Vuoi migliorare i tuoi podcast? Scopri tutti i vantaggi degli abbonamenti al canale: Livello 1 | Barba corta: - Un ringraziamento speciale per il tuo sostegno, che dimostra la mia gratitudine per il tuo contributo al canale. - Un badge personalizzato che apparirà accanto al tuo nome e cognome nei commenti e nelle chat dal vivo, rendendoti riconoscibile come membro di questo livello. Livello 2 | Barba media: Include tutti i benefici del livello precedente e aggiunge alcuni vantaggi aggiuntivi: - Accesso a una live mensile di Q&A, in cui potrai porre tutte le domande che desideri e ricevere risposte direttamente da me. - La possibilità di inviarmi file audio/video, testi o condividere idee per ricevere il mio feedback, offrendoti l'opportunità di migliorare i tuoi progetti o confrontarti con me su vari argomenti. Livello 3 | Barba lunga: Include tutti i vantaggi dei livelli precedenti e aggiunge un'esperienza formativa esclusiva: - Una sessione formativa al mese in cui ti spiego in modo dettagliato e concreto un argomento specifico. Ogni mese, tratterò un tema diverso, permettendoti di ampliare le tue conoscenze e competenze in vari ambiti.
Ciao Alessandro, purtroppo negli ultimi anni ho perso diverse persone e cosa peggiore ho perso mia figlia qualche mese fa. Capisco come ti trovi, tutto quello che ho passato mi ha portato a ragionare da tempo nel modo in cui hai detto nel video e porti in testa alla lista quello che è importante per te. Io ho sempre tenuto un tenore di vita minimalista e soprattutto ho sempre fatto quello che volevo io e non quello che volevano gli altri. Ho fatto una cernita su tutto, lavoro compreso, ed ho deciso che molte persone non facevano minimamente parte delle mie giornate. Per mia fortuna sono sempre stato abbastanza solitario e questo mi ha aiutato molto a risalire perchè alla fine l'unica persona che può veramente aiutarti sei solamente tu.
Ciao Mauro, innanzitutto un abbraccio forte! Grazie mille per la tua testimonianza. Mi fa piacere leggere - seppur parliamo di un argomento non proprio bello - di come anche tu ragioni in questo modo.
Ciao Alessandro. Ti capisco perfettamente. Anch'io ho perso alcuni anni fa alcune persone a cui tenevo particolarmente e tutto sembrava all'improvviso non avere senso: i progetti, il lavoro, gli obiettivi da raggiungere. Tutto era privo di significato rispetto al valore inestimabile del "qui e ora". La realtà è che la nostra mente vive continuamente tra il passato dei ricordi e ci proietta in un futuro che immagina possa accadere. Il presente (la realtà in divenire) dura un attimo, perché richiede un'attenzione continua e un elevato livello di consapevolezza che tutto si può spegnere da un momento all'altro. Dimorare nel presente però non è facile. Prova a fare un esperimento: fissa un orologio sul muro e prova a vedere quanti secondi riesci a rimanere in uno stato di presenza vigile, senza che la mente ti porti altrove. Combattiamo spesso contro una mente egoica che si alimenta della nostra attenzione indirizzandola in un passato (fatto di ricordi) e in un futuro basato su aspettative. È quasi impossibile fermare questo processo. Un evento traumatico come la morte di una persona vicina, "risveglia" il nostro essere dal torpore (liberandolo per un attimo dal gioco della mente). Siamo nel qui e ora. Dimoriamo in un stato di presenza vigile e con un alto livello di consapevolezza. Peccato che dura poco e torniamo ad "addormentarci" nuovamente, non appena la mente riprende il soppravvento. Non lo dico in senso negativo. È semplicemente la condizione umana. Altrimenti non esisterebbero guerre ed eterni conflitti in ogni parte del mondo, causati da uno stato di inconsapevolezza cronica e collettiva. Sposando il minimalismo hai fatto una scelta consapevole: iniziare a liberarti del superfluo dando spazio a ciò che tu chiami valore. Una cosa che ammiro di te e di tutte quelle persone che cercano di spogliarsi di sovrastrutture esterne. Attenzione comunque sempre alla mente che potrebbe occuparla con altro 😉 Grazie per aver condiviso questo video.
