatiche per gli over 50 che potrebbe essere d'aiuto alla persona che ti ha scritto. E' un documento che può presentare all'amministrazione del suo comune o anche quale sezione politica locale e associazioni locali. Quindi vorrei sapere come potrei farlo recapitare? Grazie.
Mi sembra un discorso semplicistico e troppo ottimista. Forse adatto a oggi (ma l'impresa e la politica hanno tempi più lunghi) ma non sappiamo se andrà bene anche tra pochi mesi. Bisognerebbe iniziare già adesso un ragionamento a lungo termine, coi soggetti che potranno incidere in qualche modo.
Ciao Raffa io a 50 mi sento vecchio nei tuoi confronti perché faccio fatica a starti dietro 😂 La Academy ia360 spacca!💪 Ma c'è davvero tanta roba e tanti contenuti tra lezioni, tutorial ecc che i ponti e le feste li utilizzo anche per portarmi in pari😅
Bel video, che condivido appieno. L’impressione però è che si concentri molto sul come integrare/reintegrare over50 con il mondo tech attuale e ignori il “sottotesto” dell’email del signore: ovvero che “vecchio” oggi è un framing negativo. Usiamo le 3 categorie: personale, aziendale, sociale. 1) A livello personale quando invecchi inizi ad avere meno energia e l’Esperienza non è solo un tesoro ma è anche qualcosa che rende prevedibili e noiose molte interazioni umane (che poi rischiano di andare nell’overconfidence bias tra l’altro) 2) A livello aziendale la strada è quella di pre-pensionare le cariatidi che non vogliono adattarsi a nuovi processi e metodologie e assumere con contratti più vantaggiosi persone con poca esperienza. 3) A livello sociale l’età è un handicap: i mass media parlano solo di star di successo a 26 anni, influencer videogamer ricchi a 14 anni, Forbes che fa la classifica degli imprenditori under 30, ecc. Tutto questo è davvero assurdo se pensiamo che in fondo anche l’età è un costrutto culturale e non esiste davvero 😅
Ho 49 anni e condivido pienamente i contenuti che hai citato in questo video. Mi piacciono molto i tuoi video riflessivi. Secondo me oltre ai livelli di cui parli nel video credo che prima di ogni altra cosa sia fondamentale la capacità e la voglia di mettersi in gioco,infatti ci sono vecchi con la mentalità giovane e giovani con mentalità vecchia. tutto parte dalla propria testa e a tal proposito cito questa frase :la mente mente e quindi occorre aggiornarsi costantemente .Grande Raff continua così, grazie alla tua capacità di analizzare, commentare e spiegare in modo semplice e di grande impatto riesci a condividere contenuti di altissimo valore per restare sempre sul pezzo crescendo in modo sano costante.👍🏻🚀🦇
Grazie Raf per averne parlato è importante gli over 50 sono una ricchezza per il paese. Io mi sono reinventata dopo i 50 con tutte le difficoltà del caso. Ora ho 56 anni Mi tengo aggiornata con formazione gratuita on line e quando posso investendo. sarebbe bellissimo avere un supporto dallo stato che ci aiuti a crescere per poter investire anche nelle collaborazioni offrendo lavoro ai giovani o ai nostri coetanei. Come dici tu sarebbe troppo lungo parlarne così in un commento, ma ti sono davvero grata per aver dato voce a questa attuale problematica. ❤ In bocca al lupo a tutti
Grande Raffo, ottimo video che ho seguito fino in fondo perchè mi tocca personalmente, essendo sulla via dei 51. Condivido in pieno ció che hai detto, mi sto formendo anche grazie a te sull AI e devo davvero dirti che ho molta pIu formazione di moltissimi miei amici e colleghi che sono tra i 25 e i 40 anni che ancora pensano che l AI non li tocca. E su questo, come hai detto tu, devono entrare in gioco aziende e governi per far capire davvero l’importanza e sensibilizzare sul buon uso dell AI. 🎉🎉🎉
Dear, Io sono nei miei 64 e sono già stato 'buttato' e non me ne può fregar di meno. Tecnico HW - DELL Tra poco vado in pensione e vivo felice con la mia cagnolina e 8 workstation con le quali creo video e grafiche. Morirò povero e non diventerò mai uno youtuber. Mentre mi gusterò le mie castagne arrosto guarderò seduto con una pina colada e piacere voi che vi "rimettete in gioco" mentre cercate di "riposizionarvi" Un caro saluto anche dalla mia pelosetta Pasqui. Ciaooooo
Non tutti hanno le sue possibilità economiche. Sappi che c’è gente che a 55-60 anni non ha più un lavoro e la pensione da fame è lontana, quindi ha la necessità di reinventarsi per andare avanti😞
@ ciao. A dire il vero è da anni che sto vivendo di espedienti xche non ho un lavoro ma ora ho 64 y e dai tengo duro ( vivo con 8 euri al giorno) vita dura ma libera….
Lavorare lo faccio anche in pensione , lo faccio solo per me . Ti seguo per sapere gli sviluppo del IA , faccio i lavori che servono in casa e in giardino . Se non ho niente da fare mi invento qualcosa che mi piace , smonto , rimonto , modifico e quello che non so fare lo imparo da te o da altri . UA-cam è un bacino infinito di informazioni buone , meno buone o fake . Anche scegliere quello che mi serve come informazioni è un lavoro .
Ciao Raffaele. Ho 62 anni e sono imprenditore dal 2003 ricoprendo contestualmente anche il ruolo di dirigente su alcune aziende per oltre 15 anni. Tutt'ora sono Amministratore di una società che si occupa di consulenza energetica dal 2016 con dei buoni risultati. Poco più di un anno fa insieme ad un amico IT molto skillato abbiamo fatto nascere una nuova realtà che applica algoritmi di AI sulla parte vocale/traduzioni, ecc.. A marzo abbiamo pensato di visitare l'AI Week a Rimini e sono rimasto affascinato da questo modo, dall'energia che emanava e dalla moltitudine di giovani bravi e professionali che fattivamente vi hanno partecipato. Questo mi ha dato una carica impressionanete. Il risultato: oggi abbiamo 4 prodotti assolutamente innovativi, altri tre progetti in cassetto e saremo Premium Sponsor alla prossima AI Week con Pycla. E una parte di questo risultato è merito tuo, credimi... ! Ciao
Buongiorno Raffaele , bravissimo ! La pensione è sempre più lontana , le persone devono mantenere una buona produttività più a lungo anche acquisendo queste nuove abilità . La persona media ( ben pochi sono informatici ) va istruita , formata , diciamo una formazione motivazionale , ovvero : Si parte dalle cose molto semplici , che danno risultati sicuri e ripetibili , così uno pensa "ma dai , ce la posso fare e è pure divertente , non vedo l'ora di applicare" e la motivazione si accende . Poi la progressione è naturale . La motivazione è una leva potente . Ok , ci sarà sempre qualcuno aberrato , lo si mettera a fare qualcos'altro .
Spesso "noi" over 50 siamo trattati con sufficienza... quasi fossimo merce avariata rispetto a tutti i "giovani" che pensano di avere tutta la conoscenza e l'esperienza in mano! Ovviamente senza ulla togliere a chi davvero ha capacità e conoscenze sufficienti per intraprendere anche ruoli e posizioni di rilievo! Per fortuna dipende tutto da noi e per fortuna il valore è dato anche dal proprio background! Il mio miglior esempio è quello di mio marito che nella sua vita ha ricoperto ruoli di rilievo in diverse aziende come director amministrativo. Beh una volta in pensione, sono passate poche settimane e pur non avendo preso in considerazione il ritorno al lavoro, lo hanno cercato per proporgli ruoli da consulente. le aziende con cui ha lavorato e anche alcune con cui negli anni ha intessuto rapporti. Un esempio del valore di chi lavora bene ed è sul pezzo nonostante gli anni... Da ormai 2 anni collabora con 3 aziende!
L’argomento è molto interessante. Io a quasi 50 anni ho cambiato completamente vita, paese e ho stravolto il mio lavoro facendo un lavoro completamente nuovo per me. Ora ho 53 anni e ancora continuo a spendere giorni interi per apprendere cose nuove. Ma la cosa che mi ha fatto impressione è che parlando con un gruppo di teenager nessuno di loro usa o meglio è interessato alla AI. Mi hanno semplicemente detto che li annoia dopo un po’ perché è banale! 😅 forse siamo solo noi “vecchi” ad essere interessati a tutto questo “mondo nuovo!”
Salve Raffaele. In Germania esiste qualcosa di molto simile e già da molto tempo. Poco dopo i 40 lo Stato prevede la possibilità di una sorta di rinnovamento professionale, supportando anche economicamente la transizione che un lavoratore sente di intraprendere, vuoi per "usura" mentale o fisica dopo anni dello stesso lavoro, vuoi per un interesse diverso maturato nel tempo, vuoi per una richiesta/esigenza diversa del mercato dovute a tanti motivi, magari evolute anche per nuove tecnologie. Lo stato addirittura spesa la transizione, potendo ri-formarsi in un nuovo ambito.
63 qui lavoro per piu agenzie in UK nel mondo dell'ospitality ,mi chiamano quando Hotels , Colleges, Scuole, Ristoranti necessitano di personale. Con la mia esperienza di 35 anni come dipendente full time , da6 anni lavoro come relief ,riesco a sostituire senza problemi chi e in vacanza o in malattia, spesso mi offrono di rimanere come dipendente ma rifiuto sempre in quanto la liberta di scegliere dove lavorare non ha prezzo. Spesso trovo giovani con pregiudizi su gli over 50 ma dopo aver dimostrato l'abilita fisica e l'esperienza con la competenza nel lavoro si debbono arrendere e lavorare con il boomer😊😊😂Conto di andare in pensione accumulando contributi maturati in Italia e continuare a lavorare come part time in quanto le pensioni anche qui non sono un gran che.
