Concordo con Chric. 1 e 3 sono, presumibilmente, illegali. Il packaging non deve invogliare l'assunzione. Non siamo troppo lontani dalle sigaretta. Il packaging 1 e 3 potrebbero essere tranquillamente caramelle con conseguenze, non so se fatali, ma sicuramente non piacevoli per i bambini. Ok forse il due, manca l'informazione essenziale 500 o 1000 (e tra le due c'é una ricetta di mezzo). La grafica in orizzontale é, presumibilmente, inutile, essendo il prodotto sullo scaffale presentato in verticale, di solito, per ragioni di spazio. Ottimo lavoro per l foglietto illustrativo, letteralmente. Nulla da dire al design, di ottima fattura, parlo piú delle scelte progettuali. Il rosa della tachipirina é quasi iconico in farmacia, qui non ce n'é traccia. Fare design migliori non significa farli "piú belli" come in usabilità devono essere usabili non attraenti in certi casi. Daniele Franchi (figlio di farmacista)
Condivido al 100%. Il rosa mi serve per distinguerlo subito dagli altri medicinali nell'armadietto (il 2 si scambia per il Lobivon di lato). La soluzione 2, riportando più rosa potrebbe andare.
Concordo con te, l’unica cosa che “non va” nella Tachipirina attuale è il foglietto, che con il ridesign mi piace. Un’altra cosa che non è stata considerata è l’accessibilità per i non vedenti, sarebbe stato più interessante migliorare la ux del packaging in questa direzione
posso dire che la ricetta per prendere la mille mi sembra na cagata? nel senso se prendo due 500 ho lo stesso effetto ma non lo devo chiedere a nessuno. non ce l'ho con te ma ogni volta che sento sta cosa non ne capisco il senso
@@CrazyAlbatross46 in realtà il senso c'è...vediamo se riesco a scriverlo senza farmi bannãre!😂 Diciamo che se il dosaggio è più alto,in momenti di sconforto è più facile...senza che ci sia almeno la quantità fisica e la glicerina (nel caso delle suppostə) a fermarti... Comunque sì, è la ricetta meno utile di tutte le altre...
Mi permetto di fare una correzione: il dosaggio in bella vista sulla confezione (500 mg) è importantissimo perché permette a colpo d'occhio di capire quale "versione" sto prendendo. Ad esempio: le compresse di Tachipirina hanno due dosaggi, uno da 500 mg e uno da 1000 mg (come ci insegna Calcutta). A mio avviso è fondamentale, la ritengo un'informazione preliminare importante che mi permette di risparmiare tempo e di capire subito cosa devo fare. Al di là di ciò, oltre ai commenti che fanno notare che un design del genere non possa essere utilizzato per motivi normativi ed etici (i farmaci dovrebbero essere usati il meno possibile e non dovrei essere invogliato a farlo) trovo che sia un esercizio di stile veramente veramente bello e soprattutto di ispirazione per giovani designer come il sottoscritto. Grazie, Riccardo e Barbara! :)
E' anche vero che potrebbe essere ovviata con il colore, ad esempio io quando le cerco mi baso sul rosa della 500 e sul verde della 1000, solo dopo ricontrollo solo per sicurezza la scritta.
È un informazione preliminare assolutamente si, però a patto che uno ( e non è scontato) sappia a priori ad esempio che in genere la 500 la di da ad un pubblico minore mentre gli adulti in genere usano la 1000mg. Piuttosto scriverei x Adulti o x Bambini, piuttosto che citare un dosaggio casuale :)
Bello, però 500mg o 1000mg sono le due versioni disponibili e abbastanze note, dovrebbero essere un po' più in evidenza, è più importante quello del numero di compresse quando la compri, è difficile che si abbia qualcosa per cui servirà più di una scatola. La scatola non è così brutta e poi ormai è molto riconoscibile, per me è giusto che sembri un farmaco... Sul foglietto invece se rispetta le normative mi piace molto la tua versione e mi piacerebbe fosse così
Concordo: riconoscere la Tachipirina è facile, stravolgere il design creerebbe confusione. Il libretto illustrativo è bellissimo ma il packaging dovrebbe essere il più possibile simile a quello usato per decenni
Il problema dei nuovi design secondo me(da non designer), va contro l'essere del medicinale, per quanto siano belli. Il primo design invoglia quasi ad utilizzarla e non è assolutamente corretto, il secondo penso sia il più riuscito però fornisce fin troppo l'idea di "medicinale da erboristeria", ovvero un qualcosa di naturale e si ri casca nell'errore del far passare la tachipirina come qualcosa che si può utilizzare spesso. Il terzo design è carino e ci potrebbe stare se non fosse che ha uno stile che ricorda molto roba omeopatica, potrebbe andar bene per i fissati di quella roba ma credo che si possa cascare di nuovo nel "non prendere sul serio il medicinale". Per quanto la tachipirina sia presa da tantissima gente e sia probabilmente il medicinale più diffuso, resta un medicinale che in certi dosaggi può risultare dannoso e che va preso solamente quando se ne ha vero bisogno e non ad ogni minima cosa. Utilizzerei questi design per altre cose come dentifrici, creme, shampoo ecc... Anche magari di quelli venduti in farmacia ma non per i medicinali che penso che un po' debbano far schifo per necessità. Ottimo invece il foglietto illustrativo, la difficoltà nel trovare informazioni è un'arma a doppio taglio, certe volte finisci per leggerlo quasi tutto(cosa importante) ma il più delle volte lo ignori proprio ed è molto male.
Il primo (e l'ultimo) possono essere scambiati dai bambini per caramelle. Il rosa quando apri il vano medicinali ti permette di riconoscere subito la Tachipirina da altri medicinali (esempio: la 2 è molto simile al Lobivon, ci metterei del rosa). 500 e 1000 ormai è una info conosciuta e condivisa da mettere in grande. Il foglietto illustrativo invece è ottimo. Ingrandirei la info su compresse/sciroppo/supposte.
Se domani uscissero davvero come nuovo packaging, molto probabilmente, le conseguenze sarebbero quelle da te descritte, però lo percepiamo in questo modo perché siamo abituati ad altro e uno dei compiti del design, in realtà, è proprio quello di indicare una direzione a chi ne usufruisce e non.. questo ovviamente non significa che da domani dobbiamo mettere le illustrazioni di bambini felici e sereni su tutti i medicinali ma, esattamente come è stato fatto per il foglio illustrativo, si può utilizzare lo stesso approccio e quindi avere un packaging più Didesain, mantenendo il look da medicinale, e non più quel "vecchio mattone"
@@ihsv85 ingrandirei la info e lavorerei anche sui colori per far comprendere la differenza di quantità di paracetamolo (la 1000 è verde, ma la 500 così come lo sciroppo e altri formati per bambini che ne hanno meno hanno sempre il colore rosa...)
Premessa: lavoro da 14 anni nel packaging di quella casa farmaceutica. Di tutte le cose proposte, non se ne può fare mezza (per una serie di motivi). Però è un bellissimo esercizio di stile.
Cerco di andare per ordine. Foglio illustrativo, impaginazione: ci sono delle regole di impaginazione che ti obbligano a mettere l'esatto ordine del testo registrato e approvato da AIFA (Agenzia Italiana del FArmaco), i testi sono stati redatti sulla base di un QRD template imposto da EMA (Agenzia Europea per i Medicinali), Se prendete farmaci diversi vedrete che l'ordine delle informazioni è sempre lo stesso. Le dimensioni del font sono 9 pt rapportato al Times New Roman e 10,5pt di interlinea. Quindi puoi usare un Myriad da 8pt o qualsiasi altro che sia alto come il Times New Roman da 9Pt. Foglio illustrativo, formato: Devi fare i conti con la produzione industriale, su quella linea fai 50/60 prodotti diversi che hanno 2/3 formati per istruzione, sono produzioni industriali, milioni di pezzi che devono ottimizzare tutto al mm altrimenti perdi soldi. Astuccio: su Tachipirina è stato già fatto un re-branding che in realtà é una svecchiamento dell'immagine. Resta tutto abbastanza simile ma le bande magenta sono state ridisegnate. E' stato un parto perché toccare un mostro sacro non è facile e devi mettere d'accordo molte persone in molti piani alti. Fondamentalmente cambia poco rispetto a quello mostrato. Il nome del prodotto è registrato, non puoi cambiarlo, a meno di fare un lungo e farraginoso iter burocratico che potrebbe andare a intaccare altro nella registrazione del prodotto. C'è scritto Tachipirina 500mg compresse Paracetamolo perché le regole AIFA impongono che sul front dell'astuccio del farmaco ci sia solo ed esclusivamente il nome del farmaco. Stessa cosa per il Braille. Se fosse un NON farmaco o un dispositivo medico è un altro discorso. Non so se dimentico qualcosa, comunque questo è, a grandi linee. Resta un bell'esercizio, un bell'approccio. A me piace molto la terza con la mascotte.
Come esercizio di stile nulla da dire, ma da designer e utilizzatore trovo che abbia non pochi problemi... quelli che mi sono balzati subito agli occhi sono: 1- il foglietto illustrativo della stessa dimensione del pack, per quanto bello sia, industrialmente è una chiavica da inserire (a meno che non si costruisca la scatola intorno ad esso); per quanto riguarda il come lo hai riprogettato è davvero figo e intuitivo ma credo impossibile da realizzare visto che, cercando velocemente su internet, la normativa è molto più stringente e regolamentata. 2- sui pack il primo (ho il video bloccato al minuto 9:12) se lo vedessi da lontano potrei scambiarlo palesemente per una scatola di Durex più che di un medicinale; e come un pacco di preservativi la prima cosa che mette in evidenza non è il principio attivo (che tu hai definito come non essenziale (!?!?)) ma la quantità presente all'interno, oggettivamente secondaria. Il secondo è, sia per colori sia per design, uscito dagli anni '50 (anche se tra i tre resta il più valido). Il terzo sembra una scatola di caramelle per bambini, cosa SBAGLIATISSIMA per un medicinale: il pack non è quello delle patatine dove devi invogliarle a prenderne ancora, deve fare esattamente l'opposto per evitare sovradosaggi pericolosi. In questo redesign ho visto più problemi che miglioramenti, cosa che non avevo visto in altri che avevi fatto
In questi rebranding c'è un grandissimo problema di UX. Ovvero l'aver messo l'informazione del dosaggio in secondo piano rispetto al numero di compresse. La tachipirina in un astuccio da 20 compresse è la stessa di quella contenuta in un astuccio da 10 compresse, ma la tachipirina che contiene 500mg di paracetamolo è un prodotto diverso da quella che ne contiene 1000. Come si può pensare che sia più importante sapere che in un astuccio ci siano 20 compresse (di cui se ne useranno solo una minima parte per guarire) piuttosto che sapere il dosaggio del principio attivo? Basti pensare al farmacista che deve cercare nel cassetto il farmaco da dare al cliente: sarà più importante che salti all'occhio che si tratta di tachipirina 500 piuttosto che 1000 (per cui tra l'altro serve ricetta medica) oppure che nell' astuccio ci sono 20 compresse piuttosto che 10? in un caso il paziente prenderà il farmaco giusto e nella peggiore delle ipotesi dovrà tornare in farmacia per prenderne un altro astuccio, mentre nell'altro caso il paziente potrebbe prendere il farmaco sbagliato che nel caso peggiore può portare anche a effetti collaterali molto gravi oppure non avere effetto terapeutico (la tachipirina 500 è indicata come antipiretico, mentre la 1000 come anti dolorifico quindi curano due sintomatologie differenti). Non penso sia un caso se alcune case farmaceutiche abbiano addirittura pensato di cambiare i nomi ai propri prodotti per indicare dei dosaggi diversi. Ad esempio OKi e OKitask, moment e moment act, buscofen e buscofen act, .... capisco che non sarà bellissimo vedere un informazione leggermente tecnica sul fronte del prodotto, ma quell'informazione in questo caso è parte integrante del nome del prodotto stesso.