Ciao, Ale! Concordo con tutto quello che hai scritto, anche con la conclusione. In effetti il pericolo di svuotarla per riempirla nuovamente è forte. Nel mio caso specifico sto adottando tutta una serie di allontanamenti e di rinunce che mi portano in modo consapevole ad avere sempre spazio. Grazie a te per aver condiviso il tuo pensiero.
Io di lavoro ho ha che fare con la morte ogni giorno e spesso devo anche comunicare che sará quello che succederá a breve. Da questa parte della scrivania, come dico sempre io, é ovvia una riflessione continua sul tempo che passa, sul modo che ho io di affrontare il tempo che passa e di come lo voglio riempire. Alla fine torno sempre alla semplicitá, alla curiositá, all'ignoranza selettiva come hai detto tu, a liberarmi sempre di piú dai vincoli a favore invece di scelte consapevoli, siano esse anche effimere -a volta- ma che mi riportano sempre a me stesso. E penso che sia proprio importante riempire la nostra vita di questo, per fare scorta o semplicemente storia per quando (o se) non ci sará possibilitá di farlo, per girarsi e guardare indietro e dirsi "beh, dai, in fondo hai fatto questo, hai fatto quello, hai vissuto, hai amato, stai amando". Il tempo é prezioso, la vita é preziosissima e se abbiamo piu' tempo di altri che purtroppo sono volati via prima, beh.. dobbiamo vivere al meglio, anche per quelli che non ci sono piu'.
Ciao Attilio, grazie del tuo commento. Concordo su tutto quello che hai scritto. Non è facile ma credo sia l'unica soluzione. Io ci sto provando da un po' di tempo e credo di essere migliorato rispetto a prima e questo mi spinge ad impegnarmi sempre di più. Mi sto avvicinando al Buddismo da poco perché è una cosa che inconsciamente ho sempre pensato e ti dico che è bello quando il modo in cui hai deciso intenzionalmente di vivere coincide con una filosofia di vita. Trovi conferma e ti senti meno solo. Hai ragione quando dici che il tempo è una risorsa preziosissima e per questo non va sprecata. Non dovremmo permettere a nessuno - neanche a noi stessi - di sprecarla.
Ciao Alessandro, è coraggioso condividere e pubblicare un video così diverso dal resto e così profondo. Forse dovremmo tutti ogni tanto riflettere su ciò che è veramente importante nella nostra vita. Credo che la risposta sia in ognuno di noi ma di sicuro non riguarda i beni materiali, la carriera lavorativa ma i desideri, chi ti vuol davvero bene, cosa ti piacerebbe fare. Non importa se a piccolo o a lungo termine, ciò che conta è provarci sino in fondo. La vita penso vada vissuta così. Mi è successo ultimamente di aver lavorato su me stesso per più di un anno senza ottenere i risultati sperati, ma non mi pento della mia scelta. Carpe diem Alessandro, questa è l'unica strada per non rimpiangere mai nulla del proprio passato.