Ciao Raffaele. Sottoscrivo tutto quello che hai detto con un…….”però”. Premetto che sono un over 50 (quest’anno saranno 60) , lavoro come impiegato e sono sempre stato di natura particolarmente curioso. Ovviamente noi “adulti” sentiamo già di natura la pressione delle nuove leve più avezze ai nuovi strumenti di produttività. Io sto cercando di studiare, cerco di leggere e cerco di seguire alcuni corsi (sono iscsritto anche alla tua academy 360). Perché “cerco”?? Qui viene il “però”! Tutto vero quello che dici , però…. È molto difficile. E non sto parlando della difficoltà di comprensione, ma della organizzazione del tempo. Nel mondo del lavoro oggi, anche o soprattutto un sessantenne, è ancora impegnato a mille. Si lavora sempre di più per mantenere, se ti va bene, il medesimo livello retributivo. Le aziende hanno margini sempre più ridotti, si riduce il personale e si richiedono sempre più sacrifici ai dipendenti. Quindi chi studia a livello individuale lo fa solo a detrimento della sua qualità di vita perché è solo dalla vita privata che riesci ad erodere il tempo che investi in formazione. Paradossalmente il meccanismo virtuoso dovrebbe essere il contrario di quanto enunciato: se la politica in qualche modo mette mano, allora anche le Aziende potrebbero trovare un equilibrio che permette ai loro dipendenti di trovare il tempo per la formazione. Bah…..io intanto studio!
Come sostiene il nostro amico, ci sono tantissimi over 50 con esperienze nella itc decisamente superiori. Solo il fatto di aver vissuto linizio di internet e compagnia bella. Hai centrato il punto, non è solo per i millenials. Facciamoli sentire parte integrante di questa rivoluzione. Cosa si può fare? Un bel tutorial dazeroacento sulla ia..
Personalmente ho notato discriminazioni anche da parte dei giovani in caso di collaborazioni nell'online. Sostengono che noi nn siamo teachable. Ad ogni modo sn riuscita a trovare ugualmente una collaborazione alla quale sto associando un'attività commerciale indipendente nell'ambito della nutrizione animale, dato che amo gli animali. Nn è facile ma io sono "capa tosta". Facciamo più fatica certo, quindi dobbiamo mettere in campo le ns risorse sul piano della resilienza. Riguardo alla ns classe dirigente, stendiamo non uno ma una serie di veli pietosi...
Il tema degli over 50 nell’epoca dell’AI è sicuramente interessante e complesso. Vale la pena considerare che l’età pensionabile attuale, intorno ai 67 anni, colloca questa fascia d’età ancora pienamente nel mondo del lavoro. È però irrealistico chiedere a queste persone di affrontare una formazione intensiva sulle nuove tecnologie in un momento in cui il tempo a disposizione è limitato. Detto ciò, l’esperienza di chi ha lavorato per decenni è una risorsa fondamentale anche nell’era dell’intelligenza artificiale. L’AI può essere uno strumento complementare per valorizzare competenze, saggezza e capacità di problem-solving maturate nel tempo. Il vero focus dovrebbe essere sull’integrazione tra generazioni: affiancare chi ha esperienza con chi è più giovane e formato sulle nuove tecnologie può creare un equilibrio che valorizza entrambe le prospettive. In definitiva, non si tratta di essere “obsoleti”, ma di trovare il modo di far convivere innovazione ed esperienza.
Sentirsi inutili è psicologicamente più devastante che sentirsi sfruttati (Harari) Come formatore specializzato in AI, ho osservato qualcosa di affascinante: gli over 50, cresciuti in un'era pre-Google, hanno sviluppato processi cognitivi profondamente diversi dalle generazioni successive. Questa diversità, lungi dall'essere un limite, diventa una risorsa preziosa quando interagisce con l'AI. La combinazione tra il pensiero strutturato 'analogico' degli over 50 e l'approccio più fluido delle nuove generazioni crea, attraverso l'AI, un capitale intellettuale collettivo di straordinario valore per le aziende. Tornando ad Harari, gli over 50 non sono affatto inutili: sono portatori di un modo di pensare unico e prezioso. Lo dico con cognizione di causa: ho 52 anni e lavoro ogni giorno con queste dinamiche.
Ho 52 anni e con l'AI mi sto divertendo da matti. Non ho mai studiato con tanta intensità argomenti così diversi, grazie all'assistenza dell'AI, che considero un insegnante iper-paziente. Con l'AI posso fare ciò che ai tempi della scuola non potevo fare con i professori veri: bombardarla di domande, dire sciocchezze e affrontare i concetti da mille angolazioni fino a capirli davvero. Non ho mai usato il controllo delle fonti con tanta frequenza come ora; è diventato per me una pratica essenziale per ovviare alle "allucinazioni" dell'AI, e ormai lo applico in ogni ambito. Non ho mai trovato così tanti spunti per il mio lavoro, con possibilità davvero "mind-blowing" in moltissimi aspetti.
Ciao Raffaele, innanzitutto grazie come sempre per questi tuoi video. Volevo fare una riflessione dopo aver letto moltissimi commenti da persone della mia generazione (ho 59 anni) ed anche da altri più adulti : Secondo me il problema di reinventarsi dopo gli "anta" si acuisce per i settori della manodopera , dei lavori usuranti fisicamente , come quelli dell´edilizia in primis e come quelli della gastronomia e della ricettività . Sei/sieti d'accordo ?
Caro Raffaele, cari lettori, non è questione di età, ma una questione di curiosità di apprendere e di stare al passo, lo provo tutti i giorni sul lavoro, trovandomi al contrario, di fronte a giovani colleghi refrattari a conoscere le novità tecnologiche, ancorati a ciò che sanno già fare. Io ho superato da poco 65 anni e mi piace aggiornarmi, e lo faccio quotidianamente partendo anche grazie ai contributi forniti da te e da altri bravi divulgatori in materia di AI, ma non solo di AI
Mi dici una cosa Raffa? Io ho dei clienti e vorrei creare i loro cloni avatar (fatti bene) ai quali poi, fare dire cose delle loro attività, secondo te cosa potrei usare, heygen o sinthesya? E' possibile creare avatar personalizzati che non siano il proprietario del profilo?
Ciao ho 59 anni e ho iniziato la Mia vita di scoperte tecnologiche a 9 anni con la Scuola radio elettra, e non ho ancora smesso. adoro la tecnologia e la utizzo piene mani ora soprattutto la IA. Sono affamato di conoscenza e continuo a leggere e imparare e applicare quello che apprendo. Non si tratta di età ma di entusiasmo intelligente verso le novità.
Non ne farei una questione di età, ma di attitudine. Chi ha la voglia di imparare, crescere e mettersi in gioco alla fine emerge sempre a prescindere dalla strada già percorsa e quella da fare. Chi si adagia sullo status quo, invece, finisce per perdere terreno anche se ha l'opportunità di un lavoro stabile. La chiave è reinventarsi continuamente, anche quando pensiamo di aver raggiunto la meta. L’esperienza è un grande alleato per leggere il presente e anticipare il futuro, ma non deve mai diventare una gabbia.
Purtroppo la situazione è peggiorata dalla tendenza a pensare che sia il sistema pubblico a DOVER trovare una soluzione. Senza consapevolezza del proprio ruolo ogni intervento di reskilling è destinato al fallimento
Assolutamente giusto, anche perché considerando che l’età pensionabile si sta alzando sempre di più, oggi un cinquantenne è a poco più di metà della sua vita lavorativa 😢😢
Tutto molto relativo. Ho 67 anni, facilitato dall'essere un programmatore per l'industria, ho aggiunto il supporto di ChatGPT in programmazione, Claude nella gestione di tante altre attività. Bisogna in realtà approcciarsi al nuovo sempre con spirito di curiosità e direi con la stessa disinvoltura di un ragazzino... Nessun timore e provare... Ovviamente seguire Raffaele e di grande aiuto... 😅
Ho 51 anni, ho lasciato una posizione di dirigente pre intraprendere, è assolutamente possibile! Grazie Raffaele per parlare di questo argomento, di sicuro non è facile per tutti reinventarsi. E' bene parlarne.
Le risate a un certo punto me le sono fatte, lo ammetto, soprattutto pensando all'Italia. Nulla toglie alla tua bravura nell'analizzare il problema, con l'aiutino o meno(provocazione:-) La mia curiosità rispetto all'argomento è se hai un'idea della percentuale di under e over 50 che seguono i tuoi video e quelli dei divulgatori come te. Se ce l'hai la risposta è lì
C'è poco da dire, dipenda da chi. Ci sono 20enni che per digitale intendono il cellulare i social e nient'altro. l'AI e le tecnologie digitali non richiedono un'età specifica, ma piuttosto curiosità, apertura mentale e voglia di imparare. Molti professionisti over 50 stanno dimostrando che è possibile reinventarsi e acquisire nuove competenze per restare competitivi in un mercato in continua evoluzione. La chiave è essere flessibili, investire nella formazione continua e sfruttare le proprie conoscenze per integrarle con le nuove tecnologie. In questo modo, l'età diventa un vantaggio, non un ostacolo. Ho 63 anni e tutta l'innovazione dello mio studio di comunicazione l'ho introdotta io. Se hai oltre 50 anni e se sei stato sempre "sul pezzo" hai vissuto tutto, la tv a colori, le radio libere, la tv commerciale, la computer graphic, il cd, il walkman e l'iPod, il www, i siti in flash, l'html5, l'Ai occulta e quella "pubblica"... cosa si vuole rottamare? Rottamate le persone pigre non l'età.
In generalissimo, senza aggiornamenti o comunque preparazione anche personale, gli over 50 (anche molti 35enni miei coetanei) sarebbero "da buttare", o meglio, sarebbero da aggiornare pesantemente. L'aggiornamento sul lavoro è un tema non affrontato dal governo, aziende, ecc, ma è fondamentale.
Purtroppo la cosa peggiore è che potrà sostituire qualsiasi età. Ci sono già molti ragazzini che usano la chat gpt come amico del cuore come amico terapeutico, a parte per fare i compiti a casa di qualsiasi genere.