Spiegazione breve del perché questo re-design è solo un simpatico esercizio irrealizzabile: i farmaci non devono avere un design accattivante, solo informazioni chiare e non fraintendibili. Ricordiamoci infatti che non sono prodotti commerciali normali, tecnicamente noi non acquistiamo farmaci in farmacia. I farmaci ci vengono dispensati dal farmacista, dietro o meno ricetta medica, ma il farmacista ha sempre il diritto e il dovere di rifiutarsi di dispensarci un farmaco senza un valido motivo o se intuisce un potenziale pericolo per l'acquirente. Spiegazione lunga: Ci sono due errori di fondo, non hai considerato il perché i farmaci hanno tutti quell'aspetto e poi soprattutto sei partito dal presupposto che la tachipirina abbia un cattivo design. Innanzitutto il confezionamento dei farmaci è regolato in farmacopea, non in gazzetta ufficiale, e rientra nelle Norme di Buona Fabbricazione. Anche il foglio illustrativo è regolato secondo criteri ben precisi e l'utilizzo di disegni stilizzati è fuori da tutte le norme di sicurezza: banalmente, il disegno di una donna in cinta potrebbe essere mal interpretato come "questo farmaco è adatto alle donne in gravidanza"! Sul foglio illustrativo ci sono poi delle complicazioni tecniche. Il foglio illustrativo viene progettato quando l'azienda produttrice richiede il permesso di produrre quel farmaco all'ente regolatore (es.: EMA o AIFA). Per farlo l'azienda presenta un dossier che contiene tutte le informazioni del farmaco: sviluppo, test preclinici, clinici, dati farmacologici, metodi di analisi per il controllo qualità, ecc.. Insieme a tutte queste informazioni deve essere presente anche il foglio illustrativo (e ogni suo aggiornamento deve essere ogni volta motivato e approvato). L'utilità del foglio illustrativo va oltre l'uso da parte del paziente, che per posologia ed effetti indesiderati deve comunque rivolgersi primariamente al medico, non a foglietto, che è puramente un documento tecnico, non rivolto esclusivamente al paziente. Infine il design delle confezioni dei farmaci è in realtà molto studiato, solo che non è fatto per accattivare o per invogliare all'acquisto (ovviamente). Tutto quello che è presente sulla scatola ha una sola funzione: chiarire cosa c'è dentro, cioè una sostanza potenzialmente pericolosa che va usata nei modi e nei tempi prescritti. Proprio per questo motivo le prime due informazioni su una confezione sono il nome e la dose (che in farmacologia sono tutto), e non il numero di compresse, che farmacologicamente parlando non ha alcuna rilevanza, visto che la posologia te la dà il medico o al limite il foglietto illustrativo nel caso di automedicazione. Rimuovere l'indicazione della dose dal nome è non solo cattivo design, ma eticamente sbagliato (e pure illegale).
PS. la posologia è inoltre variabile in base all'utilizzo. Prendi tachipirina perché hai la febbre o perché hai un dolore post operatorio? Non solo, la posologia varia soprattutto in base al rischio di effetti avversi. Immagina un paziente con carenze enzimatiche, che assume anche alcohol e che è già in terapia con altri farmaci. Prende il suo bellissimo smartphone, inquadra il QR code e legge che può prendere fino a 8 compresse da 500 g al giorno. Le prende e finisce all'ospedale per insufficienza epatica. Un QR code non ha fatto 20 esami di farmacologia e tossicologia prima di consigliarti quante compresse prendere.
Nota mia sui design: Il primo sembra un pacchetto di fazzoletti, l'altro un pacchetto di mentine e l'ultimo un profumo. Un medicinale DEVE sembrare esattamente quello che è, un medicinale da prendere quando si ha veramente bisogno, non deve invogliare a prenderlo e quindi ad abusarne.
E che mi dici del packaging dell’ammorbidente? Secondo sto ragionamento pseudo-psicologico(?) dobbiamo fare il pack dell’ammorbidente coi teschi così i bambini lo capiscono. Il problema alla base è chi lascia i medicinali a portata di bimbo (che Comunque non si ferma a guardare il pack, di certo).
@@vynncore ma che c’entra l’ammorbidente?? E cosa c’entrano i bambini? Questi packaging in qualche modo invogliano le persone a considerare il contenuto alla stregua delle caramelle, c’è una ragione se TUTTE le confezioni di medicine hanno packaging anonimi, sono medicine.
@@robertocoladomenico5426 non è la stessa cosa, e comunque che vengano pubblicizzati effetti miracolosi è una castroneria, decine di associazioni vigilano su qualsiasi cosa passa in tv, se fosse vero stai sicuro che verrebbero blastati prima di subito, il discorso è un altro, modificare la confezione delle medicine per renderle più amichevoli è una cosa da evitare.
@@Klicki9 we fiona occhio a chi dici castroneria, ma l’hai mai accesa la televisione? Tachifuldec, gaviscon, RINAZINA, so tutta gente che fanno vede uno col naso chiuso o il bruciore di stomaco che se piano questo e risorgono. Mentre rinazina crea dipendenza, tachifuldec ci sta il paracetamolo, e gaviscon può nascondere i sintomi di patologie gravi che andrebbero invece sottoposte ad un medico. Quando ci stanno di mezzo i soldi le associazioni servono a poco e niente. É giá lí che fuorvii il giudizio degli acquirenti, è in quel momento che la gente decide di andare in farmacia invece che dal medico.
Sul foglietto illustrativo posso essere d'accordo ma sulla scatola assolutamente no. La Tachipirina é un medicinale anche se la si prende con tanta leggerezza. É un prodotto potenzialmente tossico e che può avere effetti collaterali gravi. Non va assunto se non necessario (ad esempio sai che può dare epatotossicità). Quindi la scatola non deve essere invitante (es per un bambino) ma deve dire chiaramente cos'è e che dosaggio ha. Per esempio 500mg é molto più importante del numero di compresse perché a seconda della persona e della necessità bisogna usare dosaggi diversi. e se per la Tachipirina magari c'è un margine più ampio su quasi tutti gli altri farmaci sbagliare il dosaggio non perdona
Essendo figlio di un farmacista, posso dirti che hai sbagliato un po’ di cose. I medicinali si chiamano con i mg. Una Tachipirina da 500, un Moment da 40, etc…. I mg sono l’informazione più importante e devono essere ben visibili. Il numero delle compresse é marginale, oltre che comprensibile dalla grandezza della scatola.
Marcello ti seguo con interesse soprattutto perché approfondisci sempre un tema. In questo caso il video si fonda su una serie di errori e non è applicabile nella realtà. Con stima.
Col secondo design mi sembra di essere tornato alle confezioni anteguerra. Bastava solo un po' di inchiostro sbrodolato e la scritta "DALLE INDIE IMPERIALI" e il mood era raggiunto
Il foglietto illustrativo mi sembra fantastico, potresti proporlo per farlo diventare uno standard nazionale. Dubito che tu sia riuscito ad includere tutte le informazioni presenti su quello vecchio, ma sicuramente ci sono le informazioni che servono più di frequente, come la posologia, che è sempre difficile da trovare sui classici foglietti, sia per la tachipirina sia per tutti gli altri farmaci. Si potrebbe poi aggiungere un QR code alla fine che rimanda alla versione completa, ma che nella maggior parte dei casi non servirà. Mentre per il packaging, non me ne vogliate, ma mi sembra che voi designer avete spesso questa fissa di riprogettare anche le cose che funzionano già bene, preferendo l'innovazione all'usabilità. Mi piace molto di più quello vecchio, oltre al fatto che il cambiamento rischierebbe di creare confusione a chi già utilizza il prodotto (questa cosa vedo che viene fatta ultimamente anche da grandi aziende, come Google, Facebook o Instagram, che ogni tanto spostano icone e pulsanti o cambiano colori senza nessun apparente motivo). La prima variante mi sembra un biglietto di auguri per un compleanno, il secondo in realtà non è male, ma mi sembra che renda il prodotto troppo anonimo, con quello schema di colori. Il terzo invece mi sembra un pacchetto di fazzoletti, come dicevi anche tu, non sembra minimamente un farmaco, ma visto che invece lo è, credo che la confezione dovrebbe renderlo chiaro.
Forse la prima grande toppata per Breccia. A parte il foglio illustrativo che merita veramente un redesign per una "migliore" fruizione, ma le proposte della scatola sono davvero poco interessanti
Per me toppa troppo spesso per gli stessi motivi. Questo della Tachipirina ha messo in evidenza anche per i meno esperti i vari problemi che hanno i suoi design.
A mio avviso se il foglietto illustrativo avvolge il blister (come oggi) le probabilità che venga letto sono maggiori perché devi comunque estrarlo per poter accedere alle pastiglie. Nella tua soluzione potrei non accorgermi della sua presenza. Secondo me uno dei principali problemi da risolvere nelle attuali confezioni di farmaci è la perdita del foglietto illustrativo. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di modificare l'apertura della scatola usando la faccia più grande e scrivendo le istruzioni all'interno della scatola.
Vi sono molte inesattezze. Tutto quello che hai detto sul foglietto illustrativo non è fattibile nella realtà per motivi di macchinabilità (non puoi fare un PIL delle stesse dimensioni dell'astuccio - per capirlo basterebbe vedere una astucciatrice Ima - Marchesini o Romaco in funzione) e per motivi normativi ( i paragrafi sono normati come da dossier sottomesso mentre per la dimensione del font vi è la linea guida EMA GUIDELINE ON THE READABILITY OF THE LABELLING AND PACKAGE LEAFLET OF MEDICINAL PRODUCTS FOR HUMAN USE Revision 1, 12 January 2009 ). Il rebranding non tiene conto della storia: la tachipirina nell'immaginario collettivo è associata a quel colore che è un Pantone definito. 500mg è il principio attivo ed è molto più importante del contenuto di compresse: sono farmaci non caramelle. Nel rebranding hai dimenticato il bollino, tutta la parte dei dati variabili ed il blue box. L'unica cosa che si può salvare è l'aggiunta del QR CODE che rimanda ad un sito. Saluti.
Che svecchiassero ste regole allora, dato che hanno esattamente l'effetto opposto. Direi che dopo più di 10 anni ci sta rivederle un attimo, no? Sopratutto se è una difficoltà oggettiva per tutti
@@vynncore diciamo che come tutte le cose il giusto sta nel mezzo. Quando si parla di redesign di un packaging farmaceutico si impatta tutta la catena: regolatoria, produttiva, supply, marketing. Non è affatto una cosa banale che può risolversi nel modo esposto. Il farmaceutico cura l'uomo non dimentichiamocelo mai.
È stato un piacere aiutarti in questa sfida insolita ☺️ non ho visto il video montato fino All’ultimo quindi me lo sono goduta come tutti. La parte del sito, la mia preferita. In effetti la modernità e, purtroppo, la pandemia ci hanno abituati a utilizzare QR code per tutto. Dunque si, sarebbe comodo sul serio! 😘 alla prossima
@@jacopodigiuseppe610 nel video è stato creato un semplice prototipo con Figma (un software di progettazione di interfacce e tanto altro), nella realtà andrebbe scritto in codice (ci sono tanti linguaggi di programmazione) spero di esserti stato d’aiuto!
@@jacopodigiuseppe610 html, css e javascript dovrebbr bastarti per un progetto del genere, ma é giusto avere sempre un prototipo realistico, quindibsi parti da Figma
Quello che penso è che in questo caso Breccia e Barbara hanno fatto un ottimo lavoro estetico, tutti i tre prodotti sono molto belli da vedere, ma non consoni con il contesto, un medicinale non deve invogliare a essere preso. Come nel video degli europei, probabilmente gli errori fatti sono dovuti alla non - conoscenza dell'argomento. Si è notato in altri "Riprogetto" (come quello della fotocamera di iOS) che Breccia sa fare il suo lavoro, ma, secondo me, dovrebbe scegliere soggetti diversi da riprogettare.
Credo che questo rebrand sia troppo influenzato dal tuo utilizzo della Tachipirina sciroppo (non sapevo esistesse). Probabilmente non sei abituato a distinguere le varie tipologie di Tachipirina in base al colore o dosaggio per scegliere quale usare. Sia parlando con il medico o in famiglia si parla di Tachipirina rosa o verde perché una è più forte dell'altra a parità di mg di paracetamolo, inoltre si distingue anche la 500 o la 1000 in base all'utilizzo da farne. Io stesso nella scatola dei medicinali ne ho una verde da 1000 una rosa da 1000 e una rosa da 500. E la prima informazione che voglio davanti quando la cerco è il colore della scatola per distinguerla al volo in mezzo al casino, subito dopo voglio bene visibile i mg per non rischiare di sbagliare dosaggio. Per quanto riguarda il foglietto illustrativo, d'accordo tutta la vita. Ogni volta per trovare l'informazione necessaria ci vuole una settimana e rimetterlo nella scatola ti fa passare la voglia di aprirlo
Preferisco la prima idea che hai proposto, perché se mi pari di "aspetto minimal" e poi mi ci piazzi un neonato con un cielo sopra e pure delle nuvole che seguono un cerchio... io non ci capisco più nulla. E siccome il farmacista non sta dirigendo una mostra di design ma deve fornire un servizio tempestivo, accurato ed efficiente, la cosa ideale è rendere immediatamente riconoscibile il packaging unendo il minimalismo all'efficienza: vedo la scatola, leggo nome, milligrammi e l'icona delle pasticche che mi suggerisce a colpo d'occhio cosa sto per consegnare senza neanche dovermi sforzare a ricordarmi prima come si leggono tutte le informazioni che offrono le scatole attualmente in commercio. Sì, è vero che il corso di farmacista ti insegna tutto, compreso come si leggono queste informazioni, ma secondo me è comunque più utile non dover neanche guardare specificatamente il prodotto ma mi basta affidare le mie capacità cognitive alla visione periferica, che si basa più sull'impatto immediato dei colori che non sull'elaborazione di un testo e del suo font. Non a caso esistono font che vengono addirittura premiati per la loro versatilità. Così, quando mi volto di 180° per allungare la mano, non devo nemmeno aspettare di aver compiuto il giro: appena il pacchetto entra nella mia visione periferica so già con che cosa sto per avere a che fare. Forse sarà esagerato. Penserete che sia uno sforzo inutile, ma provate a fare un lavoro ripetitivo ogni giorno per 8 ore consecutive e provate a ripetere l'esperienza ritrovandovi la mattina dopo nella stessa farmacia col packaging di tutto il negozio modificato al fine di semplificarvi il lavoro e rompere la noiosa routine. È tutto un altro ambiente. Perché soltanto i bambini devono vivere circondati da colori e immagini positive? È così che si invecchia prima! 🤣
Da Brand e Visual Designer faccio i miei complimenti per l'iniziativa. La seconda proposta è quella che funziona di più per il suo essere schematico e priva di illustrazioni. Da rivedere solamente la gerarchia delle informazioni giocando con i pesi dei testi, ad esempio il dosaggio per compressa, molto più importante del numero delle compresse, andrebbe fatto risaltare molto di più. È un'informazione utile sia per chi compra che per il farmacista che magari deve prenderlo dal deposito, considerando che il dato imprescindibile nella ricetta medica è il dosaggio invece del numero delle compresse all'interno. Riguardo all'icona delle compresse, è solo un blister da 10 quando la confezione ne contiene 20, è un elemento che crea incongruenza con il dato testuale, andrebbe risolto applicando l'icona come al min 5:01. Riguardo al bugiardino all'interno, Riccardo, hai fatto un gran bel lavoro! Per il prossimo lavoro di design, volendo, puoi contare su di me!
