Ciao, Teatro Ruskaja dell’Accademia Nazionale di Danza

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  • Опубліковано 7 січ 2025
  • Ciao, Teatro Ruskaja dell’Accademia Nazionale di Danza
    di Sandra Fuciarelli
    Testo tratto da Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke
    frammenti dalla quarta elegia, traduzione di Enrico e Igea De Portu, ed. Einaudi 1997
    Fotografie di Franco Morini e di Cristiano Castaldi
    Altri fotografi che dovessero riconoscere nelle immagini il proprio lavoro
    sono invitati a comunicarlo a ParoleCheDanzano e saranno aggiunti in questo testo
    riprese, montaggio e editing video
    Claudia Bellomo
    Si ringraziano la direzione, il personale dell’Accademia e il prof. Stefano Pirandello per aver reso possibili le riprese nel Teatro Ruskaja
    Roma, 31 ottobre 2024
    Un saluto in forma di lettera aperta
    nell’ultimo giorno di lavoro in Accademia prima della pensione.
    Ciao, Teatro Ruskaja dell’Accademia Nazionale di Danza. Ti ho conosciuto molti anni fa con ancora la buca d’orchestra e senza luci, schermo, né fondale. Ti hanno abitato danze lezioni e esami dei miei Allievi, le sperimentazioni “Stabat Mater”, “Haiku-in-danza”, “24 volte I Ventiquattro”, “Parole che danzano”, gli studi concertanti, le serate d’onore per Sylvano Bussotti e per Massimo Coen. Hai ospitato le prove dei nostri monografici a Pier Paolo Pasolini e ad Anna Sokolow, le anteprime di spettacoli e partecipazioni nei Teatri del Lido di Ostia, Ghione, Palladium Roma Tre, Palazzo Lateranense, Castello Colonna, Museo Macro, Villa d’Este, RomaPoesia e in tanti siti archeologici e piazze di Roma. Sono nate qui in questo anno accademico, nell’ambito della mia didattica per la Scuola di Coreografia e a seguito della mozione “Cessate il Fuoco” del Collegio docenti con l’eccidio del popolo palestinese già in atto, le composizioni presentate pubblicamente per condannare guerre persecuzioni e disumane carneficine: “Itinerari alla ricerca della luce”, “Stanno le madri, addolorate”, “La morte e la fanciulla”, “NON IN MIO NOME”.
    Ciao, Teatro Ruskaja. Oggi sul tuo palcoscenico scorrono le immagini della mia … necessità di danza, con il periodo a New York a fare da spartiacque tra un temerario cammino giovanile di meraviglie viste e vissute e la scelta di trasformare quello stesso slancio in un lavoro istituzionale stabile. Con l’impegno a non essere assorbita o domata, a cercarmi sempre nuova, studiare sempre, esercitare il pensiero critico anche nei confronti di questo Istituto e agire di conseguenza. Oggi, in tempo di bilanci, ripercorro i passaggi del complesso percorso di ricerca, scoperte e condivisione che sono stati questi tanti anni fuori e dentro l’Accademia, grata ai miei familiari per il loro costante sostegno.
    Ciao, Teatro Ruskaja. E ciao colleghi e personale dell’Accademia, compagni di strada in questo luogo privilegiato. Vi ringrazio per la cortesia, l’amicizia, le collaborazioni altamente professionali. Ringrazio anche quanti con il loro comportamento mi hanno indotta a imparare l’indispensabile arte di affrontare atteggiamenti e azioni ostili.
    Ciao, allievi di tutti questi anni. Per voi ho coltivato grandi aspettative mentre vi spingevo verso per quel “volo oltre il ciglio alto, profondo e lontano” (Doris Rudko!) che è il comporre danza. Un’esperienza, nel mio intento, che attraverso la padronanza dei procedimenti della composizione vi permettesse di dare forma di danza definita e leggibile alla vostra fantasia, al vostro sentire, alle vostre personali convinzioni e capacità, al patrimonio delle vostre radici. Ho voluto essere tramite tra voi e l’insegnamento dei miei amati Maestri, gli scenari a cui mi hanno dato accesso perché io li abitassi, esercitando l’empatia cinestetica e provando a darvi gli strumenti per tradurre in danza le vostre intenzioni. Vi ringrazio per questa nostra avventura insieme. In particolare ringrazio quei tanti allievi pensanti e danzanti che hanno espresso unicità e grandezza in improvvisazioni, coreografie e studi. Molti di questi lavori sono nel canale youtube dell’Accademia per riaffermarsi ed essere conosciuti.
    Ciao a tutti voi che continuate qui sulla collina. Non mancherò di pensarvi qualche volta. Vi immaginerò, come per me ogni giorno, appassionatamente coinvolti nelle vostre attività e risonanti non solo con la comunità che sostenendo economicamente l’Accademia le permette di esistere, ma anche con la più vasta comunità delle persone oltre i limiti geografici del nostro Paese. Penso che il lavoro degli artisti abbia valore quando diventa parte attiva della “vita reale”, quando amplifica voci silenzi sguardi, quando si schiera a sostegno della giustizia e del diritto. Così, nel salutarvi, auguro a voi e a me che le nostre future realizzazioni artistiche siano principalmente prese di posizione, assunzione di responsabilità in dialogo con il presente, oltre le mura antiche e protettive di questo Teatro.
    Sandra Fuciarelli
    Roma, Teatro Ruskaja, 31 ottobre 2024
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