Con tutto il rispetto per chi ha prodotto un video dicendo delle cose in cui probabilmente crede. Ma che cosa vuoi formare, cosa vuoi mentorare, cosa vuoi upskillare, cosa vuoi freelanceare se, nell’ordine, l’agricoltura viene rasa al suolo da politiche falso-green che incentivano gli agricoltori a non coltivare i campi, l’industria viene rasa al suolo da costi dell’energia quattro/cinque volte superiori a quelli del 2022 e da vincoli burocratici assurdi, il terziario (servizi) funziona se funzionano il primario ed il secondario e la finanza è in mano a tre fondi di investimento che sono quelli che controllano tecnologie che sono sempre meno alla portata del piccolo imprenditore (chi si puó permettere, restando in ambito AI, l’hardware e la ricerca necessari a mettere in piedi una propria infrastruttura AI senza usare piattaforme dei soliti noti?) In sostanza. Apprezzo l’impegno per il video, ma trovo sia farcito di concetti a cui solo chi non ha un quadro realistico della situazione geopolitica e geoeconomica puó credere.
Ciao io ho 54 anni ed è una vita che studio attualmente iscritta a due corsi di laurea e alla IA360 perché non possiamo fermarci mai......grazie Raffa❤
Ho 51 anni e credimi uso l’A.I. quotidianamente. Trovo molto spesso più disinteresse nei ragazzi adolescenti (che spesso la temono per il loro futuro o peggio la ignorano completamente)… come se fosse un argomento da boomer
...ho 50 anni suonati e da qualche mese mi sembra di averne 12. Comprendere questo nuovo mondo è eccitantissimo. Per chi è nato e cresciuto in un mondo analogico non c'è altra scelta che adattarsi alle potenzialità di questa nuova realtà. Avere 50 anni per me oggi non è affatto un male, ma un grandissimo vantaggio.
Questa paura degli anziani che potrebbero perdere il lavoro mi sembra un po' assurdo perché al momento gli over 55 sono i meno disoccupati. Ci dobbiamo concentrare sui più giovani perché ad esempio molti strumenti stanno eliminando i ruoli junior.
@@RaffaeleGaitorischia di essere un po' una riflessione sul rischio che potrebbe avere una persona che se dovesse cadere e non si da attenzione al fatto che c'è già una generazione che si ritrova già con il probelma e non si sono fino ad ora cercate soluzioni dicendo che sono svogliati, non vogliono lavorare, ecc. Se anche i ruoli si dovessero invertire i problemi esisterebbero se le regole del gioce restassero le stesse, si deve sperare che i più giovani non prendano come modello i più vecchi. La cosa che non si impara è che quando si ha un sistema quello resta, in America c'era un sistema in cui i bianchi erano i ricchi e gli altri dovevano sostenere il sistema, lo scheletro è rimasto quello. La questione per cui potrebbero realmente essere penalizzati i più anziani è perché lo sviluppo dell'IA potrebebro portare a rendere di maggior valore persone in grado di apprendere nuove competenze e di essere più elastici. Avendo poi un calo sempre maggiore dovunque dei giovani si potrebbe avere una domanda in crescità ma un calo dell'offerta. In questo scenario semmai avremmo un invertirsi delle situazioni a livello lavorativo, abbiamo comunque un sistema politico in cui visto che i giovani sono già una minoranza non ricevono la giusta attenzione (età media europea attorno ai 45 anni).
grande Raffa, una domanda, per leggere le tue migliaia di mail e messaggi non potresti allenare, per esempio, un agent, un gpts, per leggere, interpretare il tutto per poi cosigliarti sui messaggi più pertinenti secondo le tue preferenze? o forse é ancora fantascienza?.... per il momento.... PIPISTRELLOOO forever
In Italia(esperienza di un over 50) il mondo del lavoro ed anche delle istituzioni,se ti prendono in considerazione è solo sul titolo di studio e fatto da giovane. Difficile,siano interessati alle tue nuove conoscenze. Sé hai lavorato in fabbrica, l'unica possibilità è ritornare in fabbrica a turni.
Secondo me il problema sono il 90% le aziende. Soprattutto in Italia pensano che a 50 anni sei finito, non investono in formazione sui loro team più giovani, figuriamoci se mai dovessero farlo sugli ultra 50, e non parlo di persone poco formate, ma di gente che al neolaureato gli fa un mxxxxo così in quanto ad esperienza e conoscenze., e molte volte anche a voglia di imparare e tenersi sempre aggiornati. Tu stai in Inghilterra, lì ad esempio non devi mettere l'età sul curriculum, e nel 90% nei colloqui di lavoro non la chiedono neanche. La mentalità dei nostri imprenditori è molto arretrata, e questo li fa stare anche indietro, perché come hai detto tu un 50enne può portare una marea di esperienza, ed io la chiamerei anche saggezza in certi casi, che un 30 difficilmente ha.....e questa esperienza/saggezza porterebbe l'azienda a fare molti meno errori ed a correre più velocemente.......
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Io sono quasi over 61, a fine anni '80 ho cominciato il mio viaggio, partendo dai sistemi esperti e non ho mai smesso. Ora sviluppo agenti complessi per un'azienda statunitense. Il problema non è l'età, ma la voglia di imparare, di essere affamati, come disse Jobs.
Si può essere nerd anche a ottant'anni... Anzi l'essere nerd tiene la mente sveglia e allenata, quindi più che un difetto è una cura.
Grande Paolo 😎
Da 54enne, condivido ogni parola! Siamo più smart noi di tanti giovani che di smart hanno solo il rimbambimento da cellulare e social!
Concordo, non è l'età, è la voglia. Lei penso che sia molto fortunato a essere sempre aggiornato. Ho un padre che è un over 65 e con la tecnologia è un drago. Noto che siete delle persone rare.
Ciao Raf. Nel 2025 compirò 80 anni. Decisamente fuori quota. Ma da quando ti seguo, mi si son aperti mille orizzonti. Da sempre ho percorso svariate strade: chirurgo plastico, responsabile di un DEA (pronto soccorso), editore musicale, autore di testi di canzoni (una sigla di San Remo). Mille sono stati gli snodi che hanno contraddistinto la mia vita. Con la lucidità attuale (faccio le stesse cose che facevo a 30 anni) con un ritmo leggermente più cadenzato ma con un'esperienza in ogni settore che compensa ampiamente, per quel che mi resterà da vivere, che non ha la medesima necessità comprensibile e età di quelli che hai citato nel tuo intervento, sento comunque la necessità, l'obbligo per me stesso e per chi mi vuole ascoltare, di restare sul pezzo e di concretizzare "progetti". La statistica però, di quelli che lo fanno (e la stragrande maggioranza dei pochi che lo fanno lo fanno male), è per ora sconfortante. L'AI in territorio italiano è per ora, non dico ignorato, ma nella migliore delle ipotesi, si sa che esiste. Anche in ambito scolastico usato in modo becero, solo per non sprecar tempo ed evitare fatica. Credo che in tempi brevi, come per tutte le cose, ci sarà una selezione naturale. Chi c'è c'è, chi non c'è si attaccherà. Un abbraccio.
ho 57 anni, lavoro con Chatgp, Midjourney, Runaway, Heygen da mesi e mesi. Ne so più io di tanti ragazzi storditi dalle stories e dai reel
Conosco persone di 50-55 anni che non sanno aprire l'email da telefono, oppure chiedono di scrivere i documenti su Word perché una pagina la scrivono in 2-3 ore.
Complimenti! Bravo ❤
Super 🎉
Ma mi raccomando, non ne facciamo una guerra generazionale. Non aiuta la discussione
@@danilotetesi7125 ne conosco anche di 30
Caro Gaito ho 60 e uso abitualmente l’Ai, devo dire che tra la mie conoscenze trovo poche persone interessate a queste nuove tecnologie.
Ho 73 anni. Il mio percorso tecnologico:
1968 macchina da scrivere meccanica e calcolatrice, enorme, elettrica
1979 macchina elettrica che registrava su nastro
1982 macchina da scrivere elettrica
1986 macchina da scrivere con video e flop
1990 primo computer con word ed excell
1992 primi terminali e gestione di programmi per la gestione della sanità USSL. Tutto sempre fatto con entusiasmo che mi ha fatto lavorare meglio, con più precisione e meno. Con l'AI per me è la stessa cosa. Sento intorno a me scetticismo, resistenza e addirittura antagonismo. L'AI ha sempre bisogno di noi e noi di loro. La politica è la scuola sempre in ritardo come sempre. 😔In questo momento solo voi siete i prima linea e aiutate a capire. Io sto aspettando i primi Agenti e una AI senza allucinazioni o LCM. Grazie Raffa.
80 fra qualche mese, 50 di professione da autonomo, non mi sento vecchio, ho studiato e continuo, ora con l'aiuto di AI sulle diverse piattaforme e cerco di coinvolgere tanti amici e colleghi "pigri". Bravo RAF!
Ho 57 anni, 30 da dipendente, licenziato da una delle più grandi banche del mondo in sede di una delle tantissime ristrutturazioni dell’investiment banking. Dal 2017 libero professionista. Mi sono reinventato un lavoro che non esisteva (sempre in ambito finanza) mi diverto come mai ho fatto nella mia vita, trascorro 5 mesi l’anno andando in giro per il mondo, realizzo spettacoli nei più grandi teatri italiani, guadagno quello che voglio e l’IA è perennemente aperta sui miei monitor. Nessun discorso da boomer, la testa è la discriminante, non l’età.