Ciao Giorgio, questo video fa parte di una serie di video che pubblicherò mensilmente dove provo a parlare un po’ più di me. Non smettere di lavorare su te stesso e se non raggiungi i risultati o è questione di tempo oppure stai lavorando non nel modo migliore. Ci sono tante strade e non è facile trovare quelle che porta a ‘noi’. Grazie del tuo feedback ☺️
Ciao Ale , ho ascoltato il tuo video interamente. Secondo me hai fatto una giusta e intelligente riflessione .Riguardo al discorso del tuo amico, mi dispiace e posso dirti che qualche mese fa anche a me è successa una cosa simile e ci rimani davvero male , ti cambia prospettiva , ti fa ragionare e capire qual'è il tuo reale scopo nella vita... che difatti credo sia ben lontano da ciò che ci circonda materialmente e da ciò che noi miriamo di ottenere materialmente , questo ci può appagare si , ma solo dal punto di vista della materia, a livello materiale ,tattile ,ma non spirituale . Inoltre vorrei dirti , che credo tu abbia fatto l'esempio più giusto che possa esserci paragonando la vita ad una vita da avvitare, quando hai parlato riguardo a come ci si sente in certe situazioni...( ci ricordiamo cosa siamo). Io credo che per star bene dovremmo puntare prima sulla nostra completezza spirituale, il resto ci serve solo da ornamento . Complimenti per la spontaneità P.S. ( questo ,dovrebbe essere il miglior modo ,di fare video su youtube)
La morte di una persona della nostra età non fa che ricordarci che, per quanto sia statisticamente più probabile che non accada, questo stesso istante potrebbe essere l'ultimo. Passiamo la vita a cercare di dimenticarlo, anziché entrare dentro la paura della morte e accoglierla. E questo genera ogni sorta di superflua iperattività, che non è altro che un impossibile tentativo di fuga. Comunque Ale, non metto in dubbio il tuo minimalismo, ma mi sa che non si applica ai tuoi 179 microfoni 😆
Ahahahahaha Tony, ne ho pochissimi perché molti li ho venduti 😂 comunque hai scritto una cosa molto bella ‘accogliere i propri sentimenti, starci dentro’ è una cosa difficile perché siamo naturalmente portati a fuggire. Lavoro tanto su me stesso ed è una cosa nella quale un po’ sono bravino… 😅
@@torom86 io ne ho qualcuno in più ma considera che per me un microfono significa 2/3 video. È un investimento. Poi spesso faccio ottimi affari con l’usato 😉
Ciao Ale, non ti conosco abbastanza da sapere se hai un credo che professi, io posso solo dirti che, indipendentemente dal fatto che tu ritenga la Bibbia un libro ispirato da Dio o uno scritto umano punto e basta, in entrambi i casi ti assicuro che tanto nel Vecchio quanto nel Nuovo Testamento ci sono moltissime pagine in cui si parla proprio del fatto che l'uomo deve ineluttabilmente fare i conti con la sua dipartita da questo mondo, e esistono altrettante riflessioni che invitano al rimanere con i piedi ben piantati in terra e con le ali rivolte verso il cielo, In altre parolo: è bello volare nei progeti/sogni futuri, però ricordati che prima o poi la tua ora arriva ed è saggio farti trovare pronto. In cosa consista esattamente questo essere pronti dipende da come tu interpreti la tua vita, se la valuti un momento di passaggio o un parentesi che si chiude e tutto finisce nel nulla; in entrambi i casi credo di non forzare troppo le sacre scritture se ti dico che che farsi trovare pronti significhi rendersi conto, quando avverrà, che è il nostro momento ed essere in grado di accettarlo con serentià...e questo dipende da quanto si è attaccati a tutto ciò che ci ancora a questa vita. Non sono un sacerdote e nemmeno un "bravo" cristiano ma posso dirti che fa bene riflettere sui passi della Bibbia (anche solo pensando che si tratti di considerazioni filosofiche particolarmente sagge). Io ne leggo due capitoli al giorno secondo l'ordine cronologico in cui sono stati scritti e spero, che quando verrà il moomento, questa serenità di cui ti parlo adesso, non scompaia ma rimanga al mio fianco
Ciao Francesco, grazie mille del tuo commento che ho trovato molto 'saggio' e vicino al mio modo di vedere le cose. Sono vicino alla filosofia Buddista (bada bene che ho scritto filosofia e non religione. Mi ritengo ateo) e anche lì si parla di transitorietà dell'esistenza. Ho trovato molti punti di contatto con quello che hai scritto a proposito della Bibbia. Sinceramente credo che quando una persona sta bene con se stesso ed è sereno non ha importanza il nome del credo o del Dio. Mi sto allenando a migliorarmi come essere umano ma non è facile: troppe tentazioni, distrazioni e in ultimo il fare i conti con la morte che è una silenziosa e invisibile compagna di viaggio è una bella sfida. Ma non abbiamo scelta, dobbiamo accettare la sfida e fare del nostro meglio.
