La Gita. Reperto numero 3.

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  • Опубліковано 11 січ 2025

КОМЕНТАРІ • 5

  • @laviniacapogna4
    @laviniacapogna4 3 роки тому

    Mi è piaciuto molto. Inizia come una apparente gita con la goliardia della gioventù , quasi una " Domenica d'agosto " di Emmer trasportata nel nostro tempo, in cui si scherza, si dicono cose banali, anche sciocche, ci si immischia tra i due innamoratini ma poi il gruppo dei giovani tornando a casa passa noncurante, come fosse normale, tra i corpi delle persone decedute, immigrati, e il cortometraggio rivela molto più di una gita adolescenziale ma uno spaccato di una società che non ha più rispetto, compassione neppure per i morti e per le tragedie.
    Io almeno lo " leggo "così.
    Ottima la regia apparentemente amatoriale che induce a credere che si stia assistendo solo una ad una gita e non fa prevedere il finale. Se la regia fosse stata più " classica " avrebbe fatto presagire qualcosa delle ultime inquadrature che invece arrivano come " un pugno allo stomaco " allo spettatore e così deve essere.
    Molto naturali le ragazze e ragazzi.

    • @teatrinozerovideo
      @teatrinozerovideo  3 роки тому +1

      Ciao, ti rinnovo i ringraziamenti per il tempo dedicato alla visione e al successivo commento, avere ritorni e opinioni costruttive (di qualsiasi genere esse siano) è sempre importante se non fondamentale, tanto più se si tratta di considerazioni competenti e da ciò che scrivi emerge chiaramente che conosci bene l'argomento la qual cosa mi fa molto piacere. Anche in questo caso direi che hai colto esattamente nel segno. L'idea è nata una sera in cui, dopo aver visto il telegiornale, a distanza di più di un'ora ho realizzato che tra le varie notizie c'era anche quella di circa quaranta persone disperse in mare e, soprattutto, ho realizzato che quell'evento era passato nella mia testa come una notizia molto simile alle altre il che mi ha decisamente inquietato. Il pensiero successivo è stato, più o meno: "se per noi tutto ciò diventa normale cosa potremmo trasmettere alle prossime generazioni se non indifferenza". E da lì ha preso vita il corto. L'uso della tecnica stile "filmino delle vacanze" è, come hai giustamente sottolineato, un modo per rendere il tutto più reale ma anche più normale se non quasi banale. Far coincidere la tragedia con la normalità ha sicuramente aiutato nel sortire l'effetto voluto. Per renderlo al meglio ho deciso di non dire nulla ai ragazzi riguardo la storia se non nel momento in cui siamo arrivati in spiaggia quindi il corto è privo di sceneggiatura ed è tutto recitato a braccio dando di volta in volta indicazioni generiche e lasciandoli poi liberi di dire e fare ciò che volevano. Loro sono stati decisamente molto bravi anche perché abbiamo girato tutto in un giorno tra le 10.00 e le 17.00. Quindi devo decisamente molto ai giovani attori.
      Grazie nuovamente per i commenti e spero di avere altre occasioni, se ti va, per ulteriori confronti decisamente costruttivi e stimolanti.
      P.Zaffaina

    • @laviniacapogna4
      @laviniacapogna4 3 роки тому

      @@teatrinozerovideo grazie a te. Infatti le ragazze e i ragazzi sono molto spontanei. E' stata una grande idea scegliere quello stile di regia perché appunto raggiunge l'effetto emotivo voluto. Mi ha fatto pensare a quella sequenza di " Paris, Texas " di Wim Wenders quando il protagonista rivede un filmino in Super 8 di quando era felice con sua moglie, gli amici ed é girato in uno stile simile, amatoriale diciamo, che crea un forte contrasto emotivo con lo stile molto sofisticato del resto del film.
      Anche sui social si può vedere questo terribile contrasto : la foto di Marte, del gatto , della tragedia di un naufragio , del compleanno, di un lutto. ...tutto insieme che viene assimilato nello schermo di un computer e che passa dans l'espace d'un matin - come dicono i francesi.
      Comunque complimenti. Spero che avrai nuovi progetti che si realizzeranno e di poterli vedere prossimamente. Ciao

    • @teatrinozerovideo
      @teatrinozerovideo  3 роки тому +1

      @@laviniacapogna4 Ciao, in effetti non ci avevo pensato ma può ricordare sicuramente la scena in super 8 di Paris Texas, con il dovuto rispetto, ovviamente. E mi ha fatto molto piacere che tu abbia citato Emmer nel precedente post perché ritengo che sia un regista troppo poco considerato anche per i sui documentari. Ieri ho scoperto che abbiamo in comune l'amicizia con quella splendida persona di Andrea Bassato e questo mi fa molto piacere. Spero di risentirti presto e magari, se ti va, potremmo confrontarci su rispettive idee e nuovi progetti. Ciao. Paolo

    • @laviniacapogna4
      @laviniacapogna4 3 роки тому

      @@teatrinozerovideo molto volentieri. Grazie. Ciao