Ciao ti ho visto a Vicenza io lavoravo in teatro come direttore di scena, per 35 anni, poi causa malattia, non potevo più fare tournee, mi sono appassionato di AI ed adesso lavoro per creare testi e video per corsi e presentazioni aziendali, basta avere la voglia e la curiosità
Grande Fabio! Grazie per averlo condiviso con noi
Ho 60 anni, 35 anni fa presentavo la mia tesi di laurea basata su un modello di rete neurale che governava la navigazione di un robot; finalmente dopo 35 anni l'A.I. è esplosa. Ma in tutti questi 35 anni sono stato "messo all'angolo" da tantissimi colleghi grandi sostenitori delle tecnologie che loro conoscevano (quelle tradizionali n.d.r.), sminuendo quelle da me sostenute. Quelli come me sono stati messi in difficoltà per 35 anni "dagli altri" che ora "lamentano difficoltà"; io non mi sono mai lamentato ed in silenzio ho accettato di tutto. La ruota gira, bisogna studiare, studiare, studiare; aggiornandosi continuamente su tutto con umiltà ma spirito d'interesse. Non ho mai ricevuto aiuti dalle Istituzioni, ma da solo ho dovuto accettare l'imposizione del "vecchio" fino ad ora. Dopo tanti anni vedo concretizzarsi ciò che si studiava, come oggetto di ricerca! Grazie per questo video
Grande Giorgio! Grazie per aver condiviso la tua storia con noi 😊
La ruota gira si. E ora può ben dire con soddisfazione "ah, ve lo avevo detto!".
Fuori dallo scherzo, la sua esperienza è l'esempio del rapporto italiano con l'innovazione. Quest'ultima è stata bistrattata per decenni, e ora, bisogna farne i conti. Persone come lei ci hanno avvisato per anni, e moltissimi vi hanno ignorato o peggio. Ora può avere almeno la soddisfazione.
Da molti anni collaboro come volontaria con la Onlus Sentiero Lavoro e facciamo proprio questo: aiutiamo le persone over 40 e over 50 che hanno perso il lavoro a riattivarsi e ricollocarsi sul mercato...bellissimo video...le resistenze spesso vengono dalle stesse persone over 50 che non vogliono più mettersi in gioco...però qualcuno ci prova con grandi risultati...
Grazie Raf.
grazie a te della donazione
Ho 67 anni ho visto la nascita dell'informatica con sincler commodor 64 e dos. Da allora non ho mai smesso di seguire l'evoluzione: basic, java, web , pyton e ora AI. Non solo sono entusiasta , e ho un pensiero filosofico su questa evoluzione
@@Maior58 pure io. 60 anni. Spectrum Sinclair...ecc. ecc. 37 sistemista in pubblica amministrazione e da due anni partita IVA x consulenze pmi
Grazie.
grazie della super donazione daniela!
62 anni. Sono un libero professionista chimico. Da almeno 6 mesi mi sono buttato a studiare gli strumenti di AI, almeno un paio di ore al giorno, tutti i giorni. Tra un mese farò il relatore in un corso per spiegare ai miei colleghi come usare la AI nella pratica professionale nel mio campo. Lo faccio io, alla mia età, perché i miei colleghi sono o scettici o spaventati. Troppo pochi sono ancora quelli che non hanno capito la potenzialità di questi strumenti. Grazie di avermi fatto scoprire un bel po’ di questo mondo.
Grazie Raffaele. Ho 47 anni, sono una freelance da oltre 15 anni e la "consapevolezza", come hai giustamente detto, diventa un elemento fondamentale per iniziare a rendersi conto che la formazione continua, soprattutto adesso, è imprescindibile se vuoi continuare a lavorare e stare sul pezzo...per non essere sostituita. Come anche il networking (cosa in cui faccio molta fatica per il mio stare sempre troppo sotto le righe, ma sto ...migliorando...sto scrivendo questo commento 😅), per confrontarsi e avere illuminazioni da altre persone a cui non avrei mai pensato. A volte è complicato, almeno per quanto mi riguarda, capire da dove iniziare. C'è un'invasione di informazione costante, continua e che è più veloce della luce. In ogni caso grazie di cuore per questa riflessione che hai fatto. Mi ha dato un ulteriore motivazione.
Ciao Raffaele, come imprenditore "classico" (agricoltura e ristorazione) la formazione lunga e differenziata è l'unica strada da percorrere anche nei campi tradizionali.
Proprio per la complessità dell'ecosistema.
Dal punto di vista economico, a meno che non intervengano strumenti a sostegno del reddito o addirittura dove il reddito viene completamente elargito in forma elettronica tipo quello di cittadinanza, la ricchezza viene prodotta dalle imprese lavorando su qualcosa che avrà un valore maggiore alla fine di un processo, più o meno automatizzato.
Ovviamente l'eccesso di automazione impoverisce la base lavorativa non resiliente che sono coloro che per vari motivi non riescono a riciclarsi.
Che ne facciamo di questi?
Perché non tutti riescono a trasmutare in altro.
Dal mio punto di vista le aziende ad alta artigianalità manuale hanno tanto valore proprio perché mantengono il tessuto sociale , non strappano.
Anzi hanno un valore superiore.
Il discorso di collegamento con le nuove tecnologie informatiche deve essere a disposizione di queste ultime e non che queste ultime sono succubi di un sistema.
Perché come ti dicevo prima il sovrastante non sosterrà economicamente tutta la società , decine di milioni di persone se non miliardi.
Il discorso a livello di micro e macroeconomia è molto più complesso e si rischia che il Uau si trasformi in un urlo di Munch senza ritorno.
Un caro saluto
Questo video tocca un tema che ritengo cruciale, soprattutto per noi che abbiamo superato i 50 e ci troviamo spesso a fare i conti con un mondo in continua evoluzione. Quando sento parlare di intelligenza artificiale, penso a una sfida ma anche a una straordinaria opportunità per rispolverare quei sogni nel cassetto che magari abbiamo accantonato, per migliorarci e per aumentare la nostra produttività, adattandoci a un nuovo modo di approcciare il lavoro e la vita, è questo il messaggio che normalmente trasmetto agli over 50 che seguo.
Non dobbiamo avere paura del cambiamento, ma accoglierlo con quella curiosità e voglia di fare che ci ha permesso di superare tante altre rivoluzioni tecnologiche e culturali. È vero, non ci sono soluzioni semplici, ma ogni passo avanti può essere un'occasione per reinventarci, per scoprire nuovi talenti e per dimostrare che la nostra esperienza ha ancora molto da dire. Questo tipo di riflessioni ci aiutano a capire che non si tratta di buttare via qualcosa, ma di trovare un equilibrio tra passato e futuro, tra ciò che sappiamo fare e ciò che possiamo imparare. Restiamo curiosi, restiamo in gioco.
Ciao RAF. Beh che dire. Sei sempre un grande. Io prima di scrivere un commento leggo gli altri e veramente sono sorpreso della quantità di 50ne? Boh, per chiamare in qualche modo, io odio le etichette, e soprattutto quella dell'età che per me è solo un numero, ilo ne ho 50 ma mi sento assolutamente di 18, mi sento come quando andavo in discoteca i venerdì sera, ti dico io sono stato uno dei primi a giocare a fare lo UA-camr, ho sempre avuto una visione molto più avanzata del resto, ma fino a qualche anno fa, nonostante la mia visione, nn ho mai dato peso alle mie intuizioni da visionario, solo dopo l'esplosione della AI , mi son detto questo treno non lo devo perdere, infatti non avevo visto le potenzialità di UA-cam, altrimenti oggi sarei al tuo posto. Quindi nella mia esperienza per poter spostare qualcosa di nuovo, ho creato una rock band di 10 membri ( io sono da produttore per il momento l'11simo) dove sono tuti diversi in età e lingue, ho due preferiti che sono le mie due prime dee, in queste settimane farò la registrazione di nome e volto, e della band come tale, a febbraio usciranno i primi album. In più ho creato un corto di 10 minuti per ila festa di mia figlia facendo una reinterpretazione di Alice in wonderland, usando faceswap solo per mia figlia, il resto è tutto tipo stop motion, ieri sul gruppo della scuola ho fatto vedere il teaser, tutti con gli occhi spalancati. Quindi ho abbinato la band al corto, ovvero loro cantano il soundtrack del corto, e nella cover dell'album hanno reinterpretazioni dei personaggi. In più ieri sera ho creato con due di loro ( perché una è italoamericana nata a Napoli cresciuta nel Texas) un brano in napoletano con tinte country e flamenco guitar. Nun c'è sta a pensa frratm. 😂😂. Infatti GPT mi ha creato il background di tutti i.miei cantanti, di cui ho già creato i loro personas su Suno. Quando usciranno veramente ti faccio sapere se ti interessa. Ah c'è anche il tango 😁. Il brano in napoletano viene cantato anche in inglese e spagnolo.
Grande @Caliodd, un progetto molto interessante👍🏻. Se ti interessa un dodicesimo membro per il gruppo fammi sapere. Io non sono molto tecnico ma amo la musica , mi piace cantare e parlo 5 lingue, compreso l'italiano e posso aggiungere come sesta il napoletano💙. In bocca al lupo 🍀
Ho 57 anni e da oltre 20 anni mi sono dedicato alla programmazione in diverse aziende, principalmente per la creazione di siti web. La passione per le nuove tecnologie mi accompagna da sempre. Purtroppo nell'ultimo periodo sto incontrando delle difficoltà per trovare lavoro. Sto notando una mia minore capacità di concentrazione rispetto a qualche anno fa e una crescente difficoltà nel gestire lo stress, specialmente nelle fasi di consegna dei lavori.Sto studiando per reinventarmi e ti seguo da tanto tempo. Sento di essere vicino a quel 'click' che mi permetterà di ripartire, e spero che arrivi presto. Raffaele, sei davvero bravissimo!
Ringraziando il cielo, lavoro ancora in ambito informatico all'età di 55 anni, e uso molto l'AI nel mio lavoro, ho sempre cavalcato ogni novità da quando avevo 12 anni iniziando a programmare in BASIC con il Commodore Vic20 e da li non mi sono più fermato, e probabilmente non mi fermerò fintanto che ne avrò le forze. Quindi non dipende molto dall'età ma dalla propria curiosità, e dalla voglia di rimettersi in gioco continuamente.