@@alessandromazzu io, a differenza tua, non ho dovuto fare i conti con questo tipo di perdita, però diciamo che, avendo i genitori che cominciano ad essere più vicini agli 80 che ai 70, ho cominciato inevitabilmente a riflettere sul fatto che prima o poi anche per loro finirà la corsa. Da lì è stato quasi un flash e ho sentito una voce dentro che mi diceva "si, e quando tocchera a te?". Non ti nascondo che le prime volte che ci ho pensato rabbrividivo di terrore, nonostante creda che l'anima non muoia (il buddismo ha convinzioni diverse ma non poi più di tanto). Quella domanda ha continuato a tormentarmi di tanto in tanto e, non so come dirtelo, diciamo che sono entrato in un mood in cui il momento del transito mi fa meno paura, anche se per colmo di scorno, nonostante la mia fiducia in un'altra dimensione, non ci fosse un bel nulla. Detto tutto ciò non voglio passare per il cuor di leone che affropnta la morte di petto senza battere ciglio anche perchè (e qui prendo in prestito uno dei passi più topici del Vangelo) anche Gesù nell'orto degli ulivi, prima dell'arrivo di Giuda e del conseguente tradimento, sapendo che stava per cominciare quel breve percorso che dalla passione lo portò alla morte, fu assalito da un terrore folle, al punto di chiedere al Padre di allontanargli "questo calice" (completando poi la frase con un "ma non ciò che io voglio ma ciò che tu vuoi") e, stando al Vangelo di Luca, entrò in un'agonia talmente estrema che cominciò a sudare "come sangue". A questo proposito ci sono alcuni trattati medici che spiegano come un'angoscia di portata immane possa portare alla classica sudorazione fredda di sali minerali che talvolte possono essere uniti a emoglobina. Sempre riguardo all'argomento, domenica scorsa, il Vangelo parlava di Giovanni il Battista e del fatto che dalla prigione, sapendo che sulle sue gambe da lì non sarebbe uscito, mandò due suoi discepoli a chidere a Gesù "Sei tu il messia o dobbiamo aspettare un altro?" proprio perchè Israele vaneggiava l'arrivo di un messia potente che avrebbe ricompensato coloro che ne avevano annunciato l'avvento. Il Battisata l'aveva fatto meglio ditutti gli altri ma era finito in prigione e presto sarebbe stato decapitato per cui la sua domanda la potresti leggere anche come "Ma se sei tu quello che deve arrivarte, perchè non vieni a salvarmi?"... insomma ti ho parlato di due figure, il precursore che profetizza l'avvento del messia e il messia stesso, che più degli altri avrebbero dovuto mostrare nei confronti della morte un atteggiamento di scherno mentre entrambi hanno avuto una fottuta paura. Tutto questo per concludere dicendo che temo, per quanto ci si possa preparare per tempo, che quando saremo in prossimità di quel momento potremmo umanamente essere assaliti dal terrore e allora forse la nostra unica speranza sarà di volere bene anche a quel terrore finale attraverso il quale sono passate anche le due figure di cui ti ho appena parlato
@@storiedivinoeviticoltori grazie mille Francesco. Grazie di aver raccontato tutto questo. Sinceramente non so cosa risponderti perché condivido le tue stesse paure (credo che sia umano). Solo in quel momento credo che troveremo risposta ai nostri dubbi. Grazie ancora per la tua disponibilità e gentilezza.
Vuoi migliorare i tuoi podcast? Scopri tutti i vantaggi degli abbonamenti al canale:
Livello 1 | Barba corta:
- Un ringraziamento speciale per il tuo sostegno, che dimostra la mia gratitudine per il tuo contributo al canale.