La tachipirina si riconosce dal Magenta, mai preso una tachipirina che avesse una scatola magenta, oltre al fatto che faccio poco uso dei medicinali. Comunque il redesign del foglio illustrativo è spettacolare, mi INVOGLIA a leggerlo, cosa che quello attuale non fa. Quindi per tutti quelli che dicono che il foglio illustrativo non serve stanno dicendo una cavolata. Il packaging mi piace di più il secondo e se risaltasse questo benedetto color magenta sarebbe buono. Oltre questo un ottimo lavoro. Tutto è migliorabile, soprattutto vecchie scatole di tachipirina che si usano da più di 8 miliardi di anni. Bravo BRECCIA
Bellissimo video Breccia! Mi è piaciuta moltissima la riprogettazione delle avvertenze! Ti faccio una richiesta che potrebbe essere interessante per un prossimo video: riprogettare l'esperienza della macchinetta automatica del caffè? Dovrebbe essere un momento di pausa, ma a mio parere, al momento, è divertente e rilassante come fare la fila alle poste.
Bugiardino e semplificazione fantastico. Per quanto riguarda il design della confezione sono d'accordo con altri commenti nel dire che la dose di paracetamolo sia importante, visto che la tachipirina ci è stata insegnata essere da 500g e 1000g. E sempre riguardo al dosaggio importantissimo è il modo usato per distinguerli, ovvero con l'uso del colore: magenta per 500g e verde chiaro per 1000g. Comunque ottimo video ed esercizio di redesign di un prodotto comune
Se grandioso e molto tecnico...in poche parole BRAVISSIMO. SE dalL' Angelini non ti contattano sono degli stolti hai svecchiato il prodotto di 60anni e lo ai portato nei nostri giorni #Angelini #Tachipirina
Ricordiamoci che i farmaci vengono utilizzati anche all’interno degli ospedali. Da infermiere posso dire che i colori sono fondamentali per identificare il farmaco a colpo d’occhio. Inoltre è fondamentale evidenziare il dosaggio, esempio: Scatola rosa mi indica che è il paracetamolo con un dettaglio in blu che mi indica che è il dosaggio da 500mg ed il dettaglio in verde mi indica che è da 1000mg. Per quanto riguarda i packaging secondo me il migliore è il triatec dove dal punto di vista è ottimo per la praticità: - apertura della scatola pratica - scritta del farmaco sui lati - scatola semplice e con i colori in dettaglio che distinguono il dosaggio. Per i fogli illustrativi sono d’accordo e li farei tutti come li hai fatti te…anche se comunque poi di farmaco in farmaco ci sono parecchie variazioni e informazioni non trascurabili.
Minuto 6:17 la confezione così può ricordare delle caramelle e, un bambino, trovando delle “caramelle” potrebbe mangiarne tantissime e in questo caso andare in overdose
Il foglietto illustrativo è fatto davvero molto bene, complimenti! Tuttavia, i foglietti illustrativi sono “confusionali” perché è bene fare alcune precisazioni prima di assumere il farmaco. È sbagliato pensare subito alla posologia senza chiedersi perché lo si sta assumendo e quali sono tutti gli aspetti da tenere in considerazione. È bene tener presente che i farmaci non dovrebbero, come già scritto egregiamente da alcuni utenti, invogliarne l’uso perché i farmaci non sono caramelle! Possono dare effetti collaterali più, o meno, evidenti. Per non parlare della gastrolesività del paracetamolo! Ad ogni modo, vi ricordo che è un designer e non un farmacista, dunque, è comprensibile il fatto che “trascuri” alcuni concetti che, per noi farmacisti, siano di fondamentale importanza. Apprezzo un sacco la sua fantasia e la buona volontà nel voler proporre nuovi design! Continua così! Un saluto 😘
Stupendo il bugiardino, così è chiaramente più immediato e utile. Mi piacciono molto i redesign (complimenti ad entrambi) ma come leggevo nei commenti si comunica un messaggio diverso e non bisogna invogliare ad utilizzarlo. Sarebbe perfetto per un integratore, ma un medicinale va preso con cognizione.
Parere personale senza voler fare una polemica Tachipirina UNO = confezione fazzolettini di carta (come citava un vecchio spot "un posto morbido dove mettere il naso") Tachipirina DUE = ticket vintage di un qualche tipo di evento Tachipirina TRE = locandina di un opera (il mio vicino TOTORO) del maestro dell'animazione Giapponese Hayao Miyazaki in tutti e 3 i casi comunque sarebbero confezioni più belle di quella originale. grande Breccia ciaoooo Ualioooo ^__^
Molto belli i design. Ma i mg di paracetamolo sono forse la cosa principale utilizzata per distinguere quale delle due utilizzare. Avrei a tal proposito addirittura fatto uno "sfondo" sulla confezione di un bel "500" (o "1000") bold che riempie tutta la facciata della scatola in verticale hahaha
Premetto che il video è super interessante e gli spunti mi piacciono molto ma io avrei preferito il come packaging il tuo concept, ma non con una mascotte, bensì con sfondo tinta unita del colore tipico della Tachipirina. Sono totalmente d'accordo sul fatto che le info debbano essere chiare ma dare questo senso sbarazzino ad un prodotto che comunque è un medicinale mi è sembrato un po' troppo. Bellissimo il foglietto illustrativo con la landing page ma toglierei la fascia di età adulto 11-99, avrei messo da 11 in poi. Anche un tocco di Magenta nel foglietto illustrativo magari con duotone nelle immagini sarebbe stato top secondo me.
una cosa che avrei voluto è 3 punti chiave per cosa serve la tachipirina - antidolorifico; - emicrania; - e tanto altro (leggi foglietto illustrativo...) visto che spesso e volentieri c'è l'abitudine di scrivere a penna sulla scatola a cosa serve quella determinata medicina. Non dimentichiamoci che è pur sempre una medicina e deve far intendere al primo sguardo che è tale. Un conto è guidare l'utente a usare la UI come la intendono i designers, un conto (questo) è fuorviarlo. Magari riprendere il design attuale, ma renderlo essenziale, minimal. Sulla falsa riga di quanto hai fatto con il bugiardino (eccezionale). bello il primo design (ridotto all'osso) e il terzo, che strizza un po' l'occhio a quello dei prodotti degli anni 50 e 60
@@franceba7857 si, io intendevo che molto spesso (mi viene in mente con mio nonno), il dottore scrive sul pack per che cosa dovrebbe prendere una determinata medicina (o quando/ quante volte al giorno etc). Quindi avere uno spazio in cui scrivere queste informazioni è sicuramente interessante
Apprezzo il vostro lavoro e capisco che è una sorta di gioco o esercizio di stile, però sono d'accordo con alcuni commenti letti. L'immaginario che abbiamo del medicinale (che è esplicitato dall'estetista distaccata) dovrebbe essere rispettato in modo da disincentivare un uso improprio. Comunque i miei complimenti ancora!!
Sarebbe stato bello avere la forma della confezione scorrevole come le scatole dei fiammiferi, con il sigillo uguale a quello del packaging dei prodotti Apple con linguetta da strappare. Possibilmente con la vaschetta in cartoncino spesso, e la parte scorrevole in cartone classico con le scritte e le icone in rilievo
Non sono d'accordo Breccia. Il fatto che dopo il nome del farmaco mettano il dosaggio è utile a distinguere immediatamente quale tipologia e taglio hai fra le mani: è chiaro che 500 mg si riferirà al formato in compresse e che si riferisce alla quantità di principio attivo presente in ogni compressa. È un linguaggio veloce ed efficace per quanto riguarda i farmaci e si suppone che a questa scatola non ci si stia avvicinando per la prima volta come alla prima confezione di farmaci in assoluto. In ogni caso te lo scrivono subito sotto che si tratta di compresse, cosa visibile comunque ad una occhiata d'insieme. Il simbolo per descrivere il tipo di formato lo trovo abbastanza inutile, tanto più se ritieni che sia utile per distinguerli a distanza, giacché a distanza il simbolo così fatto diventa anch'esso indistinguibile. Il primo lavoro di Barbara non mi piace perché, secondo me, si adatta male alla confezione per un farmaco, sembra più la confezione di un Cristalball. Il secondo mi piace di più ma comunque meno dell'originale perché sembra una confezione da farmaco antiquata, tipo che so... la pennicillina, con perdita nell'immagine di un farmaco aggiornato (per quanto i farmaci vecchi se ancora in commercio sono stati rodati meglio di altri e dopotutto il paracetamolo non è l'ultimo ritrovato). I tuoi lavori neanche mi piacciono perché mi sembrano più adatti ad una linea di cosmetici, magari anche per l'età infantile, e l'idea di fondo di rendere una immagine di benessere non so quanto sia opportuna perché, anche se si tratta di un farmaco da banco vendibile senza prescrizione medica, non si sta vendendo un prodotto ad uso licezioso, legato al piacere, al gusto, al benessere della pura e semplice e sicura libera fruizione ma il cui consumo deve essere dettatto da condizioni di necessità. Per quanto sicuro su larga scala, è pur sempre un farmaco. Tantopiù se il farmaco è vendibile senza prescrizione, per evitare di farne un messaggio di marketing intento a comunicare con la soglia subliminale dei consumatori e incentivare un abuso, come è più "legittimo" poter fare con altri prodotti (e qui si apre una parentesi infinita). Credo però che qui possano esserci proprio delle precise indicazioni ministeriali sulla deontologia del marketing per la categoria di prodotto. Il foglietto illustrativo con il tuo è sicuramente migliorato esponenzialmente invece dal punto di vista del design grafico, però anche qui ho qualche perplessità poiché, trattandosi ancora di un farmaco, il foglietto non è semplicemente illustrativo tanti ma è più esplicitamente il "bugiardino", che oltre ad illustrare in maniera chiara, elenca una serie di effetti indesiderati davvero di ogni... che probabilmente giovano di una non eccessiva accessibilità probabilmente favorita da una semplificazione grafica, a fronte di un consultatore indefesso e autonomo a caccia di codesti sintomi, che se restano troppo accessibili forse rischiano di creare facili allarmisti e/o effetto nocebo. Non so se anche qui la ratio sia stata meglio definita in merito da norme specifiche. Dopotutto il magenta della confezione originale ricorda, volento, le bollenti temperature corporee aka gli stati infiammatori per spegnere i quali il medicinale viene impiegato. P.S. Opinione personale pure sulle formulazioni in sciroppo: io le detesto. Perché assumere (se non per facilità per i bambini) la forma liquida, dove il principio attivo è quasi sempre immerso in saccarosio o glucosio o altri edulcoranti, quando la formulazione in pastiglie è solitamente meno carica se non più facilmente priva di zuccheri?!? P.P.S. Però un redesign del maialino della tesi di laurea come packaging-erogatore per la versione supposte potrebbe essere interessante! :P
@@christiansimini105 Ahah ma l'ho usato solo quando pensavo per contrasto al beverone di zucchero... :P Un chimico farmaceutico muore pure quando qualcuno chiama le capsule softgel titolate in acidi grassi "compresse"!
Ottimo il lavoro sul bugiardino; ma vogliamo parlare della intuizione della maSCOTTe per un prodotto che abassa la febbre :) A parte gli scherzi complimenti per le vaire intuizioni e per le soluzioni che hai proposto, hai sempre idee molto fresche. Se dovessi collaborare ad un progetto del genere io suggerirei un compromesso tra le logiche delle ultime due versioni e cercherei di lasciarel le fasce magenta con un po di bianco attorno, elementi distintivi per il prodotto ed il 500 mg non lo nasconderei troppo, questo perchè una scatola di medicinali ha come utente oltre l'utilizzatore anche il farmacista che deve subito individuare il dosaggio dalla confezione sullo scaffale, quindi andrebbe messo magari in evidenza sopratutto sul laterale dell'astuccio .