Ottime e significative riflessioni su una tematica così spinosa e cruciale. Chapeaù, Raf! 😉
Ottimi spunti, Raffaele, grazie davvero. Da giornalista costruttivo esperto del mercato del lavoro e da orientatore, due brevi riflessioni:
- Dei tre livelli su cui hai impostato il ragionamento, il primo - la responsabilità personale - secondo me ha e avrà un peso sempre più importante. Quando incontro gli over 40 e 50 ai corsi di orientamento e formazione che tengo, dico loro che il paradigma dell'occupabilità premia soprattutto il fattore "mentalità", più che l'età, ed è qui che occorre fare uno switch costruendoci - magari con aiuto di mentori, coach, orientatori - un percorso che ci faccia assumere una sorta di "freelance mindset", anche se siamo o saremo dei dipendenti. Sarà quel tipo di mentalità che ci darà un aiuto concreto nel caso - purtroppo sempre più frequente - di crisi (bisognerebbe ricordare che viviamo nel tempo delle policrisi e della permacrisi). Per chiudere il ragionamento, occupabilità per me è "progettarsi e riprogettarsi continuamente per rimanere appetibili ad un mercato del lavoro che cambia velocemente".
- Sul tema orientamento, facendo parte di ASNOR, l'Associazione Nazionale Orientatori, mi piacerebbe portare anche ai nostri iscritti queste tue riflessioni che impattano sul tema dell'orientamento continuo: per i cambiamenti veloci del mercato del lavoro e per la diffusa scarsa capacità di guardarci dentro, credo che ci sia finalmente bisogno di un orientamento che vada nella stessa direzione della formazione continua: non solo nelle intersezioni per la scelta della scuola, dell'Università o del lavoro, ma come sostegno continuo alle tante scelte che oggi dobbiamo affrontare, nel contesto frastagliato di carriere sempre meno lineari. In Europa, del resto, si parla ormai da tempo di continuous career guidance. Orientamento, oggi, è il saper esercitare un doppio sguardo: dentro di sè, per conoscersi e acquisire maggiori consapevolezze, e fuori, per capire come sta cambiando il mercato e dentro quali nicchie possiamo inserirci, curiosando - come tu suggerisci - non solo nel nostro settore ma anche nei "territori adiacenti" o in quelli in cui le nostre competenze possono essere investite
Grande Raffaele, dai commenti direi che puoi essere molto orgoglioso del tuo pubblico, altro che pochi ma buoni, veramente il meglio a livello di grinta e voglia di affrontare la realtà del momento!
lo sono, lo sono assai 🥰
Interventi filosofici sull'etica del nostro lavoro, sono molto bene accetti, e soprattutto utilissimi. Grazie Raffa.
Concordo con te Raffaele e concordo anche con tutti gli altri over 50, che come me per fortuna sono sempre stato appassionato in generale del settore informatico, quindi al di là della necessità lavorativa, c è di base anche una predisposizione, quindi nel mio caso l'età centra davvero poco. Grazie Raffaele per le tue considerazioni.
Grande Raffaele, complimenti!😊
Video utilissimo, concordo su tutta la tua linea.
In un contesto come quello italiano, che sta andando incontro ad un progressivo e costante invecchiamento della popolazione, diventa fondamentale il sostegno delle imprese e dello Stato alle iniziative che ciascun professionista può adottare per migliorare o cambiare le proprie abilità professionali, indipendentemente dalla propria età.
Come sempre, grazie mille Raffaele per questo tuo fondamentale e puntualissimo contributo 🙏🏻🦇
Grazie Vale 😊
Hai ragione nel dire che è una responsabilità condivisa. Ognuno deve fare la sua parte. Personalmente, essendo una persona curiosa, non ho mai avuto problemi a rimanere al passo con le novità. Oggi, però, è diverso, qui si tratta di un cambio di paradigma, di un processo irreversibile dell'uso dell'IA in tutti i settori e dove il " da buttare" non avrà età perchè nei prossimi 4 anni saranno da rottamare molte professioni. Il mercato del lavoro non è in grado di gestire tutto questo e quindi ne diventa succube, chi detiene la tecnologia decide per noi e le istituzioni dovrebbero preoccuparsi degli aspetti etici. Allora suggerisco di non preoccuparsi troppo: concentratevi su quello che vi piace, chiedetevi perché lo fate e poi fatelo. Buon viaggio!
Grazie Raffaele e grazie a questa persona che ti ha scritto l'email, è un tema importantissimo.
Ciao Raffaele, la tua riflessione è perfettamente in linea con il mio pensiero. Ho 56 anni e sono titolare di una microimpresa di ingegneria informatica. Nella nostra piccola azienda stiamo sperimentando i seminari interni con lo scopo di favorire la comunicazione tra persone di esperienze ed età diverse, e stiamo trasformando in soc benefit proprio al fine di dedicare piu' spazio anche alle concrete attività etiche. Questa una visione secondo me necessaria anche per attrarre persone con la corretta matrice culturale.
Grazie Raf, sono un tuo grande fan e grazie per i tuoi video.
Personalmente è quello che cerco di fare anche cercando di stare sul pezzo e studiare sia nel mio settore ma alla mia passione (tech), per cercare di non restare emarginato negli anni avvenire.
L'età anagrafica non limita la voglia di imparare e mettersi in gioco.
Concordo appieno con la tua analisi, come sempre precisa, puntuale e obbiettiva. Complimenti Raf!
Non è un problema di età, è una questione di predisposizione personale. I governi sono comunque in ritardo clamoroso, bisognerebbe parlare di queste tecnologie e del loro impatto già da ora, l'essere umano medio sarà in grave difficoltà, occorre una discussione seria sul reddito universale da subito. Non può finire tutto in una lotta tra uomo macchina o tra generazioni. Il lavoro va completamente ripensato, non si deve più lavorare per lo stipendio, la vita deve diventare altro. E comunque l'AI renderà facile la tecnologia per tutti, quindi non serviranno corsi o altro ad alto livello, sarà tutto diverso. Dobbiamo immaginare un mondo attraverso un altro paradigma.
Salve, ho 68 anni, sono architetto e uso il PC per la professione dal 1990, progetto e faccio modellazione 3D e rendering fotorealistici, sono e sono stato beta tester di parecchi motori di rendering e software CAD. Ora stò implementando la AI nel flusso di lavoro, migliorando il risultato finale. In sostanza non credo proprio che gli over 50 sia fuori gioco, un saluto a tutti
Idee condivisibilissime. Credo che a me queste tecnologie piacciano molto meno che a te, ma comunque cerco di mantenere il tuo stesso ottimismo quantomeno per ciò che riguarda il loro impatto sul mondo del lavoro. Per forza di cose i tre piani di riflessione che hai portato devono intrecciarsi, se vogliamo dare un futuro dignitoso a tutti.
Sarebbe interessante un video simile, con la stessa struttura, ma diretto agli under 14 e a tutti coloro che in futuro non ricorderanno un mondo senza questi strumenti. Onestamente ho più paura per loro che per gli over 50.
60 anni, 30 da grafico poi un crollo dettato da diversi fattori. Oggi lavoro come manutentore in un centro sportivo. Ogni giorno interrogo l'AI per risolvere problemi.
Il punto è un altro.
Il nostro paese è fatto per lo più da piccole imprese artigianali che si sono appoggiate fino a ieri a professionisti che oggi sono senza lavoro perché molte competenze sono state superate dall'intelligenza artificiale. Non parlo di problemi importanti ma di tutto ciò che è possibile ottenere da queste app.
Professionisti che prima venivano interpellati quasi quotidianamente, oggi si girano le dita.
Purtroppo in queste piccole imprese mancano le figure fondamentali che si occupano degli aspetti pratici.
Muratori, falegnami, idraulici, elettricisti, ecc. non trovano più giovani con la volontà di formarsi.
L'intelligenza artificiale viene presa come una opportunità da sfruttare soprattutto a livello teorico e restano indietro le professione concrete.
Il lavoro manuale penso reggerà ancora per molto; per i professionisti che svolgono e vendono servizi tipo programmatori, grafici ecc beh, è il caso di darsi da fare, adattarsi e studiare per non rimanere indietro. Da programmatore, credo fermamente che la programmazione si trasformerà in sviluppo, aggiornamento e manutenzione di modelli verticali ad hoc per le aziende e NVIDIA ci ha visto lungo col suo project digits, secondo me... Per la serie: non si finisce mai di imparare!
Questo significa che s'è un'opportunità enorme per chi volesse cimentarsi in quelle attività "manuali" di cui parli?
@@RaffaeleGaito ad oggi, nel mondo del lavoro mancano tantissime figure con e senza esperienza in tutti i campi in cui è richiesta manualità.
Chi ha la mia età e arriva da quel mondo "pratico", non fatica a trovare un lavoro decente, anche oltre i 50/60 anni.
Per i giovani è molto diverso perché le aziende non formano; gli artigiani non possono formare per questioni economiche o perché nessuno vuole più fare il tirocinio.
Ciò che si nota è la tendenza a tentare le strade più rapide per guadagnare, inseguendo la miriade di falsi miti che promettono l'impossibile.
In ogni caso l'AI rappresenta per tutti uno strumento nuovo da imparare ad utilizzare.
Più che di una opportunità, lo vedo come una crescita globale; un salto di qualità in grado di aiutare e velocizzare tutti i processi sia nel mondo del lavoro che nel resto di ciò che facciamo tutti.
Da 50enne da poco, non mi pongo molto il problema dell'AI come discriminante, il "problema" età è sempre esistito. Secondo me è l'avvento dell'AI nel mondo del lavoro è democratico, perché la potenza e lo sviluppo dell'AI soppianterà qualsiasi lavoro in tempi sempre più brevi e questo a prescindere dall'età del professionista. Nessun umano può competere con l'AI, le cui performance la faranno preferire a qualsiasi professionista, indipendentemente dall'età, considerato che il driver è sempre il profitto. I lavori che resteranno saranno più legati all'utilizzo dei tools AI e la loro integrazione nelle realtà lavorative, richiedendo sempre meno conoscenza verticale e più orizzontale e soft-skills che paradossalmente sono legate all'esperienza e alla visione del mondo più ampia, che è ad appannaggio dell'età (non è così direttamente proporzionale chiaramente, si entra poi nella soggettività).