- Un badge personalizzato che apparirà accanto al tuo nome e cognome nei commenti e nelle chat dal vivo, rendendoti riconoscibile come membro di questo livello.
Livello 2 | Barba media:
Include tutti i benefici del livello precedente e aggiunge alcuni vantaggi aggiuntivi:
- Accesso a una live mensile di Q&A, in cui potrai porre tutte le domande che desideri e ricevere risposte direttamente da me.
- La possibilità di inviarmi file audio/video, testi o condividere idee per ricevere il mio feedback, offrendoti l'opportunità di migliorare i tuoi progetti o confrontarti con me su vari argomenti.
Livello 3 | Barba lunga:
Include tutti i vantaggi dei livelli precedenti e aggiunge un'esperienza formativa esclusiva:
- Una sessione formativa al mese in cui ti spiego in modo dettagliato e concreto un argomento specifico. Ogni mese, tratterò un tema diverso, permettendoti di ampliare le tue conoscenze e competenze in vari ambiti.
Ciao Alessandro, purtroppo negli ultimi anni ho perso diverse persone e cosa peggiore ho perso mia figlia qualche mese fa. Capisco come ti trovi, tutto quello che ho passato mi ha portato a ragionare da tempo nel modo in cui hai detto nel video e porti in testa alla lista quello che è importante per te. Io ho sempre tenuto un tenore di vita minimalista e soprattutto ho sempre fatto quello che volevo io e non quello che volevano gli altri. Ho fatto una cernita su tutto, lavoro compreso, ed ho deciso che molte persone non facevano minimamente parte delle mie giornate. Per mia fortuna sono sempre stato abbastanza solitario e questo mi ha aiutato molto a risalire perchè alla fine l'unica persona che può veramente aiutarti sei solamente tu.
Ciao Mauro, innanzitutto un abbraccio forte! Grazie mille per la tua testimonianza. Mi fa piacere leggere - seppur parliamo di un argomento non proprio bello - di come anche tu ragioni in questo modo.
Ciao Alessandro. Ti capisco perfettamente. Anch'io ho perso alcuni anni fa alcune persone a cui tenevo particolarmente e tutto sembrava all'improvviso non avere senso: i progetti, il lavoro, gli obiettivi da raggiungere. Tutto era privo di significato rispetto al valore inestimabile del "qui e ora". La realtà è che la nostra mente vive continuamente tra il passato dei ricordi e ci proietta in un futuro che immagina possa accadere. Il presente (la realtà in divenire) dura un attimo, perché richiede un'attenzione continua e un elevato livello di consapevolezza che tutto si può spegnere da un momento all'altro. Dimorare nel presente però non è facile. Prova a fare un esperimento: fissa un orologio sul muro e prova a vedere quanti secondi riesci a rimanere in uno stato di presenza vigile, senza che la mente ti porti altrove. Combattiamo spesso contro una mente egoica che si alimenta della nostra attenzione indirizzandola in un passato (fatto di ricordi) e in un futuro basato su aspettative. È quasi impossibile fermare questo processo. Un evento traumatico come la morte di una persona vicina, "risveglia" il nostro essere dal torpore (liberandolo per un attimo dal gioco della mente). Siamo nel qui e ora. Dimoriamo in un stato di presenza vigile e con un alto livello di consapevolezza. Peccato che dura poco e torniamo ad "addormentarci" nuovamente, non appena la mente riprende il soppravvento. Non lo dico in senso negativo. È semplicemente la condizione umana. Altrimenti non esisterebbero guerre ed eterni conflitti in ogni parte del mondo, causati da uno stato di inconsapevolezza cronica e collettiva. Sposando il minimalismo hai fatto una scelta consapevole: iniziare a liberarti del superfluo dando spazio a ciò che tu chiami valore. Una cosa che ammiro di te e di tutte quelle persone che cercano di spogliarsi di sovrastrutture esterne. Attenzione comunque sempre alla mente che potrebbe occuparla con altro 😉 Grazie per aver condiviso questo video.