Bell'esercizio di stile, hai solo considerato il punto di vista utente finale. I farmacisti, pero', hanno bisogno di alcune info chiare e veloci, perche' quando sistemano i medicinali, lo fanno in ordine alfabetico, per cui se bisogna prendere tachipirina 500 o 1000 questo numero dev'essere ben visibile e chiaro subito, per questo gli attuali packaging mettono in risalto questa informazione invece che il numero di compresse.
@BRECCIA A proposito della Gazzetta Ufficiale, sarebbe interessante se facessi un video al riguardo. Te lo chiedo perché qualche giorno fa ho dovuto fare alcune ricerche e mi sono imbattuto in non poche difficoltà nel trovare quello che mi occorreva: soprattutto capire dove fosse la maschera di ricerca (mi aspettavo che fosse nella barra del menù assieme alle altre voci).
In linea di massima dovendo sommare tutto ciò che ho visto promuovo il redesign… il foglio illustrativo è geniale, 10 pieno! Non son d’accordo però sul fare i packaging in questo modo, per me un medicinale deve dare l’idea di medicinale, non di caramelle. È importante dare il giusto design anche a seconda del prodotto, ci son cose su cui essere più progressisti serve a poco. Si poteva rendere più carino senza stravolgere questo aspetto, secondo me. Fossi una casa farmaceutica però sicuramente rifletterei sui fogli illustrativi, che son chiari tanto quanto la voce “spidigonzales” delle pubblicità che li citano ahah
per quanto creativo e senza dubbio fatto con la migliore volontà e tutta la passione del mondo, questo progetto ha più pregi che difetti. Interessante il lavoro sul bugiardino e un'integrazione via codice qr a una pagina web per il corretto utilizzo. Le 3 grafiche per i prodotti le trovo semplicemente inutili per una serie di motivi: 1- troppo colorati. il primo sembra una scatola di preservativi o di palloncini, il terzo lo trovo davvero pericoloso, quasi a spronarne all'uso (si è Tachipirina, leggera, ma è pur sempre un farmaco, è come mettere su un pacco di sigarette la stessa immagine visto che la nicotina di fa sentire sollevato). Il secondo design è forse quello un po' più carino, dal colore pensavo fosse fatto in carta riciclata, ma siccome non lo hai detto immagino sia tutto colore. e qui ci agganciamo al secondo punto. 2- i colori sono secondo me la cosa più sbagliata di questi mockup. Manca il rosa, ciò che è riconoscibile della tachipirina, inoltre è fondamentale/quasi obbligatorio tenere una scatola quanto più minimal possibile. le medicine come questa devono essere quasi un bene primario, un qualcosa che tu compri a poco prezzo. Tutti quei colori hanno un costo di stampa decisamente elevato, che porterebbe inevitabilmente all'aumento del prezzo del farmaco. Farmaco che ricordiamo deve essere una cosa accessibile a chiunque a livello di prezzo. Una volta che compro la Tachipirina finisce dritta nell'armadietto dei medicinali e di quanto sia sgargiante il suo pacchetto non mi interessa. 3- altro cosa davvero grave, dare più importanza al numero di capsule che ai mg della dose. Se ho due scatole nell'armadietto voglio solo trovare subito la dose giusta, non mi interessa quanto è capiente il blister. idem se sono un farmacista, se entra una persona questa mi chiede il dosaggio, devo avere questa informazione a portata di mano subito, eventualmente sono poi io che le chiedo da quanto vuole la confezione. apprezzo però una grafica con le icone per differenziare le compresse dalla soluzione liquida. Secondo me il design della tachipirina è insieme al tantum verde, uno dei migliori packaging iconici per quanto riguarda la nostra salute. Li individui a colpo d'occhio, sono iconici, semplici e funzionali, super riconoscibili, scatola bianca con un colore sopra.
Breccia ti ammiro da sempre però devo dire che stavolta hai (come si suol dire a Napoli) “cagato un po’ fuori dal vaso”. Le informazioni dei foglietti illustrativi servono più che altro ai medici e la struttura delle informazioni riprende una struttura di studio dei farmaci familiare a chi ha studiato sui libri di medicina di qualunque università italiana. C’è da dire che la posologia poi non è lo standard che impongono le case farmaceutiche, queste infatti si basano su studi casistici mentre il medico, per quanto da linee guida si attenga alla posologia delle case farmaceutiche, può, conoscendo direttamente il paziente ed avendo quindi una visione più ampia del quadro clinico generale, modificare la posologia in maniera del tutto arbitraria (la cosiddetta 1/2 compressa, ecc.). Poi sicuramente c’è un problema di brand sui prodotti farmaceutici, ma 1) mi sembra un po’ presuntuoso pensare che in un settore così ricco come quello della farmacia un azienda non abbia pool e pool di designer che progettano in maniera più che efficiente un medicinale, cioè voglio dire che evidente che ci sono dei limiti oggettivi (ad esempio non si possono mettere disegnini o altro sulla scatola, si deve usare un font anziché un altro ecc.), magari sono regole non scritte ma dettate dagli accordi interni tra stati e case farmaceutiche; 2) sinceramente, il foglietto illustrativo che hai fatto ci sta, ma la scatola che hai progettato è proprio brutta, il medicinale perde tutta la sua serietà, serietà che è fondamentale per far capire alle persone che i farmaci non sono giocattoli (l’intossicazione da paracetamolo ad esempio è una complicanza frequente negli epatopatici cronici che ne abusano), per quanto riguarda l’app con il qr code è sicuramente una bella idea però che fai, il paracetamolo lo fanno 3 o 4 aziende diverse e, quindi ognuna ha la sua app, ti scarichi 4 app diverse? Capì, non c’è un sistema unico nè nel mondo della farmaceutica nè in quello medico, l’esemplificazione che fai va bene su tanti prodotti ma di certo ci sono tante regole, la maggior parte non scritte, che non conosci sul mondo dei farmaci…so che fai questi video più come esercizio mentale però stavolta meh 😅. Scusami se sono stato un po’ cattivo, sappi che ti stimo molto comunque sei un grande!
Ciao, la tua proposta di foglietto illustrativo è veramente una figata. Detto ciò, potrebbe essere che un medicinale venga certificato CE, descrivendo un IFU in modo dettagliato. Pertanto, il tuo foglietto potrebbe essere un problema se modifichi i testi. Parlando di packaging, la prima versione dà l’idea di caramelle. La seconda è buona, la terza è interessante.
Ehi Breccia ti propongo una nuova sfida per il prossimo video! Il sito del comune è sempre inguardabile, che ne dici di riprogettarlo e poi ❤proporlo al comune? Secondo me potrebbe essere anche una bella iniziativa civica!
Bello, soprattutto il foglietto illustrativo. Non sapevo ci fosse la Tachipirina sciroppo. Come ci insegna Calcutta in “Paracetamolo”, è però importante sapere se sono compresse da 500 o 1000 mg. A mio parere, è opportuno che le scatole dei farmaci siano semplici e poco attrattive. Devono sembrare scatole di farmaci, non invogliarti ad assumere la medicina (se non strettamente necessaria). Se un bambino vede la prima scatola, potrebbe forse pensare siano caramelle (al di là del fatto che ovviamente i farmaci vadano conservati in posti sicuri).
Reputo corretto mostrare bene l'ìinformazione di quanto principio attivo è contenuto, alla fine è l'unica cosa che mi interessa sapere in base alla prescrizione. La domanda classica è: "mmm la prendo da 500 o da 1000?" non mi frega sapere se sono 20 o 10 le pastiglie ma CHE pastiglie sono
Io sto studiando farmacia e ho una farmacia, la cosa più importante della scatola, forse anche più del nome “tachipinina”, è la quantità di paracetamolo, che non sono 500gr, ma 500mg ahahaha, che deve essere evidente, anche solo per il farmacista che va a prendere il farmaco nei cassetti
Sbagli in modo grave nel relegare l'informazione dei 500 mg ad un'informazione secondaria, perché lo stai facendo non tenendo minimamente conto che esiste il formato da 1000 mg che è molto molto più forte. A te utente finale non deve fregare nulla di cosa quel numero significhi, ma dev'essere bene in vista per distinguere i due tagli (ci sono persone che non riescono a reggere quella da 1000,e per loro è un macigno, non possono sbagliarsi). Per altro, i colori distinguono proprio sta cosa in modo ancora più netto, cosa di cui non hai tenuto conto; il rosa indica tutti i prodotti tachi da 500 mg ed il verde acqua tutti quelli da 1000 mg. Apprezzo molto il redesign del foglietto illustrativo, ma per la scatola hai cannato per il fatto che palesemente non conosci altri prodotti al di fuori di pastiglie e sciroppo da 500. In ogni caso, a me il design della scatola piace così com'è; semplice, essenziale, efficace, ha tutto quello che mi serve ed è impossibile confonderlo con qualsiasi altro medicinale
questo format è stupendo; comunque 500 gr è importante che si legge, io lo lascerei dove era prima; i disegni sui farmaci sono carini ma può sfociare in una cosa poco seria; la tachipirina "per designer" è l'ideale, mi piace e anche il bugiardino molto comodo e bello esteticamente
3:49 Da giurista ti chiedo: ristruttura il sito delle norme ufficiali ( quindi gazzetta ufficiale dello stato,non ri proposta da altri siti e codici principali)
Bella idea, ma credo non funzioni. La confezione non deve essere più desiderabile, non é lo scopo del farmaco. Esteticamente é molto piacevole la versione presente anche nella copertina del video, peccato perda completamente i colori e la grafica che contraddistinguono il brand. Invece interessante il foglietto illustrativo. Non alternativo, perché legalmente serve ci sia tutto il muro di testo illeggibile, ma una versione ancora più breve (magari 2 facciate) solo per l'uso generalista, credo sia un'aggiunta interessante. In sintesi, il rebranding credo non sia riuscito, ma ci sono alcuni spunti interessanti per migliorare l'usabilità con un foglio illustrativo aggiuntivo. Bellissimo tentativo :)
Interessante. Aggiungerei un'altra annotazione, a mio avviso altrettanto importante. Ho notato che non hai parlato del Braille, della sua posizione e dunque della sua importanza... hai pensato di eliminarlo oppure è un fattore su cui non avete lavorato?
Immagina con la febbre a 39 a cercare queste tachipirine e non riuscire a capire il dosaggio o peggio ancora non individuarli subito nel cassetto pieno di medicinali….i colori spesso sono iconici in un medicinale anche in situazioni particolari e di “ emergenza”. Biglietto illustrativo invece fatto benissimo
Concordo con Chric.
1 e 3 sono, presumibilmente, illegali. Il packaging non deve invogliare l'assunzione. Non siamo troppo lontani dalle sigaretta. Il packaging 1 e 3 potrebbero essere tranquillamente caramelle con conseguenze, non so se fatali, ma sicuramente non piacevoli per i bambini.
Ok forse il due, manca l'informazione essenziale 500 o 1000 (e tra le due c'é una ricetta di mezzo).
La grafica in orizzontale é, presumibilmente, inutile, essendo il prodotto sullo scaffale presentato in verticale, di solito, per ragioni di spazio.
Ottimo lavoro per l foglietto illustrativo, letteralmente.
Nulla da dire al design, di ottima fattura, parlo piú delle scelte progettuali.
Il rosa della tachipirina é quasi iconico in farmacia, qui non ce n'é traccia.
Fare design migliori non significa farli "piú belli" come in usabilità devono essere usabili non attraenti in certi casi.
Daniele Franchi (figlio di farmacista)
Condivido al 100%. Il rosa mi serve per distinguerlo subito dagli altri medicinali nell'armadietto (il 2 si scambia per il Lobivon di lato). La soluzione 2, riportando più rosa potrebbe andare.
Infatti il "Magenta" della tachipirina è un VISUAL HAMMER FORTISSIMO. Sarebbe come togliere il Cavallino alla Ferrari , o il Rosso alla Marlboro.
Concordo con te, l’unica cosa che “non va” nella Tachipirina attuale è il foglietto, che con il ridesign mi piace.
Un’altra cosa che non è stata considerata è l’accessibilità per i non vedenti, sarebbe stato più interessante migliorare la ux del packaging in questa direzione
posso dire che la ricetta per prendere la mille mi sembra na cagata? nel senso se prendo due 500 ho lo stesso effetto ma non lo devo chiedere a nessuno. non ce l'ho con te ma ogni volta che sento sta cosa non ne capisco il senso
@@CrazyAlbatross46 in realtà il senso c'è...vediamo se riesco a scriverlo senza farmi bannãre!😂 Diciamo che se il dosaggio è più alto,in momenti di sconforto è più facile...senza che ci sia almeno la quantità fisica e la glicerina (nel caso delle suppostə) a fermarti...
Comunque sì, è la ricetta meno utile di tutte le altre...
Mi permetto di fare una correzione:
il dosaggio in bella vista sulla confezione (500 mg) è importantissimo perché permette a colpo d'occhio di capire quale "versione" sto prendendo. Ad esempio: le compresse di Tachipirina hanno due dosaggi, uno da 500 mg e uno da 1000 mg (come ci insegna Calcutta).
A mio avviso è fondamentale, la ritengo un'informazione preliminare importante che mi permette di risparmiare tempo e di capire subito cosa devo fare.