Soft skill fondamentali! Mai come oggi 😉
Grazie Raffaele per questo tuo incoraggiamento, io ho l' idea ma ho sempre esitato ma le tue parole mi hanno acceso l' entusiasmo 😊
Classe 1967 😅🎉
Mi sento come quando da ragazzino facevamo le notti nei garage a truccare i motorini... Poi finalmente nel 1986 arriva il primo PC e a cercare di truccare anche quello per renderlo più veloce 😅. Magari ci fossero stati i video del "nostro pelato preferito" (quello con gli occhiali, non l'altro del ping pong, bravo anche lui ovviamente 😊). Smanettare da ragazzo mi ha fatto poi entrare in un CED (si chiamava così a quei tempi) e lì ho avuto mentori straordinari (ex IBM degli anni 70 ed 80). Ora mi diverto come un matto e non nascondo che non é sempre facile capire tutto e stare al passo. Per fortuna però esistono questi spazi e persone straordinarie di ogni età ed ogni estrazione... Imparo da tutti e questo è semplicemente meraviglioso. Formarsi è FONDAMENTALE da tantissimo tempo... Già solo a montare il mio primo nastro magnetico al ced avevo capito che era importante insistere e continuare a formarsi 😊. Grazie a tutti, giovani e meno giovani e al nostro pelato preferito che ci tiene insieme per i capelli e per tutti gli stimoli che ci regala con tanta passione ❤. Ps convergere dovrebbe essere un impegno che coinvolge tutti (età, genere, esperienze, visioni, passioni, etc etc etc).
Come ha scritto qualcuno nei commenti, l'IA è spietatamente democratica: non saranno più gli over 50 da buttare, ma quasi tutti belli o brutti , giovani o vecchi , colti o ignoranti ! Questo non toglie niente ai consigli di Raffaele che nella vita sono sempre validi qualsiasi cosa succederà . E a chi si autocelebra, vorrei sottolineare che il successo di qualcuno è strettamente legato all'insuccesso dei molti. Una società non si può basare sul concetto "uno su mille ce la fa" . Non possiamo pensare che milioni se non miliardi di persone si reinventino imprenditori o divugatori di IA, non c'è bisogno, ad esempio, di milioni di Raffaele Gaito, figuriamoci con l'abbattimento della barriera linguistica che sta avvenendo adesso, si parla di piccoli numeri in un quadro ormai mondiale senza parlare che tra un po' tra Raffaele e il suo avatar, sarà più vincente il clone, su questo non ci sono molti dubbi .
Ciao Raffaele, anzitutto ti sono grato per le informazioni, suggerimenti e riflessioni che doni sui tuoi canali, non dimenticando anche la tua simpatia tipica campana. Ti scrivo in quanto questo video mi ha colpito molto, anche perché sarò anch'io prossimamente un over 50, e mi ha spinto nel realizzare, con l'aiuto del AI, un documento sullo sviluppo di iniziative programmatiche per gli over 50 che potrebbe essere d'aiuto alla persona che ti ha scritto. E' un documento che può presentare all'amministrazione del suo comune o anche quale sezione politica locale e associazioni locali. Quindi vorrei sapere come potrei farlo recapitare? Grazie.
Mi sembra un discorso semplicistico e troppo ottimista. Forse adatto a oggi (ma l'impresa e la politica hanno tempi più lunghi) ma non sappiamo se andrà bene anche tra pochi mesi. Bisognerebbe iniziare già adesso un ragionamento a lungo termine, coi soggetti che potranno incidere in qualche modo.
La questione degli over 50 nell'epoca dell'intelligenza artificiale è complessa e merita la tua approfondita riflessione
Ciao Raffa io a 50 mi sento vecchio nei tuoi confronti perché faccio fatica a starti dietro 😂
La Academy ia360 spacca!💪
Ma c'è davvero tanta roba e tanti contenuti tra lezioni, tutorial ecc che i ponti e le feste li utilizzo anche per portarmi in pari😅
grazie Lorenzo
Bel video, che condivido appieno.
L’impressione però è che si concentri molto sul come integrare/reintegrare over50 con il mondo tech attuale e ignori il “sottotesto” dell’email del signore: ovvero che “vecchio” oggi è un framing negativo.
Usiamo le 3 categorie: personale, aziendale, sociale.
1) A livello personale quando invecchi inizi ad avere meno energia e l’Esperienza non è solo un tesoro ma è anche qualcosa che rende prevedibili e noiose molte interazioni umane (che poi rischiano di andare nell’overconfidence bias tra l’altro)
2) A livello aziendale la strada è quella di pre-pensionare le cariatidi che non vogliono adattarsi a nuovi processi e metodologie e assumere con contratti più vantaggiosi persone con poca esperienza.
3) A livello sociale l’età è un handicap: i mass media parlano solo di star di successo a 26 anni, influencer videogamer ricchi a 14 anni, Forbes che fa la classifica degli imprenditori under 30, ecc.
Tutto questo è davvero assurdo se pensiamo che in fondo anche l’età è un costrutto culturale e non esiste davvero 😅
Proprio per le cose che hai scritto tu c’è bisogno del video e delle cose che dico nel video. Sarò ottimista? Utopista? Probabile 🤷♂️
Grande tema, come sempre sei fantastico
Grazie. Io 58 anni. Sei superinteressante e prezioso.
Ho 49 anni e condivido pienamente i contenuti che hai citato in questo video. Mi piacciono molto i tuoi video riflessivi. Secondo me oltre ai livelli di cui parli nel video credo che prima di ogni altra cosa sia fondamentale la capacità e la voglia di mettersi in gioco,infatti ci sono vecchi con la mentalità giovane e giovani con mentalità vecchia. tutto parte dalla propria testa e a tal proposito cito questa frase :la mente mente e quindi occorre aggiornarsi costantemente .Grande Raff continua così, grazie alla tua capacità di analizzare, commentare e spiegare in modo semplice e di grande impatto riesci a condividere contenuti di altissimo valore per restare sempre sul pezzo crescendo in modo sano costante.👍🏻🚀🦇
Grazie Raf per averne parlato è importante gli over 50 sono una ricchezza per il paese. Io mi sono reinventata dopo i 50 con tutte le difficoltà del caso. Ora ho 56 anni Mi tengo aggiornata con formazione gratuita on line e quando posso investendo. sarebbe bellissimo avere un supporto dallo stato che ci aiuti a crescere per poter investire anche nelle collaborazioni offrendo lavoro ai giovani o ai nostri coetanei. Come dici tu sarebbe troppo lungo parlarne così in un commento, ma ti sono davvero grata per aver dato voce a questa attuale problematica. ❤ In bocca al lupo a tutti
Lo condivido a una persona che ha bisogno di questo video, grazie Raf
Grazie per il video. Un argomento davvero attuale!
Sono d'accordo sui punti concreti che hai evidenziato, sulle responsabilità dei vari livelli e sulle conclusioni finali. ✨
È un argomento veramente interessante, bravo Raf
Grazie 👍
Grande Raffo, ottimo video che ho seguito fino in fondo perchè mi tocca personalmente, essendo sulla via dei 51. Condivido in pieno ció che hai detto, mi sto formendo anche grazie a te sull AI e devo davvero dirti che ho molta pIu formazione di moltissimi miei amici e colleghi che sono tra i 25 e i 40 anni che ancora pensano che l AI non li tocca. E su questo, come hai detto tu, devono entrare in gioco aziende e governi per far capire davvero l’importanza e sensibilizzare sul buon uso dell AI. 🎉🎉🎉
Dear, Io sono nei miei 64 e sono già stato 'buttato' e non me ne può fregar di meno. Tecnico HW - DELL Tra poco vado in pensione e vivo felice con la mia cagnolina e 8 workstation con le quali creo video e grafiche. Morirò povero e non diventerò mai uno youtuber. Mentre mi gusterò le mie castagne arrosto guarderò seduto con una pina colada e piacere voi che vi "rimettete in gioco" mentre cercate di "riposizionarvi" Un caro saluto anche dalla mia pelosetta Pasqui. Ciaooooo
Non tutti hanno le sue possibilità economiche. Sappi che c’è gente che a 55-60 anni non ha più un lavoro e la pensione da fame è lontana, quindi ha la necessità di reinventarsi per andare avanti😞
@ ciao. A dire il vero è da anni che sto vivendo di espedienti xche non ho un lavoro ma ora ho 64 y e dai tengo duro ( vivo con 8 euri al giorno) vita dura ma libera….
@@euterpelab Hai ragione ma il morale va giù. Una possibilità di lavoro anche per noi over ci darebbe dignità e ci porterebbe su il morale!
Lavorare lo faccio anche in pensione , lo faccio solo per me . Ti seguo per sapere gli sviluppo del IA , faccio i lavori che servono in casa e in giardino . Se non ho niente da fare mi invento qualcosa che mi piace , smonto , rimonto , modifico e quello che non so fare lo imparo da te o da altri . UA-cam è un bacino infinito di informazioni buone , meno buone o fake . Anche scegliere quello che mi serve come informazioni è un lavoro .
Gran bel video. Complimenti
Grazie
Ciao Raffaele. Ho 62 anni e sono imprenditore dal 2003 ricoprendo contestualmente anche il ruolo di dirigente su alcune aziende per oltre 15 anni. Tutt'ora sono Amministratore di una società che si occupa di consulenza energetica dal 2016 con dei buoni risultati. Poco più di un anno fa insieme ad un amico IT molto skillato abbiamo fatto nascere una nuova realtà che applica algoritmi di AI sulla parte vocale/traduzioni, ecc.. A marzo abbiamo pensato di visitare l'AI Week a Rimini e sono rimasto affascinato da questo modo, dall'energia che emanava e dalla moltitudine di giovani bravi e professionali che fattivamente vi hanno partecipato. Questo mi ha dato una carica impressionanete. Il risultato: oggi abbiamo 4 prodotti assolutamente innovativi, altri tre progetti in cassetto e saremo Premium Sponsor alla prossima AI Week con Pycla. E una parte di questo risultato è merito tuo, credimi... ! Ciao
Buongiorno Raffaele , bravissimo !
La pensione è sempre più lontana , le persone devono mantenere una buona produttività più a lungo anche acquisendo queste nuove abilità .