Ciao, Ale! Concordo con tutto quello che hai scritto, anche con la conclusione. In effetti il pericolo di svuotarla per riempirla nuovamente è forte. Nel mio caso specifico sto adottando tutta una serie di allontanamenti e di rinunce che mi portano in modo consapevole ad avere sempre spazio. Grazie a te per aver condiviso il tuo pensiero.
Io di lavoro ho ha che fare con la morte ogni giorno e spesso devo anche comunicare che sará quello che succederá a breve. Da questa parte della scrivania, come dico sempre io, é ovvia una riflessione continua sul tempo che passa, sul modo che ho io di affrontare il tempo che passa e di come lo voglio riempire. Alla fine torno sempre alla semplicitá, alla curiositá, all'ignoranza selettiva come hai detto tu, a liberarmi sempre di piú dai vincoli a favore invece di scelte consapevoli, siano esse anche effimere -a volta- ma che mi riportano sempre a me stesso. E penso che sia proprio importante riempire la nostra vita di questo, per fare scorta o semplicemente storia per quando (o se) non ci sará possibilitá di farlo, per girarsi e guardare indietro e dirsi "beh, dai, in fondo hai fatto questo, hai fatto quello, hai vissuto, hai amato, stai amando". Il tempo é prezioso, la vita é preziosissima e se abbiamo piu' tempo di altri che purtroppo sono volati via prima, beh.. dobbiamo vivere al meglio, anche per quelli che non ci sono piu'.
Ciao Attilio, grazie del tuo commento. Concordo su tutto quello che hai scritto. Non è facile ma credo sia l'unica soluzione. Io ci sto provando da un po' di tempo e credo di essere migliorato rispetto a prima e questo mi spinge ad impegnarmi sempre di più. Mi sto avvicinando al Buddismo da poco perché è una cosa che inconsciamente ho sempre pensato e ti dico che è bello quando il modo in cui hai deciso intenzionalmente di vivere coincide con una filosofia di vita. Trovi conferma e ti senti meno solo. Hai ragione quando dici che il tempo è una risorsa preziosissima e per questo non va sprecata. Non dovremmo permettere a nessuno - neanche a noi stessi - di sprecarla.
Ciao Alessandro, è coraggioso condividere e pubblicare un video così diverso dal resto e così profondo. Forse dovremmo tutti ogni tanto riflettere su ciò che è veramente importante nella nostra vita. Credo che la risposta sia in ognuno di noi ma di sicuro non riguarda i beni materiali, la carriera lavorativa ma i desideri, chi ti vuol davvero bene, cosa ti piacerebbe fare. Non importa se a piccolo o a lungo termine, ciò che conta è provarci sino in fondo. La vita penso vada vissuta così. Mi è successo ultimamente di aver lavorato su me stesso per più di un anno senza ottenere i risultati sperati, ma non mi pento della mia scelta. Carpe diem Alessandro, questa è l'unica strada per non rimpiangere mai nulla del proprio passato.
Ciao Giorgio, questo video fa parte di una serie di video che pubblicherò mensilmente dove provo a parlare un po’ più di me. Non smettere di lavorare su te stesso e se non raggiungi i risultati o è questione di tempo oppure stai lavorando non nel modo migliore. Ci sono tante strade e non è facile trovare quelle che porta a ‘noi’. Grazie del tuo feedback ☺️
Ciao Ale , ho ascoltato il tuo video interamente. Secondo me hai fatto una giusta e intelligente riflessione .Riguardo al discorso del tuo amico, mi dispiace e posso dirti che qualche mese fa anche a me è successa una cosa simile e ci rimani davvero male , ti cambia prospettiva , ti fa ragionare e capire qual'è il tuo reale scopo nella vita... che difatti credo sia ben lontano da ciò che ci circonda materialmente e da ciò che noi miriamo di ottenere materialmente , questo ci può appagare si , ma solo dal punto di vista della materia, a livello materiale ,tattile ,ma non spirituale . Inoltre vorrei dirti , che credo tu abbia fatto l'esempio più giusto che possa esserci paragonando la vita ad una vita da avvitare, quando hai parlato riguardo a come ci si sente in certe situazioni...( ci ricordiamo cosa siamo). Io credo che per star bene dovremmo puntare prima sulla nostra completezza spirituale, il resto ci serve solo da ornamento .