Al di là di ciò, oltre ai commenti che fanno notare che un design del genere non possa essere utilizzato per motivi normativi ed etici (i farmaci dovrebbero essere usati il meno possibile e non dovrei essere invogliato a farlo) trovo che sia un esercizio di stile veramente veramente bello e soprattutto di ispirazione per giovani designer come il sottoscritto. Grazie, Riccardo e Barbara! :)
E' anche vero che potrebbe essere ovviata con il colore, ad esempio io quando le cerco mi baso sul rosa della 500 e sul verde della 1000, solo dopo ricontrollo solo per sicurezza la scritta.
È un informazione preliminare assolutamente si, però a patto che uno ( e non è scontato) sappia a priori ad esempio che in genere la 500 la di da ad un pubblico minore mentre gli adulti in genere usano la 1000mg. Piuttosto scriverei x Adulti o x Bambini, piuttosto che citare un dosaggio casuale :)
Bello, però 500mg o 1000mg sono le due versioni disponibili e abbastanze note, dovrebbero essere un po' più in evidenza, è più importante quello del numero di compresse quando la compri, è difficile che si abbia qualcosa per cui servirà più di una scatola. La scatola non è così brutta e poi ormai è molto riconoscibile, per me è giusto che sembri un farmaco... Sul foglietto invece se rispetta le normative mi piace molto la tua versione e mi piacerebbe fosse così
Non sono per nulla d'accordo sulla penultima cosa che hai detto ma per il resto condivido
Lo sai che la tachipirina 500 se ne prendi due diventa 1000!
@@francescodigesu7589 🤯
Concordo, i dosaggi sono molto importanti per capire quanta ne devi prendere...
Concordo: riconoscere la Tachipirina è facile, stravolgere il design creerebbe confusione. Il libretto illustrativo è bellissimo ma il packaging dovrebbe essere il più possibile simile a quello usato per decenni
Il problema dei nuovi design secondo me(da non designer), va contro l'essere del medicinale, per quanto siano belli.
Il primo design invoglia quasi ad utilizzarla e non è assolutamente corretto, il secondo penso sia il più riuscito però fornisce fin troppo l'idea di "medicinale da erboristeria", ovvero un qualcosa di naturale e si ri casca nell'errore del far passare la tachipirina come qualcosa che si può utilizzare spesso.
Il terzo design è carino e ci potrebbe stare se non fosse che ha uno stile che ricorda molto roba omeopatica, potrebbe andar bene per i fissati di quella roba ma credo che si possa cascare di nuovo nel "non prendere sul serio il medicinale".
Per quanto la tachipirina sia presa da tantissima gente e sia probabilmente il medicinale più diffuso, resta un medicinale che in certi dosaggi può risultare dannoso e che va preso solamente quando se ne ha vero bisogno e non ad ogni minima cosa.
Utilizzerei questi design per altre cose come dentifrici, creme, shampoo ecc... Anche magari di quelli venduti in farmacia ma non per i medicinali che penso che un po' debbano far schifo per necessità.
Ottimo invece il foglietto illustrativo, la difficoltà nel trovare informazioni è un'arma a doppio taglio, certe volte finisci per leggerlo quasi tutto(cosa importante) ma il più delle volte lo ignori proprio ed è molto male.
100% d’accordo, il packaging Angelini secondo me con qualche piccola aggiustatina va bene, invece il nuovo foglietto è 10.000 volte meglio del vecchio
Il primo (e l'ultimo) possono essere scambiati dai bambini per caramelle. Il rosa quando apri il vano medicinali ti permette di riconoscere subito la Tachipirina da altri medicinali (esempio: la 2 è molto simile al Lobivon, ci metterei del rosa). 500 e 1000 ormai è una info conosciuta e condivisa da mettere in grande. Il foglietto illustrativo invece è ottimo. Ingrandirei la info su compresse/sciroppo/supposte.
Pienamente d'accordo con te. Danni enormi se si utilizza il packaging illustrato. Ottimo invece il foglio illustrativo
Se domani uscissero davvero come nuovo packaging, molto probabilmente, le conseguenze sarebbero quelle da te descritte, però lo percepiamo in questo modo perché siamo abituati ad altro e uno dei compiti del design, in realtà, è proprio quello di indicare una direzione a chi ne usufruisce e non.. questo ovviamente non significa che da domani dobbiamo mettere le illustrazioni di bambini felici e sereni su tutti i medicinali ma, esattamente come è stato fatto per il foglio illustrativo, si può utilizzare lo stesso approccio e quindi avere un packaging più Didesain, mantenendo il look da medicinale, e non più quel "vecchio mattone"
@@ihsv85 ingrandirei la info e lavorerei anche sui colori per far comprendere la differenza di quantità di paracetamolo (la 1000 è verde, ma la 500 così come lo sciroppo e altri formati per bambini che ne hanno meno hanno sempre il colore rosa...)
Premessa: lavoro da 14 anni nel packaging di quella casa farmaceutica. Di tutte le cose proposte, non se ne può fare mezza (per una serie di motivi). Però è un bellissimo esercizio di stile.
Spolliciate x farglielo leggere
@@fabersminus Avrebbe più like se scrivesse le cose che non si possono fare
vero, spiega i motivi, potrebbe essere utile
Cerco di andare per ordine. Foglio illustrativo, impaginazione: ci sono delle regole di impaginazione che ti obbligano a mettere l'esatto ordine del testo registrato e approvato da AIFA (Agenzia Italiana del FArmaco), i testi sono stati redatti sulla base di un QRD template imposto da EMA (Agenzia Europea per i Medicinali), Se prendete farmaci diversi vedrete che l'ordine delle informazioni è sempre lo stesso. Le dimensioni del font sono 9 pt rapportato al Times New Roman e 10,5pt di interlinea. Quindi puoi usare un Myriad da 8pt o qualsiasi altro che sia alto come il Times New Roman da 9Pt. Foglio illustrativo, formato: Devi fare i conti con la produzione industriale, su quella linea fai 50/60 prodotti diversi che hanno 2/3 formati per istruzione, sono produzioni industriali, milioni di pezzi che devono ottimizzare tutto al mm altrimenti perdi soldi. Astuccio: su Tachipirina è stato già fatto un re-branding che in realtà é una svecchiamento dell'immagine. Resta tutto abbastanza simile ma le bande magenta sono state ridisegnate. E' stato un parto perché toccare un mostro sacro non è facile e devi mettere d'accordo molte persone in molti piani alti. Fondamentalmente cambia poco rispetto a quello mostrato. Il nome del prodotto è registrato, non puoi cambiarlo, a meno di fare un lungo e farraginoso iter burocratico che potrebbe andare a intaccare altro nella registrazione del prodotto. C'è scritto Tachipirina 500mg compresse Paracetamolo perché le regole AIFA impongono che sul front dell'astuccio del farmaco ci sia solo ed esclusivamente il nome del farmaco. Stessa cosa per il Braille. Se fosse un NON farmaco o un dispositivo medico è un altro discorso. Non so se dimentico qualcosa, comunque questo è, a grandi linee. Resta un bell'esercizio, un bell'approccio. A me piace molto la terza con la mascotte.
@@armandotorraco allora il problema è alla base e molte di queste cose andrebbero rivalutate per offrire un prodotto più semplice da consultare.
Come esercizio di stile nulla da dire, ma da designer e utilizzatore trovo che abbia non pochi problemi... quelli che mi sono balzati subito agli occhi sono:
1- il foglietto illustrativo della stessa dimensione del pack, per quanto bello sia, industrialmente è una chiavica da inserire (a meno che non si costruisca la scatola intorno ad esso); per quanto riguarda il come lo hai riprogettato è davvero figo e intuitivo ma credo impossibile da realizzare visto che, cercando velocemente su internet, la normativa è molto più stringente e regolamentata.
2- sui pack il primo (ho il video bloccato al minuto 9:12) se lo vedessi da lontano potrei scambiarlo palesemente per una scatola di Durex più che di un medicinale; e come un pacco di preservativi la prima cosa che mette in evidenza non è il principio attivo (che tu hai definito come non essenziale (!?!?)) ma la quantità presente all'interno, oggettivamente secondaria.
Il secondo è, sia per colori sia per design, uscito dagli anni '50 (anche se tra i tre resta il più valido).
Il terzo sembra una scatola di caramelle per bambini, cosa SBAGLIATISSIMA per un medicinale: il pack non è quello delle patatine dove devi invogliarle a prenderne ancora, deve fare esattamente l'opposto per evitare sovradosaggi pericolosi.
In questo redesign ho visto più problemi che miglioramenti, cosa che non avevo visto in altri che avevi fatto
In questi rebranding c'è un grandissimo problema di UX.
Ovvero l'aver messo l'informazione del dosaggio in secondo piano rispetto al numero di compresse. La tachipirina in un astuccio da 20 compresse è la stessa di quella contenuta in un astuccio da 10 compresse, ma la tachipirina che contiene 500mg di paracetamolo è un prodotto diverso da quella che ne contiene 1000.
Come si può pensare che sia più importante sapere che in un astuccio ci siano 20 compresse (di cui se ne useranno solo una minima parte per guarire) piuttosto che sapere il dosaggio del principio attivo?
Basti pensare al farmacista che deve cercare nel cassetto il farmaco da dare al cliente: sarà più importante che salti all'occhio che si tratta di tachipirina 500 piuttosto che 1000 (per cui tra l'altro serve ricetta medica) oppure che nell' astuccio ci sono 20 compresse piuttosto che 10? in un caso il paziente prenderà il farmaco giusto e nella peggiore delle ipotesi dovrà tornare in farmacia per prenderne un altro astuccio, mentre nell'altro caso il paziente potrebbe prendere il farmaco sbagliato che nel caso peggiore può portare anche a effetti collaterali molto gravi oppure non avere effetto terapeutico (la tachipirina 500 è indicata come antipiretico, mentre la 1000 come anti dolorifico quindi curano due sintomatologie differenti).
Non penso sia un caso se alcune case farmaceutiche abbiano addirittura pensato di cambiare i nomi ai propri prodotti per indicare dei dosaggi diversi. Ad esempio OKi e OKitask, moment e moment act, buscofen e buscofen act, ....
capisco che non sarà bellissimo vedere un informazione leggermente tecnica sul fronte del prodotto, ma quell'informazione in questo caso è parte integrante del nome del prodotto stesso.
è comunque un medicinale, penso che debba trasmettere una certa serietà. Bella la seconda versione ma le altre sembrano troppo "un gioco"
Spiegazione breve del perché questo re-design è solo un simpatico esercizio irrealizzabile: i farmaci non devono avere un design accattivante, solo informazioni chiare e non fraintendibili. Ricordiamoci infatti che non sono prodotti commerciali normali, tecnicamente noi non acquistiamo farmaci in farmacia. I farmaci ci vengono dispensati dal farmacista, dietro o meno ricetta medica, ma il farmacista ha sempre il diritto e il dovere di rifiutarsi di dispensarci un farmaco senza un valido motivo o se intuisce un potenziale pericolo per l'acquirente.
Spiegazione lunga:
Ci sono due errori di fondo, non hai considerato il perché i farmaci hanno tutti quell'aspetto e poi soprattutto sei partito dal presupposto che la tachipirina abbia un cattivo design.
Innanzitutto il confezionamento dei farmaci è regolato in farmacopea, non in gazzetta ufficiale, e rientra nelle Norme di Buona Fabbricazione. Anche il foglio illustrativo è regolato secondo criteri ben precisi e l'utilizzo di disegni stilizzati è fuori da tutte le norme di sicurezza: banalmente, il disegno di una donna in cinta potrebbe essere mal interpretato come "questo farmaco è adatto alle donne in gravidanza"! Sul foglio illustrativo ci sono poi delle complicazioni tecniche. Il foglio illustrativo viene progettato quando l'azienda produttrice richiede il permesso di produrre quel farmaco all'ente regolatore (es.: EMA o AIFA). Per farlo l'azienda presenta un dossier che contiene tutte le informazioni del farmaco: sviluppo, test preclinici, clinici, dati farmacologici, metodi di analisi per il controllo qualità, ecc.. Insieme a tutte queste informazioni deve essere presente anche il foglio illustrativo (e ogni suo aggiornamento deve essere ogni volta motivato e approvato). L'utilità del foglio illustrativo va oltre l'uso da parte del paziente, che per posologia ed effetti indesiderati deve comunque rivolgersi primariamente al medico, non a foglietto, che è puramente un documento tecnico, non rivolto esclusivamente al paziente.
Infine il design delle confezioni dei farmaci è in realtà molto studiato, solo che non è fatto per accattivare o per invogliare all'acquisto (ovviamente). Tutto quello che è presente sulla scatola ha una sola funzione: chiarire cosa c'è dentro, cioè una sostanza potenzialmente pericolosa che va usata nei modi e nei tempi prescritti. Proprio per questo motivo le prime due informazioni su una confezione sono il nome e la dose (che in farmacologia sono tutto), e non il numero di compresse, che farmacologicamente parlando non ha alcuna rilevanza, visto che la posologia te la dà il medico o al limite il foglietto illustrativo nel caso di automedicazione. Rimuovere l'indicazione della dose dal nome è non solo cattivo design, ma eticamente sbagliato (e pure illegale).