La persona media ( ben pochi sono informatici ) va istruita , formata , diciamo una formazione motivazionale , ovvero :
Si parte dalle cose molto semplici , che danno risultati sicuri e ripetibili , così uno pensa "ma dai , ce la posso fare e è pure divertente , non vedo l'ora di applicare" e la motivazione si accende .
Poi la progressione è naturale .
La motivazione è una leva potente .
Ok , ci sarà sempre qualcuno aberrato , lo si mettera a fare qualcos'altro .
Come al solito, sei sempre molto professionale e corretto.
Spesso "noi" over 50 siamo trattati con sufficienza... quasi fossimo merce avariata rispetto a tutti i "giovani" che pensano di avere tutta la conoscenza e l'esperienza in mano! Ovviamente senza ulla togliere a chi davvero ha capacità e conoscenze sufficienti per intraprendere anche ruoli e posizioni di rilievo!
Per fortuna dipende tutto da noi e per fortuna il valore è dato anche dal proprio background!
Il mio miglior esempio è quello di mio marito che nella sua vita ha ricoperto ruoli di rilievo in diverse aziende come director amministrativo.
Beh una volta in pensione, sono passate poche settimane e pur non avendo preso in considerazione il ritorno al lavoro, lo hanno cercato per proporgli ruoli da consulente. le aziende con cui ha lavorato e anche alcune con cui negli anni ha intessuto rapporti.
Un esempio del valore di chi lavora bene ed è sul pezzo nonostante gli anni...
Da ormai 2 anni collabora con 3 aziende!
contenuto interessante e assolutamente di attualità
Grazie Marco 😊
L’argomento è molto interessante. Io a quasi 50 anni ho cambiato completamente vita, paese e ho stravolto il mio lavoro facendo un lavoro completamente nuovo per me. Ora ho 53 anni e ancora continuo a spendere giorni interi per apprendere cose nuove. Ma la cosa che mi ha fatto impressione è che parlando con un gruppo di teenager nessuno di loro usa o meglio è interessato alla AI. Mi hanno semplicemente detto che li annoia dopo un po’ perché è banale! 😅 forse siamo solo noi “vecchi” ad essere interessati a tutto questo “mondo nuovo!”
piu che commento tattico io direi che ci voglia un commento di supporto !!!! grazie Raf
Ti ringrazio per aver affrontato questo argomento, che sembra non interessare nessuno
Salve Raffaele. In Germania esiste qualcosa di molto simile e già da molto tempo. Poco dopo i 40 lo Stato prevede la possibilità di una sorta di rinnovamento professionale, supportando anche economicamente la transizione che un lavoratore sente di intraprendere, vuoi per "usura" mentale o fisica dopo anni dello stesso lavoro, vuoi per un interesse diverso maturato nel tempo, vuoi per una richiesta/esigenza diversa del mercato dovute a tanti motivi, magari evolute anche per nuove tecnologie. Lo stato addirittura spesa la transizione, potendo ri-formarsi in un nuovo ambito.
63 qui lavoro per piu agenzie in UK nel mondo dell'ospitality ,mi chiamano quando Hotels , Colleges, Scuole, Ristoranti necessitano di personale. Con la mia esperienza di 35 anni come dipendente full time , da6 anni lavoro come relief ,riesco a sostituire senza problemi chi e in vacanza o in malattia, spesso mi offrono di rimanere come dipendente ma rifiuto sempre in quanto la liberta di scegliere dove lavorare non ha prezzo. Spesso trovo giovani con pregiudizi su gli over 50 ma dopo aver dimostrato l'abilita fisica e l'esperienza con la competenza nel lavoro si debbono arrendere e lavorare con il boomer😊😊😂Conto di andare in pensione accumulando contributi maturati in Italia e continuare a lavorare come part time in quanto le pensioni anche qui non sono un gran che.
Ciao Raffaele. Sottoscrivo tutto quello che hai detto con un…….”però”. Premetto che sono un over 50 (quest’anno saranno 60) , lavoro come impiegato e sono sempre stato di natura particolarmente curioso. Ovviamente noi “adulti” sentiamo già di natura la pressione delle nuove leve più avezze ai nuovi strumenti di produttività. Io sto cercando di studiare, cerco di leggere e cerco di seguire alcuni corsi (sono iscsritto anche alla tua academy 360). Perché “cerco”?? Qui viene il “però”! Tutto vero quello che dici , però…. È molto difficile. E non sto parlando della difficoltà di comprensione, ma della organizzazione del tempo. Nel mondo del lavoro oggi, anche o soprattutto un sessantenne, è ancora impegnato a mille. Si lavora sempre di più per mantenere, se ti va bene, il medesimo livello retributivo. Le aziende hanno margini sempre più ridotti, si riduce il personale e si richiedono sempre più sacrifici ai dipendenti. Quindi chi studia a livello individuale lo fa solo a detrimento della sua qualità di vita perché è solo dalla vita privata che riesci ad erodere il tempo che investi in formazione. Paradossalmente il meccanismo virtuoso dovrebbe essere il contrario di quanto enunciato: se la politica in qualche modo mette mano, allora anche le Aziende potrebbero trovare un equilibrio che permette ai loro dipendenti di trovare il tempo per la formazione. Bah…..io intanto studio!
io 57 uso l'ai per audio da oltre 20 anni, voce da testo già dal 2000, ora ti seguo molto volentieri specialmente per video e grafica.
Come sostiene il nostro amico, ci sono tantissimi over 50 con esperienze nella itc decisamente superiori. Solo il fatto di aver vissuto linizio di internet e compagnia bella. Hai centrato il punto, non è solo per i millenials. Facciamoli sentire parte integrante di questa rivoluzione. Cosa si può fare? Un bel tutorial dazeroacento sulla ia..
Bella osservazione
Personalmente ho notato discriminazioni anche da parte dei giovani in caso di collaborazioni nell'online. Sostengono che noi nn siamo teachable. Ad ogni modo sn riuscita a trovare ugualmente una collaborazione alla quale sto associando un'attività commerciale indipendente nell'ambito della nutrizione animale, dato che amo gli animali. Nn è facile ma io sono "capa tosta". Facciamo più fatica certo, quindi dobbiamo mettere in campo le ns risorse sul piano della resilienza. Riguardo alla ns classe dirigente, stendiamo non uno ma una serie di veli pietosi...
Grande! Grazie di aver condiviso con noi 😊
@@RaffaeleGaito Lo meriti a pieni voti Raffaele. Grazie a te dei preziosi contenuti che ci offri costantemente
Il tema degli over 50 nell’epoca dell’AI è sicuramente interessante e complesso. Vale la pena considerare che l’età pensionabile attuale, intorno ai 67 anni, colloca questa fascia d’età ancora pienamente nel mondo del lavoro. È però irrealistico chiedere a queste persone di affrontare una formazione intensiva sulle nuove tecnologie in un momento in cui il tempo a disposizione è limitato.
Detto ciò, l’esperienza di chi ha lavorato per decenni è una risorsa fondamentale anche nell’era dell’intelligenza artificiale. L’AI può essere uno strumento complementare per valorizzare competenze, saggezza e capacità di problem-solving maturate nel tempo. Il vero focus dovrebbe essere sull’integrazione tra generazioni: affiancare chi ha esperienza con chi è più giovane e formato sulle nuove tecnologie può creare un equilibrio che valorizza entrambe le prospettive. In definitiva, non si tratta di essere “obsoleti”, ma di trovare il modo di far convivere innovazione ed esperienza.
Sentirsi inutili è psicologicamente più devastante che sentirsi sfruttati (Harari)
Come formatore specializzato in AI, ho osservato qualcosa di affascinante: gli over 50, cresciuti in un'era pre-Google, hanno sviluppato processi cognitivi profondamente diversi dalle generazioni successive. Questa diversità, lungi dall'essere un limite, diventa una risorsa preziosa quando interagisce con l'AI. La combinazione tra il pensiero strutturato 'analogico' degli over 50 e l'approccio più fluido delle nuove generazioni crea, attraverso l'AI, un capitale intellettuale collettivo di straordinario valore per le aziende. Tornando ad Harari, gli over 50 non sono affatto inutili: sono portatori di un modo di pensare unico e prezioso. Lo dico con cognizione di causa: ho 52 anni e lavoro ogni giorno con queste dinamiche.
penso che tanti commenti sotto questo video confermino la tua visione 😎
Ho 52 anni e con l'AI mi sto divertendo da matti.
Non ho mai studiato con tanta intensità argomenti così diversi, grazie all'assistenza dell'AI, che considero un insegnante iper-paziente. Con l'AI posso fare ciò che ai tempi della scuola non potevo fare con i professori veri: bombardarla di domande, dire sciocchezze e affrontare i concetti da mille angolazioni fino a capirli davvero.
Non ho mai usato il controllo delle fonti con tanta frequenza come ora; è diventato per me una pratica essenziale per ovviare alle "allucinazioni" dell'AI, e ormai lo applico in ogni ambito.
Non ho mai trovato così tanti spunti per il mio lavoro, con possibilità davvero "mind-blowing" in moltissimi aspetti.
Che bello questo commento Paolo! E che bello quando c'è la voglia di studiare e sperimentare 😊
Bellissime riflessioni e spunti; scusate lascio solo questo commento per sostenere il video.
Ciao Raffaele, innanzitutto grazie come sempre per questi tuoi video.
Volevo fare una riflessione dopo aver letto moltissimi commenti da persone della mia generazione (ho 59 anni) ed anche da altri più adulti : Secondo me il problema di reinventarsi dopo gli "anta" si acuisce per i settori della manodopera , dei lavori usuranti fisicamente , come quelli dell´edilizia in primis e come quelli della gastronomia e della ricettività . Sei/sieti d'accordo ?