Complimenti per la spontaneità
P.S. ( questo ,dovrebbe essere il miglior modo ,di fare video su youtube)
Grazie Danilo, mi fa molto piacere leggere il tuo commento. Sono totalmente d’accordo con te. Non è facile ma è l’unica soluzione.
La morte di una persona della nostra età non fa che ricordarci che, per quanto sia statisticamente più probabile che non accada, questo stesso istante potrebbe essere l'ultimo. Passiamo la vita a cercare di dimenticarlo, anziché entrare dentro la paura della morte e accoglierla. E questo genera ogni sorta di superflua iperattività, che non è altro che un impossibile tentativo di fuga.
Comunque Ale, non metto in dubbio il tuo minimalismo, ma mi sa che non si applica ai tuoi 179 microfoni 😆
Ahahahahaha Tony, ne ho pochissimi perché molti li ho venduti 😂 comunque hai scritto una cosa molto bella ‘accogliere i propri sentimenti, starci dentro’ è una cosa difficile perché siamo naturalmente portati a fuggire. Lavoro tanto su me stesso ed è una cosa nella quale un po’ sono bravino… 😅
@@alessandromazzu ebbè, io di microfoni ne ho tre e per me sono troppi 😆 sì, si vede che sei una persona introspettiva 😉
@@torom86 io ne ho qualcuno in più ma considera che per me un microfono significa 2/3 video. È un investimento. Poi spesso faccio ottimi affari con l’usato 😉
Ciao Ale, non ti conosco abbastanza da sapere se hai un credo che professi, io posso solo dirti che, indipendentemente dal fatto che tu ritenga la Bibbia un libro ispirato da Dio o uno scritto umano punto e basta, in entrambi i casi ti assicuro che tanto nel Vecchio quanto nel Nuovo Testamento ci sono moltissime pagine in cui si parla proprio del fatto che l'uomo deve ineluttabilmente fare i conti con la sua dipartita da questo mondo, e esistono altrettante riflessioni che invitano al rimanere con i piedi ben piantati in terra e con le ali rivolte verso il cielo, In altre parolo: è bello volare nei progeti/sogni futuri, però ricordati che prima o poi la tua ora arriva ed è saggio farti trovare pronto. In cosa consista esattamente questo essere pronti dipende da come tu interpreti la tua vita, se la valuti un momento di passaggio o un parentesi che si chiude e tutto finisce nel nulla; in entrambi i casi credo di non forzare troppo le sacre scritture se ti dico che che farsi trovare pronti significhi rendersi conto, quando avverrà, che è il nostro momento ed essere in grado di accettarlo con serentià...e questo dipende da quanto si è attaccati a tutto ciò che ci ancora a questa vita. Non sono un sacerdote e nemmeno un "bravo" cristiano ma posso dirti che fa bene riflettere sui passi della Bibbia (anche solo pensando che si tratti di considerazioni filosofiche particolarmente sagge). Io ne leggo due capitoli al giorno secondo l'ordine cronologico in cui sono stati scritti e spero, che quando verrà il moomento, questa serenità di cui ti parlo adesso, non scompaia ma rimanga al mio fianco
Ciao Francesco, grazie mille del tuo commento che ho trovato molto 'saggio' e vicino al mio modo di vedere le cose. Sono vicino alla filosofia Buddista (bada bene che ho scritto filosofia e non religione. Mi ritengo ateo) e anche lì si parla di transitorietà dell'esistenza. Ho trovato molti punti di contatto con quello che hai scritto a proposito della Bibbia. Sinceramente credo che quando una persona sta bene con se stesso ed è sereno non ha importanza il nome del credo o del Dio. Mi sto allenando a migliorarmi come essere umano ma non è facile: troppe tentazioni, distrazioni e in ultimo il fare i conti con la morte che è una silenziosa e invisibile compagna di viaggio è una bella sfida. Ma non abbiamo scelta, dobbiamo accettare la sfida e fare del nostro meglio.