PS. la posologia è inoltre variabile in base all'utilizzo. Prendi tachipirina perché hai la febbre o perché hai un dolore post operatorio?
Non solo, la posologia varia soprattutto in base al rischio di effetti avversi. Immagina un paziente con carenze enzimatiche, che assume anche alcohol e che è già in terapia con altri farmaci. Prende il suo bellissimo smartphone, inquadra il QR code e legge che può prendere fino a 8 compresse da 500 g al giorno. Le prende e finisce all'ospedale per insufficienza epatica. Un QR code non ha fatto 20 esami di farmacologia e tossicologia prima di consigliarti quante compresse prendere.
La nuova tachipirina (il primo design) sembra un pacco di preservativi
Nota mia sui design: Il primo sembra un pacchetto di fazzoletti, l'altro un pacchetto di mentine e l'ultimo un profumo.
Un medicinale DEVE sembrare esattamente quello che è, un medicinale da prendere quando si ha veramente bisogno, non deve invogliare a prenderlo e quindi ad abusarne.
E che mi dici del packaging dell’ammorbidente? Secondo sto ragionamento pseudo-psicologico(?) dobbiamo fare il pack dell’ammorbidente coi teschi così i bambini lo capiscono.
Il problema alla base è chi lascia i medicinali a portata di bimbo (che Comunque non si ferma a guardare il pack, di certo).
@@vynncore ma che c’entra l’ammorbidente?? E cosa c’entrano i bambini?
Questi packaging in qualche modo invogliano le persone a considerare il contenuto alla stregua delle caramelle, c’è una ragione se TUTTE le confezioni di medicine hanno packaging anonimi, sono medicine.
È vero ma con la stessa logica dovresti impedire le pubblicità dei medicinali che promettono effetti miracolosi fina dal primo utilizzo…
@@robertocoladomenico5426 non è la stessa cosa, e comunque che vengano pubblicizzati effetti miracolosi è una castroneria, decine di associazioni vigilano su qualsiasi cosa passa in tv, se fosse vero stai sicuro che verrebbero blastati prima di subito, il discorso è un altro, modificare la confezione delle medicine per renderle più amichevoli è una cosa da evitare.
@@Klicki9 we fiona occhio a chi dici castroneria, ma l’hai mai accesa la televisione? Tachifuldec, gaviscon, RINAZINA, so tutta gente che fanno vede uno col naso chiuso o il bruciore di stomaco che se piano questo e risorgono. Mentre rinazina crea dipendenza, tachifuldec ci sta il paracetamolo, e gaviscon può nascondere i sintomi di patologie gravi che andrebbero invece sottoposte ad un medico. Quando ci stanno di mezzo i soldi le associazioni servono a poco e niente. É giá lí che fuorvii il giudizio degli acquirenti, è in quel momento che la gente decide di andare in farmacia invece che dal medico.
Sul foglietto illustrativo posso essere d'accordo ma sulla scatola assolutamente no. La Tachipirina é un medicinale anche se la si prende con tanta leggerezza. É un prodotto potenzialmente tossico e che può avere effetti collaterali gravi. Non va assunto se non necessario (ad esempio sai che può dare epatotossicità). Quindi la scatola non deve essere invitante (es per un bambino) ma deve dire chiaramente cos'è e che dosaggio ha. Per esempio 500mg é molto più importante del numero di compresse perché a seconda della persona e della necessità bisogna usare dosaggi diversi. e se per la Tachipirina magari c'è un margine più ampio su quasi tutti gli altri farmaci sbagliare il dosaggio non perdona
Essendo figlio di un farmacista, posso dirti che hai sbagliato un po’ di cose. I medicinali si chiamano con i mg. Una Tachipirina da 500, un Moment da 40, etc…. I mg sono l’informazione più importante e devono essere ben visibili. Il numero delle compresse é marginale, oltre che comprensibile dalla grandezza della scatola.
Questi video sono di una soddisfazione unica
Marcello ti seguo con interesse soprattutto perché approfondisci sempre un tema. In questo caso il video si fonda su una serie di errori e non è applicabile nella realtà. Con stima.
Col secondo design mi sembra di essere tornato alle confezioni anteguerra. Bastava solo un po' di inchiostro sbrodolato e la scritta "DALLE INDIE IMPERIALI" e il mood era raggiunto
Il foglietto illustrativo mi sembra fantastico, potresti proporlo per farlo diventare uno standard nazionale.
Dubito che tu sia riuscito ad includere tutte le informazioni presenti su quello vecchio, ma sicuramente ci sono le informazioni che servono più di frequente, come la posologia, che è sempre difficile da trovare sui classici foglietti, sia per la tachipirina sia per tutti gli altri farmaci. Si potrebbe poi aggiungere un QR code alla fine che rimanda alla versione completa, ma che nella maggior parte dei casi non servirà.
Mentre per il packaging, non me ne vogliate, ma mi sembra che voi designer avete spesso questa fissa di riprogettare anche le cose che funzionano già bene, preferendo l'innovazione all'usabilità. Mi piace molto di più quello vecchio, oltre al fatto che il cambiamento rischierebbe di creare confusione a chi già utilizza il prodotto (questa cosa vedo che viene fatta ultimamente anche da grandi aziende, come Google, Facebook o Instagram, che ogni tanto spostano icone e pulsanti o cambiano colori senza nessun apparente motivo).
La prima variante mi sembra un biglietto di auguri per un compleanno, il secondo in realtà non è male, ma mi sembra che renda il prodotto troppo anonimo, con quello schema di colori.
Il terzo invece mi sembra un pacchetto di fazzoletti, come dicevi anche tu, non sembra minimamente un farmaco, ma visto che invece lo è, credo che la confezione dovrebbe renderlo chiaro.
Forse la prima grande toppata per Breccia. A parte il foglio illustrativo che merita veramente un redesign per una "migliore" fruizione, ma le proposte della scatola sono davvero poco interessanti
Per me toppa troppo spesso per gli stessi motivi. Questo della Tachipirina ha messo in evidenza anche per i meno esperti i vari problemi che hanno i suoi design.
A mio avviso se il foglietto illustrativo avvolge il blister (come oggi) le probabilità che venga letto sono maggiori perché devi comunque estrarlo per poter accedere alle pastiglie. Nella tua soluzione potrei non accorgermi della sua presenza. Secondo me uno dei principali problemi da risolvere nelle attuali confezioni di farmaci è la perdita del foglietto illustrativo. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di modificare l'apertura della scatola usando la faccia più grande e scrivendo le istruzioni all'interno della scatola.
Video molto interessante come sempre
Grande!
Ti seguo da pochissimo ma ti trovo veramente bravissimo!!
Vi sono molte inesattezze. Tutto quello che hai detto sul foglietto illustrativo non è fattibile nella realtà per motivi di macchinabilità (non puoi fare un PIL delle stesse dimensioni dell'astuccio - per capirlo basterebbe vedere una astucciatrice Ima - Marchesini o Romaco in funzione) e per motivi normativi ( i paragrafi sono normati come da dossier sottomesso mentre per la dimensione del font vi è la linea guida EMA GUIDELINE ON THE READABILITY
OF THE LABELLING AND PACKAGE
LEAFLET OF MEDICINAL PRODUCTS
FOR HUMAN USE
Revision 1, 12 January 2009 ). Il rebranding non tiene conto della storia: la tachipirina nell'immaginario collettivo è associata a quel colore che è un Pantone definito. 500mg è il principio attivo ed è molto più importante del contenuto di compresse: sono farmaci non caramelle. Nel rebranding hai dimenticato il bollino, tutta la parte dei dati variabili ed il blue box. L'unica cosa che si può salvare è l'aggiunta del QR CODE che rimanda ad un sito. Saluti.
Che svecchiassero ste regole allora, dato che hanno esattamente l'effetto opposto. Direi che dopo più di 10 anni ci sta rivederle un attimo, no? Sopratutto se è una difficoltà oggettiva per tutti
@@vynncore diciamo che come tutte le cose il giusto sta nel mezzo. Quando si parla di redesign di un packaging farmaceutico si impatta tutta la catena: regolatoria, produttiva, supply, marketing. Non è affatto una cosa banale che può risolversi nel modo esposto. Il farmaceutico cura l'uomo non dimentichiamocelo mai.
@@vitodeberardinis731 mi riferivo unicamente al discorso del foglietto illustrativo
Fantastico!!!
Finalmente! Aspettavo un tuo nuovo video!
8:23 mezzo chilo di compressa hahahahha
Davvero ottimo il foglio illustrativo, finalmente semplicemente e intuitivo ❤️e mi piacciono molto anche i redesign!
È stato un piacere aiutarti in questa sfida insolita ☺️ non ho visto il video montato fino All’ultimo quindi me lo sono goduta come tutti. La parte del sito, la mia preferita. In effetti la modernità e, purtroppo, la pandemia ci hanno abituati a utilizzare QR code per tutto. Dunque si, sarebbe comodo sul serio! 😘 alla prossima
Con quali software / linguaggi di programmazione si può creare un sito del genere?
@@jacopodigiuseppe610 con gli stessi per fare gli altri siti
@@jacopodigiuseppe610 nel video è stato creato un semplice prototipo con Figma (un software di progettazione di interfacce e tanto altro), nella realtà andrebbe scritto in codice (ci sono tanti linguaggi di programmazione) spero di esserti stato d’aiuto!
@@jacopodigiuseppe610 html, css e javascript dovrebbr bastarti per un progetto del genere, ma é giusto avere sempre un prototipo realistico, quindibsi parti da Figma
Fai qualsiasi cosa di riprogettare, amo sti video
Nascondere i grammi della tachipirina è più criminale di quando nascondono i minuti di cottura della pasta
Davvero Figo!! Io voterei la seconda versione, mi piace perché ricorda un po' le medicine del secolo scorso ma con uno stile moderno e minimale!
Quello che penso è che in questo caso Breccia e Barbara hanno fatto un ottimo lavoro estetico, tutti i tre prodotti sono molto belli da vedere, ma non consoni con il contesto, un medicinale non deve invogliare a essere preso.
Come nel video degli europei, probabilmente gli errori fatti sono dovuti alla non - conoscenza dell'argomento.
Si è notato in altri "Riprogetto" (come quello della fotocamera di iOS) che Breccia sa fare il suo lavoro, ma, secondo me, dovrebbe scegliere soggetti diversi da riprogettare.
Super video 🔥
I grandi brand non si meritano tutto questo (ho "poco" rancore addosso ahahah). Bel lavoro, complimenti! ;)
Credo che questo rebrand sia troppo influenzato dal tuo utilizzo della Tachipirina sciroppo (non sapevo esistesse). Probabilmente non sei abituato a distinguere le varie tipologie di Tachipirina in base al colore o dosaggio per scegliere quale usare. Sia parlando con il medico o in famiglia si parla di Tachipirina rosa o verde perché una è più forte dell'altra a parità di mg di paracetamolo, inoltre si distingue anche la 500 o la 1000 in base all'utilizzo da farne. Io stesso nella scatola dei medicinali ne ho una verde da 1000 una rosa da 1000 e una rosa da 500. E la prima informazione che voglio davanti quando la cerco è il colore della scatola per distinguerla al volo in mezzo al casino, subito dopo voglio bene visibile i mg per non rischiare di sbagliare dosaggio. Per quanto riguarda il foglietto illustrativo, d'accordo tutta la vita. Ogni volta per trovare l'informazione necessaria ci vuole una settimana e rimetterlo nella scatola ti fa passare la voglia di aprirlo
1: pacchetto di fazzoletti
2: medicinale dell'800
3: profondo odio per la mascotte XD
Foglietto illustrativo, approvato!
Il mio preferito è il terzo con l'illustrazione. Bellissimo!
Io amo questi video
Sei bravissimo oddio
Preferisco la prima idea che hai proposto, perché se mi pari di "aspetto minimal" e poi mi ci piazzi un neonato con un cielo sopra e pure delle nuvole che seguono un cerchio... io non ci capisco più nulla. E siccome il farmacista non sta dirigendo una mostra di design ma deve fornire un servizio tempestivo, accurato ed efficiente, la cosa ideale è rendere immediatamente riconoscibile il packaging unendo il minimalismo all'efficienza: vedo la scatola, leggo nome, milligrammi e l'icona delle pasticche che mi suggerisce a colpo d'occhio cosa sto per consegnare senza neanche dovermi sforzare a ricordarmi prima come si leggono tutte le informazioni che offrono le scatole attualmente in commercio.
Sì, è vero che il corso di farmacista ti insegna tutto, compreso come si leggono queste informazioni, ma secondo me è comunque più utile non dover neanche guardare specificatamente il prodotto ma mi basta affidare le mie capacità cognitive alla visione periferica, che si basa più sull'impatto immediato dei colori che non sull'elaborazione di un testo e del suo font. Non a caso esistono font che vengono addirittura premiati per la loro versatilità. Così, quando mi volto di 180° per allungare la mano, non devo nemmeno aspettare di aver compiuto il giro: appena il pacchetto entra nella mia visione periferica so già con che cosa sto per avere a che fare.