Caro Raffaele, cari lettori, non è questione di età, ma una questione di curiosità di apprendere e di stare al passo, lo provo tutti i giorni sul lavoro, trovandomi al contrario, di fronte a giovani colleghi refrattari a conoscere le novità tecnologiche, ancorati a ciò che sanno già fare. Io ho superato da poco 65 anni e mi piace aggiornarmi, e lo faccio quotidianamente partendo anche grazie ai contributi forniti da te e da altri bravi divulgatori in materia di AI, ma non solo di AI
Mi dici una cosa Raffa? Io ho dei clienti e vorrei creare i loro cloni avatar (fatti bene) ai quali poi, fare dire cose delle loro attività, secondo te cosa potrei usare, heygen o sinthesya? E' possibile creare avatar personalizzati che non siano il proprietario del profilo?
Provato sulla mia pelle, la formazione differenziata mi ha salvato
Grande! Se vuoi dirci di più penso che ogni commento possa essere utile agli altri 😊
Ciao ho 59 anni e ho iniziato la Mia vita di scoperte tecnologiche a 9 anni con la Scuola radio elettra, e non ho ancora smesso. adoro la tecnologia e la utizzo piene mani ora soprattutto la IA. Sono affamato di conoscenza e continuo a leggere e imparare e applicare quello che apprendo. Non si tratta di età ma di entusiasmo intelligente verso le novità.
Non ne farei una questione di età, ma di attitudine. Chi ha la voglia di imparare, crescere e mettersi in gioco alla fine emerge sempre a prescindere dalla strada già percorsa e quella da fare. Chi si adagia sullo status quo, invece, finisce per perdere terreno anche se ha l'opportunità di un lavoro stabile. La chiave è reinventarsi continuamente, anche quando pensiamo di aver raggiunto la meta. L’esperienza è un grande alleato per leggere il presente e anticipare il futuro, ma non deve mai diventare una gabbia.
Purtroppo la situazione è peggiorata dalla tendenza a pensare che sia il sistema pubblico a DOVER trovare una soluzione. Senza consapevolezza del proprio ruolo ogni intervento di reskilling è destinato al fallimento
Assolutamente giusto, anche perché considerando che l’età pensionabile si sta alzando sempre di più, oggi un cinquantenne è a poco più di metà della sua vita lavorativa 😢😢
Tutto molto relativo. Ho 67 anni, facilitato dall'essere un programmatore per l'industria, ho aggiunto il supporto di ChatGPT in programmazione, Claude nella gestione di tante altre attività. Bisogna in realtà approcciarsi al nuovo sempre con spirito di curiosità e direi con la stessa disinvoltura di un ragazzino... Nessun timore e provare... Ovviamente seguire Raffaele e di grande aiuto... 😅
Ho 51 anni, ho lasciato una posizione di dirigente pre intraprendere, è assolutamente possibile! Grazie Raffaele per parlare di questo argomento, di sicuro non è facile per tutti reinventarsi. E' bene parlarne.
Le risate a un certo punto me le sono fatte, lo ammetto, soprattutto pensando all'Italia. Nulla toglie alla tua bravura nell'analizzare il problema, con l'aiutino o meno(provocazione:-) La mia curiosità rispetto all'argomento è se hai un'idea della percentuale di under e over 50 che seguono i tuoi video e quelli dei divulgatori come te. Se ce l'hai la risposta è lì
certo che ce l'ho! UA-cam ci da le statistiche precise delle demografiche della community
@@RaffaeleGaito abbasso legermente l'asticella e secondo me gli over 40 sono di più... sbaglio?
Video super interessante
C'è poco da dire, dipenda da chi. Ci sono 20enni che per digitale intendono il cellulare i social e nient'altro. l'AI e le tecnologie digitali non richiedono un'età specifica, ma piuttosto curiosità, apertura mentale e voglia di imparare. Molti professionisti over 50 stanno dimostrando che è possibile reinventarsi e acquisire nuove competenze per restare competitivi in un mercato in continua evoluzione.
La chiave è essere flessibili, investire nella formazione continua e sfruttare le proprie conoscenze per integrarle con le nuove tecnologie. In questo modo, l'età diventa un vantaggio, non un ostacolo. Ho 63 anni e tutta l'innovazione dello mio studio di comunicazione l'ho introdotta io. Se hai oltre 50 anni e se sei stato sempre "sul pezzo" hai vissuto tutto, la tv a colori, le radio libere, la tv commerciale, la computer graphic, il cd, il walkman e l'iPod, il www, i siti in flash, l'html5, l'Ai occulta e quella "pubblica"... cosa si vuole rottamare? Rottamate le persone pigre non l'età.
In generalissimo, senza aggiornamenti o comunque preparazione anche personale, gli over 50 (anche molti 35enni miei coetanei) sarebbero "da buttare", o meglio, sarebbero da aggiornare pesantemente. L'aggiornamento sul lavoro è un tema non affrontato dal governo, aziende, ecc, ma è fondamentale.
Purtroppo la cosa peggiore è che potrà sostituire qualsiasi età. Ci sono già molti ragazzini che usano la chat gpt come amico del cuore come amico terapeutico, a parte per fare i compiti a casa di qualsiasi genere.
Con tutto il rispetto per chi ha prodotto un video dicendo delle cose in cui probabilmente crede. Ma che cosa vuoi formare, cosa vuoi mentorare, cosa vuoi upskillare, cosa vuoi freelanceare se, nell’ordine, l’agricoltura viene rasa al suolo da politiche falso-green che incentivano gli agricoltori a non coltivare i campi, l’industria viene rasa al suolo da costi dell’energia quattro/cinque volte superiori a quelli del 2022 e da vincoli burocratici assurdi, il terziario (servizi) funziona se funzionano il primario ed il secondario e la finanza è in mano a tre fondi di investimento che sono quelli che controllano tecnologie che sono sempre meno alla portata del piccolo imprenditore (chi si puó permettere, restando in ambito AI, l’hardware e la ricerca necessari a mettere in piedi una propria infrastruttura AI senza usare piattaforme dei soliti noti?)
In sostanza. Apprezzo l’impegno per il video, ma trovo sia farcito di concetti a cui solo chi non ha un quadro realistico della situazione geopolitica e geoeconomica puó credere.
Ciao io ho 54 anni ed è una vita che studio attualmente iscritta a due corsi di laurea e alla IA360 perché non possiamo fermarci mai......grazie Raffa❤
Ho 51 anni e credimi uso l’A.I. quotidianamente. Trovo molto spesso più disinteresse nei ragazzi adolescenti (che spesso la temono per il loro futuro o peggio la ignorano completamente)… come se fosse un argomento da boomer
Per alcune aziende del settore IT (almeno in Italia) la formazione è solo quella delle squadre di calcio.
😢
...ho 50 anni suonati e da qualche mese mi sembra di averne 12. Comprendere questo nuovo mondo è eccitantissimo. Per chi è nato e cresciuto in un mondo analogico non c'è altra scelta che adattarsi alle potenzialità di questa nuova realtà. Avere 50 anni per me oggi non è affatto un male, ma un grandissimo vantaggio.
Questa paura degli anziani che potrebbero perdere il lavoro mi sembra un po' assurdo perché al momento gli over 55 sono i meno disoccupati. Ci dobbiamo concentrare sui più giovani perché ad esempio molti strumenti stanno eliminando i ruoli junior.
Eh però se iniziamo così il benaltrismo è dietro l’angolo. Qua si parla di un gruppo specifico, concentriamoci su quello.
@@RaffaeleGaitorischia di essere un po' una riflessione sul rischio che potrebbe avere una persona che se dovesse cadere e non si da attenzione al fatto che c'è già una generazione che si ritrova già con il probelma e non si sono fino ad ora cercate soluzioni dicendo che sono svogliati, non vogliono lavorare, ecc. Se anche i ruoli si dovessero invertire i problemi esisterebbero se le regole del gioce restassero le stesse, si deve sperare che i più giovani non prendano come modello i più vecchi.
La cosa che non si impara è che quando si ha un sistema quello resta, in America c'era un sistema in cui i bianchi erano i ricchi e gli altri dovevano sostenere il sistema, lo scheletro è rimasto quello.
La questione per cui potrebbero realmente essere penalizzati i più anziani è perché lo sviluppo dell'IA potrebebro portare a rendere di maggior valore persone in grado di apprendere nuove competenze e di essere più elastici. Avendo poi un calo sempre maggiore dovunque dei giovani si potrebbe avere una domanda in crescità ma un calo dell'offerta. In questo scenario semmai avremmo un invertirsi delle situazioni a livello lavorativo, abbiamo comunque un sistema politico in cui visto che i giovani sono già una minoranza non ricevono la giusta attenzione (età media europea attorno ai 45 anni).
grande Raffa, una domanda, per leggere le tue migliaia di mail e messaggi non potresti allenare, per esempio, un agent, un gpts, per leggere, interpretare il tutto per poi cosigliarti sui messaggi più pertinenti secondo le tue preferenze? o forse é ancora fantascienza?.... per il momento.... PIPISTRELLOOO forever
In Italia(esperienza di un over 50) il mondo del lavoro ed anche delle istituzioni,se ti prendono in considerazione è solo sul titolo di studio e fatto da giovane. Difficile,siano interessati alle tue nuove conoscenze. Sé hai lavorato in fabbrica, l'unica possibilità è ritornare in fabbrica a turni.
Secondo me il problema sono il 90% le aziende. Soprattutto in Italia pensano che a 50 anni sei finito, non investono in formazione sui loro team più giovani, figuriamoci se mai dovessero farlo sugli ultra 50, e non parlo di persone poco formate, ma di gente che al neolaureato gli fa un mxxxxo così in quanto ad esperienza e conoscenze., e molte volte anche a voglia di imparare e tenersi sempre aggiornati. Tu stai in Inghilterra, lì ad esempio non devi mettere l'età sul curriculum, e nel 90% nei colloqui di lavoro non la chiedono neanche.
La mentalità dei nostri imprenditori è molto arretrata, e questo li fa stare anche indietro, perché come hai detto tu un 50enne può portare una marea di esperienza, ed io la chiamerei anche saggezza in certi casi, che un 30 difficilmente ha.....e questa esperienza/saggezza porterebbe l'azienda a fare molti meno errori ed a correre più velocemente.......
@@echitech si in Italia sei vecchio dai 35 anni in su in tutti i settori