@@alessandromazzu io, a differenza tua, non ho dovuto fare i conti con questo tipo di perdita, però diciamo che, avendo i genitori che cominciano ad essere più vicini agli 80 che ai 70, ho cominciato inevitabilmente a riflettere sul fatto che prima o poi anche per loro finirà la corsa. Da lì è stato quasi un flash e ho sentito una voce dentro che mi diceva "si, e quando tocchera a te?". Non ti nascondo che le prime volte che ci ho pensato rabbrividivo di terrore, nonostante creda che l'anima non muoia (il buddismo ha convinzioni diverse ma non poi più di tanto). Quella domanda ha continuato a tormentarmi di tanto in tanto e, non so come dirtelo, diciamo che sono entrato in un mood in cui il momento del transito mi fa meno paura, anche se per colmo di scorno, nonostante la mia fiducia in un'altra dimensione, non ci fosse un bel nulla. Detto tutto ciò non voglio passare per il cuor di leone che affropnta la morte di petto senza battere ciglio anche perchè (e qui prendo in prestito uno dei passi più topici del Vangelo) anche Gesù nell'orto degli ulivi, prima dell'arrivo di Giuda e del conseguente tradimento, sapendo che stava per cominciare quel breve percorso che dalla passione lo portò alla morte, fu assalito da un terrore folle, al punto di chiedere al Padre di allontanargli "questo calice" (completando poi la frase con un "ma non ciò che io voglio ma ciò che tu vuoi") e, stando al Vangelo di Luca, entrò in un'agonia talmente estrema che cominciò a sudare "come sangue". A questo proposito ci sono alcuni trattati medici che spiegano come un'angoscia di portata immane possa portare alla classica sudorazione fredda di sali minerali che talvolte possono essere uniti a emoglobina.
Sempre riguardo all'argomento, domenica scorsa, il Vangelo parlava di Giovanni il Battista e del fatto che dalla prigione, sapendo che sulle sue gambe da lì non sarebbe uscito, mandò due suoi discepoli a chidere a Gesù "Sei tu il messia o dobbiamo aspettare un altro?" proprio perchè Israele vaneggiava l'arrivo di un messia potente che avrebbe ricompensato coloro che ne avevano annunciato l'avvento. Il Battisata l'aveva fatto meglio ditutti gli altri ma era finito in prigione e presto sarebbe stato decapitato per cui la sua domanda la potresti leggere anche come "Ma se sei tu quello che deve arrivarte, perchè non vieni a salvarmi?"... insomma ti ho parlato di due figure, il precursore che profetizza l'avvento del messia e il messia stesso, che più degli altri avrebbero dovuto mostrare nei confronti della morte un atteggiamento di scherno mentre entrambi hanno avuto una fottuta paura. Tutto questo per concludere dicendo che temo, per quanto ci si possa preparare per tempo, che quando saremo in prossimità di quel momento potremmo umanamente essere assaliti dal terrore e allora forse la nostra unica speranza sarà di volere bene anche a quel terrore finale attraverso il quale sono passate anche le due figure di cui ti ho appena parlato
@@storiedivinoeviticoltori grazie mille Francesco. Grazie di aver raccontato tutto questo. Sinceramente non so cosa risponderti perché condivido le tue stesse paure (credo che sia umano). Solo in quel momento credo che troveremo risposta ai nostri dubbi. Grazie ancora per la tua disponibilità e gentilezza.