Forse sarà esagerato. Penserete che sia uno sforzo inutile, ma provate a fare un lavoro ripetitivo ogni giorno per 8 ore consecutive e provate a ripetere l'esperienza ritrovandovi la mattina dopo nella stessa farmacia col packaging di tutto il negozio modificato al fine di semplificarvi il lavoro e rompere la noiosa routine. È tutto un altro ambiente. Perché soltanto i bambini devono vivere circondati da colori e immagini positive?
È così che si invecchia prima! 🤣
Foglietto illustrativo, spettacolare 🤩
Prossimo video: riprogetto la Gazzetta Ufficiale 😎
Fantastico! La stessa cosa vale praticamente per ogni bugiardino e farmaco esistente sul pianeta terra!
Sono contenta che Breccia pensi che a nessuno importi il dosaggio del paracetamolo, vuol dire che ne ha preso veramente poco nella sua vita
Da Brand e Visual Designer faccio i miei complimenti per l'iniziativa. La seconda proposta è quella che funziona di più per il suo essere schematico e priva di illustrazioni. Da rivedere solamente la gerarchia delle informazioni giocando con i pesi dei testi, ad esempio il dosaggio per compressa, molto più importante del numero delle compresse, andrebbe fatto risaltare molto di più. È un'informazione utile sia per chi compra che per il farmacista che magari deve prenderlo dal deposito, considerando che il dato imprescindibile nella ricetta medica è il dosaggio invece del numero delle compresse all'interno. Riguardo all'icona delle compresse, è solo un blister da 10 quando la confezione ne contiene 20, è un elemento che crea incongruenza con il dato testuale, andrebbe risolto applicando l'icona come al min 5:01. Riguardo al bugiardino all'interno, Riccardo, hai fatto un gran bel lavoro! Per il prossimo lavoro di design, volendo, puoi contare su di me!
La tachipirina si riconosce dal Magenta, mai preso una tachipirina che avesse una scatola magenta, oltre al fatto che faccio poco uso dei medicinali.
Comunque il redesign del foglio illustrativo è spettacolare, mi INVOGLIA a leggerlo, cosa che quello attuale non fa. Quindi per tutti quelli che dicono che il foglio illustrativo non serve stanno dicendo una cavolata. Il packaging mi piace di più il secondo e se risaltasse questo benedetto color magenta sarebbe buono.
Oltre questo un ottimo lavoro. Tutto è migliorabile, soprattutto vecchie scatole di tachipirina che si usano da più di 8 miliardi di anni. Bravo BRECCIA
fighissima la tua versione della tachipirina!
Bellissimo video Breccia! Mi è piaciuta moltissima la riprogettazione delle avvertenze! Ti faccio una richiesta che potrebbe essere interessante per un prossimo video: riprogettare l'esperienza della macchinetta automatica del caffè? Dovrebbe essere un momento di pausa, ma a mio parere, al momento, è divertente e rilassante come fare la fila alle poste.
Bugiardino e semplificazione fantastico. Per quanto riguarda il design della confezione sono d'accordo con altri commenti nel dire che la dose di paracetamolo sia importante, visto che la tachipirina ci è stata insegnata essere da 500g e 1000g. E sempre riguardo al dosaggio importantissimo è il modo usato per distinguerli, ovvero con l'uso del colore: magenta per 500g e verde chiaro per 1000g.
Comunque ottimo video ed esercizio di redesign di un prodotto comune
Se grandioso e molto tecnico...in poche parole BRAVISSIMO. SE dalL' Angelini non ti contattano sono degli stolti hai svecchiato il prodotto di 60anni e lo ai portato nei nostri giorni #Angelini #Tachipirina
Ricordiamoci che i farmaci vengono utilizzati anche all’interno degli ospedali. Da infermiere posso dire che i colori sono fondamentali per identificare il farmaco a colpo d’occhio. Inoltre è fondamentale evidenziare il dosaggio, esempio:
Scatola rosa mi indica che è il paracetamolo con un dettaglio in blu che mi indica che è il dosaggio da 500mg ed il dettaglio in verde mi indica che è da 1000mg.
Per quanto riguarda i packaging secondo me il migliore è il triatec dove dal punto di vista è ottimo per la praticità:
- apertura della scatola pratica
- scritta del farmaco sui lati
- scatola semplice e con i colori in dettaglio che distinguono il dosaggio.
Per i fogli illustrativi sono d’accordo e li farei tutti come li hai fatti te…anche se comunque poi di farmaco in farmaco ci sono parecchie variazioni e informazioni non trascurabili.
Breccia, il dosaggio di paracetamolo è l’informazione più importante in assoluto!!
Minuto 6:17 la confezione così può ricordare delle caramelle e, un bambino, trovando delle “caramelle” potrebbe mangiarne tantissime e in questo caso andare in overdose
Il foglietto illustrativo è fatto davvero molto bene, complimenti! Tuttavia, i foglietti illustrativi sono “confusionali” perché è bene fare alcune precisazioni prima di assumere il farmaco. È sbagliato pensare subito alla posologia senza chiedersi perché lo si sta assumendo e quali sono tutti gli aspetti da tenere in considerazione. È bene tener presente che i farmaci non dovrebbero, come già scritto egregiamente da alcuni utenti, invogliarne l’uso perché i farmaci non sono caramelle! Possono dare effetti collaterali più, o meno, evidenti. Per non parlare della gastrolesività del paracetamolo!
Ad ogni modo, vi ricordo che è un designer e non un farmacista, dunque, è comprensibile il fatto che “trascuri” alcuni concetti che, per noi farmacisti, siano di fondamentale importanza. Apprezzo un sacco la sua fantasia e la buona volontà nel voler proporre nuovi design! Continua così! Un saluto 😘
Stupendo il bugiardino, così è chiaramente più immediato e utile.
Mi piacciono molto i redesign (complimenti ad entrambi) ma come leggevo nei commenti si comunica un messaggio diverso e non bisogna invogliare ad utilizzarlo. Sarebbe perfetto per un integratore, ma un medicinale va preso con cognizione.
Semplice e intuitivo
Ok, però ora voglio un redesign del sito della gazzetta ufficiale
La terza molto bella.
Comunque, potresti fare un video sul "cosa ne pensi di Windows 11"?
Non so più cosa dire, anche con la Tachipirina mi esalti.
Foglietto illustrativo top, grafica esterna mmmm
È un medicinale, non sono caramelle
Stavolta no…
:(
Ora voglio il re branding dei preservativi🤣
Parere personale senza voler fare una polemica
Tachipirina UNO = confezione fazzolettini di carta (come citava un vecchio spot "un posto morbido dove mettere il naso")
Tachipirina DUE = ticket vintage di un qualche tipo di evento
Tachipirina TRE = locandina di un opera (il mio vicino TOTORO) del maestro dell'animazione Giapponese Hayao Miyazaki
in tutti e 3 i casi comunque sarebbero confezioni più belle di quella originale.
grande Breccia ciaoooo Ualioooo ^__^
finalmente qualcuno espone il problema del foglio illustartivo
Molto belli i design. Ma i mg di paracetamolo sono forse la cosa principale utilizzata per distinguere quale delle due utilizzare.
Avrei a tal proposito addirittura fatto uno "sfondo" sulla confezione di un bel "500" (o "1000") bold che riempie tutta la facciata della scatola in verticale hahaha
Ho proprio voglia di prendere la febbre dopo questo video.
Qual’è l’applicazione/ sito/ software che hai utilizzato per fare il sito della Tachipirina?
Premetto che il video è super interessante e gli spunti mi piacciono molto ma io avrei preferito il come packaging il tuo concept, ma non con una mascotte, bensì con sfondo tinta unita del colore tipico della Tachipirina. Sono totalmente d'accordo sul fatto che le info debbano essere chiare ma dare questo senso sbarazzino ad un prodotto che comunque è un medicinale mi è sembrato un po' troppo. Bellissimo il foglietto illustrativo con la landing page ma toglierei la fascia di età adulto 11-99, avrei messo da 11 in poi. Anche un tocco di Magenta nel foglietto illustrativo magari con duotone nelle immagini sarebbe stato top secondo me.
una cosa che avrei voluto è 3 punti chiave per cosa serve la tachipirina
- antidolorifico;
- emicrania;
- e tanto altro (leggi foglietto illustrativo...)
visto che spesso e volentieri c'è l'abitudine di scrivere a penna sulla scatola a cosa serve quella determinata medicina.
Non dimentichiamoci che è pur sempre una medicina e deve far intendere al primo sguardo che è tale. Un conto è guidare l'utente a usare la UI come la intendono i designers, un conto (questo) è fuorviarlo.
Magari riprendere il design attuale, ma renderlo essenziale, minimal. Sulla falsa riga di quanto hai fatto con il bugiardino (eccezionale).
bello il primo design (ridotto all'osso) e il terzo, che strizza un po' l'occhio a quello dei prodotti degli anni 50 e 60
Fantastica l’idea di lasciare uno spazio per descrivere (ad esempio agli anziani) per cosa prendere quel prodotto!!
@@checcoux La medicina non è una scienza esatta e se si deve prendere un farmaco del quale non si conosce l’uso bisogna chiedere al medico.
@@franceba7857 si, io intendevo che molto spesso (mi viene in mente con mio nonno), il dottore scrive sul pack per che cosa dovrebbe prendere una determinata medicina (o quando/ quante volte al giorno etc).
Quindi avere uno spazio in cui scrivere queste informazioni è sicuramente interessante
mostruoso
posso chiederti quale è il font della tachipirina (del designer) e cosa hai usato per fare il sito? grazie mille
Attendo con ansia il video su iOS 16
Apprezzo il vostro lavoro e capisco che è una sorta di gioco o esercizio di stile, però sono d'accordo con alcuni commenti letti. L'immaginario che abbiamo del medicinale (che è esplicitato dall'estetista distaccata) dovrebbe essere rispettato in modo da disincentivare un uso improprio. Comunque i miei complimenti ancora!!
Sarebbe stato bello avere la forma della confezione scorrevole come le scatole dei fiammiferi, con il sigillo uguale a quello del packaging dei prodotti Apple con linguetta da strappare. Possibilmente con la vaschetta in cartoncino spesso, e la parte scorrevole in cartone classico con le scritte e le icone in rilievo
Non sono d'accordo Breccia. Il fatto che dopo il nome del farmaco mettano il dosaggio è utile a distinguere immediatamente quale tipologia e taglio hai fra le mani: è chiaro che 500 mg si riferirà al formato in compresse e che si riferisce alla quantità di principio attivo presente in ogni compressa. È un linguaggio veloce ed efficace per quanto riguarda i farmaci e si suppone che a questa scatola non ci si stia avvicinando per la prima volta come alla prima confezione di farmaci in assoluto. In ogni caso te lo scrivono subito sotto che si tratta di compresse, cosa visibile comunque ad una occhiata d'insieme. Il simbolo per descrivere il tipo di formato lo trovo abbastanza inutile, tanto più se ritieni che sia utile per distinguerli a distanza, giacché a distanza il simbolo così fatto diventa anch'esso indistinguibile.
Il primo lavoro di Barbara non mi piace perché, secondo me, si adatta male alla confezione per un farmaco, sembra più la confezione di un Cristalball. Il secondo mi piace di più ma comunque meno dell'originale perché sembra una confezione da farmaco antiquata, tipo che so... la pennicillina, con perdita nell'immagine di un farmaco aggiornato (per quanto i farmaci vecchi se ancora in commercio sono stati rodati meglio di altri e dopotutto il paracetamolo non è l'ultimo ritrovato).
I tuoi lavori neanche mi piacciono perché mi sembrano più adatti ad una linea di cosmetici, magari anche per l'età infantile, e l'idea di fondo di rendere una immagine di benessere non so quanto sia opportuna perché, anche se si tratta di un farmaco da banco vendibile senza prescrizione medica, non si sta vendendo un prodotto ad uso licezioso, legato al piacere, al gusto, al benessere della pura e semplice e sicura libera fruizione ma il cui consumo deve essere dettatto da condizioni di necessità. Per quanto sicuro su larga scala, è pur sempre un farmaco. Tantopiù se il farmaco è vendibile senza prescrizione, per evitare di farne un messaggio di marketing intento a comunicare con la soglia subliminale dei consumatori e incentivare un abuso, come è più "legittimo" poter fare con altri prodotti (e qui si apre una parentesi infinita). Credo però che qui possano esserci proprio delle precise indicazioni ministeriali sulla deontologia del marketing per la categoria di prodotto. Il foglietto illustrativo con il tuo è sicuramente migliorato esponenzialmente invece dal punto di vista del design grafico, però anche qui ho qualche perplessità poiché, trattandosi ancora di un farmaco, il foglietto non è semplicemente illustrativo tanti ma è più esplicitamente il "bugiardino", che oltre ad illustrare in maniera chiara, elenca una serie di effetti indesiderati davvero di ogni... che probabilmente giovano di una non eccessiva accessibilità probabilmente favorita da una semplificazione grafica, a fronte di un consultatore indefesso e autonomo a caccia di codesti sintomi, che se restano troppo accessibili forse rischiano di creare facili allarmisti e/o effetto nocebo. Non so se anche qui la ratio sia stata meglio definita in merito da norme specifiche. Dopotutto il magenta della confezione originale ricorda, volento, le bollenti temperature corporee aka gli stati infiammatori per spegnere i quali il medicinale viene impiegato.
P.S. Opinione personale pure sulle formulazioni in sciroppo: io le detesto. Perché assumere (se non per facilità per i bambini) la forma liquida, dove il principio attivo è quasi sempre immerso in saccarosio o glucosio o altri edulcoranti, quando la formulazione in pastiglie è solitamente meno carica se non più facilmente priva di zuccheri?!?
P.P.S. Però un redesign del maialino della tesi di laurea come packaging-erogatore per la versione supposte potrebbe essere interessante! :P
concordo su tutto, però ogni volta che viene usato il termine pastiglie come sinonimo di compresse un chimico farmaceutico muore :P
@@christiansimini105 Ahah ma l'ho usato solo quando pensavo per contrasto al beverone di zucchero... :P
Un chimico farmaceutico muore pure quando qualcuno chiama le capsule softgel titolate in acidi grassi "compresse"!
Ottimo il lavoro sul bugiardino; ma vogliamo parlare della intuizione della maSCOTTe per un prodotto che abassa la febbre :)
A parte gli scherzi complimenti per le vaire intuizioni e per le soluzioni che hai proposto, hai sempre idee molto fresche.
Se dovessi collaborare ad un progetto del genere io suggerirei un compromesso tra le logiche delle ultime due versioni e cercherei di lasciarel le fasce magenta con un po di bianco attorno, elementi distintivi per il prodotto ed il 500 mg non lo nasconderei troppo, questo perchè una scatola di medicinali ha come utente oltre l'utilizzatore anche il farmacista che deve subito individuare il dosaggio dalla confezione sullo scaffale, quindi andrebbe messo magari in evidenza sopratutto sul laterale dell'astuccio .
Bell'esercizio di stile, hai solo considerato il punto di vista utente finale.
I farmacisti, pero', hanno bisogno di alcune info chiare e veloci, perche' quando sistemano i medicinali, lo fanno in ordine alfabetico, per cui se bisogna prendere tachipirina 500 o 1000 questo numero dev'essere ben visibile e chiaro subito, per questo gli attuali packaging mettono in risalto questa informazione invece che il numero di compresse.
Non sono per niente fan dei 3 redesign, ma quel foglietto illustrativo lo trovo perfetto!
@BRECCIA A proposito della Gazzetta Ufficiale, sarebbe interessante se facessi un video al riguardo. Te lo chiedo perché qualche giorno fa ho dovuto fare alcune ricerche e mi sono imbattuto in non poche difficoltà nel trovare quello che mi occorreva: soprattutto capire dove fosse la maschera di ricerca (mi aspettavo che fosse nella barra del menù assieme alle altre voci).
Tutte le aziende dovrebbe pagarti a prescindere per tutti questi contenuti
In linea di massima dovendo sommare tutto ciò che ho visto promuovo il redesign… il foglio illustrativo è geniale, 10 pieno!
Non son d’accordo però sul fare i packaging in questo modo, per me un medicinale deve dare l’idea di medicinale, non di caramelle. È importante dare il giusto design anche a seconda del prodotto, ci son cose su cui essere più progressisti serve a poco. Si poteva rendere più carino senza stravolgere questo aspetto, secondo me.
Fossi una casa farmaceutica però sicuramente rifletterei sui fogli illustrativi, che son chiari tanto quanto la voce “spidigonzales” delle pubblicità che li citano ahah
per quanto creativo e senza dubbio fatto con la migliore volontà e tutta la passione del mondo, questo progetto ha più pregi che difetti.
Interessante il lavoro sul bugiardino e un'integrazione via codice qr a una pagina web per il corretto utilizzo.
Le 3 grafiche per i prodotti le trovo semplicemente inutili per una serie di motivi:
1- troppo colorati. il primo sembra una scatola di preservativi o di palloncini, il terzo lo trovo davvero pericoloso, quasi a spronarne all'uso (si è Tachipirina, leggera, ma è pur sempre un farmaco, è come mettere su un pacco di sigarette la stessa immagine visto che la nicotina di fa sentire sollevato). Il secondo design è forse quello un po' più carino, dal colore pensavo fosse fatto in carta riciclata, ma siccome non lo hai detto immagino sia tutto colore. e qui ci agganciamo al secondo punto.
2- i colori sono secondo me la cosa più sbagliata di questi mockup.
Manca il rosa, ciò che è riconoscibile della tachipirina, inoltre è fondamentale/quasi obbligatorio tenere una scatola quanto più minimal possibile. le medicine come questa devono essere quasi un bene primario, un qualcosa che tu compri a poco prezzo. Tutti quei colori hanno un costo di stampa decisamente elevato, che porterebbe inevitabilmente all'aumento del prezzo del farmaco. Farmaco che ricordiamo deve essere una cosa accessibile a chiunque a livello di prezzo. Una volta che compro la Tachipirina finisce dritta nell'armadietto dei medicinali e di quanto sia sgargiante il suo pacchetto non mi interessa.
3- altro cosa davvero grave, dare più importanza al numero di capsule che ai mg della dose. Se ho due scatole nell'armadietto voglio solo trovare subito la dose giusta, non mi interessa quanto è capiente il blister. idem se sono un farmacista, se entra una persona questa mi chiede il dosaggio, devo avere questa informazione a portata di mano subito, eventualmente sono poi io che le chiedo da quanto vuole la confezione.
apprezzo però una grafica con le icone per differenziare le compresse dalla soluzione liquida.
Secondo me il design della tachipirina è insieme al tantum verde, uno dei migliori packaging iconici per quanto riguarda la nostra salute. Li individui a colpo d'occhio, sono iconici, semplici e funzionali, super riconoscibili, scatola bianca con un colore sopra.
Breccia ti ammiro da sempre però devo dire che stavolta hai (come si suol dire a Napoli) “cagato un po’ fuori dal vaso”. Le informazioni dei foglietti illustrativi servono più che altro ai medici e la struttura delle informazioni riprende una struttura di studio dei farmaci familiare a chi ha studiato sui libri di medicina di qualunque università italiana. C’è da dire che la posologia poi non è lo standard che impongono le case farmaceutiche, queste infatti si basano su studi casistici mentre il medico, per quanto da linee guida si attenga alla posologia delle case farmaceutiche, può, conoscendo direttamente il paziente ed avendo quindi una visione più ampia del quadro clinico generale, modificare la posologia in maniera del tutto arbitraria (la cosiddetta 1/2 compressa, ecc.). Poi sicuramente c’è un problema di brand sui prodotti farmaceutici, ma 1) mi sembra un po’ presuntuoso pensare che in un settore così ricco come quello della farmacia un azienda non abbia pool e pool di designer che progettano in maniera più che efficiente un medicinale, cioè voglio dire che evidente che ci sono dei limiti oggettivi (ad esempio non si possono mettere disegnini o altro sulla scatola, si deve usare un font anziché un altro ecc.), magari sono regole non scritte ma dettate dagli accordi interni tra stati e case farmaceutiche;
2) sinceramente, il foglietto illustrativo che hai fatto ci sta, ma la scatola che hai progettato è proprio brutta, il medicinale perde tutta la sua serietà, serietà che è fondamentale per far capire alle persone che i farmaci non sono giocattoli (l’intossicazione da paracetamolo ad esempio è una complicanza frequente negli epatopatici cronici che ne abusano), per quanto riguarda l’app con il qr code è sicuramente una bella idea però che fai, il paracetamolo lo fanno 3 o 4 aziende diverse e, quindi ognuna ha la sua app, ti scarichi 4 app diverse? Capì, non c’è un sistema unico nè nel mondo della farmaceutica nè in quello medico, l’esemplificazione che fai va bene su tanti prodotti ma di certo ci sono tante regole, la maggior parte non scritte, che non conosci sul mondo dei farmaci…so che fai questi video più come esercizio mentale però stavolta meh 😅. Scusami se sono stato un po’ cattivo, sappi che ti stimo molto comunque sei un grande!
Ciao, la tua proposta di foglietto illustrativo è veramente una figata. Detto ciò, potrebbe essere che un medicinale venga certificato CE, descrivendo un IFU in modo dettagliato. Pertanto, il tuo foglietto potrebbe essere un problema se modifichi i testi.
Parlando di packaging, la prima versione dà l’idea di caramelle. La seconda è buona, la terza è interessante.
quasi quasi invogliano l’assunzione però, sicuramente molto più belle da vedere e, soprattutto, il foglietto illustrativo che SI CAPISCE
Tutto molto bello, peccato che io ormai sono abituato a vedere la scatola con i quadratoni magenta... :)
Un bel video sul re design delle schede elettorali?
Ragazzi qualcuno sa in che linguaggi e con quali software si può progettare una pagina web come quella che si apre inquadrando il qr code?
Ehi Breccia ti propongo una nuova sfida per il prossimo video! Il sito del comune è sempre inguardabile, che ne dici di riprogettarlo e poi ❤proporlo al comune? Secondo me potrebbe essere anche una bella iniziativa civica!
Ciao Breccia, che superiori hai fatto per diventare designer?
io non so che dire, senti Breccia se tu non fai 20.000€ al mese .... sei troppo forte.!!!
Bello, soprattutto il foglietto illustrativo. Non sapevo ci fosse la Tachipirina sciroppo. Come ci insegna Calcutta in “Paracetamolo”, è però importante sapere se sono compresse da 500 o 1000 mg. A mio parere, è opportuno che le scatole dei farmaci siano semplici e poco attrattive. Devono sembrare scatole di farmaci, non invogliarti ad assumere la medicina (se non strettamente necessaria). Se un bambino vede la prima scatola, potrebbe forse pensare siano caramelle (al di là del fatto che ovviamente i farmaci vadano conservati in posti sicuri).
Reputo corretto mostrare bene l'ìinformazione di quanto principio attivo è contenuto, alla fine è l'unica cosa che mi interessa sapere in base alla prescrizione.
La domanda classica è: "mmm la prendo da 500 o da 1000?" non mi frega sapere se sono 20 o 10 le pastiglie ma CHE pastiglie sono
Io sto studiando farmacia e ho una farmacia, la cosa più importante della scatola, forse anche più del nome “tachipinina”, è la quantità di paracetamolo, che non sono 500gr, ma 500mg ahahaha, che deve essere evidente, anche solo per il farmacista che va a prendere il farmaco nei cassetti
Sbagli in modo grave nel relegare l'informazione dei 500 mg ad un'informazione secondaria, perché lo stai facendo non tenendo minimamente conto che esiste il formato da 1000 mg che è molto molto più forte. A te utente finale non deve fregare nulla di cosa quel numero significhi, ma dev'essere bene in vista per distinguere i due tagli (ci sono persone che non riescono a reggere quella da 1000,e per loro è un macigno, non possono sbagliarsi). Per altro, i colori distinguono proprio sta cosa in modo ancora più netto, cosa di cui non hai tenuto conto; il rosa indica tutti i prodotti tachi da 500 mg ed il verde acqua tutti quelli da 1000 mg. Apprezzo molto il redesign del foglietto illustrativo, ma per la scatola hai cannato per il fatto che palesemente non conosci altri prodotti al di fuori di pastiglie e sciroppo da 500. In ogni caso, a me il design della scatola piace così com'è; semplice, essenziale, efficace, ha tutto quello che mi serve ed è impossibile confonderlo con qualsiasi altro medicinale
Per me è un capolavoro breccia, complimenti
questo format è stupendo;
comunque 500 gr è importante che si legge, io lo lascerei dove era prima;
i disegni sui farmaci sono carini ma può sfociare in una cosa poco seria;
la tachipirina "per designer" è l'ideale, mi piace e anche il bugiardino molto comodo e bello esteticamente
3:49 Da giurista ti chiedo: ristruttura il sito delle norme ufficiali ( quindi gazzetta ufficiale dello stato,non ri proposta da altri siti e codici principali)
Bella idea, ma credo non funzioni. La confezione non deve essere più desiderabile, non é lo scopo del farmaco. Esteticamente é molto piacevole la versione presente anche nella copertina del video, peccato perda completamente i colori e la grafica che contraddistinguono il brand. Invece interessante il foglietto illustrativo. Non alternativo, perché legalmente serve ci sia tutto il muro di testo illeggibile, ma una versione ancora più breve (magari 2 facciate) solo per l'uso generalista, credo sia un'aggiunta interessante. In sintesi, il rebranding credo non sia riuscito, ma ci sono alcuni spunti interessanti per migliorare l'usabilità con un foglio illustrativo aggiuntivo. Bellissimo tentativo :)
Interessante. Aggiungerei un'altra annotazione, a mio avviso altrettanto importante. Ho notato che non hai parlato del Braille, della sua posizione e dunque della sua importanza... hai pensato di eliminarlo oppure è un fattore su cui non avete lavorato?
Da quello che si vede dal video l'hanno eliminato
Ma proponiamo subito questa versione
Immagina con la febbre a 39 a cercare queste tachipirine e non riuscire a capire il dosaggio o peggio ancora non individuarli subito nel cassetto pieno di medicinali….i colori spesso sono iconici in un medicinale anche in situazioni particolari e di “ emergenza”. Biglietto illustrativo invece fatto benissimo